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I DIVERSI TIPI DI ORGANIZZAZIONI

Le organizzazioni possono essere:

  1. Acolta: insieme di persone e di cose che non interagiscono tra di loro.
  2. Organizzazione: gruppo di persone e cose che sono riconoscibili non tanto dal fatto di essere insieme (condizione di fatto necessaria) ma dal saper fare le cose insieme. Nel linguaggio economico esistono:
  • Insieme di persone, beni e risorse (di fatto un'accolta)
  • Istituto: ma che si sono organizzate e che sono abituate a interagire per il conseguimento di un obiettivo qualsiasi.
  • Un'attività Impresa: tipo di istituto con finalità economiche, ovvero diretto a svolgere attività economica di produzione o di scambio di beni e servizi. La finalità può essere quella di produrre profitti o altri benefici; per questo, con il tempo si sono distinte le imprese for profit e non profit (produzione di beni e servizi per fare altre cose sempre finalizzate allo scambio), a seconda della ricerca di lucro.
è il concetto basilare dell'economia, perché il concetto di scambio: avviene in condizioni di libertà (nessuno lo fa perché è obbligato, ma solo perché desidera farlo) è un modo attraverso il quale le due parti si trovano su un livello di soddisfazione superiore; è dunque un meccanismo attraverso il quale l'umanità fa del bene a sé stessa. Questa è l'intuizione di Adam Smith: dietro gli egoismi personali (connotazione negativa) delle varie persone, sussiste un miglioramento del benessere (connotazione positiva) di chiunque partecipi a questo gioco di mercato. È proprio questa la base del successo dell'economia dell'epoca liberale moderna, ovvero a partire dall'evoluzione commerciale succedutasi alle grandi scoperte geografiche. Chi ha cercato di fermare il successo dell'economia capitalistica? Nessuna delle dottrine che viSiano opposte è riuscita fino a oggi a sconfiggerla: non c'è riuscito dapprima il cristianesimo, che a partire dal Medioevo ha dovuto accettare il principio del prestito come principio fondante dell'economia contemporanea (con la nascita del Monte di Pietà, istituto destinato a concedere prestiti di importo, anche minimo, a miti condizioni, con garanzia di pegno su cose mobili nel 1462, mentre prima del 1400 non si potevano prestare i soldi), in quanto la lotta tra l'Unione Sovietica (economia collettivista) e gli Stati Uniti (economia di mercato) si è risolta non in una sconfitta, ma addirittura nella scomparsa del comunismo. Ritroviamo, con questa considerazione, il principio fondamentale su cui si basa la società occidentale: esiste un'ideologia anti-tale: la libertà di pensiero ed economica. Oggi, però, rappresenta l'unica e la più grande sfida dell'economia capitalistica.che di mer-cato, in quanto i suoi princìpi limitano la libertà personale e di scambio: quelli2L’Islam è basato su unadella religione islamica. concezione orientata al con-“finanza islamica”trollo della libertà personale, con un tipo di che altro non èun modo per aggirare il tema dell’usurache che, in questa religione, non è su-perato.Perché non ci sono più guerre di tipo economico?le conseguenze pacifiche dell’economia,Oggi si può dire che stiamo viviamoc’èin quanto nella società odierna così tanto interesse che nessuno vuole delleguerre. Anche le guerre commerciali che sussistono tra Stati Uniti e il resto delmondo non sono finalizzate a interrompere il rapporto che li lega, ma a rinego-ziare una definizione di esso. Le ultime guerre economiche vere e proprie sonostate la guerra del Vietnam e la guerra di Corea.Perché occorre lo scambio?Come abbiamo detto prima,ma cerca di massimizzare l'efficienza nell'allocazione delle risorse scarse per soddisfare i bisogni delle persone. Il concetto di scambio è fondato sul fatto che abbiamo bisogni non soddisfatti e che le risorse per soddisfarli non sono sufficienti. Attraverso il libero scambio, le risorse vengono allocate in modo da soddisfare il più alto livello di bisogni possibile. Questo processo di allocazione è considerato efficiente quando il beneficio perseguito da coloro che hanno bisogni causati dalla scarsità delle risorse è massimizzato. L'economia non mira a rendere felici le persone, ma a massimizzare l'efficienza nell'allocazione delle risorse per il miglioramento del benessere.

Ma rende il meno infelice possibile. Un grande studioso italiano di fine XVIII secolo, Vilfredo Pareto, uno dei primi economisti a modernizzare il sistema economico, nell'economia del benessere, si rese conto che quando i politici prendono delle decisioni per modificare le regole dell'economia (per esempio, attraverso imposte e tasse), queste decisioni sono di tipo politico, in cui c'è una maggioranza che decide che è giusto fare così, anche ai danni di una minoranza. Pareto evidenziò come alcune decisioni avevano il pregio di fare stare a un livello di benessere superiore tutti gli attori che erano coinvolti nella decisione. Una di queste, per esempio, può essere, in ambito universitario, la sostituzione del libretto dei voti con l'introduzione di un sistema digitale, che riduce lavoro e tempo a professori, segreterie e studenti, con un minor spreco di carta: questa è una decisione politica di tipo ottimo.

