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-TITOLO ANTICORPALE DEL SIERO
Aggiungere a una serie di provette un egual volume di Ab a diluizione crescente e una quantità
costante di Ag corpuscolato. Dopo un periodo di incubazione avviene l'agglutinazione. L'ultima
diluizione in cui si osserva l'agglutinazione è definita titolo del siero. la reazione avviene in 2 fasi:
1. Ab si lega agli Ag situati sulla membrana delle cellule
2. le cellule rivestite di Ab si legano l'una all'altra formando aggregati tridimensionali
-EMOAGGLUTINAZIONE
Si allestisce una reazione di agglutinazione utilizzando anticorpi anti-A, anti-B e anti-AB
-TEST DI COOMBS
Si possono cercare sia gli Ab fissati sui globuli rossi sia gli Ab presenti nel siero. si usa il siero di
Coombs costituito da gammaglobuline eterologhe ottenute immunizzando un coniglio o una capra
con le immunoglobuline umane.
Il test può essere:
-diretto: per evidenziare Ab incompleti legati ai globuli rossi del soggetto. metto a contato gli
eritrociti del paziente con il siero di Coombs al fine di stabilire se sono stati ricoperti in vivo da IgG;
se le emazie agglutinano il test è positivo
-indiretto: per determinare gli autoanticorpi anti-IgG nel siero del paziente in esame. incubo i
globuli rossi del paziente con il siero del paziente e poi con il siero di Coombs. se i globuli rossi
agglutinano il test è positivo
-IMMUNOFLUORESCENZA
Sfrutta di coniugare agli Ab alcune sostanze fluorescenti (fluorocromi). La florescina (assorbe blu e
emette giallo-verde) o la rodamina (assorbe giallo-verde e emette rosso) sono coniugate a Ab e mi
permettono di evidenziare al microscopio a fluorescenza la presenza di Ag di superficie di cellule
viventi in sospensione o di Ag presenti nel citoplasma o nei nuclei di sezioni di tessuto. Questo test
può essere allestito in due modi:
-metodo diretto: l'Ab specifico coniugato al fluorocromo si fa direttamente aderire agli Ag cellulari
-metodo indiretto: l'Ab specifico non coniugato si fa aderire agli Ag cellulari, successivamente si
aggiunge un Ab anti-Ab primario coniugato con un fluorocromo.
L'immunofluorescenza è utilizzata per identificare i vari fenotipi delle cellule del sangue e delle loro
sottopopolazioni, i componenti del complemento, gli Ag tissutali, tumorali, batterici, virali...
Le sottopopolazioni linfocitarie marcate con Ab fluorescenti possono essere analizzate e separate
mediante mediante FACS che sfrutta un raggio laser e un rilevatore di luce per contare le cellule
-FACS
Le sottopopolazioni linfocitarie marcate con Ab fluorescenti possono essere analizzate e separate
mediante mediante FACS che sfrutta un raggio laser e un rilevatore di luce per contare le cellule
-un campione contenente le cellule vene incubato con un Ab monoclonale marcato o con un
fluorocromo
-le cellule che hanno legato ai loro Ag di membrana l'Ab fluorescinato vengono eccitate dal raggio
laser e emettono luce
-il rilevatore misura la grandezza e il numero di cellule che hanno legato l'Ab marcato-un computer
analizza questi parametri e crea un diagramma su cui sono riportate il numero delle cellule e la loro
tipologia
-CROMATOGRAFIA PER AFFINITA’
È una tecnica che separa le molecole in base a affinità per altre molecole. Per purificare l'Ag da
miscele complesse, attaccando a biglie l'Ab che riconosce l'Ag. Uso delle colonne cromatografiche e
dopo l'avvenuto legame faccio un lavaggio per rimuovere ciò che non è legato, abbasso il pH e in
questo modo rompo il legame Ag-Ab
-IMMUNOPRECIPITAZIONE
Aggiungo l'Ab a un estratto cellulare e un secondo Ab legato a una biglia magnetica. Uso il magnete
per separare e rimuovere il materiale non legato
-SAGGIO RADIOIMMUNOLOGICO
È una tecnica molto sensibile che può rilevare la presenza di un Ag o di un Ab a concentrazioni
molto basse. il test si basa sulla competizione tra un Ag radiomarcato e uno non marcato per un Ab
specifico. L'Ag è marcato con piccole quantità di isotopo radioattivo che emette raggi gamma.
