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L’ATTRIBUZIONE DI VALORE AI PRODOTTI NON COMPLETATI
Alla fine di ogni periodo è necessario attribuire il valore al prodotto non ancora completato esistente in
ciascun reparto.
Per tale motivo occorre stimare lo stato di perfezionamento del prodotto ancora in lavorazione.
Operativamente è necessario:
1. numerare le unità di prodotto in corso di lavorazione al termine del periodo di tempo considerato;
2. definire il loro “stadio di perfezionamento tecnico”: stadio di avanzamento del processo;
3. tradurre tale stadio di perfezionamento in una percentuale di completamento;
4. convertire le unità di prodotto in corso di lavorazione in produzione equivalente espressa in unità
completate.
VALUTAZIONI DEI PRODOTTI COLLATERALI E DEI SOTTOPRODOTTI
I costi congiunti nello spazio riguardano costi dei fattori che simultaneamente permettono di compiere
operazioni diverse (es: costo di locali ad uso industriale, costo materie prime usate per produrre due
prodotti diversi);
I costi congiunti nel tempo fanno, invece, riferimento a costi di fattori che consentono di compiere
ripetutamente le stesse operazioni (es: costo del fattore macchinario, costo mano d’opera).
Infine, la produzione tecnologicamente congiunta è una produzione in cui dallo stesso processo di
trasformazione della stessa materia prima si ottengono uno o più prodotti, oppure un prodotto principale e
dei sottoprodotti (es: lavorazione del legno → truciolato). In questo caso, il costo è connesso ai più
output (costi comuni e produzioni tecnologicamente congiunte). PG
31
VALUTAZIONE DEI PRODOTTI COLLATERALI E DEI SOTTOPRODOTTI
I metodi usati per effettuare la scissione del costo globale sostenuto fino alla separazione fisica di due o più
prodotti di una produzione congiunta sono:
1. il metodo dell’unità di misura:
2. il metodo del prezzo di vendita:
3. il metodo del valore delle vendite:
4. il metodo del fatturato rettificato:
NB: V = (Quantità prodotta Prezzo) – Costo di reparto
×
RETTIFICATO
ESEMPI DI COSTO DI PRODUZIONE NEL CASO DI IMPRESA PLURI-PRODUTTRICE
1. i prodotti finiti sono diversi provengono da materie prime diverse sottoposte però ad uguale trattamento
industriale costituito da un processo o da più processi successivi:
2. i prodotti finiti sono diversi, perché hanno dimensioni o altre caratteristiche diverse, ma provengono
dall’impiego della stessa specie di materie prime sottoposte ad uguale trattamento industriale costituito da
un processo o da più processi successivi:
3. i prodotti finiti sono diversi, perché provengono dall’impiego di materie prime diverse sottoposte a diverso
trattamento industriale:
Nei primi due casi la determinazione e della rilevazione dei costi di produzione per processi può essere fatta:
● adottando la “rotazione” o “alternanza” delle produzioni: stabilire dei turni di lavorazione; PG
32
● adottando un “sistema di punti” che permetta di omogeneizzare le produzioni: la scelta dei punti da
assegnare ad ogni produzione (nello stesso processo) dipende dal giudizio comparativo sulla diversa
importanza che hanno le produzioni simultanee tra loro.
ALLOCAZIONI DELLE SGT E SCELTE DELLE BASI DI RIPARTIZIONE
COSTI DI PRODUZIONE
Le imprese manifatturiere articolano i costi di produzione in tre grandi categorie:
1. materie prime dirette (MP): includono i costi di acquisto di tutti i materiali che un’azienda identifica
come parte dei beni prodotti e che possono essere assegnati ai prodotti finiti (es: una radio installata su
una macchina).
NB: Importanza della distinta base;
2. costi di manodopera diretta (MOD): comprendono gli stipendi corrisposti ai dipendenti e che
possono essere assegnati in modo specifico ed esclusivo ai beni prodotti (es: i salari pagati agli operai
della linea di produzione di una macchina).
NB: Importanza del calcolo dei cicli di lavorazione;
3. costi generali (indiretti) di produzione: costi di produzione che non possono essere ricondotti in
modo diretto alle specifiche unità prodotte. Esempi:
manodopera indiretta: salari ai dipendenti non direttamente coinvolti nel lavoro di produzione (es:
❖ addetti alla manutenzione, alla programmazione della produzione, custodi e guardie di sicurezza);
materiali indiretti: materiali ausiliari del processo di produzione (es: i lubrificanti e le forniture per
❖ la pulizia usati nell’impianto di assemblaggio delle biciclette);
energia e altre utility.
❖
DETERMINAZIONE DEL COSTO DI PRODOTTO (“full cost”)
CRITERI DI IMPUTAZIONE DEI COSTI INDIRETTI
Il procedimento indiretto di imputazione si compone di tre operazioni sequenziali:
1. individuazione degli aggregati di costo che si intendono imputare al prodotto (cost pool);
2. scelta di una appropriata base di ripartizione;
3. conseguente determinazione di un coefficiente attraverso il quale imputare parte del costo dell’unità al
prodotto.
BASE UNICA DI RIPARTIZIONE
I costi indiretti si raggruppano in un unico raggruppamento di costo (cost pool) e si identifica un’unica
base di ripartizione. Spesso, il coefficiente di allocazione viene determinato in base alle ore o al costo
della MOD. PG
33
Tale metodo è semplice e veloce e permette di limitare il numero dei coefficienti di imputazione
(soprattutto quando è impossibile individuare tutte le basi di ripartizione teoricamente necessarie).
