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BCS

Variazioni ottimali di BCS in rapporto allo stato fisiologico

La messa in asciutta viene applicata da operatori preparati, seguendo una routine codificata e precisa

facendo estrema attenzione alle condizioni igieniche.

Tutti gli animali in asciutta vanno spostati in un gruppo dedicato pulito e vanno alimentati con fieno, paglia

e acqua per circa 1 settimana.

Se la produzione delle bovine è inferiore a 15kg al giorno, si potrebbe usare un trattamento antibiotico alla

fine della mungitura, è preferibile evitare questo utilizzo di antimicrobici in vacche sane (CS < 300'000)

sostituendolo con unicamente un sigillante.

Se la produzione è superiore a 15kg al giorno la mungitura continua in maniera regolare fino a che non

arriva ad una produzione inferiore dei 15kg al giorno; si può effettuare un pareggio podale che provoca uno

stress all’animale che in risposta produrrà meno latte.

In entrambi i casi è necessario prestare attenzione allo stato della mammella per l’elevato rischio di mastiti.

Alimenti in asciutta

I foraggi somministrati alle bovine in asciutta rendono una maggiore quantità di energia rispetto a quando

sono somministrati in lattazione, questi infatti hanno:

 Minore velocità di transito

 Maggiore quantità di fibra digerita

La capacità di ingestione è controllata metabolicamente dall’entità dei fabbisogni e fisicamente

dall’ingombro ruminale che dipende dalla velocità di degradazione (digeribilità) della fibra dei foraggi e

dalla loro dimensione fisica.

In generale foraggi trinciati finemente e con fibra digeribile aumentano l’ingestione fino a un 20%.

Fase centrale – far-off.

La razione è a base di foraggi (anche di paglia), se la digeribilità della fibra è elevata darà più energia

all’animale. bisogna ottimizzare l’ingestione (13-14 kg di ss) evitando comunque eccessi di energia

limitando dunque i mangimi.

Il motivo per cui è necessario evitare gli eccessi di energia è per favorire il metabolismo epatico al parto; è

utile usare anche l’utilizzo di colina e metionina per migliorare la funzionalità epatica.

Terza fase – spostamento in area preparto

Da fare una volta a settimana:

 valutazione BCS confronto con quello registrato alla messa in asciutta

 intervenire ad eventuali problemi podali

 prevenzione di dermatite

Preparto

È bene che le bovine in prossimità del parto (3-4 settimane) siano separate in un gruppo apposito,

differenziando anche primipare da pluripare.

In questi gruppi viene posta una maggiore attenzione all’ambiente, maggiore attenzione da parte degli

operatori e viene somministrata agli animali una razione specifica adattando il rumine alle razioni della

lattazione e soddisfare gli accresciuti fabbisogni.

La durata del preparto varia:

 2-3 settimane in pluripare con BCS 3-3.5

 3-4 settimane in vacche magre e primipare

Alimentazione

È la fase più delicata;

 Si continua a dare la razione in asciutta e si aggiunge una quantità di amido intorno al 18% (prima

13-14). Aumento di mangimi senza esagerare per evitare il rischio di acidosi è importante non

superare i 4-4.5kg al giorno; l’amido deve essere inferiore al 18% della razione per evitare il rischio

di acidosi

 

Utilizzare i migliori foraggi in azienda fibra digeribile povera di potassio e calcio

 Fornire diete più ricche di proteine (15-16% della ss) e amminoacidi in particolare la metionina

 

Assicurare una buona integrazione vitaminica e minerale ruolo essenziale del magnesio e

oligoelementi (Se, Mn, Zn, Cu, I); bilancio anioni-cationi prossimo a zero; pre-probiotici.

 Acqua a volontà di buona qualità

 Trinciare finemente i foraggi e assicurare presenza costante di alimenti in greppia

 Fieno lungo a disposizione

Le finalità dell’alimentazione apposita in preparto sono:

 

Adattare la microflora ruminale alla dieta del post-parto bruschi aumenti di amido possono

provocare acidosi; usare alimenti simili o uguali prestando attenzione al profilo minerale

 

Aumentare la capacità di assorbimento della mucosa ruminale maggiore assorbimento di AGV e

minori rischi di acidosi

 

Soddisfare i fabbisogni alimenti appetibili e a volontà; piatto unico se possibile; NDF digeribile

(< ingombro ruminale) e NDF ‘effettiva’

 Aumentare:

mangimi (fino a 3.5/4.5 per capo al massimo in due o tre pasti

proteina metabolizzabile (1100-1200 g/d)

azoto solubile 

amminoacidi bypass importantissimi per la prevenzione delle più comuni patologie che si

riscontrano nell’allevamento

Si aumentano anche le capacità di assorbimento della mucosa ruminale, fondamentale anche queste per

evitare alcune patologie, tra cui l’acidosi ruminale.

L’acidosi ruminale è una patologia che si instaura quando all’interno del rumine si sviluppano i batteri

amilolitici perché si ha una razione ricca in amido, l’amido produce acido propionico che predispone alla

produzione di acido lattico che fa abbassare drasticamente il pH ruminale. Se si passa da una fibra ricca di

fibra (asciutta) a una ricca di amido (post-parto) si ha rischio di acidosi. Proprio per questo è necessario

aumentare la superficie di assorbimento del rumine.

