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E4. (environment): per i fattori ambientali, influenze esterne sul funzionamento e disabilità.

Dominio meno sviluppato. Le lettere che indicano le componenti sono seguite da un codice numerico: i codici sono a loro volta completati dai qualificatori espressi da una scala numerica, che si collocano dopo un punto separatore e sono diversi a seconda della componente cui ci si riferisce.

Il risultato finale dovrebbe essere una visione di insieme, un quadro che rappresenta un determinato individuo in un particolare momento della sua vita e ne definisce lo stato di salute in rapporto al contesto ambientale in cui è calato. Le condizioni di salute vere proprie (malattie, disturbi, lesioni...) vengono classificate principalmente nel ICD-10 (strumento diagnosi), mentre nell'ICF vengono classificati il funzionamento e la disabilità associati alle condizioni di salute: le complementari. Le due classificazioni sono quindi ICD-10.

È stata l'OMS a consigliare un utilizzo.

complementare dell'ICF con l'ICD-10 per completare il quadro di condizione di salute. Quest'ultimo fornisce un modello di riferimento eziologico, ovvero una diagnosi delle malattie, dei disturbi o di altri stati di salute e questa informazione si arricchisce delle informazioni aggiuntive offerte dall'ICF relative al funzionamento. La diagnosi da sola non è in grado di predire quali siano i bisogni di servizi, i livelli di cura e di funzionamento della persona. La valutazione del bisogno Progetto individuale per la persona con disabilità La (Leggelegge n. 328/00 quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) prevede che, affinché si ottenga in pieno l'integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare della persona con disabilità, i vari interventi di integrazione e inclusione debbano essere tra loro coordinati in modo da indirizzare l'insieme di tali interventi verso un'adeguata

Risposta alle esigenze della persona beneficiaria. Secondo questa legge, il Comune deve predisporre un progetto individuale contenente i vari interventi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali di cui possa aver bisogno la persona con disabilità, nonché le modalità di una loro interazione. La valutazione del bisogno potrebbe basarsi su quanto descritto all'art. 2 del DPCM 14/02/2001 (atto di indirizzo e coordinamento per l'integrazione sociosanitaria).

Profilo di funzionamento: dall'ICF al PEI (piano educativo individualizzato). La nuova normativa in materia di inclusione degli alunni con certificazione di disabilità si è evoluta negli ultimi anni, dando vita a una riforma del sostegno all'interno delle scuole all'insegna di un maggiore dialogo ed una collaborazione più attiva tra famiglia, scuola e associazioni di riferimento.

Profilo di funzionamento. Tra le innovazioni figura l'obbligo di redazione di un nuovo documento.

Il PF, introdotto dal decreto di revisione del 2017. Entra in vigore Decreto Legislativo n°66 del sostituendo effettivamente la diagnosi funzionale e il profilo dinamico a decorrere dal 1° gennaio 2019.

Il profilo di funzionamento è un documento redatto successivamente all’accertamento della condizione di disabilità dello studente, che serve a:

  1. Rendere possibile la redazione del Piano Educativo Individualizzato e del Progetto Individuale;
  2. Promuovere la collaborazione tra i genitori dell’alunno e la scuola;
  3. Descrivere lo stato e l’evoluzione delle condizioni di funzionamento della persona in ogni grado di istruzione.

La redazione del profilo di funzionamento è svolta dall’unità multidisciplinare, che si compone di medico specialista o esperto della condizione di salute dell’alunno, neuropsichiatra infantile specializzato, assistente sociale, rappresentante dell’amministrazione scolastica,