BASE MULTIPLA DI RIPARTIZIONE
Le “basi” più comuni di ripartizione sono quattro:
la quantità (espressa in numero di unità o in misura di peso, capacità o volume) uscita da un processo;
★ il numero delle ore di lavoro prestato dagli operai;
★ il valore dei salari pagati agli operai;
★ il numero delle ore di lavoro meccanico prestato dalle macchine.
★
In tale metodo i costi indiretti si raggruppano in molteplici raggruppamenti di costo (cost pools) e si
identificano più basi di ripartizione. In tal caso, si ottengono più coefficienti di allocazione, determinati
grazie all’uso di basi diverse.
BASE MULTIPLA DI RIPARTIZIONE: CONSIDERAZIONE DEI REPARTI
La considerazione dei reparti si sviluppa in due momenti:
1. aggregazione dei costi rispetto a destinazioni rappresentate dai centri di costo, normalmente
coincidenti coi reparti di produzione;
2. imputazione degli aggregati riferiti ai centri di costo all'unità di prodotto, mediante coefficienti di
imputazione, determinati per ciascun centro in funzione di basi di ripartizione ad essi specifici.
Le varie tipologie di reparti possono essere classificate in base al tipo di servizio che forniscono:
reparti diretti o principali od operativi: supportano la realizzazione dei rispettivi processi. I costi si
❖ identificano immediatamente con il prodotto;
reparti ausiliari: supportano la prestazione di servizi utili ai reparti precedenti. I costi non si
❖ identificano immediatamente con il prodotto (es: manutenzione);
reparti indiretti comuni: prestano servizi sia ai reparti principali che a quelli ausiliari.
❖ PG
34
IL METODO PER COMMESSE O DIRETTO
Nel metodo per commessa l’unità economica di riferimento è l’ordine di produzione (o commessa).
Il costo delle materie prime, dei servizi e del lavoro viene imputato alle singole commesse.
IL CONTROLLO DEL COSTO DI PRODUZIONE - LE VARIANZE
IL PROCESSO DI CONTROLLO E IL MECCANISMO DI FEEDBACK
COSTO STANDARD DI PRODUZIONE
CSP = (csum + csumo + csus) Vpn
×
dove:
CSP = Costo standard di produzione
➔ csum = costo standard unitario di materie prime
➔ csumo = costo standard unitario di mano d’opera;
➔ csus = costo standard unitario dei servizi
➔ Vpn = Volume di produzione normale
➔
Tutte le componenti possono essere future fonti di varianza. Tipiche variazioni riguardano:
● varianza nei volumi di produzione;
● varianza nei prezzi dei fattori produttivi;
● varianza del rendimento dell’impiego dei fattori produttivi utilizzati (es: fattore lavoro).
LA VARIANZA DEI COSTI DEI FATTORI IMPIEGATI NELLA PRODUZIONE
Nel complesso, la Varianza (VAR) è la differenza fra il costo standard di una produzione (CSP →
calcolato ex-ante) e il costo effettivo della stessa produzione (CEP → ex ante).
La varianza delle materie prime è uguale a:
VAR = CSP - CEP = (Q P ) – (Q P )
× ×
MP S S E E
dove:
Q = quantità standard
➔ S
P = prezzo standard
➔ S
Q = quantità effettive
➔ E
P = prezzo effettivo
➔ E
Se la varianza è minore di 0 essa è sfavorevole, se invece è maggiore di 0 è favorevole.
La varianza delle materie prime può dipendere da:
quantità: la quantità utilizzata differisce dalla quantità standard:
❖ PG
35
1. calcolo: MP = P Q
∆ ×∆
Q S
2. interpretazione: sfavorevole/favorevole
3. causa: Q
∆
4. origine: interna
5. responsabilità: Direzione tecnica
6. controllabilità: controllabile
prezzo: il prezzo di acquisto sostenuto è diverso da quello standard:
❖ 1. calcolo: MP = Q P
∆ ×∆
P S
2. interpretazione: sfavorevole/favorevole
3. causa: P
∆
4. origine: esterna
5. responsabilità: Ufficio acquisti
6. controllabilità: non controllabile
prezzo e quantità (variazione congiunta)
❖ 1. calcolo: CONGIUNTA = Q P
∆ ∆ ×∆
2. interpretazione: sfavorevole/favorevole
3. causa: Q, P, CONGIUNTA
∆ ∆ ∆
4. origine: esterna
5. responsabilità: Direzione tecnica e Ufficio acquisti
6. controllabilità: scarsamente controllabile
VARIANZA DEL COSTO DI MANODOPERA DIRETTA
La varianza del costo di manodopera è uguale a:
VAR = CSP - CEP = (H S ) – (H S )
× ×
MOD S S E E
dove:
H = ore standard
➔ S
S = salario standard
➔ S
H = ore effettive
➔ E
S = salario effettivo
➔ E
La varianza del costo di manodopera può dipendere da:
tempo o di efficienza produttiva:
❖ 1. calcolo: S H
×∆
S
2. interpretazione: favorevole/sfavorevole
3. causa: impiego di un numero di ore di lavoro diverso da quello standard ( H)
∆
4. origine: interna
5. responsabilità: Direzione tecnica
6. controllabilità: controllabile
tasso salariale
❖ 1. calcolo: S H
∆ × S
2. interpretazione: favorevole/sfavorevole
3. causa: salari diversi da quelli standard ( S)
∆
4. origine: esterna
5. responsabilità: Ufficio personale
6. controllabilità: non controllabile
VARIANZA DEL COSTO DEI SERVIZI (SGT)
La varianza del costo dei servizi può