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Esempio: VARIAZIONE GENTICA E FITNESS
Il livello della variazione genetica è determinato da molti fattori come:
- MUTAZIONE
- FLUSSO GENICO
- SELEZIONE NATURALE
- DERIVA GENETICA
Queste 4 forze interagiscono tra di loro. Nelle POPOLAZIONI AMPIE si ha eterozigosi e diversità allelica
che cambiano in risposta alla selezione naturale. Nelle POPOLAZIONI PICCOLE si ha deriva genetica
piuttosto che selezione naturale.
Parliamo nuovamente di POPOLAZIONE EFFETTIVA o NUMERO EFFETTIVO. Il rapporto che si ha tra
Ne/N con N>Ne va da 0 a 1 ed è influenzato da:
- ACCOPPIAMENTO SBILANCIATO tra maschi e femmine
- FLUTTUAZIONI della dimensione della popolazione nel tempo
- Varianza DIMENSIONI FAMIGLIE in base al numero di accoppiamenti maschio con più femmine.
il fenomeno della CONSANGUINEITA’
In una popolazione di animali si può presentare che va quindi a
perdere variabilità per un accoppiamento non casuale e per deriva genetica.
Il coefficiente di consanguineità F può essere descritto mediante tre indici: I (Individuale), S
(Sottopopolazione), T (Totale). Avremo quindi:
→
- F consanguineità di un INDIVIDUO rispetto alla SOTTOPOPOLAZIONE che quantifica la
IS
riduzione di eterozigosi di individui per accoppiamento non random tra parenti. Nelle POPOLAZIONI
e l’accoppiamento tra parenti
SELVATICHE questo è uguale a 0 perché non ci sono sottopopolazioni
viene evitato.
→
- F quantifica effetto di consanguineità che si crea nella SOTTOPOPOLAZIONE relativamente alla
ST
POPOLAZIONE TOTALE.
→
- F include le precedenti ed è la consanguineità di un INDIVIDUO rispetto alla POPOLAZIONE
IT =
TOTALE. Nelle POPOLAZIONI SELVATICHE e si ha perdita di variabilità per la deriva
genetica. = + − ( ∗ )
La consanguineità si può calcolare in tre modi diversi:
- PEDIGREE mediante metodo tabulare e conoscendo i genitori
- PERDITA ETEROZIGOSI→ H eterozigosi media attesa entro sottopopolazione e H proporzione
S T
attesa di eterozigoti con accoppiamento casuale.
= 1 −
CARICO GENETICO→ ridotta fitness in una popolazione a causa della fissazione di alleli per deriva
genetica.
A lungo termine la selezione naturale tende a rimuovere alleli non favoriti, si parla di PURGING. Animali
che hanno quegli alleli hanno bassa riproduzione o sopravvivenza e quindi bassa probabilità di trasmettere
alleli. riduce la consanguineità quando si ha l’espressione di pochi alleli recessivi con elevato effetto.
Il Purging
Per le popolazioni selvatiche il Purging porta a riduzione della variabilità genetica che va a compromettere
la fitness e si ha anche una bassa crescita demografica.
Meccanismi che portano alla consanguineità:
- SOVRADOMINANZA→ eterozigoti hanno fitness più elevata degli omozigoti quindi con la perdita
di eterozigosi si abbassa la fitness
alleli deleteri recessivi. Quando si esprimono in doppia copia aumenta l’omozigosi.
- DOMINANZA→
DEPRESSIONE DA OUTBREEDING→ avviene quando ho una diminuzione di fitness a seguito di
accoppiamenti tra individui di popolazioni diverse. Dovuta da 2 meccanismi:
1. Popolazioni possono essere LOCALMENTE ADATTE a due ambienti diversi e accoppiandosi i nuovi
individui non sono più adatti a nessuno dei due ambienti.
2. Popolazioni differenti hanno diversi COMPLESSI GENICI che non interagiscono bene insieme
portando ad una rottura di compatibilità fisiologica e biochimica.
PROBABILITA’
Si definisce PROBABILITA’ il rapporto tra: NUM. RICORRENZA EVENTO / NUM. TOT OSSERVATI
La definizione si applica in due casi comuni: quando la probabilità è esatta e quando la probabilità è stimata
da un campione. variabile che può assumere qualunque valore all’interno dello spazio campione.
VARIABILE RANDOM→
Ogni valore della variabile avrà una sua probabilità.
p(A) = N / N
A
il NUMERO ATTESO è la previsione di quanti soggetti avranno una certa caratteristica (pN).
Due eventi possono essere:
- MUTUAMENTE ESCLUSIVI
- INDIPENDENTI
Regola 1: la probabilità che si verifichino due o più eventi di una serie di eventi MUTUAMENTE
ESCLUSIVI è data dalla somma delle probabilità dei singoli eventi.
( ) () ( )
= + + ()
Regola 2: la probabilità che si verifichino SIMULTANEAMENTE n eventi indipendenti è data dal prodotto
delle probabilità dei singoli eventi.
( ) (1) (2)
= ∗ ∗ … ∗ ()
se la probabilità dell’evento A è p e la probabilità dell’evento NON A è q (quindi
Regola 3: p+q=1), la
probabilità che in n osservazioni l’evento A si verifichi S volte e l’evento NON A si verifichi R volte è:
! !
