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FLUSSO DEL IMAGING PROCESSING

Nell’immagine sottostante a sx elencati step della pratica tradizionale riguardo la trattazioni

delle immagini cliniche a dx le tecnologie necessarie per rimpiazzare le varie parti nella chirurgia

robotica → → →

Primo blocco chirurgo prende immagine di un’indagine clinica e la guarda la processa

mettendola in comparazione con le sue conoscenze riguardo alla patologia e alla regione

→ → →

anatomica secondo blocco parte di visualizzazione e segmentazione parte in cui chirurgo

cerca di capire quali sono gli elementi caratterizzanti nell’immagine per poter fare operazioni

→ →

successive parte che viene sostituita dal visual reasoning che prende in ingresso tuta la parte

→ → →

di visione terzo blocco che comprende la localizzazione e tracking sia della

→ →

strumentazione che degli organi e la HCI legata alla parte della coordinazione mano-occhio

→ → →

3 processi a cui le immagini sono sottoposte nel flusso segmentazione si tratta di un

partizionamento del dominio dell’immagine per regioni connesse ma non sovrapposte che

corrispondono a strutture anatomiche distinte vado quindi ad estrarre dall’immagine dele

→ →

regioni anatomiche per similarità usando degli algoritmi questi possono essere divisi in due

→ → →

classi quelli che prevedono input manuale medico va a fare una pre-segmentazione

definendo alcuni elementi dell’immagine necessario quindi un inserimento manuale delle

→ →

informazioni segmentazione automatica fatta anche mediante algoritmi dell’intelligenza

→ → → →

artificiale in ingresso dato un set di immagini insieme a una label la quale definisce che

→ →

quando si ha una certa combinazione di parametri di una certa zona allora lì è presente un

→ →

determinato organo dunque oltre a riconoscere le varie zone qui si riesce ad assegnare

→ →

anche un nome a queste zone per fare ciò necessario un precedente addestramento di rete

→ →

registrazione processo che mette in corrispondenza gli stessi elementi acquisiti con diversa o

→ →

stessa modalità nel tempo quello che dobbiamo fare sia in fase pre-operatoria quando metto

insieme le immagini acquisite con imaging multimodale e in fase intra-operatoria quando si

mettono insieme le informazioni del planning con quello che il robot vede in real time per fare

→ →

ciò sfruttano matrici di rototraslazione prima sempre necessario fare la segmentazione

bisogna sapere chi è A e chi è B nelle immagini da mettere insieme una volta identificata la

relazione che mette in corrispondenza i due sistemi di coordinate sovrappongo strutture

→ →

riconoscibili poi definisco delle informazioni in modo da avere una corrispondenza la

→ → → → → →

registrazione può essere rigida traslazione rotazione scalatura non rigida

→ →

vengono applicate trasformazioni libere fusione una volta fatte corrispondere le varie

→ →

immagini produzione di un’immagine unificata l’obiettivo è quello di estrarre tutte le

→ →

informazioni delle immagini sorgente senza andare ad introdurre errori i vantaggi della

fusione sono migliorare affidabilità andando anche a creare una ridondanza del contenuto

→ → → →

informativo aumentare la capacità discriminatoria delle volte complementare ovvero si

mettono insieme immagini anatomiche con immagini funzionali oppure immagini che mettono

in risalto tessuti molli e immagini che mettono in risalto struttura ossea.

ASPETTI SU CUI SI CONCENTRA LO STUDIO → →

Trattiamo adesso gli aspetti di focus affinché la chirurgia robotica possa svilupparsi possiamo

→ →

distinguere 4 aree tecnologia deve aiutare a raggiungere zone anatomiche ostiche abbiamo

→ →

visto il caso del CyberKnife limitare invasività sul paziente studio riguardo ai materiali

→ →

utilizzabili per rendere gli endoscopi e gastroscopi + flessibili e meno invasivi soft robotics

→ →

essere sicuri qui ci si concentra sulla parte di visione aumentata e segmentazione dei tessuti

→ →

ci aiuta l’AI in questo contesto possiamo avere anche trasparenza per vedere cosa sta sotto

→ → →

organo oppure identificare delle zone no fly zone aree di sicurezza dove robot non deve

→ → →

andare early diagnosis riuscire a fare prevenzione riuscire a prendere la malattia in tempo

per riuscire a trattarla in maniera efficace.

