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NUCLEOFILIA E BASICITÀ
I nucleofili utilizzati nelle reazioni di sostituzione sono gruppi chimici neutri o anionici che presentano almeno un doppietto elettronico solitario. Ma anche l'elevata densità elettronica presente in un doppio legame C=C è nucleofila. Si definisce nucleofilia (o nucleofilicità, con trasposizione del termine anglosassone nucleophilicity) la misura della forza di un nucleofilo. Una elevata nucleofilia corrisponde ad un'alta capacità di rendere disponibili i propri elettroni in una reazione con un elettrofilo.
Quando una molecola usa il suo doppietto per attaccare un elettrofilo che non sia l'Idrogeno (in genere un atomo di carbonio positivamente polarizzato) si comporta come nucleofilo, quando attacca un atomo di Idrogeno si comporta come una base.
1. La basicità è in qualche modo una caratteristica più circoscritta rispetto alla nucleofilia poiché misura la capacità di una
misure tramite la sua costante di velocità nucleofila (kNu). Un nucleofilo Nu:- è tanto più forte quanto più il seguente equilibrio è spostato verso destra e quindi la sua kNu è elevata (ed il pNu piccolo). La nucleofilia è dunque una proprietà cinetica (correlata alla velocità di reazione) che si misura rispetto ad un generico elettrofilo. Un nucleofilo è tanto più forte (pNu piccolo), quanto più debole è il suo acido coniugato (pKa elevata).misurata in termini di velocità di sostituzione, in genere rispetto ad un alogeno legato ad un gruppo alchilico, tipicamente il bromuro di metile CH3Br.
CH3Br + Nu:- → CH3Nu + Br-
La nucleofilia è dunque una proprietà cinetica (correlata alla velocità). Una scala univoca di nucleofilia non è semplice da determinare poiché la forza di un nucleofilo dipende, in una certa misura, anche dall'elettrofilo con cui reagisce e dal solvente in cui si trova. Come si può notare confrontando le due tabelle che riportano la basicità e la nucleofilia di alcuni composti, i due andamenti non coincidono rigorosamente.
Si deve anche tener presente che la scala di nucleofilia dipende in maniera significativa dal tipo di solvente utilizzato. La solvatazione di un nucleofilo riduce in modo sensibile la sua forza. Solventi polari protici (contenenti Idrogeno), come l'acqua e gli alcoli solvatano i nucleofili anionici, circondandoli con i
loroidrogeni positivamente polarizzati. Gruppi uscenti La reattività di una reazione di sostituzione dipende fortemente dalla natura del gruppo uscente – Lg. Un gruppo uscente è il frammento molecolare che acquista entrambi gli elettroni durante la rottura eterolitica di un legame. La bontà di un gruppo uscente dipende dalla sua capacità di esistere come entità stabile una volta uscito. In definitiva la bontà di un gruppo uscente è inversamente proporzionale alla sua forza come base. Basi deboli sono buoni gruppi uscenti. Basi forti sono cattivi gruppi uscenti. Nel caso ci si trovi di fronte ad un cattivo gruppo uscente è a volte possibile tentare di trasformarlo in un gruppo uscente migliore. Se ad esempio l'obiettivo è quello di sostituire l'idrossido (cattivo gruppo uscente) è possibile usare una catalisi acida in modo che l'idrossido venga protonato e si trasformi così in un gruppo uscente migliore.H2O.R-OH + H+ → R-OH2+ → R+ + H2O
Un altro metodo molto usato è esterificare l'alcol con un acido solfonico R-SO3H in quanto l'anione solfonato R-SO3- è un buon gruppo uscente. Gli anioni solfonati più utilizzati sono:
L'anione tosilato CH3-Ph-SO3 -, ad esempio, è una base estremamente debole (pKb = 14.6) e quindi un ottimo gruppo uscente. Facendo reagire un alcol con il cloruro di tosile CH3-Ph-SO2Cl (o TsCl) si ottiene l'estere solfonico:
R-OH + TsCl → R-OTs + HCl
Alcol Cloruro di Tosile Estere solfonico Acido cloridrico
L'estere solfonico può ora subire rapidamente una sostituzione grazie alla presenza del tosilato come gruppo uscente:
R-OTs + Nu- → R-Nu + TsO-
Estere solfonico Nucleofilo alogenuro Ione tosilato
ALCOLI
Li alcoli derivano dagli idrocarburi per sostituzione di un idrogeno con un gruppo idrossido (ossidrile o idrossile) -OH ed hanno pertanto formula generale CnH(2n + 2)O.
I dioli sono alcoli in cui...
sono presenti due gruppi idrossido. I tioli sono caratterizzati dalla presenza del gruppo solfidrilico (-SH). I fenoli, in cui il gruppo ossidrilico è legato ad un anello aromatico (Ar-OH) presentano invece sufficienti differenze con gli alcoli da giustificarne una trattazione separata. Caratteristiche fisiche degli alcoli I più leggeri tra gli alcoli sono liquidi a temperatura ambiente, incolori, con odori caratteristici e miscibili con l'acqua. Sono in genere miscibili quei composti che hanno fino a 4 atomi di carbonio per ogni atomo di ossigeno nella loro struttura. La miscibilità in acqua degli alcoli, nonché il loro elevato punto di ebollizione rispetto ad altre molecole organiche di simili dimensioni e strutture è spiegato tramite la formazione di legami a idrogeno tra l'idrogeno del gruppo -OH e l'ossigeno delle molecole vicine. Desinenza: olo. Dal punto di vista della loro struttura chimica, gli alcoli sono classificati come primari,secondari o terziari in funzione del numero di gruppi alchilici legati all'atomo di carbonio cui è legato il gruppo -OH. Gli alcoli sono acidi molto deboli, infatti possedendo un gruppo ossidrile si dissociano in uno ione alcossido RO- (o alcolato) e in un idrogenione.
