- CONTROLLANI I PATOGENI DEL SUOLO
- AUMENTANO IL VIGORE DEL SEME E DELLA PLANTULA
- SEMPLIFICANO LA MANIPOLAZIONE E LA SEMINA MECCANICA
- RENDONO PIU EFFICIENTE L’APPLICAZIONE DI AGROCHIMICI, NUTRINET,
REGOLATORI DI CRESCITA
- PERMETTONO L’APPLICAZIONE DI BIOSTIMOLANTI E ALTRI ORGANISMI
UTILI PROPAGAZIONE AGAMICA
Tecnica di propagazione che avviene per via vegetativa, ossia senza l'intervento degli organi
sessuali, che permette di produrre piantine uguali alla pianta madre.
- TALEA: aromatiche (rosmarino, salvia, menta).
- MARGOTTA: ficus, camelia
- INNESTO: pomodoro, peperone, melanzana, melone
- PROPAGGINE: glicine, mora di rovo, vite
TUBERI: patata
STOLONI: fragola
POLLONI: carciofo
BUGLI: aglio
Il vantaggio della propagazione agamica è quello di poter ottenere piante identiche alla pianta
à
madre (cloni) UNIFORMITA’. Inoltre, abbiamo un’ elevata velocità di propagazione con la
possibilità di poter moltiplicare piante ce si riproducono difficlmente via seme.
TALEA: porzione d’organo vegetativo di una pianta che, distaccata da quest’ultima,
specificatamente preparata, eventualmente sottoposta a stimoli e posta in opportune condizioni
ambientali, riesce a dare origine ad un nuovo organismo vegetale completo in tutti i suoi organi. Il
taglio determina un processo di cicatrizzazione e poi alcune cellule situate nella zona del cambio
vascolare (meristema) e del floema iniziano a formare radici avventizie. Le porzioni d’organo
utilizzate si classificano in 3 gruppi:
1) TALEE in cui si impiegano PORZIONI DI
CAULE (FUSTO), dette TALEE CAULINE,
selezionate in funzione dell’età del materiale
impiegato e del suo stato vegetativo. Le talee
cauline possono essere LEGNOSE,
SEMILEGNOSE, ERBACEE
2) TALEE in cui si impiegano FOGLIE o porzioni di LEMBO FOGLIARE, con i senza la
contemporanea presenza di gemme ascellari dette TALEE FOGLIARI
3) TALEE in cui si impiegano RADICI o PORZIONI DI RADICI, dette TALEE RADICALI
AMBIENTE DI RADICAZIONE
- RISCALDAMENTO BASALE - MIST (NEBULIZZAZIONE)
LA TEMPERATURA DELL’ARIA
DEVE ESSERE INFERIORE A
QUELLA DEL TERRENO.
Il cavo elettrico è disposto in
corrispondenza del substarto di
radicazione ed è regolato da un
termostato
L’obiettivo è quello di tenere la
temperatura alla base della talea più alta
della temperatura dell’aria per favorire la
radicazione piuttosto che la crescita della vegetazione.
Talee di pianta succulente e le talee legnose senza foglie possono avere bisogno di poca o niente
acqua supplementare oltre a quella del substrato leggermente inumidito.
Il SUBSTRATO DI RADICAZIONE è formato da un miscuglio di SABBIA, PERLITE E
POMICE. Il substrato deve avere le giuste caratteristiche che permettono al terreno di avere un
rapporto equilibrito tra capacità di circolazione ed entrata di aria e capacità del terreno di accogliere
e far circolare acqua.
Il substrato di radicazione deve essere particolarmente soffice e leggero, in modo da consentire uno
sviluppo senza ostacoli ed una buona aerazione alle giovani radichette, e capace di mantenere a
lungo l'umidità. Un miscuglio in parti uguali di sabbia fine e torba soddisfa queste caratteristiche e
rappresenta la soluzione più facile ed economica per questa tecnica.