genitoredell'alunno disabile. Il profilo di funzionamento contiene tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione dell'inclusione e dell'integrazione dell'alunno, ovvero:
  1. Indicazione delle condizioni di funzionamento dell'alunno disabile;
  2. Indicazione delle competenze professionali necessarie;
  3. Elenco delle misure inclusive personalizzate da mettere in atto;
  4. Risorse strutturali raccomandate.
Si tratta di un documento dinamico che cresce insieme all'alunno a cui fa riferimento; di conseguenza è necessario che venga aggiornato tempestivamente in occasione del passaggio al grado di istruzione successivo e al sopraggiungere di nuove condizioni di funzionamento dell'alunno. L'analisi transazionale nella relazione di aiuto L'analisi è una teoria della personalità e una psicoterapia sistematica ai fini della crescita e del cambiamento della persona, proposta da Eric Berne. Essa:
  1. fornisce un quadro
di comprendere come siamo strutturati dal punto di vista psicologico utilizzando un modello degli stati dell'Io. Questo modello si basa su tre parti principali: 1. Teoria della comunicazione: l'analisi transazionale fornisce una teoria della comunicazione che aiuta a comprendere come le persone interagiscono tra loro e come si sviluppano i rapporti. 2. Teoria dello sviluppo infantile: l'analisi transazionale fornisce una teoria dello sviluppo infantile che spiega come le esperienze e le relazioni durante l'infanzia influenzano la nostra personalità e il nostro modo di relazionarci da adulti. 3. Teoria della psicopatologia: l'analisi transazionale fornisce una teoria della psicopatologia che aiuta a comprendere le cause e i meccanismi dei disturbi psicologici. Inoltre, l'analisi transazionale elabora spiegazioni su come nella nostra vita di adulti riproponiamo continuamente delle strategie infantili. Questo significa che tendiamo a ripetere schemi di comportamento e modi di pensare che abbiamo imparato durante l'infanzia. L'analisi transazionale può essere utilizzata in diversi campi, come ad esempio: 1. Psicoterapia: fornisce un sistema di psicoterapia utilizzato nel trattamento di disturbi psicologici di ogni tipo. 2. Terapia individuale, di gruppo, di coppia e familiare: l'analisi transazionale offre un metodo di terapia che può essere utilizzato sia con singoli individui che con gruppi, coppie e famiglie. 3. Contesti educativi: l'analisi transazionale è utilizzata nel campo dell'educazione, poiché aiuta insegnanti e studenti a migliorare la comunicazione e a comprendere meglio se stessi e gli altri. 4. Assistenti sociali, polizia e tribunali: l'analisi transazionale viene impiegata anche da parte degli assistenti sociali, della polizia e dei tribunali per comprendere meglio le dinamiche relazionali e comunicative delle persone coinvolte. In conclusione, l'analisi transazionale è un approccio psicologico che offre un modello di comprensione della psicologia umana e può essere applicato in diversi contesti per migliorare la comunicazione e le relazioni interpersonali. conimmediatezza e dinamismo intrapsichico e sociali delle relazioni attraverso il dell da H.D. Johns. L strutturale Secondo l transazionale la personalità si può suddividere in tre parti, denominate dell Questi sono definibili come “un sistema di sentimenti accompagnati(o della personalità).da un relativo insieme di tipi di comportamento”: osservando il comportamento della persona cheagisce è possibile quindi individuare lo stato dell che ha generato tali atteggiamenti. Gli dell convivono dentro ciascun individuo, e si suddividono in: :1. stato che “riproduce gli dell dei propri genitori o la percezione che siadegli dell dei propri genitori”. È costituito da un insieme di atteggiamenti,percezioni, comportamenti relativi alla classe “genitori”, ossia tutti coloro chehanno esercitato un'influenza importante negli anni formativi della coscienza. Questo stato fa sì che si agisca come il proprio padre e la propria madre, anche se non si sono gradite le cose che dicevano o facevano. Lo stato del genitore si viene formando dagli 0 ai 9/10 anni di vita del bambino, anche se si aggiungono messaggi genitoriali ad ogni età. Adulto: 2. stato "orientato in modo autonomo verso l'apprezzamento obiettivo della realtà". È espressione della parte logica e razionale, adeguata alla realtà del momento che raccoglie, registra e utilizza ogni tipo di informazione, verifica ed elabora i concetti come prodotti del nostro ragionamento. Lo stato dell'Io Adulto inizia a formarsi intorno al decimo mese di vita del bambino. Bambino: 3. stato che "rappresenta e contiene tracce emotive della prima infanzia". Si tratta di una serie di registrazioni a livello cerebrale dei sentimenti provati dal bambino alle parole e ai

comportamenti dei genitori; esso è pertanto la sede dei bisogni, degli atteggiamenti e dei comportamenti della nostra infanzia, legati alle esigenze psicobiologiche più profonde (impulso ad agire, capacità di godere, creatività, curiosità, emozioni, manipolazione, vergogna, invidia-gelosia…). Lo stato dell’Io Bambino viene formandosi dagli 0 ai 5 anni di vita.

Il processo di analisi della personalità facendo ricorso agli stati dell’Io è chiamato strutturale: analisi e si possono essere rappresentati in un modello strutturale come questo.

I tre stati dell’Io, tradotti nello schema GAB, consentono una percezione unitaria della persona poiché non si escludono, ma vengono a legittimare tre diversi “stili” di sentimenti, affettività e comportamenti da utilizzare nelle diverse situazioni del quotidiano.

L’analisi funzionale Il modello funzionale suddivide i vari Stati dell’io per permettere

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di analizzare in chemodo li utilizziamo.Sul piano funzionale possiamo distinguere che lo puòstato dell'Io Genitoremanifestarsi nelle persone in due modi:

Genitore affettivo:

  1. è la parte materna e comprensiva, "che si prende cura di". Si esprime in atteggiamenti di cura, protezione o attenzione. È la parte in grado di mettere deilimiti in modo fermo e ragionevole, che dice agli altri quali comportamenti sono adeguati equali no, facendo in modo che l'altro non si senta perdente o frustrato: il tono di voce è dolce, i gesti sono attenti e rispettosi, le parole indicano comprensione e affetto. I messaggifare non faresono di piuttosto che di . Esempio. "Cammina più lentamente E sarà menopericoloso" invece di "non correre".

Genitore Affettivo Positivo Genitore Affettivo Negativo

È presente emotivamente, cura, incoraggia: È iperprotettivo e fin troppo presente tantoè rassicurante

e protettivo senza essere da risultare soffocante, richiedente e invadente. Genitore normativo:
  1. È la parte che racchiude l'insieme dei precetti, dei principi morali, delle norme e dei giudizi sui valori, sia positivi che negativi. Si esprime come parte severa, che somministra regole e da ordini. Tende a inviare i messaggi di non fare anziché di fare e li trasmette con tono di voce stridulo o grave, con l'uso delle parole, con l'espressione del viso, con i gesti.
Genitore Normativo Positivo:
  1. È una guida che trasmette valori e regole con l'equità e autorevolezza: funzione che mira alla protezione, al benessere e alla promozione.
Genitore Normativo Negativo:
  1. Tende all'ipercontrollo e alla rigidità: è punitivo, autoritario e sminuente. Atteggiamento eccessivamente critico e invadente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
35 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gaiacip di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia della disabilità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Fiorino Tessaro.