=[ ] ∗ [ ]
con ci dice quante combinazioni possibili e definisce la probabilità di una
!∗! !∗!
di queste le frequenze alleliche in un campione di n osservazioni si può usare l’espressione: n
Per derivare (p + q )
Le variabili si distribuiscono solitamente in modo NORMALE e il loro asse di simmetria coincide con:
- MODA→ valore con maggior frequenza
- MEDIANA→ valore che divide a metà la popolazione
- MEDIA→ valore ottenuto sommando tutti i valori e dividendo per il totale. Se ci allontaniamo dalla
media si hanno valori meno probabili ma possibili.
VARIABILITA’
Ci indica come una popolazione è distribuita e può essere misurata da:
- DEVIANZA→ sommatoria degli scarti quadratici dei singoli dati rispetto alla media.
̅) 2
∑(
= −
- VARIANZA→ è uguale alla devianza diviso il numero di gradi di libertà
̅) 2
∑( −
2
= −1
- DEVIAZIONE STANDARD→ distanza tra la media e i punti di flesso della curva e va a descrivere
la curva normale. Indica il grado di dispersione intorno alla media ed è uguale alla radice quadrata
della varianza. ̅) 2
∑( −
=√ −1
I GRADI DI LIBERTA’ di un parametro esprimono il numero di informazioni indipendenti che si sono
utilizzate per calcolarlo. La varianza e la deviazione standard sono misure di popolazione e non di un singolo
soggetto.
Ogni fenotipo può essere descritto in termini di MEDIA e di DEVIAZIONE STANDARD. Tutte le variabili
possono essere confrontate ed essere riportate su una curva GAUSSIANA TABULATA.
Ogni distribuzione ha una propria media e una propria varianza. Per confrontarle bisogna
STANDARDIZZARE (renderla indipendente dalla grandezza fisica misurata) una variabile con media=0 e
varianza = 1. Si può trasformare ogni valore di una variabile X nella variabile Z attraverso:
= ( − )/
ERRORE STANDARD (ES)
Misura la variabilità di una stima calcolata da un campione. Se ripeto l’esperimento n volte posso calcolare
una media di medie totali che è uguale alla MEDIA DI POPOLAZIONE.
La varianza della popolazione di medie è uguale alla varianza della popolazione originale diviso per n:
2
2
=
̅
=
L’errore standard della media è uguale: ̅ √
TEST STATICO
Il metodo sperimentale moderno si basa su:
- Formulare ipotesi
- Pianificare esperimento
Conferma o meno dell’ipotesi
-
TEST STATICO stabilisce il livello di probabilità con cui si sarebbero potuti ottenere quei risultati. I passi da
seguire sono:
Formulare l’ipotesi zero e stimare
1. i parametri di H0
dell’entità osservata solo per puro caso
2. Valutare la probabilità p di avere uno scostamento
3. Accettare o rifiutare H0
Si stabilisce se il campione usato appartiene ad una determinata popolazione→ se i campioni sono della stessa
popolazione oppure no.
H0→ IPOTESI ZERO: appartiene alla popolazione
H1→ IPOTESI ALTERNATIVA
In statistica si usa la soglia del 5% come il limite oltre il quale rifiutare H0 e considerare la differenza non
casuale. Rimane comunque il rischio di rifiutare un campione anomalo che però appartiene alla popolazione.
α e fissa la SOGLIA DI SIGNIFICATIVITA’ DEL TEST (area di rifiuto ipotesi).
Questo limite è detto Il
fissa la PROTEZIONE DEL TEST contro la possibilità di commettere errori.
restante (1-α) rifiutata si commette l’ERRORE DI I TIPO
IPOTESI VERA→ accettata si commette l’ERRORE DI II TIPO
IPOTESI FALSA→
Nell’analisi dovrebbe essere valutata anche l’ipotesi alternativa H1. Un test potente lo si può avere se H0 e
H1 sono distanti in termini di deviazione standard.
TEST DEL χ 2 (chi quadro)
χ
2
Il è una distribuzione di dati che si usa su grandi
campioni. Il valore viene calcolato e messo a confronto
con apposite tabelle con una certa probabilità di
commettere l’errore di I tipo. 2
( − )
2
=
Esempio:
Ho 762 coppie di madre e figlia con resistenza e suscettibilità
ad una malattia. Si prova l’ipotesi che la suscettibilità o la
resistenza della figlia non dipenda dalla suscettibilità o la
resistenza della madre.
Rapporto tra madri resistenti e madri totali:
400 / 762 = 0,52493
Questo dovrebbe rimanere inalterato sia nel caso che le madri resistenti abbiano figlie resistenti sia nel caso
che abbiano generato figlie suscettibili. Troviamo quindi i valori attesi:
- 366 * 0.5249 = 192.13
- 396 * 0.52493 = 207.87
I valori attesi di madri suscettibili che fanno o figlie resistenti
o suscettibili si calcolano per differenza:
–
- 366 192.13 = 173.87
–
- 396 207.87 = 188.13
Si calcola quindi il χ
2 :
2 2 2 2
(243−192.13) (157−207.87) (123−173.87) (239−188.13)
2
= + + + = 54.565
192.13 207.87 173.87 188.13
I gradi di libertà per guardare le tabelle sono dati da:
( 1) ( 1)
. = − ∗ − con m=righe e n=colonne
C’è troppa differenza quindi rifiuto l’ipotesi iniziale dell’indipendenza.
MARCATORI MOLECOLARI
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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