Misurando con un contatore gamma la quantità di Ag marcato in soluzione è possibile determinare
la quantità di Ag non marcato
-RIA
Competizione tra Ag radiomarcato e non marcato per un Ab specifico. Ag marcato con piccole
quantità di isotopo radioattivo che emette raggi γ, si allestisce serie di provette contenenti quantità
costanti di Ag radiomarcato e Ab anti-Ag, si aggiunge quantità crescente del siero. Ab si può legare
sia a Ag marcato che a quello non marcato. Misurare contatore γ quantità di Ag marcato rimasto in
soluzione in questo modo determino concentrazione di Ag non marcato
-ELISA
INDIRETTO
Per rilevamento e determinazione della quantità di Ab. Micropozzetto ricoperto di Ag, aggiungo
campione da analizzare (Ab primario) e lo si fa reagire con Ag. Aggiungo Ab secondario anti-Ab
primario coniugato con enzima. Lavo via Ab secondario libero e aggiungo substrato enzima.
Quantità di prodotto di reazione colorato valutato con lettori spettrofotometrici
Es. determinare quantità di Ab contro HIV
COMPETITIVO
Test di inibizione, concentrazione di Ab inversamente proporzionale a colore sviluppato.
Incubare Ab primario con Ag da misurare. Aggiungo miscela Ag-Ab formatasi a micropozzetto con
Ag: maggiore è la quantità di Ag nel campione, minore è la quantità di Ab primario libero. Aggiungo
Ab secondario specifico per Ab primario, coniugato con enzima. Lavo Ab secondario e aggiungo
substrato. Misuro prodotto di reazione colorato
SANDWICH
Micropozzetto ricoperto con Ab primario, aggiungo Ag da misurare e lascio incubare; aggiungo Ab
secondario specifico per Ag. Lavo via Ab secondario libero e aggiungo substrato per enzima.
Intensità del colore proporzionale a quantità di Ab secondario arcato
-SELEZIONE NK
Si crea un cocktail con Ab legati in complessi tetramerici diretti contro cellule non NK e glicoferina-A
sugli eritrociti. Si formano aggregati chiamati immunorosette che precipitano dopo centrifugazione
-LIBRERIE FAGICHE
Si possono isolare fagi che esprimono un determinato Fv per infettare nuovi batteri. Recupero i geni
che codificano il sito di legame per Ag, le sequenze complete vengono introdotte in una linea
cellulare particolare e le cellule transfettate possono secernere Ab con caratteristiche simili a Ab
monoclonali fatti con ibridomi di topo
-IMMUNOCITOCHINE
Sono coniugati testati in trapianti anti-tumorale in cui Fv contro il tumore è legato a una citochina
di interesse
-ISOLAZIONE DI LINFOCITI, MONOCITI, CD, NK
Uso un gradiente liquido Ficoll-Hypaque. Gli eritrociti e i granulociti sono più densi, passano
attraverso il Ficoll e sedimentano, si ottiene un anello di cellule mononucleate (PBMC) da
centrifugare e contare
-STUDIO LINFOCITI T
Per monitorare la funzionalità della risposta dei linfociti T vengono utilizzati vari stimolatori tra cui:
-attivatori monoclonali come i mitogeni (PHA, ConA, PWM)
-i superantigeni che attivano numerosi cloni di cellule T mediante interazioni con alcune porzioni
Vbeta del TCR sui linfociti T e la parte non polimorfica delle molecole MHC di classe II sulle APC
-gli Ab anti-CD3, CD2, CD28 molecole che sono coinvolte nella trasduzione del segnale d'attivazione
-le cellule allogeniche, lo studio della risposta ad alloantigeni si effettua su colture miste linfocitarie
