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DIMINUZIONE DELLA PREVALENZA
Durata più breve della malattia
⬇ Elevato tasso di letalità della malattia
⬇ Diminuzione dei nuovi casi (incidenza)
⬇ Immigrazione di persone sane
⬇ Emigrazione di casi
⬇ Miglioramento del tasso di guarigione dei casi
⬇ Peggioramento della segnalazione
⬇
Incidenza cumulativa: è un’osservazione in cui il numeratore viene misurato solo all’inizio.
Si parla solo di nuovi casi e questa è una misura molto utile per prendere decisioni rapide in ambito sanitario.
Il tasso di incidenza (densità di incidenza)
I tassi di incidenza devono tenere in considerazione
1. Il numero di persone che si ammalano nella popolazione
2. I periodi di tempo durante i quali le persone della popolazione vengono osservate
N. nuovi casi/ tempo di osservazione.
Definizione di causalità
La causa di un evento è qualcosa nei suoi antecedenti temporali che se non presente, impedirebbe il verificarsi dell’evento
Postulati di causalità delle malattie infettive di Henle Kock, sono due studiosi di fine dell’800, vanno a dimostrare che specifici
microrganismi causano specifiche malattie infettive
Cause e fattori di rischio
Causa necessaria: il fattore deve essere presente perché si verifichi l’effetto (malattia). Tuttavia, una causa necessaria può essere
presente senza che la malattia si sviluppi.
Causa sufficiente: se il fattore è presente, l’effetto (malattia) si manifesta con certezza.
Fattore di rischio: se il fattore è presente, la probabilità che la malattia si sviluppi aumenta.
Fattore di rischio (fumo→ favorisce l’insorgenza del tumore al polmone):
1) condizione che facilita l’insorgenza di una malattia
2) condizione presente più frequentemente in soggetti che hanno o che avranno una determinata patologia, rispetto alla popolazione di
controllo.
Associazione: grado di dipendenza statistica tra due o più eventi variabili
Associazione causale: uno dei due fattori induce o quantomeno favorisce l’altro
Criteri per valutare la causalità
1. Forza: coincide con il valore della misura di associazione utilizzata nello studio. Parleremo di Rischio Relativo (RR) e di Odds
Ratio (OR). A valori elevati di RR e di OR corrisponde una forte associazione
2. Coerenza: conferma dei risultati negli studi successivi, cioè coerenza dei risultati di studi condotti in tempi diversi o da gruppi
di ricerca differenti.
3. Relazione temporale: se una causa non precede l’effetto, è impossibile che l’abbia provocato
4. Plausibilità biologica: es. prove di cancerogenicità in vitro per relazione dose-risposta si intende che a determinate dosi
corrispondono determinate risposte e reversibilità. 11
I metodi statistici non costituiscono, di per sè, la prova della causalità di un’associazione. L’interpretazione di un’associazione
statisticamente dimostrata deve avvenire in base ad un procedimento logico
Tipi di associazione:
CAUSALE → Il fattore è effettivamente la causa dell’effetto studiato, cioè l’esposizione causa la malattia
SPURIA→ E’ una falsa associazione, può comparire per errori sistematici presenti nello studio. Dovuta ad errori sistematici del Bias
INDIRETTA O SECONDARIA→ La malattia e l’esposizione possono essere entrambe associate ad un terzo fattore
Associazione causale indiretta
Relazione causale: fumo di sigaretta -> coronaropatia
Falsa relazione causale: consumo di caffè - > coronaropatia
Errori possibili nella ricerca delle cause
• Bias: errore che determina risultati sistematicamente distorti in una specifica direzione, dovuto a fattori non casuali. Esistono diversi
errori di Bias che possono compromettere il risultato dello studio.
• Errore casuale: dovuto a fattori casuali che determina risultati troppo alti o troppo bassi con frequenza approssimativamente uguale.
• Fattore di confondimento: confusione fra l’effetto di due fattori presumibilmente casuali, per cui parte o la totalità dell’effetto attribuito a
una variabile è dovuto all’altra.
• Sinergismo: interazione fra gli effetti di due o più fattori causali, per cui il risultato è superiore alla somma degli effetti singoli.
6. EPIDEMIOLOGIA, STRUMENTI II
Gli studi osservazionali – gli studi analitici
Misurare l’incidenza di malattia equivale a valutare la probabilità (ossia il rischio) di avere nuovi casi di malattia nella popolazione nel
periodo prescelto (nuovi casi/totale dei casi a rischio x 100 → 12/24 x 100 = 28,6%). Se l’incidenza cumulativa risulta pari a 28,6%,
questo indica che la probabilità, per ciascun individuo appartenente alla popolazione, di sviluppare la malattia nel periodo considerato è
pari al 28,6%.
La probabilità di contrarre una malattia per un individuo può aumentare o diminuire in base alla presenza/assenza di particolari
condizioni. O la popolazione è omogenea, nel senso che ha gli stessi fattori di rischio, oppure se i fattori protettivi sono distribuiti
diversamente, la probabilità varierà all’interno della popolazione. Per studiare questi aspetti ci servono gli studi osservazionali. Per gli
studi osservazionali si usa l’epidemiologia analitica.
→ un gruppo è esposto a dei fattori di rischio, un altro gruppo non è esposto
→ all’interno di questi due gruppi ci possono essere dei soggetti malati e dei soggetti sani, anche tra i
soggetti non esposti qualcuno potrebbe quindi sviluppare la malattia.
