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R∈sponde a: P (X B) = f (x)dxXB3.2.3 Variabile casuale esponenzialeLa variabile casuale esponenziale viene utilizzata per rappresentare durate e tempi di vita o di funziona-mento, nel caso in cui si ipotizza assenza di memoria o di usura.∼X è esponenziale e continua ( X Esp(λ), λ > 0 ) se S = [0, +∞] e :X( x x−λx ∈ Z Zλe se x SX −λt −λt −λx⇒ −F (x) = λef (x) = dt = λe dt = 1 eXX 0 altrimenti −∞ 0∈Se x / S , allora F (x) = 0,X XMinore è λ e più sarà probabile avere osservazioni gradi e viceversa.3.2.4 Variabile casuale uniformeLa variabile casuale uniforme continua viene utilizzata per esperimenti aleatori che possono essererappresentati come un’estrazione casuale di un numero da un certo intervallo di R (è un modello chedescrive l’equiprobabilità nel continuo). ∼X è uniforme e continua in [0, 1] ( X U (0, 1) ) seS = [0, 1] e :X- 0 se x < 0
- ∈1 se x ≥ 0 e x < 1
- X ⇒ ≤F (x) =f (x) = x se 0 ≤ x < 1
- X ≥ 1 se x ≥ 1
- P (a ≤ X ≤ b) = P (c ≤ X ≤ d) = h
- Nel caso in cui la serie o l’integrale siano convergenti:
- E(X) = ∑ xf (x) = xP (X = x), se X è discreta
- E(X) = ∫ xf (x)dx, se X è continua
discreteXx∈S X+∞ZE(x) = g(x)f (x)dx, se X, Y sono continueX−∞ 62. Proprietà: {x ∈ } ≤ ≤ ∈ }- Cauchy: la media sta tra il valore min e max: inf S E(X) sup{x SX X−- Baricentro: i dati shiftati hanno media zero: E(X E(X)) = 0 ∈- Linearità: la media è un operatore lineare: E(aX + b) = aE(X) + b∀a, b RUn’estensione della linearità è: E(aX + bY ) = aE(X) + bE(Y )3.3.2 MedianaLa mediana (x ) della distribuzione di probabilità di X, è quel valore che ripartisce la massa unitaria di0.5 12≤ ≥ :probabilità, in modo che X x e X x abbiano probabilità pari a0.5 0.51- Se X è continua: F (x ) =X 0.5 2- Se X è discreta: è quel valore/valori dove la funzione di ripartizione raggiunge o supera per la prima1 .volta 23.3.3 ModaLa moda (x ) della distribuzione di probabilità di X è quel valore per cui è massima la funzione di densitàmodi probabilità; ci può essere anche più di un valore moda e può
Anche non esistere. Se F(x) ha un unico massimo la distribuzione di probabilità di X è unimodale; se ha 2 o più punti di massimo sarà una distribuzione bimodale o multimodale.
Quantili:
Con α (0, 1), il quantile (x) di livello α della distribuzione di probabilità di X è quel valore che ripartisce α - la massa unitaria di probabilità lasciando una proporzione pari a α alla propria sinistra e 1 - α alla propria destra.
- Se X è continua: F(x) = α
- Se X è discreta: è quel valore/valori dove la funzione di ripartizione raggiunge o supera per la prima volta α.
Varianza:
La varianza (V(X)) di una variabile casuale discreta o continua X, con supporto S e funzione di densità di probabilità f, è la quantità V(X) = E((X - E(X))^2), misura la dispersione della distribuzione di probabilità di X attorno alla media.
Calcolo:
Nel caso in cui la serie o l'integrale siano convergenti: X^2 - E(X) = ...
(x E(X)) f (x), se X è discreta X ∈ S X +∞ Z 2−E(x) = (x E(X)) f (x)dx, se X è continua −∞ pLo scarto quadratico medio di X è: σ = V (X)2. Proprietà: ≥ ⇔− non negatività: V (X) ≥ 0, con V (X) = 0 X è degenere2 2−− formula per il calcolo: V (X) = E(X ) (E(X)) ∈− invarianza per traslazioni: V (X + b) = V (X), con b ∈ R2 ∈− omogeneità di secondo grado: V (aX) = a V (X), con a ∈ RQuindi se:• 2V (aX + b) = a V (X)• X−µSe si ha una variabile casuale X la sua trasformata Y è tale per cui E(Y ) = 0 e V (Y ) = 1σsi ha una variabile casuale standardizzata.73.3.6 Coefficiente di variazione σSe X è positiva e P (X > 0) = 1, il coefficiente di variazione sarà ; è utile per confrontare la dispersione|µ|di 2 o più variabili casuali.3.3.7 Scarti• − |),Lo scarto medio assoluto dalla mediana, definito come E(|X x se esiste finito, è la distanza0.5attesa tra i valori di X ela mediana x = 0.5• −Lo scarto interquartilico SI = x x , è la differenza tra il terzo e il primo quartile.3/4 1/4• ∈ } − {x ∈ },Il campo di variazione (range) R = sup{x S inf S è la differenza tra il valore piùX Xgrande e più piccolo del supporto.3.3.8 Simmetria e curtosiPer il calcolo della simmetria e della curtosi della funzione di densità (probabilità) di una variabile casualeX si usa:• l’indice indice di simmetria: 3−E[(X E(X)) ]γ = 3σ- se la funzione di densità (probabilità) è simmetrica: γ = 0;- se c’è asimmetria negativa: γ < 0;- se c’è asimmetria positiva: γ > 0.• l’indice di curtosi: 4−E[(X E(X)) ]β = 4σ- Se la funzione di densità (probabilità) è normocurtica: β = 3;- se è leptocurtica (code pesanti): β > 3;- se è platicurtica (code leggere): β < 3.4 Variabili casuali bivariateServe a fare uno studio
congiunto di più variabili e a mettere insieme due o più fenomeni per confrontarli.
