NIC
1. - indice nazionale dei prezzi al consumo per l’interra collettività. Si una in genere per
calcolare l’in azione.
FOI
2. - indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. È utile soprattutto in
relazione alle norme nazionali che prevedono l’adeguamento periodico di voci quali a tti e
assegni dovuti al coniuge separato.
IPCA
3. - indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione Europea.
variazione media complessiva del prezzo
Volendo confrontare la di un bene intervenuta tra due
indici dei prezzi al consumo.
istanti temporali, considerando le quantità, si farà ricorso agli
prezzi p,
Indicando i (i-esimi) al tempo t e al tempo 0 con la lettera si avrà
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ff fl fi fi fi ff ffi
p
it
I (i) ossia il numero di indice elementare del bene i
=
t p
0 i0
Numero indice dei prezzi di Laspeyres media ponderata,
Partendo da ciò è possibile costruire la prendendo come pesi alla media il
prodotto p q
del prezzo (i-esimo al tempo zero) e la quantità (i-esima al tempo 0)
ni=0 ni=0
I p q p q
∑ ∑
it i0 i0 it i0
L I = =
t ni=0 ni=0
p q p q
0 ∑ ∑
i0 i0 i0 i0 rilevando solo i
L’indice indica la variazione media complessiva tra il momento 0 e il momento t,
prezzi ponderazione,
e non le quantità (prese sempre al momento zero). Questo tipo di
costante, migliora la confrontabilità rispetto agli indici.
sistema di pesi perde di signi cato nel tempo,
Ciò nonostante il si logora e per cui può essere
necessario cambiare l’arco temporale di riferimento. Nei confronti a breve tempo è preferibile non introdurre
.
variabilità, che si presume non emerse considerevole
peso maggiore ai prezzi aumento
L’indice così descritto tende a dare un che registrano un e un
peso minore diminuzione.
a quelli che registrano una
azione
Supponendo un’in (periodo in cui i prezzi aumentano), il consumatore tende a sostituire i
cambiano le quantità.
beni con prezzi aumentati con i beni il cui prezzo è inferiore, per cui La
quantità del bene il cui prezzo è alto diminuisce, viceversa la quantità del bene “inferiore”
aumenta. Ciò non viene riportato nell’indice, in cui si hanno solo le quantità i con 0, l’indice
sovrastima il tasso di crescita, l’in azione.
Calcolo tasso di in azione
Per calcolare l’in azione ci si serve del numero indice di Laspeyres, in percentuale:
L I I
LO
−
t t−1
O 100
I
L t−1
O
Si parla di una variazione degli sull’indice di intervallo. Ciò è utile perché questa divisione
permette di standardizzare l’indice.
- variazione percentuale maggiore di 1, azione maggiore di zero
Se la è l’in è
- minore di 1, minore di zero. de azione
Se il rapporto è l’in azione è In questo caso si ha una
dei prezzi.
- uguale a 1, zero
Se il rapporto è il tasso è e non c’è variazione.
Tipologie di variazioni
Variazione tendenziale: confronto un periodo di tempo in due anni diversi ( .
marzo 2020-marzo 2021)
Variazione congiunturale: confronto di due periodi più estesi ( ). Va scelto un periodo a cui si
anni
riferisce l’anno, di cui si fa una media.
In azione e mezzi di comunicazione
azione scende
Non è sempre vero che se l’in i prezzi scendono. Il tasso può diminuire nel tempo
senza diminuzione dei prezzi.
che ci sia per forza una Si dice quindi che l’in azione scende e i
prezzi aumentano. Altre volte si propongono confronti non veritieri, senza considerare che l’indice
cambiamento in relazione alla situazione base.
restituisce un Ciò non da nessuna informazione
sull’ordine di grandezza del fenomeno nelle due situazioni, su cui dunque nulla (o quasi) si può
dire.
Numero indice dei prezzi di Paasche 16 di 23
fl fl fl
fl fl fl fl fl fi fl fl
di Paasche
L’indice si costruisce come il precedente, servendosi della media ponderata, ma i
pt
pesi sono determinati sia dalla variazione di del prezzo al tempo che dalla variazione della
qt.
quantità al tempo I pesi cambiano dunque con il periodo t considerato.
ni=0 ni=0
I p q p q
∑ ∑
it i0 it it it
P I = =
t
0 ni=0 ni=0
p q p q
∑ ∑
i0 it i0 it confronto ciascun periodo t
Dato che i pesi cambiano sempre, l’unico possibile è quello tra e il
periodo 0. Non possono più dire se sono cambiati i prezzi o la quantità perché variano entrambi e
variazione osservata variazione congiunta dei prezzi e delle
quindi la a t dipenderà dalla
quantità.
Confronto tra indici
Laspeyres maggiore Paasche dei
L’indice di è tendenzialmente di quello di all’aumentare
prezzi da 0 a t perché non considera la variazione (in genere una diminuzione) della quantità qt.
minore prezzi
Viceversa, l’indice di Laspeyres tende ad essere dell’indice di Paasche quando i
diminuiscono. 30.03.2022
ASSOCIAZIONE TRA CARATTERI
QUALITATIVI (1)
Esempio Titanic distribuzione univariata doppia,
Per valutare eventuali discriminazioni si costruisce una (una
dati bivariati. studio congiunto
tabella con entrambi i dati) che riporta di Per e ettuare lo dei due
distribuzioni unitarie:
dati ci si serve di due una per il carattere salvato e una per il carattere
classe.