LO STUDIO DI COORTE M+E+ → i fumatori a cui è venuto un tumore al polmone → 3
M-E+ → fumatori che sono sani →
M+E- → non hanno fumato ma hanno comunque il tumore → 1
M-E- → non hanno fumato e non hanno il tumore → 4
Questa tabella da tutte le informazioni sulla popolazione, nell’ottica di trovare un’esposizione e per
poter curare la malattia.
Rischio relativo (RR) → rischio di ammalarsi, essendo calcolato tramite incidenza negli
esposti/incidenza nei non esposti, può essere calcolato tramite la tabella.
Gli studi analitici si dividono in:
- Studi di coorte → il ricercatore segue un gruppo di persone e le osserva. La coorte ha delle determinate caratteristiche
condivise gli studi di coorte identificano la coorte in un momento e la vanno a seguire nel corso del tempo, per vedere se le
condizioni dei membri della coorte nel corso del tempo varieranno.
- Studi caso-controllo
Siamo nell’ambito degli studi osservazionali, lo sperimentatore si limita semplicemente ad osservare. 12
Lo schema di interpretazione di RR ci da un’idea della forza
dell'associazione, se RR tende a infinito significa che il fattore è di rischio
elevato, se invece RR è vicino allo zero l'associazione è molto forte ma in
senso inverso, significa che RR è un fattore protettivo.
Interpretare il rischio relativo RR: RR>1, RR=1 o RR<1
VANTAGGI E LIMITI DELLO STUDIO DI COORTE
Vantaggi:
- Misura diretta dell’incidenza → quando si va a calcolare il rischio relativo si va a fare una misura diretta dell incidenza
- Possibilità di valutare effetti multipli di un unico fattore di rischio
- Possibilità di studiare fattori di rischio rari → quando si va a scegliere la coorte da osservare si seleziona la parte della popolazione
esposta a fattori di rischio di interesse
Svantaggi:
- Costo
- Non adatti allo studio di patologie rare
LO STUDIO CASO CONTROLLO
Lo studio caso-controllo prende gli individui che hanno già sviluppato una malattia e va, in maniera retrospettiva, andando indietro nel
tempo, a vedere se c’è una particolare predisposizione a un fattore di rischio. Si ha un gruppo di malati, si va indietro nel tempo e si
controlla se sono stati esposti o meno a dei particolari fattori di rischio. Lo stesso si fa anche
con le persone sane, si va a vedere se sono state esposte o meno agli stessi fattori di
rischio. La coorte va in avanti, prende delle persone esposte a dei fattori di rischio e le
segue nel tempo, alcune si ammalano mentre altre no, si parte dal fattore di rischio. Lo
studio caso-controllo invece parte dai malati, e va indietro a vedere se sono stati esposti o
meno a dei fattori di rischio.
Lo studio caso controllo non calcola il rischio relativo, perché non ci interessa il rischio di
ammalarsi, dato che sono già malati, bensì l’Odds Ratio: odds M+ (di ammalarsi) / odds M-
(di non ammalarsi). l’Odds è la probabilità → probabilità di ammalarsi / probabilità di non
ammalarsi.
Odds ratio = (malato esposto : malato non esposto) / (non malato esposto : non malato non esposto)
Nello studio di coorte si fa il rapporto tra le incidenze, mentre in quello caso-controllo tra le probabilità.
VANTAGGI E LIMITI DELLO STUDIO CASO-CONTROLLO:
Vantaggi:
- Costo → non si deve pagare del personale o degli strumenti che seguano la coorte per decenni
- Possibilità di valutare fattori di rischio multipli per un’unica patologia
- Possibilità di studiare patologie rare → partendo dal malato e non dall’esposizione so già la patologia da cui è affetto e quindi posso
andare a studiarla cercando i fattori di rischio
Svantaggi:
- Maggiore intervento di bias
- Non adatti allo studio di fattori di rischio rari
- Forniscono solo la stima del rischio nella popolazione Studio prospettico → studio di coorte
Studio retrospettivo → studio caso-controllo
ALTRI MODELLI DI STUDIO
• Studi trasversali o di prevalenza
– Facili da realizzare
– Poco costosi
• Studi ecologici o di correlazione
– Facili da realizzare
– L’unità di analisi è la popolazione
– Fallacia ecologica
GLI STUDI SPERIMENTALI
Ricapitolando: Studi osservazionali
• le variabili in studio (l’esito clinico ed una presunta causa) vengono monitorate (osservate) in ciascuno dei gruppi (retrospettivamente
o longitudinalmente), oppure trasversalmente, per valutare eventuali relazioni causa-effetto. 13
• Il ricercatore NON assegna il fattore studiato (presunta causa) → il ricercatore si limita ad osservare
Problema fondamentale degli studi osservazionali:
• I gruppi a confronto sono davvero simili?
• Le differenze negli esiti (malattia) sono sicuramente dovute alla presunta causa (esposizione) o ci possono essere altre cause?
• … oppure eventuali differenze tra i gruppi (non conosciute) possono spiegare le differenze negli esiti?
Studi controllati randomizzati (Randomised controlled Trials - RCT)
Dalla popolazione generale si prende un gruppo campione scelto sulla base di ciò che si vuole andare a studiare. Si procede con il
randomizz