Vettore aleatorio (variabile casuale multivariata): è un vettore i cui elementi sono variabili casuali.
Una variabile casuale bivariata è formata da 2 variabili casuali.
4.0.1 Funzione di ripartizione congiunta 2≤ ≤ ∈F (x, y) = P (X x, Y y), (x, y) RX,Y 2∈
Il supporto congiunto S è dato dall’insieme dei punti (x, y) R nei cui intorni si possono osservareX,Yvalori per (X, Y ) con probabilità strettamente positiva.
4.0.2 Funzione di ripartizione marginale ∈F (x) = lim F (x, y), (x) RX X,Yy→+∞
Il caso discreto (caso più facile): consiste nell’estensione al caso continuo. {(xLa variabile casuale bivariata è discreta se esiste un insieme di coppie di reali , y )} finitoi i (i,j)∈I×J,P ⇒ {(x ∈ ×o numerabile, tale che P (X = x , Y = y ) = p > 0 e p = 1 (S = , y ), (i, j) I J})i i ij ij X,Y i ii,j
4.0.3 Funzione di probabilità
congiunta( ∀(i, ∈ ×p se (x, y) = (x , y ), j) I J,ij i if (x, y) =X,Y 0 altrimenti84.0.4 Funzione di probabilità marginaleX X ∈P (X = x ) = P (X = x , Y = y ) = p = p , x Si i i ij i+ i Xj∈J j∈J4.1 Condizionamento e indipendenza∩Due eventi (X, Y ) sono indipendenti se P (A B) = P (A)P (B) cioè se:F (x, y) = F (x)F (y)X,Y X YSe (X, Y ) è discreta allora saranno indipendenti se f (x , y ) = f (x )f (y )X,Y i i X i Y iSe (X, Y ) è discreta, la funzione di probabilità della variabile casuale X condizionata a Y è:p Riga/Colonna data dal condizionamentoij(x ) = P (X = x , Y = y ) =f =i i iX|Y =yi p totale riga/colonna+jSe (X e Y ) sono indipendenti tutte le distribuzioni condizionate di X|Y = y al variare di y sonoi iuguali e coincidono con la distribuzione marginale di X.4.1.1 Valore atteso condizionato X x f (x )E(X|Y = y ) = i ii X|Y =yix iSe (X e Y ) sono indipendenti il valore atteso condizionato è costante e coincide con E(X).4.1.2
Varianza condizionata X 2−V (X|Y = y ) = (x E(X|Y = y )) f (x ))i i i iX|Y =yix iSe (X e Y ) sono indipendenti la varianza condizionata è costante e coincide con V (X).
4.2 Covarianza e correlazioneLa misura della dipendenza lineare tra due variabili X e Y è la covarianza:− − −Cov(X, Y ) = E[(X E(X))(Y E(Y ))] = E(XY ) E(X)E(Y )Nel caso di variabili casuali discrete:X X − −Cov(X, Y ) = (x E(X))(y E(Y ))f (x , y )i i X,Y i ix yi iIl coefficiente di correlazione lineare descrive la dipendenza tra le due variabili:σ XY −1 ≤ ≤ρ = , ρ 1XY σ σX Y• ⇒Se ρ > 0 relazione lineare crescente fra X e Y ;XY• ⇒Se ρ < 0 relazione lineare decrescente fra X e Y ;XY• ⇒Se ρ = 1 relazione lineare crescente con probabilità 1;XY 9• −1 ⇒Se ρ = relazione lineare decrescente con probabilità 1;XY• ⇒Se ρ = 0 X e Y sono indipendenti:
incorrelate.XYSiccome: 2 2E(aX + bY ) = aE(X) + bE(Y ) e V (aX + bY ) = a V (X) + b V (Y ) + 2ab Cov(X, Y )ci sono dei casi particolari in cui la Cov(X, Y ) = 0 implica indipendenza:
- • ∼ ∼(X, Y ) dove X Ber(p), Y Ber(p)
- • 2 2∼ ∼(X, Y ) dove X N (µ , σ ), Y N (µ , σ )X YX Y
- • −V(X+Y) = V (X) + V (Y ) + 2Cov(X, Y ) = V(X-Y) = V (X) + V (Y ) 2Cov(X, Y )
5 Modelli probabilistici
Un modello probabilistico è una famiglia di distribuzioni di probabilità, i modelli sono delle variabilicasuali ”tipiche”. n∈ ⊆Data X la sua famiglia di funzioni di densità sarà f (x; θ), θ Θ R , dove θ è il parametro cheXindividua le distribuzioni di probabilità appartenenti a quella famiglia.
5.1 Modelli per variabili discrete
5.1.1 Modello uniforme