TRATTAMENTI ALLE TALEE:
- CON AUXINE (IAA, IBA, NAA) per favorire la radicazione
- CON FUNGICIDI
MARGOTTA AEREA:
MARGOTTA DI CEPPAGLIA
PROPAGGINE SEMPLICE INNESTO ERBACEO
Tecnica di moltiplicazione agamiche che prevede la fusione anatomo-fisiologica di due individui
differenti detti bionti - à
PARTE AEREA NESTO
- à
PARTE RADICALE PORTINNESTO
La fusione avviene grazie alla formazione del
callo cicatriziale, costituito da cellule non
differenziate che poi si differenzieranno
formando un cambio che salda le regioni
cambiali dei due fusti. In questo modo avviene la
saldatura dei tessuti vascolari e quindi
attecchimento dell’innesto.
L’utilizzo dell’innesto si è intensificato negli anni
per le seguenti motivazioni:
- Problemi fitosanitari per l’intensificazione del
processo produttivo (es. monosuccessioni e
stanchezza dei terreni – soprattutto in coltura
protetta)
- Riduzione nell’uso di prodotti chimici per la sanificazione dei suoli (es. da tracheomicosi,
nematodi) es. messa al bando del bromuro di metile
- Crescente richiesta di qualità e salubrità degli alimenti (restrizioni sull’so dei fitofarmaci imposte
dalla legislazione e dalla GDO, dal consumatore).
L’ Innesto permette di utilizzare in tempi più rapidi geni di resistenza/tolleranza (del portinnesto) a
vari stress di tipo biotico e abiotico rispetto ai tradizionali programmi di miglioramento genetico.
Permette l’impiego di geni di resistenza presenti in specie sessualmente incompatibili. Possibilità di
utilizzare cultivar di pregio qualitativo, anche se suscettibili ai patogeni tellurici. Permette di
valorizzare le cultivar tradizionali, abbandonate a causa della suscettibilità verso i patogeni tellurici
(tracheomicosi). Contribuisce ad aumentare la sostenibilità dei sistemi produttivi. Aumenta la
vigoria e migliora la produttività e le caratteristiche qualitative del prodotto e aumenta l’efficienza
d’uso dell’acqua e dei nutrientiù
FATTORI COINVOLTI NELL’INCREMENTO DELLA PRODUZIONE
1) MAGGIORE CAPACITA’ DI ASSORBIMENTO E TRASLOCAZIONE DI ACQUA E
NUTRIENTI
2) INCREMENTO DELL’EFFICIENZA DELL’ASSIMILAZIONE DEI NUTRIENTI (es:
nitrato-reduttasi)
3) SINTESI E TRASLOCAZIONE DI FITORMONI DAL PORTINNESTO AL NESTO
ANGURIA
ZUCCA LAGENARIA (Lagenaria siceraria) (55%)
IBRIDI INTERSPECIFICI DI ZUCCA (Cucurbita maxima x Cucurbita moschata) (45%)
ANGURIA (Citrillus lanatus) (1-2%)
Motivi: maggior vigore vegetativo (incremento di pezzatura e produzione), possibilità di allungare
il ciclo di produzione, resistenza a patogeni tellurici (principalmente fusariosi) e a nematodi,
tolleranza a basse temperature nei trapianti precoci e a condizioni telluriche avverse (suoli asfittici,
alcalini, salini).
Il maggior vigore si traduce in un apparato radicale più sviluppato che favorisce l’uptake di
nutrienti e acqua (produzione più elevata per numero e/o peso dei frutti). A volte il maggior vigore
determina un allungamento del ciclo produttivo (maggior produzione) Alcuni portinnesti che
tollerano la salinità riducono l’assorbimento e la traslocazione di ioni Na+ e Cl- alla parte epigea
MELONE
IBRIDI INTERFECIFICI DI ZUCCA (Cucurbita maxima x Cucurbita moschata) (76%)
MELONE (Cucumis melo) (24%)
MOTIVI: maggior vigore e resistenza a patogeni tellurici (principalmente fusariosi) e nematodi,
tolleranza a basse temperature nei trapianti precoci e a condizioni telluriche avverse (suoli asfittici,
alcalini, salini). CETRIOLO
IBRIDI INTERSPECIFICI DI ZUCCA (Cucurbita maxima x Cucurbita moschata)
CETRIOLO (cucumis sativum)
MOTIVI: resistenza a malattie fungine del suolo e nematodi, maggiore tolleranza a condizioni
telluriche avverse (suoli asfittici, alcalini, salini), aumento di vigore vegetativo.
