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SICUREZZA E ACCESSIBILITÀ NELL’USO

4. Le opere di costruzione devono essere concepite e realizzate in modo che il loro funzionamento o uso non

comporti rischi inaccettabili di incidenti o danni. In particolare, le opere di costruzione devono essere progettate

e realizzate tenendo conto dell’accessibilità e dell’utilizzo da parte di persone disabili.

Pavimentazioni

Negli edifici si verificano molti infortuni dovuti a caduta in piano; infatti, non devono presentarsi con buche o

sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito.

Le loro prestazioni cambiano in presenza di contaminanti che accrescono il rischio di scivolamento. I contaminanti

sono a base di alcool, acqua e olio ordinati da quello meno a quello più rischioso.

Esistono differenti test con cui si valutano le caratteristiche delle pavimentazioni. Tra le diverse tipologie di test si

segnalano:

misure del coefficiente statico di attrito, per rivestimenti ceramici destinati a giaciture orizzontali, valuta la

- forza richiesta per muovere un elemento di superficie e peso determinati posto sulla superficie del

pavimento;

misure del coefficiente dinamico di attrito, valutazione della sicurezza del moto di mezzi su ruote in

- condizione asciutte, è il rapporto tra la forza occorrente per trascinare orizzontalmente un cursore ed il

peso;

prove simulate su rampe inclinate, sono due le differenti prove su rampe inclinate adottate in normativa,

- indirizzate a pavimentazioni con giaciture differenti:

• Barefoot ramp test annex A, utenti che utilizzano la superficie a piedi nudi in condizioni bagnate;

• Shod ramp test annex B, utenti che indossano scarpe da lavoro, la prova viene svolta in presenza di

un contaminante che contiene elementi oleosi.

pendulum test, è stato messo a punto un metodo di valutazione dello scivolamento basato su due prove:

- • Prova del pendolo, valuta l'energia di transito di un tampone lungo una traiettoria semicircolare,

misura il coefficiente dinamico di attrito e restituisce misure affidabili sia in condizioni asciutte che

bagnate SRV. SRV 0-24 molto scivolosa, SRV 25-35 moderatamente scivolosa, SRV>35 basso

potenziale di scivolamento;

• rilevazione della rugosità della superficie. La rugosità della pavimentazione Rz si rileva con semplici

strumenti ottici e i valori di riferimento per il coefficiente Rz sono: Rz < 10 molto scivolosa, Rz

μm

10-20 moderatamente scivolosa e Rz >20 basso potenziale di scivolamento.

μm μm

I parametri minimi SRV e Rz prima indicati non rappresentano una garanzia in ogni condizione. Bisogna

infatti tenere conto delle complessità altimetriche e della presenza di contaminanti.

Le macro-rugosità - pavimenti profilati

I pavimenti profilati presentano delle cavità di deflusso per il confinamento dei contaminanti.

Ai fini del contenimento del rischio di scivolamento nel progetto è opportuno tenere in conto:

le destinazioni d'uso dei locali

i tipi di contaminanti presenti

la complessità altimetrica degli spazi

i modi di fruizione

il regime di pulizia atteso

le zone a rischio più elevato

le specifiche capitolari di accettazione.

Va tenuto in conto che le prestazioni tendono a peggiorare anche con il tempo, specialmente quelle wet.

Il contesto progettuale - gli ingressi

La schermatura risulta efficace se si tiene conto del rapporto tra l'area della copertura di ingresso e la sua altezza

dal suolo.

Il presidio dello spazio di entrata, almeno 3-5 passi, con adeguata pavimentazione può ridurre notevolmente il

rischio per le persone in transito

La disposizione di una soglia in rilievo diminuisce il rischio di contaminazione però aumenta il rischio di inciampi.

Le scale rappresentano uno dei punti in cui si registrano i rischi maggiori, infatti, è essenziale un corretto

dimensionamento del profilo plano altimetrico.

Nelle rampe i rischi di scivolamento possono essere ridotti anche con un'attenta analisi delle modalità d'uso da

parte degli utenti di un certo spazio.

Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie - elementi in vetro prevenzione degli infortuni

Gli infortuni dovuti alle interazioni con le lastre vetrate sono la conseguenza di due tipologie di eventi:

impatto di una persona che viene a contatto con un elemento in vetro.

- La EN 12600 definisce le prestazioni di un vetro di sicurezza all'impatto con una persona. Si possono avere

tipologie di rottura del vetro:

tipo A appaiono numerose fessurazioni che formano frammenti separati con spigoli vivi ed acuminati; è una

modalità di rottura non sicura che causa ferite da perforazione ed è tipica dei vetri comuni e dei vetri ad alta

resistenza induriti termicamente o chimicamente;

tipo B appaiono numerose fessurazioni, mai frammenti rimangono uniti e non si separano. È una modalità di

rottura potenzialmente sicura tipica del vetro stratificato o armato che non consente al corpo di oltrepassare

il vetro;

tipo C il provino si disintegra, producendo un numero elevato di piccole particelle che sono relativamente

innocue. È una modalità di rottura tipica del vetro temprato termicamente, non causa ferite ma consente al

corpo di oltrepassare il vetro.

rottura di un vetro che, proiettandosi lontano dalla sua giacitura, investe una o più persone. Tale rottura può

- essere causata da carichi statici superiori alla resistenza della lastra, carichi dinamici che portano a rottura e

torsioni da azionamento o azioni sismiche.

