AL
dP
cost p
0 >
>
= =
= -
- .
Op P AV
Au
= +
= . P
SCAMBIATO A cost
CALORE
↳ =
Andando INIZIALE E
a STATO
Variabili
Separare Le dello FUNZIONE
NUOVA
STATO FINALE
Quelle LA
OTTENGO
DELLO
HLENTALPIA)
STATO
DI &p
Ah Pecost
Variaz di a
calore
+ scambiato
entAlpia
= =
.
AH AU PAV
+
=
A seconda del valore del Δ posso capire ad esempio se una reazione è endotermica o
esotermica Δ
La variazione di entalpia in una reazione chimica è una misura dell'energia scambiata
con l'ambiente durante la reazione. Può essere classificata come esotermica o endotermica
in base al segno della variazione di entalpia.
1. Reazione Esotermica: T AUMENTA
- In una reazione esotermica, l'energia viene rilasciata sotto forma di calore nell'ambiente
circostante.
- La variazione di entalpia (Δ ) è negativa.
2. Reazione Endotermica: T DIMINUISCE
- In una reazione endotermica, l'energia viene assorbita dall'ambiente circostante sotto
forma di calore.
- La variazione di entalpia (Δ ) è positiva.
Il segno della variazione di entalpia fornisce informazioni sulla direzione in cui si verifica lo
Δ Δ
scambio di energia. Se è negativo, la reazione è esotermica e rilascia energia. Se
è positivo, la reazione è endotermica e assorbe energia.
Per far avvenire la reazione le molecole devono urtarsi, devono farlo con la geometria
giusta e devono avere la possibilità di rompere i legami per formarne di nuovi. Ci vuole una
certa energia per far sì che i reagenti diano origine ai prodotti. L’energia di attivazione è
l’energia che si deve superare per arrivare a costruire un urto che sia favorevole alla
rottura del vecchio legame e alla formazione di un nuovo legame.
Questo significa che anche se la reazione esotermica, comunque all’inizio si deve fornire
energia. Stesse considerazioni valgono per le reazioni endotermiche.
Si deve fornire una energia sufficiente affinché si formi un composto che non è né
reagente, né prodotto, detto complesso attivato o composto intermedio, che si trova
a metà tra prodotti e reagenti anche come geometria e distanza di legame, dopodiché la
reazione endotermica trattiene un po' di energia, quindi si deve continuare a fornire
calore, a differenza delle reazioni esotermiche in cui scocca una scintilla.
Catalizzatori
I catalizzatori aiutano i reagenti a predisporsi con la geometria corretta. Certe volte
inoltre riescono ad abbassare l’energia di attivazione.
A parità di temperatura nello stato non catalizzato poche molecole reagiscono, allo
stato catalizzato molte più molecole invece raggiungono la nuova energia di attivazione
e reagiscono. Il catalizzatore non cambia l’entalpia dei reagenti e dei prodotti,
agisce solo sull’energia di attivazione.
Hees
Di
LEGGE
hi
↓ Ahof Inaho
In
= - reagenti
prodotti
l’entalpia standard di formazione, cioè il calore scambiato a pressione costante
AH per la reazione della formazione di 1 mole di quella sostanza
=
Solitamente le entalpie sono riferite a una mole, quindi dovremo tenerne conto se si
utilizzano più moli: è una grandezza estensiva. Se le moli vengono moltiplicate per due,
anche l’entalpia andrà raddoppiata. Se inoltre si moltiplica per -2, quindi andiamo a
scrivere la reazione inversa, allora cambierà anche il segno dell’entalpia.
ENTROPIA
Per molto tempo si è creduto che i processi spontanei fossero quelli che portavano ad
una entalpia più bassa, quindi processi esotermici. Per il Principio di Berthelot infatti si
credeva che le reazioni potessero procedere spontaneamente solo nella direzione in cui
si aveva uno sviluppo di calore, cioè Δ<0. Poi si iniziarono a osservare processi
spontanei e irreversibili in processi endotermici, quindi con Δ>0. Andando a cercare
una comunanza di caratteristiche si osservò che questi processi erano accomunati dal
fatto che portavano a uno stato di maggior disordine o maggiore libertà di moto, ad
esempio allo stato liquido piuttosto che allo stato vapore, oppure portano ad un
aumento di moli gassose ecc. Si introdusse una nuova funzione di stato. Un esempio
che abbiamo già visto è il caso dei due palloni, uno vuoto e uno pieno di gas puro.
Quando si apre la valvola che li separa, il gas si espande in maniera spontanea e
irreversibile, quindi abbiamo un aumento del grado di disordine. Altro caso è il
passaggio di fase o anche la formazione di una soluzione.
II^ principio della termodinamica:
Una trasformazione risulta spontanea e irreversibile se l’entropia totale,
cioè il disordine complessivo del sistema e dell’ambiente AUMENTA.
Può essere enunciato anche nella forma:
Una trasformazione è spontanea e irreversibile se provoca un aumento dell’entropia
dell’universo. ΔS = ΔS + ΔS > 0
Si L'EQUILIBRIO
Raggiunge
Aso
Con
PER DI
AVARIAZIONE
DETERMINARE ENTROPIA GUARDO :
Di
STATO AGGREGAZIONE S soliDi
S
LIQUIDi
> >
S
>
GAS
-
· coefficienti stechioneTrici
· : PRODOTTI AS
Se O
reagenti > D
Coef St
· . .
Se AS
Produtti o
Reagenti
coeff >
St
· D
.
.
