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COLLOCAZIONE DELL’INCHIESTA E DEL SONDAGGIO
• Epistemologia -> post-positivista. Standardizzazione come risposta alla reattività
• Metodo -> quantitativo
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• Finalità -> sia ricerca pura (problemi teorici - inchiesta), sia applicata (problemi pratici - sondaggio)
• Grado di controllo -> posizione intermedia tra ricerca osservativa e ricerca sperimentale
• Approccio -> sia esplorativo sia confermativo (falsi cazionista)
• Nel tempo -> sia trasversale (cross-section), sia longitudinale.
L’INCHIESTA E IL SONDAGGIO NEL TEMPO
Le ricerche trasversali (o cross-section) sono condotte rilevando i dati in un’unica occasione. In questo modo, si
tende a dare poca rilevanza all’evoluzione dei fenomeni studiati.
Le ricerche di trend, invece, si fondano su una rilevazione periodica dei dati che ha due caratteristiche
fondamentali: l’equivalenza dei campioni e l’invarianza dello stimolo. La prima riguarda il fatto che le persone
intervistate nelle diverse occasioni non sono le stesse, ma si sopperisce a questo limite estraendo i campioni
intervistati utilizzando ogni volta le stesse procedure. La seconda riguarda il fatto che le interviste vengono
condotte con lo stesso strumento di rilevazione, i dati vengono rilevati interagendo con le persone intervistate
nello stesso modo e il setting della somministrazione non cambia.
Una variante delle ricerche di trend è la rolling cross-section. In breve, si tratta di una versione modi cata delle
classiche ricerche trasversali in cui la rilevazione dei dati non avviene tutta allo stesso momento.
Lo svantaggio principale delle ricerche di trend è il fatto di poter ottiene risultati distorti dalla uttuazione
campionaria, questo perché i campioni non saranno mai perfettamente equivalenti.
Per ovviare a questo problema si può ricorrere a una ricerca longitudinale, intervistando periodicamente le stesse
persone in momenti diversi. In questo caso, il campione utilizzato viene de nito panel.
Rispetto alle ricerche di trend, le ricerche longitudinali presentano due enormi vantaggi: l’azzeramento della
uttuazione campionaria, poiché se si intervistano sempre le stesse persone i cambiamenti osservati sono
genuini, e il fatto che nel corso delle rilevazioni le informazioni che abbiamo sui componenti del panel si vanno
cumulando, consentendo di ottenere un’enorme massa di dati.
Le ricerche longitudinali hanno però anche degli svantaggi:
- sono complesse e costose;
- generalizzabilità scarsa -> rischio di sottorappresentare alcune categorie (poiché le categorie che accettano
sono diverse dalle categorie che non accettano di partecipare) + mortalità del panel + rispondenti diventano dei
“professionisti”.
LA PSICOLOGIA DI CHI RISPONDE AI QUESTIONARI
I rispondenti non sono database, ma economizzatori di risorse cognitive -> la qualità dei dati raccolti dipende
dalla situazione relazionale (intervista) e dalle caratteristiche del questionario.
Il processo di risposta a un questionario si articola in 4 fasi (non necessariamente consecutive né messe tutte in
gioco):
1. Comprensione della domanda o dell’a ermazione;
2. Recupero dalla memoria a lungo termine dell’informazione necessaria a organizzare la risposta;
3. Utilizzo di tale informazione al ne di fornire il giudizio più adeguato alla domanda cui si riferisce;
4. Utilizzo di tale giudizio per selezionare un’alternativa di risposta.
Più che da stabili caratteristiche personali, l’impegno che si dedica al processo di risposta deriva da come è stata
progettata e da come viene condotta la ricerca. Si tratta di progettare lo studio in modo da massimizzare la
probabilità che chi intervistiamo si impegna a fondo nel rispondere.
Quando si risponde ai questionari si possono utilizzare due processi cognitivi:
• Optimizing (razionalità olimpica) -> dare la risposta ottimale;
• Satis cing (razionalità limitata) -> accontentarsi di dare una risposta plausibile, ragionevole o accettabile,
minimizzando lo sforzo cognitivo (tra i due è quello più scelto).
MODELLO DEL CAMPIONAMENTO DELLE CREDENZE
Secondo questo modello, il processo di risposta si fonda sul recupero dalla memoria a lungo termine delle
credenze (considerazioni sull’argomento) sull’argomento della domanda.
Le informazioni più accessibili, ovvero quelle che si ricordano meglio, sono tali per due motivi:
• Per ragioni croniche (la forza dell’atteggiamento indagato);
• Per ragioni contingenti (le caratteristiche del questionario).
Dal punto di vista della persona intervistata sono in gioco due variabili fondamentali: la motivazione a rispondere
accuratamente e l’abilità cognitiva disponibile nel processo di risposta; solo le persone più motivate e più abili dal
punto di vista cognitivo risponderanno basandosi su un campione adeguato delle considerazioni possibili, le altre
si accontenteranno delle prime considerazioni che vengono loro in mente.
_Distorsioni nel processo di risposta (response bias)
Si dividono in due macro-tipologie:
1. Content sensitive (desiderabilità sociale) -> a sua volta si distingue in due categorie: impression management
(gestione dell’impressione) e self-deception.