in cui i linfociti T in esame sono stimolati a proliferare dalle molecole MHC espresse da leucociti
allogenici
-ELISPOT
La produzione di citochine da parte dei linfociti T in risposta all'attivazione può essere rilevata
utilizzando la tecnica di ELISPOT:
gli Ab citochine-specifici sono legati alla superficie di una piastra petri. Le cellule T attivate sono
aggiunte alla piastra. Le citochine secrete grazie all'azione delle cellule T attivate sono catturate
dagli Ab. Le citochine catturate sono presentate a un secondo Ab citochine-specifici accoppiati a un
enzima e dà vita a una macchia colorata di precipitato
16. APOPTOSI
È una forma di morte cellulare, geneticamente programmata, il cui fine è l’eliminazione di cellule
non desiderate dell’organismo, attraverso l’attivazione di una sequenza di eventi coordinati e con
dispendio di energia della cellula stessa.
Si verifica: durante embriogenesi, come meccanismo omeostatico all’interno di un tessuto, come
meccanismo di difesa nelle reazioni immunitarie, quando le cellule sono danneggiate, durante
l’invecchiamento.
È un fenomeno geneticamente programmato che richiede energia; si svolge con una serie
sequenziale di reazioni biochimiche e di modificazioni morfologiche. Può intervenire su cellule che
hanno subito un danno di vario tipo, ma anche su cellule sane. È anche un processo fisiologico
fondamentale per interrompere le risposte immunitarie, eliminare cellule immuni non più
necessarie e per uccidere cellule con patogeni intracellulari o cellule tumorali. Regola la densità di
una popolazione cellulare (correlazione crescita cellulare e apoptosi)
Caratteristiche morfologiche:
-diminuzione dimensioni cellulari
-condensazione cromatina
-formazione estroflessioni citoplasmatiche e corpi apoptotici
-fagocitosi di cellule o corpi apoptotici da parte di fagociti
Fasi sequenziali:
-induzione: caspasi 8,10 (estrinseca) o 9 (intrinseca)
-esecuzione: caspasi 3, 6, 7
-degradazione: taglio proteine citoplasmatiche, nucleo e DNA
Caspasi sono proteasi che tagliano le proteine; 14 caspasi che costituiscono la cascata enzimatica
L’apoptosi è indotta da danni al DNA che attivano il gene Tp53 (gene oncosoppressore), il cui
prodotto si accumula e arresta il ciclo cellulare. Se la riparazione avviene allora il ciclo riprende
altrimenti viene attivata Bax e inizia l’apoptosi
APOPTOSI ESTRINSECA
-Fas
FasL trimerico si lega a Fas sulla superficie della cellula bersaglio e lo trimerizza (attivazione del
segnale apoptotico). La trimerizzazione di Fas porta all’aggregazione dei suoi domini di morte
intracitoplasmatici (DD, per l’interazione di altri segnali di morte). I DD reclutano FADD (si crea il
complesso di segnalazione di morte); FADD possiede un dominio DED responsabile del
reclutamento della pro-caspasi 8 (forma inattiva) che viene attivata tramite l’autoproteolisi e dà
inizio alla cascata proteolitica
-TNF
TNF si lega al recettore TNFR e induce la trimerizzazione del recettore (fondamentale per
l’attivazione delle vie di segnalazione). I domini di morte di TNFR reclutano TRADD che funge fa
piattaforma per il reclutamento di proteine adattatrici ulteriori. TRADD recluta FADD tramite
l’interazione dei loro domini di morte; FADD recluta la pro-caspasi 8 (inattiva) che viene attivata
tramite l’autoproteolisi e dà inizio alla cascata proteolitica