Le socidi
infine ai
priorità Liquidi
ai e
i
poi
gas ,
Il III^ principio della termodinamica o Principio di Nernst indica lo zero del
valore assoluto dell’entropia: UNICA FUNZIONE DI STATO DI CUI SI CONOSCA
IL VALORE ASSOLUTO. “L’entropia di un cristallo perfetto allo zero assoluto è
esattamente uguale a 0”.
= ·
W=numero di microstati differenti che contribuiscono a uno stesso macrostato.
K= costante di Boltzmann
L’entropia è l’unica funzione di stato per cui abbiamo definito lo 0. Per tutte le altre
funzioni possiamo conoscere il delta. 7
380649x10235k
k 1 -
= ,
ENERGIA LIBERA DI GIBBS (funzione di stato)
hreazione
A
A Sambiente = T
I
Sostiduendo Principio Te
AL Moltiplicando
I Per i
1
E -
Si
MEMBRI OTTIENE :
# ASreazione
* Ahreazione
G T co
= .
-
libera
AG di Gibbs
en
= . è è
Una di Lib <o
Reazione variazione en
spontanea Quando la .
REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONE
1. Non si ha uno scambio di elettroni —> reazione di non ossidoriduzione
2. Si ha uno scambio di elettroni —> reazione di ossidoriduzione (red-ox)
N.B. Una red-ox è una reazione di trasferimento (anche apparente) di elettroni da un
elemento a un altro —> variazione dei numeri di ossidazione delle sostanze in gioco.
• Ossidazione: processo per cui una specie chimica perde elettroni —> n.o aumenta
• Riduzione: processo per cui una specie chimica acquista elettroni —> n.o diminuisce
• Riducente: sostanza contenente l’elemento che aumenta il suo n.o
Perde elettroni
• Ossidante: sostanza contenente l’elemento che diminuisce il suo n.o
Acquista elettroni
—> Il n. di elettroni ceduti dal riducente = n. elettroni acquisiti dal ossidante
PILE:
Dispositivi in grado di sfruttare reazioni di ossido riduzione spontanee per trasformare
energia chimica di legame in energia elettrica
CELLA VOLTAICA:
Una cella voltaica consiste di due semi-celle in cui avvengono le due semi-reazioni
separate. Ogni semi-cella consiste di un elettrodo in una soluzione dei suoi sali.
Affinché avvenga la reazione di ossidoriduzione le due semi-celle devono presentare
due collegamenti:
- Collegamento elettrico necessario per il flusso di elettroni realizzato tramite un filo
metallico
- Collegamento ionico realizzato tramite il ponte salino necessario per mantenere la
neutralità delle cariche nelle semi-celle (garantisce il flusso degli ioni).
LA PILA DANIELL +
En/zni
Curcuz +
La reazione è spontanea quindi gli elettroni si muovono spontaneamente dallo Zn al Cu
attraverso il cavo metallico esterno. Il flusso di elettroni dallo zinco al rame genera una
differenza di potenziale elettrico, quindi passaggio di corrente.
Si definisce (per convenzione):
polo negativo la semi-cella alla quale si ha l’ossidazione
polo positivo la semi-cella alla quale si ha la riduzione
In una cella gli elettroni fluiscono dal polo negativo (essendo la sorgente degli elettroni)
al polo positivo.
Zn(s) Zn2+(aq) + 2e- ossidazione polo negativo
→
Cu2+(aq) + 2e- Cu(s). riduzione polo positivo
→
Zn(s) + Cu2+(aq) Zn2+(aq) + Cu(s) reazione della cella
→
La somma delle due semireazioni rappresenta la reazione netta di ossidoriduzione che
avviene nella cella voltaica e viene detta reazione della cella.
In gli Alt
una elettroni
Cella passano Poco
dal -
PONTE SALINO
↳ serve Si
Neutralizzare
a Le CHE
CARICHE ELETTRICHE
DELL'ESPERIMENTO
GENERANO CORSO GARANTENDO
NEL
NEGATIVITA
L'ELETTRO B
Ba
Sale cutt
> Generico >
: diffondono soluzione
- - nella
A Zn@
> diffondono
- soluzione
nella
PUO' POROSO
B
N PONTE
Un SALINO SETTO
Un
sostituito
essere DIVIDE
. Che
da
. soluzioni
Le 2
Cosa ?
dei
succede alle elettrodi
2
masse
Cut
zn + -
2e
zn Cu
2e >
+
> +
- Cu ACQUISTA
Zu MASSA
PERDE MASSA
·
·
Se le due coppie red-ox (o semi-celle) non fossero separate la cella sarebbe in corto
circuito al suo interno. In questo caso non si osserva passaggio di corrente. Per poter
sfruttare una reazione red-ox spontanea per costruire una pila occorre che le due coppie
red-ox siano fisicamente separate in due semi-celle distinte.
SCHEMA DI UNA SEMI-CELLA
rappresentate
Vengono Una
Con Sequenza Inizia
Che con
· L'ELETTRODO Specie
seguito DALLE ALTRE CHIMICHE COINVOLTE
, fasi
Si Per
Utilizza Separare
Una barretta Verticale Le
· 2
Esempio : /Cult(de)
1 zn* [M] [n]
Cucs)
Zn(s) (e) E ,
,
DIAGRAMMA DI CELLA
Nel diagramma di cella si scrive a sinistra la semi-
-
Appunti Chimica Parte 2, Esame chimica
-
Appunti Chimica
-
Appunti Geometria - parte 2
-
Appunti Chimica farmaceutica I - parte 2