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Nell’impression management le persone aggiustano la propria risposta in modo che sia più socialmente
desiderabile; quindi viene fatto consapevolmente e succede anche se il questionario è anonimo. Per evitare
questa distorsione bisogna cercare di non porre domande sensibili e, nel caso siano necessarie, porre la
domanda in modo da rendere “giusti cabili” anche le risposte non socialmente normative.
La self-deception è, invece, una tendenza inconsapevole, poiché le persone non mentono solo nel questionario,
ma anche a se stesse.
2. Content free - response set -> sono distorsioni che non derivano dal contenuto delle domande, ma sono
tendenze individuali a rispondere con poca attenzione. Si dividono in 3 tipologie: acquiescenza vs negativismo,
extreme vs indi erent response set, e etti primacy e recency.
L’acquiescenza è la tendenza a essere sempre d’accordo con l’a ermazione; il contrario è il negativismo, ma è
meno di uso.
L’extreme vs indi erent response set è la tendenza a scegliere rispettivamente sempre risposte estreme o
intermedie delle scale.
Gli e etti primacy e recency riguardano la tendenza a scegliere rispettivamente sempre le prime o le ultime
risposte.
IL MODELLO DELLA LOGICA CONVERSAZIONALE DI GRICE
Le massime della comunicazione cooperativa di Grice sono delle massime che ci si aspetta vengano sempre
seguite quando si entra in una comunicazione con altre persone per fare in modo che questa sia cooperativa.
Queste massime sono:
• Quantità -> l’interlocutore deve dare tutte e solo le informazioni necessarie (né reticente né ridondante);
• Qualità -> l’interlocutore deve dare informazioni vere;
• Relazione -> l’interlocutore deve dare informazioni pertinenti alla situazione;
• Modalità -> l’interlocutore deve dare le informazioni in modo chiaro, breve e ordinato (vs ambiguo, prolisso e
disordinato).
Quando queste massime vengono violate succede che o la comunicazione viene interrotta da uno dei
partecipanti, o, più spesso, vengono interpretate le informazioni che non sono pertinenti come se lo fossero.
Queste massime vengono sistematicamente violate a causa dello squilibrio di potere fra ricercatore e intervistato.
Conseguenze della violazione delle massime di Grice:
• L’intervistato tenta di ricercare e comprendere il vero signi cato delle domande cui risponde;
• L’insu cienza dell’informazione disponibile e le inevitabili violazioni dei principi della comunicazione spingono
l’intervistato a prestare una particolare attenzione al contesto in cui le informazioni vengono fornite;
• La formulazione della domanda e la sua posizione è usata per immaginare come si dovrebbe rispondere.
Un esempio classico è rappresentato dalle conseguenze delle domande ripetute: spesso si ritiene ingenuamente
che sia utile porre due volte la stessa domanda alle persone intervistate, al ne di inferire l’accuratezza del loro
processo di risposta. Tuttavia, porre due volte la stessa domanda viola una delle massime della comunicazione
cooperativa: quella della quantità. Infatti, quando questo succede, ci spinge a cercare di capire che cosa stia
succedendo e adattare il nostro comportamento all’interpretazione della situazione che abbiamo costruito.
Se il rispondente conclude che la domanda è stata ripetuta per accertarsi dell’accuratezza delle sue risposte, si
impegnerà per ricordare la risposta esatta data la prima domanda, adeguando a essa la risposta alla seconda. La
persona intervistata potrebbe però anche concludere che la sua prima risposta non è stata soddisfacente e che
chi la interroga le sta dando una seconda possibilità di dare la risposta giusta; quindi il rispondente metterà una
risposta diversa nella seconda domanda rispetto alla prima.
La violazione delle massime può esercitare e etti di distorsione anche sulle domande successive a quella in cui si
veri ca la violazione: infatti, è probabile che da lì in poi la persona si senta sotto esame, il che la porta ad
assumere un orientamento difensivo nei confronti dell’intervista e quindi a dare risposte socialmente desiderabili.
Le domande ripetute vanno quindi evitate.
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Quando le persone non sanno rispondere, spesso rispondono lo stesso -> seguono processi satis sing.
Questo perché c’è una sorta di contratto implicito: iniziare a compilare = nire. In realtà è meglio lasciare risposte
vuote piuttosto di darle a caso.
Che fare quindi?
• Responsabilizzare i rispondenti;
• Formare adeguatamente i rilevatori;
• Aiutare le persone a usare processi optimizing -> abilità cognitive e motivazione.
La motivazione a rispondere adeguatamente a un questionario può essere intrinseca o estrinseca: la prima deriva
principalmente dall’interesse suscitato nella persona intervistata dall’argomento della ricerca o dall’idea di
contribuire al progresso della conoscenza, la seconda no.
Strategie per promuovere la motivazione intrinseca delle persone intervistate a rispondere in maniera
coscienziosa e accurata:
Ambito di azione Strategia
Argomento della • Scegliere argomenti intrinsecamente interessanti per le persone intervistate
ricerca • Evitare gli argomenti delicati e imbarazzanti
• Evitare gli argomenti troppo di cili da a rontare nel processo di risposta
Strutturazione del • Presentare