→ ANTICA ETA’ DEL BRONZO
- Ceramica Antico Elladico
1) Salsiere: tazza che presenta un lungo becco; oltre che alle classiche
produzioni in ceramica sono state rinvenute anche produzioni in
metallo
2) Askòs: brocchetta a forma chiusa che presenta il collo e l’orlo
decentrati sulla sommità
3) Kantharos: forma introdotta nell’Egeo dall’Anatolia a partire dal
AEIII. E’ una forma aperta che presenta anse verticali e una
carenatura.
- Troia ed Egeo settentrionale
4) Vasi canopici: vasi che riproducono le sembianze umane, non
presentano decorazioni
5) Pythos: grandi vasi interrati presentano decorazioni in parte incise
in parte a rilievo
6) Depas Anphikylipeio: bicchiere ansato tipico di Troia II- IV ma
rinvenuto anche nelle Cicladi. Realizzati nella tipica argilla
rossastra dell’Anatolia
7) Brocche con becco allungato: non presentano decorazioni
8) Coppa su piede: realizzate nella tipica argilla rossastra
dell’Anatolia
- Cicladi
1) Padelle Cicladiche: padelle con decorazioni incise che alludono
all’ambiente marino e alla navigazione; la forma rimanda alla
fertilità e all’organo genitale femminile. Sono rinvenuti
principalmente in ambienti funerari. Le decorazioni riportate sulle
padelle sono specifiche delle diverse aree
2) Brocche: brocche che presentano un becco di versamento che
permette di regolare il flusso di rovesciamento; si usavano
probabilmente per bevande fermentate
3) Pisside: scatola che presenta una decorazione dipinta propri
dell’ACII
4) Kernos: formato da più vasi legati insieme, adibiti a offerte di
primizie per le divinità
5) Brocchette con collo allungato all’indietro: proprie delle fasi più
avanzate dell’ACIII/MC
6) Ciotola cicladica
- Creta
1) Stile di Pyrgos: ceramica neolitica; superficie scura con
decorazione incisa o levigatura. La forma più usata è la coppa con
alto piede ed è molto importante per la consumazione di bevande
su base comunitaria
2) Stile di Haghios Onouphrious: decorazione con motivi rettilinei
scuri (vernice rossastra) su sfondo chiaro. A volte le decorazioni
presentano lo schema cromatico inverso. La forma più classica è la
brocca. Le produzioni ceramiche rivestite in metallo sono tipiche
della tarda età del Bronzo.
3) Stile di Vasiliki: tipico della Creta orientale, presenta decorazioni
a chiazze
4) Stile Bianco: le decorazioni sono in vernice bianca su sfondo
scuro; le decorazioni presentano motivi lineari o a doppia S. La
forma più comune è la teiera.
→ MEDIA ETA’ DEL BRONZO
In questa fase nell’area del Peloponneso e in Beozia si diffondo due tipi di
ceramica: gialla e grigia.
Nelle fasi finali della media età del Bronzo si diffonde uno stile tricromico ossia
decorazioni in vernice rossa marginate di nero su sfondo chiaro. Si diffondo in
seguito anche motivi zoomorfi.
Di particolare importanza la ceramica dark burnished ware (un tipo di ceramica
che vuole imitare le produzioni in metallo) che presenta un aspetto lucente e
levigato. Degni di nota sono le produzioni di brocchette con collo e becco
fortemente ripiegati all’indietro che presentano superficie bianca e motivi
fitomorfi.
- Stile di Kamares: ceramica con decorazione policroma (decorazioni in
vernice rossa e bianca su sfondo nero), presenta motivi decorativi sia
lineari sia geometrici talvolta anche fitomorfi o zoomorfi. Si sviluppa in
seguito alla costruzione dei palazzi a corte centrale durante il MMIB.
- Ceramica a guscio d’uovo: ceramica che presenta lo spessore delle
pareti inferiore al millimetro, si tratta di un tipo di ceramica che vuole
imitare le produzioni in metallo
Negli anni 30 a El Tod in Egitto nel tempio di Sistori I, vennero riportate alla
luce 4 casse in bronzo nelle quali erano contenuti molti oggetti preziosi tra i
quali dei vasi in argento di produzione non egiziana che presentavano delle
caratteristiche simili a quelle dello stile di Kamares.
→ Rinvenuta una ciotola nel Palazzo di Festòs che riporta una scena di
epifania divina. Nella scena sono rappresentate due donne che danzano intorno
a una piccola figura femminile resa da un triangolo. La scena si svolge
all’aperto dato che sono raffigurati dei fiori e delle donne chine intente a
raccoglierli, probabilmente come offerta alla divinità bambina.
→ TARDO MINOICO I (Fase neopalaziale)
Si verifica un cambiamento nella tecnica e nelle decorazioni delle produzioni in
ceramica. Si passa a decorazioni in vernice scura su sfondo chiaro. I vasi sono
meno slanciati.
- Stile marino: è uno degli stili più diffusi, in uso a partire dal TMIB in
seguito all’esplosione di Santorini. Sono in uso delle produzioni di
ceramica fine definite “stile della tradizione speciale palaziale”. I soggetti
rappresentati sono legati al mondo marino.
La forma specializzata del periodo neopalaziale minoico è l’anfora a staffa usata
per contenere liquidi in contesti funerari.
- Ewer: decorazione dipinta volta a rendere la superficie dell’acqua.
→ CERAMICA MICENEA
Si diffondono nuove forme: il cratere usato per mescolare il vino ed altri
ingredienti. Presenta decorazioni complesse; il kylix è una coppa ad alto piede,
realizzata in ceramica e decorata con lamine di stagno per dare l’idea del
metallo. Queste forme sottolineano l’esistenza di pratiche simposiali.