R-OH → R-O- + H+
In assenza di gruppi elettron-attrattori (che ne aumentano l'acidità) e di gruppi elettron-repulsori (che ne diminuiscono l'acidità) i valori di Ka sono intorno a 1·10^-15.
I fenoli sono acidi più forti degli alcoli perché l'anione fenato (o fenossido) è stabilizzato dalla risonanza di più strutture limite.
Reazioni degli alcoli:
- Formazione degli alcossidi
- Disidratazione (trasformazione degli alcoli in alcheni)
Gli alcoli in presenza di un acido forte come H2SO4 e di calore danno una reazione di eliminazione che trasforma in alcheni. Bisogna fare attenzione alla competizione tra disidratazione di un alcool e idratazione dell'alchene.
infatti le reazioni si possono direzionare:
- l'uso di acidi diluiti in acqua favorisce la formazione di alcoli da idratazione di alcheni
- l'uso di temperature >100°C e di acidi concentrati porta a direzionare la reazione verso la formazione di alcheni
Sostituzione degli alcoli con acidi alogenidrici
La reazione di un alcol con un acido alogenidrico è una sostituzione nucleofila. Gli alcoli terziari, secondari, allilici e benzilici reagiscono tramite una SN1. Il meccanismo della reazione procede attraverso tre stadi.
stadio 1 - Il gruppo ossidrile (cattivo gruppo uscente) viene protonato e trasformato in questo modo in un buon gruppo uscente (H2O).
stadio 2 - Lo ione ossonio perde una molecola d'acqua (buon gruppo uscente) generando un carbocatione. È lo stadio lento (RDS) che determina la velocità complessiva della reazione.
stadio 3 - il carbocatione reagisce con l'alogenuro (buon nucleofilo) per dare
l'alogenoalcano
Si noti come il primo ed il terzo stadio sono bimolecolari (due reagenti), mentre il secondo stadio è unimolecolare (un solo reagente). Tuttavia, poiché è il secondo stadio che determina la velocità complessiva della reazione (Rate Determining Step), la reazione è definita SN1 (sostituzione nucleofila unimolecolare). Poiché durante lo stadio lento è coinvolto un carbocatione, l'ordine di reattività degli alcoli (3° > 2° > 1°) è direttamente correlato all'ordine di stabilità dei carbocationi (3° > 2° > 1°).
Gli alcoli primari ed il metanolo reagiscono invece attraverso un meccanismo SN2, in cui il nucleofilo (alogeno) attacca direttamente lo ione alchilossonio. Il gruppo uscente (H2O) ed il gruppo entrante (alogeno) reagiscono in modo concertato mediante una rottura e formazione sincronizzata dei legami. La reazione in questo caso è possibile solo
Con l'assistenza di un acido di Lewis come il cloruro di Zinco (ZnCl2), è possibile sintetizzare alogenuri da alcoli in laboratorio.
È preferibile usare come agente alogenante il cloruro di tionile (SOCl2):
R-OH + SOCl2 → R-Cl + HCl + SO2
In questo caso, i prodotti secondari sono costituiti da due composti gassosi, acido cloridrico e anidride solforosa, di facile eliminazione. Inoltre, lo stesso SOCl2 è molto volatile (punto di ebollizione basso) e quindi, anche se utilizzato in eccesso, può essere facilmente allontanato per semplice riscaldamento. Per questo motivo, il cloruro di tionile è definito "alogenante pulito".
Ossidazione:
Ossidazione alcool primari:
L'ossidazione di un alcol primario genera una aldeide o un acido. Un buon agente ossidante che ossida completamente l'alcol fino ad acido carbossilico è l'acido cromico (H2CrO4).
Affinché l'ossidazione si fermi allo stadio di aldeide, si usano invece agenti ossidanti selettivi.
come ilclorocromato di piridinio (PCC) C5H5NH+ ClCrO3-Il PCC si ottiene aggiungendo la piridina ad una soluzione di anidride cromica (CrO3) ed acido cloridrico(HCl).CrO3 + HCl + piridina = PCC
FENOLIAciditàI fenoli sono molto più acidi (5 ordini di più) degli alcoli alifatici (pKa ≈ 16 - 20) perché, come abbiamo giàvisto, l’anione coniugato (fenato o fenossido) è stabilizzato per risonanza (la carica negativa è delocalizzatasull’anello).
Mescolando un alcol ed un fenolo in una soluzione d’etere con una base forte diluita, come l’idrossido disodio, l’acido più forte (il fenolo) verrà convertito nel suo sale di sodio (fenato) che, essendo solubile inacqua, potrà essere estratto.
Effetto dei sostituenti sull’aciditàI sostituenti, in modo particolare quelli situati in posizione orto e para rispetto al gruppo -OH, possonomodificare in modo sostanzialetrepellenti diminuiscono l'acidità del fenolo.