02 SOFT ROBOTICS

INTRODUZIONE

→ →

Definizione il termine soft robotics viene utilizzata per indicare quella robotica che è formata

→ →

da giunti che non sono rigidi ma hanno una rigidità variabile e hanno diverso controllo si

→ →

tratta di un ambito di ricerca abbastanza giovane che ha forti applicazioni biomedicali aspetti

→ → → → → →

studiati materiali attuatori sensori controllo design robot che incorporano questi

→ → →

materiali soft vantaggi e applicazioni nella parte di flessibilità per limitare l’invasività

migliorare interfaccia uomo-robot negli esoscheletri end effector di un manipolatore che siano

→ →

capaci di adattarsi a tutti i materiali che si trovano davanti aumento della sicurezza sia per

→ → → →

paziente quando interagisce con robot perché ho materiali soft sia per robot stesso

→ → →

scontrandosi con oggetti essendo fatto con materiali soft può assorbire impatto paghiamo

→ → →

però l’efficienza energetica o meglio cambiano le strategie di controllo non dobbiamo

→ →

controllare solo attuatore nei giunti ma tutto corpo deve diventare controllabile servono

dunque attuatori che siano controllabili ed efficienti energeticamente.

ISPIRAZIONE BIOLOGICA → → →

Il mondo della robotica soft si ispira molto alla biologia animale vegetale e umano sia

→ →

nella morfologia che nella funzionalità perché si osserva che la natura ha già trovato

→ →

soluzione a diversi problemi nel corso dell’evoluzione si vede come alcuni animali vedi

→ → →

lombrichi non hanno corpi rigidi ma una struttura soft sono flessibili e riescono ad

→ →

adattarsi anche ad ambienti non strutturati interagendo in maniera sicura con l’ambiente

entrando in piccole fessure cambiando la loro forma bisogna capire quindi quale è il materiale

adatto per trovare un punto di incontro tra funzione e grandezza per costruire questi scheletri

→ →

flessibili detti scheletri idrostatici costituiti da camere dove variando la pressione del liquido

→ →

mandato all’interno si riesce a variare la rigidezza della loro forma meccanismo che sostiene

→ → →

animali come lombrico lui ha una muscolatura che segue longitudinalmente il suo corpo

→ → →

poi un’altra struttura circolare si arriva quindi al lombrico robot dove la muscolatura è →

stata riprodotta usando materiale a memoria di forma per riprodurre il movimento del lombrico

→ →

l’attuatore risulta essere così distribuito su tutta la superficie caterpillar questi presentano

→ →

una cavità lunga tutto il corpo costituita da 2000 unità motorie qui troviamo solo muscoli

→ →

longitudinali e aggiustando la pressione all’interno dei vari segmenti vanno a variare la loro

→ →

rigidità riuscendo anche ad arrampicarsi anche in questo caso siamo andati a usare SMA

→ →

attuatori a materiali intelligenti che scorrono su tutta la lunghezza e al variare della corrente

fornita comincia a fare rolling spostandosi nell’ambiente cambiando forma e cominciando a

→ → → →

rotolare polpi altro animale di interesse in particolare struttura e funzione dei tentacoli

→ →

si cerca di mimare anatomia e fisiologia del movimento del tentacolo del polpo struttura si

crea una maglia che ha sia parte circonferenziale che longitudinale ricreando muscoli con leghe

→ → →

a memoria di forma queste diverse molle adattandole a attuandole riusciamo a

→ →

movimentare il tentacolo del polpo ovviamente non può elongarsi troppo ma può afferrare

→ → →

oggetti che gli vengono posti davanti applicazioni in ambito della chirurgia per operazioni

→ →

endoscopiche in ambito di robotica assistiva per realizzare robot che aiutasse persone a

lavarsi.

ATTUATORI

→ → → →

Premessa robot come tutti gli altri formato da una parte di sensing una parte di

→ → →

controllo e una parte di attuazione per quanto riguarda questa ultima parte

→ →

parallelamente allo sviluppo della soft c’è lo sviluppo della micro elettronica e della circuteria

→ → →

perché serve un attuatore che sia comunque soft flessibile e strecciabile che possa essere

facilmente integrato all’interno del robot quando scegliamo attuatore dobbiamo tenere conto di

→ → →

alcune caratteristiche la scelta migliore ricade sempre sul migliore trade off tra peso forza

→ → → →

corrente richiesta voltaggio velocità di attuazione tipi di attuatori polimeri elettroattivi

→ →

EAP attuatori che emulano + da vicino i muscoli biologici rispetto a qualsiasi altro attuatore

prodotto dall’uomo questi comprendono una serie di materiali capaci di presentare un

significativo cambiamento di forma in risposta alla stimolazione elettrica questi possono

→ → → → → → →

includere metalli liquidi leghe a memoria di forma polimeri fluidi gel carta e

→ →

persino materiali a base di carbonio come nanotubi di carbonio sono caratterizzati da due

→ → →

membrane due elettrodi separati da questo film polimerico variando la corrente si ha che

→ →

polimero materiale dielettrico che si trova tra queste due piastre viene a cambiare forma

→ →

attuatori basati sulla neuro-stimolazione utilizzati molto nelle interfacce uomo-macchina ad

esempio nell’attuazione di una protesi questi devono andare a decodificare il segnale che arriva

→ → →

direttamente

Dettagli
A.A. 2024-2025
56 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/34 Bioingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher caterinafdifanti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Robotica biomedica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cavallo Filippo.