POMODORO
IBRIDI INTERSPECIFICI DI POMODORO (Solanum lycopersicum x S.habrochaites) (95%)
POMODORO (Solanum lycopersicum) (5%)
Motivi: protezione da patogeni tellurici MELANZANA
FICO DEL DIAVOLO (Solanum torvum) (94%)
IBRIDI INTERSPECIFICI DI POMODORO (Solanum lycopersicum x Solanum habrochatites)
MOTIVI: resistenza a patogeni tellurici con aumento di vigore vegetativo
FASI DELL’INNESTO
Programmazione delle semine del nesto e portinnesto affinché raggiungano contemporaneamente lo
stadio di sviluppo ottimale per l’innesto che dipende dalla specie e dal metodo di innesto utilizzato.
METODI DI
INNESTO
1) PER APPROSSIMAZIONE: Cucubitaceae e solanaceae
2) A TAGLIO OBLIQUO: Cucurbitaceae e Solanaceae: Nelle Solanaceae si pratica un taglio a
45° nell’ipocotile del nesto e in quello del portinnesto mentre nelle Cucurbitaceae il taglio a
45° viene effettuato nell’ipocotile del nesto e nei cotiledoni del portinnesto in modo da
lasciare un solo cotiledone
I vantaggi del taleaggio riguardano:
- AGEVOLARE L’ESECUZIONE DELL’INNESTO
- RIDURRE LA VIGORIA DEL PORTINNESTO
- PROMUOVERE UN RINNOVAMENTO DELL’APPARATO RADICALE
- INCREMENTARE I RITMI DI CRESCITA DEL NESTO SUBITO DOPO IL
TRAPIANTO
- MIGLIORARE LA TOLLERANZA A STRESS ABIOTICI IN CAMPOù
3) INNESTO A TAGLIO ORIZZONTALE CON AGO IN CERAMICA (usato in olanda per
pomodoro): Questa tecnica prevede l’utilizzo di un ago di ceramica molto sottile 1-2 cm di
lunghezza. L’ago viene inserito nel midollo centrale prima del portinnesto e poi del nesto, in
modo da tenere uniti i bionti. L’attecchimento avviene in 7-8 giorni, l’ago non viene
recuperato.
4) SPACCO IN TESTA: Cucurbitaceae: Si elimina la gemma apicale e si pratica un taglio di
circa 5 mm. Il nesto viene sagomato con due tagli obliqui convergenti.
5) INSERZIONE NEL FORO: Cucurbitaceae
Si pratica un foro in corrispondenza dell’apice vegetativo del portinnesto; il nesto penetra
obliquamente nello stelo fino ad uscire sotto uno dei due cotiledoni
NEL TAGLIO OBLIQUO LA SUPERFICIE DI CONTATTO E’ PIU’ ELEVATA RISPETTO AL
TAGLIO ORIZZONTALE
ATTECCHIMENTO E ACCLIMATAMENTO
Dobbiamo tener conto di:
- CONDIZIONI
- DURATA
- ESIGENZE
Ai fini dell’attecchimento degli innesti bisogna garantire 20-25°C ed U.R. del 90- 95%, saldatura
completa in 4-5 giorni. Segue lo spostamento in serre di acclimatazione a 15-20°C
PROBLEMATICHE FITOSANITARIE IN VIVAIO
La tecnica di innesto comporta maggior rischi di trasmissione di patogeni in vivaio per i seguenti
motivi: - impiego di due semi invece di uno
- esecuzione tagli nei bionti
- elevata manipolazione delle piantine prima e dopo l’innesto
- permanenza delle piantine in ambienti ad elevata umidità relativa e temperatura
favorevole allo sviluppo dei patogeni.
SVANTAGGI INNESTO: Maggiore costo delle piantine (manodopera, costo del seme, mezzi
tecnici) (Per ridurre i costi di produzione si può ridurre la densità soprattutto se è maggiore il vigore
delle piante: la densità si riduce fino al 30-50% per anguria e melone, fino al 50% per il pomodoro
quando le piante sono allevate a due steli) Possibile scadimento di alcune caratteristiche qualitative
del prodotto (anguria e melone innestate su zucca possono produrre frutti dalla pezzatura eccessiva,
alterazioni di forma, maggiore fibrosità nella polpa e scadimento dei parametri organolettici- es.
retrogusto di zucca) Compatibilità dei due bionti non sempre ottimale
SINTOMI DI
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