Una decisione politica è di tipo ottimo paretiano quando comporta un miglioramento del benessere per tutti gli attori che ne sono coinvolti, senza danneggiare nessuno.

Quando possiamo pensare di vivere in una società senza bisogni?

Se vivessimo in una società senza bisogni, non servirebbero gli scambi e neanche l'economia di mercato. Per rispondere alla domanda: forse mai. Però, nella storia dell'umanità, abbiamo avuto la capacità di soddisfare così tanti bisogni come in quest'epoca, tanto che oggi è la prima volta in cui assistiamo a così tante crisi di sovrapproduzione (caso della Sardegna in merito alla produzione del latte di pecora: nel 2017, grazie al successo di mercato del pecorino, è aumentata la domanda di latte, che è per definizione una domanda rigida. I pastori sardi hanno di conseguenza aumentato il numero delle pecore. Ma, se tutti i

produttori aumentano la produzione del latte, di conseguenza aumenta l'offerta, ma nonseguenza aumenta anche la quantità offerta = aumenta in modo analogo anche la domanda, il prezzo diminuisce. La soluzione avanzata dai pastori fu quella di chiedere allo Stato di mettere la differenza sul guadagno non ricavato).

3. Azienda: qualsiasi istituto, per poter funzionare, vede all'interno della sua organizzazione una componente preordinata alla gestione dei rapporti di tipo economico con l'ambiente in cui l'istituto si trova a operare. Quindi: viene definita come l'ordinamento "ordina-L'azienda economica di un istituto, dove per l'insieme di persone e attività che all'interno di quell'istituto si occupano del momento" si intendescambi di beni e servizi che servono all'istituto per il conseguimento del suo degli obiettivo.

Nel caso delle imprese, esiste un'azienda? osserva che: l'azienda è l'ordinamento

Poiché se si effettua un ragionamento concatenato si può dire che un'impresa è un tipo particolare di istituto, perciò:

L'azienda è l'ordinamento economico di un'impresa, essendo le imprese degli istituti.

C'è differenza tra impresa e azienda?

Sì, in quanto non è detto che un'impresa abbia una sua organizzazione esclusivamente mirata agli scambi. Certamente un'azienda all'interno di un'impresa tende quasi a sovrapporsi, però un'impresa ha detto di sì ad alcuni servizi di tipo sociale per i propri dipendenti (corsi ricreativi, attività di una palestra), questa attività non ha il miglior funzionamento dell'impresa.

Si può dire quindi che, nelle imprese, le aziende sono largamente prevalenti rispetto all'organizzazione.

ma non è detto che si Esistono poi alcuni casi dove l'im-sovrappongano.presa svolge soltanto attività economica preordinata allo scambio di beni e servizi; in quelcaso coincidono. 4L'azienda ha obiettivi? per consentire all'impresa di perse-No, non ha obiettivi, in quanto costituisce uno strumentoguire i propri obiettivi.LA PIRAMIDE DEI BISOGNI DI MASLOWChe cosa si intende per bisogno?Il bisogno può configurarsi secondo modalità distinte; perciò, anche il soddisfacimento del bisognorichiede l'erogazione di beni e servizi con caratteristiche diverse. Questa distinzione è rilevante per-ché il management deve prendere decisioni diverse a seconda del tipo di bisogno della sua azienda.La rappresentazione dei bisogni di Maslow è di deriva-zione psicologica, e questo è solo uno dei tanti esempi dicome l'economia e le teorie manageriali siano fortementeinfluenzate da altre discipline sociali. Per questo,per ca-pire i modelli di consumo e i mercati, sono necessarie le competenze offerte da discipline in primo luogo psicologia, sociologia e antropologia, le tre scienze sociali che concorrono a definire i modelli di comportamento di una società e delle persone che di essa vi fanno parte. Secondo Maslow, i bisogni possono essere classificati in categorie a seconda dell'esigenza l'uomo ha, dalla più impellente alla meno impellente: caratteristici dell'uomo primitivo, quindi il 1. I bisogni primari o naturali: sono quelli bisogni di cibo, di protezione dal freddo e del riposo. 2. Il bisogno di sicurezza: come animale, tende a aggregarsi in comunità poiché
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Publisher
A.A. 2018-2019
30 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mlaulm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende e dei mercati internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Miglietta Angelo.