Linee guida di close-up

Ingestione del 1.7-1.8 % del peso vivo

 

NDF 35-45% ss

 

d-NDF >40%

 

amido 14-18%

 

PG 14-15 % ss

 

PG deg 9.5-10.5

Gestione alimentare post-parto

L’animale dovrebbe essere spostato nel gruppo di lattazione, in realtà qualora l’allevamento lo permetta

sarebbe auspicale tenere l’animale nei giorni immediatamente successivi al parto (10gg) in un gruppo

specifico di animali nel post-parto.

Questo perché avere un gruppo limitato di animali aiuta la vacca (soprattutto primipara) ad abituarsi alla

produzione; inoltre, in casi di patologie è più semplice da gestire un piccolo gruppo di animali.

Si consiglia di mantenere la stessa razione preparto con aggiunta di calcio (che fino a quel momento è

sempre rimasto basso). La bovina ricava energie e nutrienti principalmente dalle fermentazioni ruminali.

Bisogna assicurare una buona funzionalità ruminale e la masticazione, la fibra efficace serve a stimolare la

ruminazione e la produzione di saliva che tampona a livello ruminale i dismicrobismi legati ad una razione

molto energetica e ricca di amidi. se si riesce a superare la fase del post-parto si hanno poche

probabilità che l’animale incorra in difficoltà dopo questo periodo.

Incidenza delle principali patologie del periparto (%)

Patologia Atteso Problema

Dislocazioni abomaso <3 >5

Collassi <2 >5

Ritenzione placenta <8 >12

Metriti <5 >15

Chetosi

 Clinica <3 >8

 Sub clinica <5 >10

Una parte di queste problematiche si possono aspettare in un allevamento soprattutto se è ad alta produzione,

però comunque al di sotto di questa percentuale.

Per prevenire l’insorgenza di queste patologie:

 Corretta gestione dell’asciutta

 Corretta gestione del preparto

 Corretta gestione del parto

 Corretta gestione del post-parto

Spesso sono concatenate, all’insorgere di una originano altre.

approccio olistico!

Esempio delle relazioni esistenti fra problemi alimentari e sanitari nella bovina in transizione

I NEFA si trovano quando vi è una lipomobilizzazione rapida/improvvisa, nelle vacche in casi di bilancio

energetico negativo, al fegato arriva una massa importante di grassi che non riesce ad eliminare/ossidare

sottoforma di VLDL ma rimangono come acidi grassi non esterificati e vengono immessi in circolo. Questi

acidi grassi si accumulano in circolo comportando una serie di patologie (laminite, acidosi, ipocalcemia

ecc.).

L’incipit è sempre lo stesso: diminuzione dell’ingestione di ss durante l’immediato preparto.

I NEFA comportano anche una immunosoppressione importante alla quale poi sono legate tante malattie

infettive tra cui mastiti, metriti ecc.

Il problema della diminuzione dell’ingestione di ss è legato a:

 

I fabbisogni di gravidanza aumentano per crescita del feto e per lo sviluppo della mammella e

secrezione di colostro.

 

La capacità di ingestione diminuisce per l’equilibrio ormonale, l’ingombro fetale, possibile azione

di agenti stressanti.

 

Sono mobilitate le riserve corporee glicogeno (molto limitato), lipidi, proteine muscolari

NB. Lo stress aumenta i fabbisogni.

Il consumo di proteine muscolari dice che l’animale è dimagrito troppo ed è estremamente difficoltoso

ritornare indietro, inizia un dimagrimento non fisiologico e può sfociare in patologie anche piuttosto

importanti che poi sono difficili da recuperare.

Heifer (manze) hanno un calo di ingestione di ss maggiore

rispetto anche a quelle che hanno una gravidanza gemellare.

È utile avere un gruppo di soli animali giovani (solo manze).

Evoluzione dei fabbisogni

21 gg prima del parto si ha evoluzione del volume del feto, aumento della mammella, aumento quindi dei

fabbisogni in termini di energia e proteine però si ha anche una diminuzione del bilancio nutrizionale (per

diminuita ingestione degli alimenti + aumento dei fabbisogni) e quindi gli animali non possono ingerire

abbastanza alimenti per soddifare questi bisogni. Rivediamo lo schema

Aumento dei NEFA che comporta ad una delle patologie più drammatiche in allevamento che è la chetosi.

Non è a insorgenza acuta come quello della acidosi.

La chetosi comporta un aumento del pH legato al fatto che ci sono acidi grassi non esterificati in circolo che

oltre a rovinare il fegato aumentano il pH metabolico. Questo comporta una serie di patologie collegate:

 Ritenzione di placenta

 Dislocazione dell’abomaso

 Mastiti

Il meccanismo di azione è lo stesso: immunosoppressione quindi l’animale non riesce più a far fronte ai

normali patogeni presenti.

La chetosi ha dei sintomi specifici immediati:

 Smette di mangiare

 Produzione di latte cala drasticamente

In tutti gli animali c’è un sistema automatico di rilevazione dei dati, sono

podometri/attivometri/ruminometri. I dati in azienda, soprattutto se molto grandi, si possono avere solo con

l’ausilio di questi strumenti.

Davanti ad una vacca in chetosi sicuramente si avranno altri animali che avranno una chetosi subclinica che

vuol dire che il problema c’è ma non è ancora arrivato al punto tale da determinare i sintomi.

Dunque, il problema principale di una vacca da latte &egra

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
129 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ari_s di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Alimentazione dei grandi animali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Fusaro Isa.