La classificazione di un vetro è basata:

1. sulle differenti altezze di caduta. Le altezze di caduta del corpo di prova previste sono tre: 190 mm vetri di

classe tre

450 mm vetri di classe due

1200 mm vetri di classe uno.

All'impatto prodotto queste tre altezze il provino può rimanere integro, rompersi nella maniera prevista per

un vetro stratificato di sicurezza e rompersi nella maniera prevista per un vetro temprato di sicurezza.

2. sul rilievo delle modalità con cui un campione di prova si rompe

Sicurezza alle intrusioni ed effrazioni

La protezione contro le intrusioni/effrazioni viene affrontata mediante l'applicazione coordinata di differenti

strategie di protezione:

protezioni di tipo fisico, i componenti edilizi vengono valutati per la loro capacità di opporsi all'ingresso

- indesiderato di persone;

protezioni di tipo elettronico, sistemi di allarme con livelli crescenti di prestazione/protezione.

-

Gli vengono affidate delle prescrizioni che servono per conoscere le classi di resistenza alle intrusioni. L’inserimento

nelle classi viene operata in relazione a differenti comportamenti dei singoli componenti sondati mediante alcune

prove: prove su pannelli vetrari, prevede la caduta d'altezza variabili di una sfera di acciaio, essa può essere

- rappresentativa del lancio di oggetti pesanti contro le vetrate;

prove di carico statico, il vetro viene colpito con energia prestabilita e numero crescente di colpi, la prova

- simula in modo diretto l'attacco a scopo di intrusione;

prove di carico dinamico simulano poi il tentativo di sfondamento da parte di un corpo umano;

- prove di resistenza alla effrazione manuale, sonda i limiti di tempo e di attrezzatura impiegata entro cui un

- tentativo di effrazione sia in grado di produrre un'apertura accessibile.

Resistenza all'effrazione – tamponature

un edificio dotato di serramenti resistenti all'effrazione pone il problema della valutazione del comportamento delle

tamponature che potrebbero risultare il componente più debole. La prestazione viene raggiunta con l'inserimento di

elementi metallici nelle stratificazioni.

5. PROTEZIONE CONTRO IL RUMORE

Requisito essenziale

Le opere di costruzione devono essere concepite e realizzate in modo che il rumore cui sono sottoposti gli occupanti

non possano nuocere alla loro salute e tali da consentire soddisfacenti condizioni di sonno, di riposo e di lavoro.

Per caratterizzare i rumori è opportuno compiere delle analisi in frequenza che evidenziano le pressioni/intensità

registrate alle diverse frequenze

L'onda sonora è un'alterazione fisica provocata in un mezzo elastico comprimibile da variazioni di pressione indotte da

una sorgente sonora. Il suono si propaga nei mezzi solidi e/o fluidi con velocità variabile a seconda del mezzo in cui

l'onda si muove.

L’ Ampiezza di un'onda sonora esprime la variazione di pressione indotta nel mezzo dalla sorgente sonora, essa varia

con il tempo.

Il suono e un'onda e trasporta l'energia prodotta dalla sorgente, la potenza sonora e l'energia prodotta nell'unità di

tempo.

L’ intensità sonora rappresenta l'energia che attraversa nell'unità di tempo una superficie unitaria in direzione normale.

Un suono puro è composto da una singola componente sinusoidale che vibra ad una determinata frequenza.

Rumori fluttuanti-livello equivalente Leq

La rumorosità ambientale se fluttuante si può rappresentare a mezzo del livello equivalente inteso come il livello di

pressione media dell'onda sonora rilevato in un determinato tempo di osservazione T.

Per descrivere un rumore fluttuante, oltre al rumore massimo registrato nel periodo di osservazione, si utilizzano

livelli statistici quali:

L1 L10 = livello superato per 1 10% del periodo T (rumori di picco);

- L50 = livello superato per il 50% del periodo T (rumore medio);

- L95 = livello superato per il 95% del periodo T (rumore di fondo).

-

Sorgenti sonore e suono percepito

Se l'obiettivo delle analisi e il comfort di coloro che occupano un edificio, l'interesse deve volgersi alla sensazione

sonora che un soggetto ricevente percepisce. Bisogna tenere presente che l'orecchio umano presenta al variare della

frequenza differenti percezioni dell'intensità sonora di un fenomeno.

Le curve isofoniche intendono rappresentare la percezione dei suoni/rumori da parte di soggetti normodotati.

Calibrazione dello spettro sonoro

se l'uomo ha le diverse frequenze percepisce suoni di pari intensità in modo differente, può risultare opportuno che le

misure del suono volte alla valutazione del comfort degli ambienti siano calibrate così da poter riportare la misura a

medesimi livelli di sensazione sonora.

L'approccio ingegneristico e la protezione contro il rumore si sviluppa in due fasi seguendo i passi di seguito

identificati:

Fase 1

1. obiettivi di progetto, identificati per i singoli ambienti dell'edificio. Nel progetto di fattibilità tecnico-

economica si individuano i livelli di rumore ammissibili nelle singole unità ambientali, tali da consentire lo

svolgimento delle attività al loro interno in condizioni di comfort adeguato.

• livelli ammissibili di picco (Lmax, L1, L10);

• livelli ammissibili equivalenti o

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sofiadiomedi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia degli elementi costruttivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Lemma Massimo.
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