La produzione ceramica micenea sopravvive alla società palaziale micenea oltre
il 1200 a.C.
Durante la fase neopalaziale si adoperano vasi assemblati da parti vasi differenti
e ricomposti insieme.
→ La produzione di vasi in pietra è già attiva nell’antica età del bronzo e
implicano un elaborato livello di capacità artigianale. Viene riservata
maggiormente ai contesti funerari e sacri.
La produzione ceramica speciale →
- E’ un tipo di produzione di
ceramica estremamente standardizzata. Presenta delle decorazioni in
vernice scura su sfondo chiaro con rappresentazioni di carri e di animali
al pascolo. A differenza dello stile di Kamares, nello stile miceneo le
forme e le composizioni decorative sono molto standardizzate come se ci
fosse un maggiore controllo sui ceramisti. Nella ceramica micenea
vengono introdotte nuove forme per la consumazione di bevande: il
cratere e la kylix. Sono state rinvenute oltre che alle produzioni
ceramiche anche produzioni in pietra attestate maggiormente in contesti
funerari e legati al sacro.
La produzione ceramica micenea attesta una specializzazione artigianale
e di conseguenza una specializzazione sociale.
Nelle fasi protopalaziali le produzioni in pietra sono maggiormente
ricercate, i vasi in pietra sono in pietra sono assemblati e non sono più
lavorati in un blocco solo.
- Coppa del Principe: Rinvenuta ad Haghia Triada risalente al 1500 a.C; La
figura di destra, personaggio portante della scena, indossa la veste tipica con
calzari. Porta i capelli lunghi e fluenti sul dorso, la presenza di bracciali e
gioielli unita all’acconciatura della figura sottolineano la sua appartenenza
all’elite aristocratica. Inoltre il gesto da lui compiuto viene riconosciuto come
un gesto di comando.
- Rhyton da Haghia Triada: Rappresentazione in un unico blocco lavorato a
rilievo; raffigura una processione di personaggi, molto probabilmente mietitori,
che tornano dai campi. Compare anche un personaggio che suona il sistro.
- Rhyton da Haghia Triada: Rappresentazione su 4 registri di una scena di lotta.
I frammenti del vaso sono stati rinvenuti in aree diverse, ciò ha fatto supporre
che in antichità ci fosse l’usanza di rompere i vasi intenzionalmente durante
cerimonie e che alla fine del rito ciascuno dei presenti si tenesse un coccio del
vaso.
- Rhyton di Zakros: Rappresentazione di un edificio di culto
La produzione di vasi in pietra cessa con la crisi della società palaziale.
Dall’antica età del Bronzo invece inizia a essere lavorata la lega del bronzo
(stagno e rame).
→ Il metallo viene lavorato con diverse tecniche:
- fusione a pietra: si utilizzano delle matrici in pietra dentro le quali viene
fatto colare il metallo fuso
- fusione a cera persa (tecnica diretta): molto più vantaggiosa perché c’è
bisogno di una minore quantità di materiale dato che il manufatto è cavo.
→ FIGURINE ANTROPOMORFE
Iniziano a essere prodotte durante le fasi dell’età del Bronzo. Nelle
rappresentazioni si ha la tendenza a passare da posizioni schematizzate a
posizioni più naturalistiche. Si rinvengono maggiormente individui femminili
rappresentati per lo più in uno stato di gravidanza e talvolta anche figurine
ermafrodite simbolo di fertilità. Si diffondo diverse tipologie:
- tipo plastyras
- tipo spedos: le figurine tengono le braccia conserte, è rappresentato il
naso e molto spesso recano delle decorazioni dipinte
- tipo del ACII: variante in cui la figura è seduta e intenta a svolgere delle
azioni; esclusiva dei personaggi maschili è la caratteristica di suonare uno
strumento a fiato o a corda
Le figurine antropomorfe vengono rinvenute maggiormente in contesti funerari
come oggetti di corredo funebre di personaggi di particolare rilievo. Sebbene sia
di difficile comprensione la loro funzione, gli studiosi hanno ipotizzato che
potessero essere legate ad un culto degli antenati e usate da sciamani durante
cerimonie funerarie per essere poi deposte nella tomba.
→ A Keros sono stati rinvenuti due gruppi di oggetti risalenti all’antica età
del bronzo, migliaia di frammenti relativi a vasi e statuette. Renfrew
suppone che i frammenti siano stati intenzionalmente spezzati in un
contesto non funerario. Si potrebbe trattare di un santuario a carattere
microregionale visto che i frammenti non provengono tutti dallo stesso
luogo ma da aree diverse. Sono quindi presenti nelle Cicladi a partire
dall’antica età del Bronzo delle pratiche religiose comunitarie.
Nelle fasi finali dell’antica età del Bronzo subentra un’altra tipologia di
figurina: le statuette indossano fasce e talvolta riportano delle rappresentazioni
incise di coltelli.
A Creta si sviluppano delle produzioni in ceramica di individui femminili
caratterizzate da posizioni, acconciature e vesti diverse per rappresentare le
diverse fasce d’età. Sono attestate produzioni di figurine in metallo e in avorio.
→ Statua dea dei serpenti: Sono state rinvenute in una teca sotto un pavimento
in un ambiente della sala centrale a Cnosso delle statue raffiguranti delle dee dei
serpenti risalenti agli inizi della fase neopalaziale. Le figure sono realizzate in
terracotta quasi smaltata lavorate secondo la tecnica faience u
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