Ciò però non permette alcuna associazione tra le variabili, per cui è necessario costruire una
tabella di contingenza frequenza congiunta,
a doppia entrata),
(tabella in cui si esprime la tutti i
possibili incroci, tutte le possibili situazioni veri cate nell’esempio. Il valore di ciascuna di queste
coppie indica una frequenza assoluta detta frequenza congiunta. Questi valori non sono però
marginali”,
confrontabili perché i totali accomunati da una modalità (ossia le “frequenze
frequenze assolute per “classe”) sono diversi dai totali dell’altra modalità.
La tabella così descritta è molto ricca, contiene sia le frequenze congiunte che quelle marginali.
confrontabile frequenze relative,
Per renderla però vanno prese le ottenute dividendo le varie
frequenze per il totale (1316). Osservando i valori si deduce che i deceduti in classe 3 sono circa il 40% mentre in
classe 1 sono solo il 9%. Osservando i non sopravvissuti la percentuale di morti diminuisce andando da classe tre a
classe uno. Ciò non si può dire per la classe dei salvati (andamento altalenante).
Per dare una risposta più precisa (questa tabella è riferita al totale, alle 6 possibili situazioni) è
necessario approfondire con altri calcoli.
Rappresentazione gra ca del caso gra ci a barre,
È possibili costruire l’esempio con due (si, no) che restituiscono in maniera
congiunta l’idea di salvato delle tre classi. Viceversa si possono fare tre gra ci (I, II, III
classe) che esprimono i salvati e morti. Verranno restituiti gli stessi risultati.
diagramma a bolle.
È possibile usare anche il
Tabella a doppia entrata
tabella congiunta
Ogni permette di formalizzare e rappresentare la distribuzione di due o più
distribuzione di frequenze
variabili. La tabella contiene quindi varie distribuzione di frequenze: la
congiunte distribuzione di frequenze
(valore del cuore; relativo: diviso per il totale assoluto), la
marginali distribuzione condizionata delle frequenze
(di riga e di colonna) e la (di una colonna
frequenze relative
o di una riga). Volendo calcolare le per ciascuna colonna/riga, prese
condizionatamente all’altra modalità, in quest’ultima distribuzione il totale per cui si divide è 325
è possibile confrontare i dati:
(per la prima colonna). Da qui si nella classe1 si salva il 62%; nella 2 il
41% e nella 3 il 25%. Ciò fa sospettare una qualche dipendenza alla classe.
Esempio due
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fi fi fi ff fi
Formalizzando
tabella a doppia entrata,
Nella le variabili delle colonne e delle righe sono variabili qualitative (X:
nij
{x1, … xH}; Y: {y1, … yK}) a cui si associano le diverse modalità. Chiamando (n i-esima e j-
frequenza congiunta,
esima) la ossia il numero di unità statistiche che presentano
simultaneamente la modalità xi di X e la modalità yj di Y.
ni. n.j frequenza marginale,
Chiamiamo e (i-esima o j-esima) la
rispettivamente di di X e di Y. La frequenza marginale di X è la frequenza
assoluta delle unità che presentano la modalità xi e qualunque modalità
di Y; analogamente la frequenza marginale di Y è la frequenza assoluta
delle unità che presentano nel collettivo la modalità yj e qualunque
modalità di X. Il punto del pedice della frequenza marginale indica la
variabile che resta sso (noto).
totale complessivo n.
Il si indica con
distribuzioni condizionate
Le sono tante quante le modalità presenti (le
distribuzioni di una variabili sono tante quante le modalità dell’altra). La colonna j-esima mostra la
distribuzione di X condizionata a Y=yj (X|Y=yj); la ruga i-esima mostra la distribuzione di Y dato
X=xi
Proprietà delle distribuzioni congiunte
Le frequenze congiunte nij (“doppie”) godono delle seguenti proprietà:
k
∑
n n , con i=1, …, H distribuzione di X dato Y (X|Y)
=
i. ij
j=1
h
∑
n n , con j=1, … K distribuzione di Y dato X (Y|X)
=
.j ij
i=1
H K H K
∑ ∑ ∑ ∑
n n n n
= = =
ij i. .j
i=1 j=1 i=1 j=1
dividendo per il totale relative,
Si ricordi che n otteniamo la distribuzione di frequenze congiunte
le distribuzioni relative marginali e le distribuzioni relative condizionate. Si ha quindi:
n n
n .j ij
i. f f
f = =
=
i. .j ij
n n n
Esempio tabelle congiunte istat
Dipendenza, indipendenza e distribuzioni condizionate
valutare la dipendenza o indipendenza
Per di due variabili tra loro, si prendono in
distribuzioni condizionate relative. Se
considerazioni le le distribuzioni relative di x,
diverse, x dipende da y
condizionatamente a y, sono tra loro si dirà che (oppure che y dipende
da x, cosa diversa).
Indipendenza
proporzione è uguale per tutte le frequenze
Quando la (assolute) traiamo come dato che le due
non si condizionano tra loro.
variabili Prendendo le frequenze relative o percentuali condizionate
ste
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