Due assiomi definiscono la struttura dell’Axiomatic Design:
Assioma 1: The Indipendence Axiom richiede che le FRs siano soddisfatte in maniera
indipendente. Per un progetto dalle migliori caratteristiche i DPs e gli FRs sono legati da
relazioni tali che possiamo cambiare il valore di ogni DPs, in modo da aggiustare quello del FR
collegato, senza però influire sugli altri FRs.
Assioma 2: The Information Axiom. Per un migliore progetto dobbiamo cercare di
massimizzare la probabilità che i nostri FRs siano soddisfatti, in pratica cercare di
minimizzare il contenuto di informazione del nostro progetto. Il contenuto di informazione è
l’errore che si commette non soddisfando le specifiche.
L’assioma 1 a6erma che durante il processo di progettazione, come passiamo dagli FRs del
dominio funzionale ai DPs del dominio fisico, le relazioni devono essere tali che una
variazione nel valore di un DP deve riscontrarsi solo in una variazione del FR collegato. In
pratica i valori degli FRs devono essere indipendenti fra di loro. L’assioma 2 a6erma invece
che, fra tutti quei progetti che soddisfano l’assioma di indipendenza, il migliore è quello che il
minor contenuto di informazione e con la maggiore probabilità di soddisfare le specifiche.
Design matrix: scelto un set di PDs in grado di soddisfare le FRs, si ha una matrice definita
dalla seguente equazione:
Assioma indipendenza richiede che le FRs del sistema siano soddisfatte in maniera
indipendente (non implica indipendenza delle parti fisiche).
Accoppiamento funzionale:
- Caso uncoupled: FRs indipendenti
- Caso decoupled: FRs indipendenti solo se…
- Caso coupled: FRs dipendenti
Assioma informazione a6erma che il miglior progetto è quello con la maggiore probabilità di
soddisfare le specifiche
Il contenuto di informazione misura la probabilità che le FRs soddisfino la specifica.
Il progetto uncoupled
Il più semplice dei casi è quando la matrice di design assume una forma triangolare, cioè si
ha che:
In caso di un progetto a 3 FRs la nostra matrice di design avrà quindi la forma:
Per l’Axiomatic Design questo è il caso migliore, infatti ogni DP influenza un solo FR, si
possono così ottimizzare i valori dei DPs per soddisfare le richieste espresse dalle FRs in
qualsiasi ordine, un tipo del genere di progetto si dice path-independent. Il progettista deve
sempre cercare di arrivare ad una situazione del genere, anche se questo compito è spesso
di6icile e talvolta impossibile. Questo tipo di progetto garantisce la più alta a6idabilità e
funzionalità, e dato che ogni FR è influenzato solo da un DP, permette l’identificazione della
fonte di qualsiasi problema facilmente, permettendo una più rapida risposta in caso di
situazioni inaspettate ed una più veloce riparazione o manutenzione del sistema.
Il progetto decoupled
La seconda categoria nelle quali possiamo suddividere i vari tipi di progetti è quella dei
progetti decoupled. Sono progetti non più ideali ma comunque considerati accettabili, ed in
generale sono i progetti che si riescono ad ottenere più frequentemente. Diversamente dai
progetti uncoupled, qui si hanno interazioni di alcuni DPs con più di una FR, ciò porta a non
avere più una matrice di progetto diagonale. In generale la matrice di progetto ha la forma
mostrata sotto:
I progetti uncoupled possono avere una matrice che è al massimo triangolare superiore o
triangolare inferiore. In questo caso si può assumere che l’indipendenza delle FRs è verificata
solo se si sceglie un particolare ordine per aggiustare il valore dei DPs, soddisfacendo così
l’assioma 1. Questa è l di6erenza tra i progetti decoupled e quelli uncoupled, che potevano
avere un ordine dei PDs qualsiasi. In questo caso si può veder che DP1 influenza tutti gli FRs,
mentre solo DP3 riesce ad influenzare solo il corrispondente FR.
È però necessario chiedersi se questo sia il giusto ordine da seguire per l’ottimizzazione del
prodotto nel caso specifico. A questo proposito si deve per prima cosa trovare il valore
corretto di DP1 che ci consente di appagare le richieste di FR1, questo valore rimarrà ora
costante. Si passa ora a cercare il valore ottimale di DP2 con l’intento di soddisfare FR2,
facendo questo anche il valore di FR3 viene cambiato ma non quello di FR1. Alla fine, si può
ottimizzare il valore di DP3 fino a che non si ottiene il valore di FR3 da cercato.
Questa è la procedura nel caso che tutti gli elementi della matrice di design siano costanti,
cioè nel caso in cui si abbia un sistema lineare ì. Sfortunatamente nella pratica comune, molti
elementi non sono costanti ma funzioni di alcuni DPs, normalmente il progettista deve
ottimizzare un progetto che è non lineare. In questi casi si deve allora valutare la matrice di
progetto per specifici valori dei DPs, stando attenti al fatto che per certi valori dei DP il nostro
progetto può cambiare e passare da decoupled ad uncoupled o anche coupled. Obiettivo del
prossimo capitolo sarà anche di stabilire quanto un progetto decoupled è migliore di altri
dello stesso tipo.
Il progetto coupled
Il terzo caso è quando il progetto non è né uncoupled né decoupled, si ha allora che neanche
variando i DPs in un certo ordine si riesce a rispettare il primo assioma. Un progetto di questo
tipo si dice coupled e la sua matrice di design è generalmente una matrice piena o comunque
con qualche elemento esterno alla parte triangolare.
Diversamente dagli altri casi, qui non esiste un modo dirette per arrivare ad una soluzione
ottimale, bisogna invece ricorrere a delle iterazioni, si vengono cioè a creare dei loops nel
calcolo. Il progetto coupled, a causa del suo violare il primo assioma, viene considerato come
il peggiore. Purtroppo, talvolta, per ragioni che vanno dal costo, agli ingombri, alla a6idabilità,
non è possibile disaccoppiare un progetto e quindi si è costretti a scegliere il migliore dei
progetti coupled.
Come possiamo immaginare la prima e più banale conseguenza del primo assioma è che le
migliori matrici di progetto devono per forza essere quadrate; infatti, solo in questo modo
possiamo sperare di associare ad un FR solo un altro DP. Questo ragionamento ovviamente
vale anche per i progetti decoupled e coupled, in quanto un diverso numero fra FRs e DPs
porta in tutti i casi ad un aumento del coupling della matrice.
Decomposition e zigzagging
Si passi ora a studiare come si sviluppa un progetto con l’Axiomatic Design. Una delle
caratteristiche che rende molto usato questo metodo è la sua rappresentazione di un
progetto in obiettivi generalmente ordinati. Si parte dagli obiettivi principali del progetto che
sono le FRs di livello più alto e si scompongono in sotto obiettivi, lo stesso viene fatto per i
DPs. Di solito i DPs e le FRs di massimo livello vengono chiamate top FRs e top DPs per
indicare la loro importanza; infatti, è in queste che si trova la specifica del progetto, i livelli più
bassi, quelli terminali, si chiamano invece leaves (foglie) per rendere più chiaro che la
struttura del progetto è ad albero.
La scomposizione degli alberi, se ne hanno infatti uno per le FRs ed uno per i DPs, vanno fatte
di livello in livello, partendo dal top fino alle leaves, seguendo una regola. Questa dice che
prima di decomporre un livello di FRs in un livello sottostante dobbiamo trovare i DPs che
soddisfino tale livello, solo quando si avranno chiari quali DPs sono da usare si può passare a
scrivere le altre FRs. Questo perché le FRs di livello più basso dipendono sempre dalle scelte
progettuali che sono state fatte a livello superiore. Si tratta in pratica di non scomporre i due
alberi separatamente ma di passare continuamente da uno all’altro. dato lo sigzag tra i due
domini, ovviamente l’albero delle FRs appartiene al dominio funzionale e quello dei DPs al
dominio fisico, che si deve fare questa regola prende il nome di zigzagging. Passaggio tra
domini non è monodirezionale ma si e6ettua con lo zigzagging.
In pratica il primo step è definire le FRs di primo livello, da specifica del progetto; quindi, le
DPs che le soddisfano e da qui passare a definire le FRs di secondo livello. Da qui il ciclo
ricomincia ma per il livello sottostante, cioè ora si deve cercare le DPs di secondo livello e
continuare fino a che non si abbiano solo foglie. Un DP o un FR è una foglia quando non è più
possibile scomporlo ulteriormente.
Questo processo consente al progettista di concentrarsi di volta in volta solo su un numero
ristretto di FRs, quello di un solo livello, con il compito di cercare i componenti (DPs) che le
soddisfino. Altrimenti potrebbe accadere che il progettista inesperto si trovi a fronteggiare
una moltitudine di FRs appartenenti a più livelli, rendendo la soluzione del problema molto
più complessa, con notevole ritardo nello sviluppo del progetto.
Naturalmente durante tutta la scomposizione dobbiamo tenere conto dei vincoli di input che
non devono essere mai violati dalle nostre scelte progettuali. Inoltre, alcune soluzioni
possono introdurre altri vincoli, in questo caso chiamati di sistema, che devono essere
rispettati nella scomposizione successiva alla introduzione di detto vincolo e non in tutta la
scomposizione. Per capire la di6erenza si può fare un esempio: dovendo progettare una
pompa si ha come vincolo di input che questa deve lavorare almeno per 30 minuti senza
bisogno di alimentazione, la soluzione proposta è quella di realizzare una pompa con motore
alternativo a benzina. Questa scelta progettuale induce il vincolo di sistema che la pompa
non deve inquinare più dei limiti di legge, cosa non prevista all’inizio della progettazione
perché ancora non si era valutato le possibili soluzioni progettuali.
La procedura di progetto
Come si può evincere dalla teoria dell’AD, il processo di generazione di un progetto deve
essere fortemente organizzato, si propone quindi un ordine per le operazioni da svolgere.
1. Si devono riconoscere i customer needs, cioè le esigenze dei clienti, tramite analisi di
mercato.
2. I Costumer Needs appena trovati devono ora essere espressi in termini di Functional
Requirements, che definiscono il range entro il quale si può dichiarare una soluzione
accettabile. Inoltre si deve valutare i contraints del sistema, cioè i vincoli (legislativi,
tecnici, di sicurezza, costo, etc.) che il nostro prodotto o servizio dovrà rispettare. Nella
definizione delle FRs e dei vincoli di input devono essere coinvolti tutti i reparti
dell’azienda, perché a seconda di quali sono gli FRs scelti, si avranno prodotti
risultanti diversi. Si
-
Appunti Optimization and innovation of production processes in inglese (parte 6)
-
Appunti Optimization and innovation of production processes (parte 2)
-
Appunti Optimization and innovation of production processes (parte 3)
-
Appunti Optimization and innovation of production processes (parte 4)