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TEOREMA DI TELLEGEN
Consideriamo due circuiti aventi la stessa topologia, senza necessariamente avere gli stessi bipoli.
Scegliamo i versi delle correnti e delle tensioni in entrambi i circuiti in maniera da avere la stessa
convenzione su tutti i lati dei due circuiti.
Allora di potrà enunciare il teorema di Tellegen, che dice che la somma dei prodotti di tensione di un
circuito per corrente dell’altro relativi ai lati corrispondenti è nulla.
In sostanza, prendendo un lato del circuito A e il corrispondente lato del circuito B, avremo che
∑ ∗ =∑ ∗
CIRCUITI RESISTIVI E CIRCUITI IN REGIME STAZIONARIO
Quando in un circuito dinamico i generatori erogano tensioni e correnti costanti e vogliamo calcolare la
situazione ‘di regime’, consideriamo nulle le derivate di tensione e corrente rispetto al tempo (studieremo,
infatti, i condensatori come circuiti aperti e gli induttori come circuiti chiusi). In questa situazione il circuito
di dice ‘in regime stazionario’.
In tale regime tutte le grandezze presenti nel circuito sono costanti.
Un circuito a-dinamico è, invece, costituito solo da generatori e resistori, per cui viene chiamato ‘resistivo’.
In questo caso la soluzione del circuito sarà trovare come le grandezze del circuito dipendono dalle
grandezze note dei generatori.
NB: un circuito dinamico in regime stazionario si comporta come un circuito resistivo.
CARATTERISTICHE DEI COLLEGAMENTI IN SERIE E IN PARALLELO
Resistenza o conduttanza equivalente
• Per i bipoli connessi in serie, la resistenza equivalente è data dalla somma algebrica delle resistenze
di tutti i resistori collegati in serie.
Per i bipoli connessi in parallelo, la conduttanza equivalente è data dalla somma delle conduttanze di
tutti i bipoli connessi in parallelo.
LA SERIE E IL PARALLELO DI GENERATORI IDEALI
Il concetto di bipolo equivalente in serie ed in parallelo può essere esteso ai generatori di tensione e corrente
ideali. Più precisamente avremo che:
- Due generatori di tensione in serie equivalgono ad un unico generatore di tensione il cui valore è la
somma degli altri due;
- Un generatore di corrente e uno di tensione in serie equivalgono al solo generatore di corrente;
- Due generatori di corrente in serie sono incompatibili;
- Due generatori di corrente in parallelo equivalgono a un solo generatore di corrente il cui valore è la
somma degli altri due;
- Un generatore di corrente e uno di tensione in parallelo equivalgono al solo generatore di tensione;
- Due generatori di tensione in parallelo sono incompatibili;
LA TRASFORMAZIONE STELLA-TRIANGOLO
Vi sono alcuni casi in cui non è possibile trovare una resistenza equivalente in quanto non è possibile
individuare una connessione in serie o in parallelo. Queste situazioni sono, in genere, dovute a disposizioni a
stella o a triangolo di resistori.
Per ovviare a questo problema si procede effettuando una trasformazione da triangolo a stella o viceversa.
Osserviamo che se trasformiamo il triangolo di
resistenze in una stella, possiamo poi procedere al
calcolo della resistenza equivalente complessiva.
Questa si calcola così: R serie con R , parallelo con
1 14
R serie con R , il tutto in serie a R .
2 24 3
Si può anche notare la comparsa di un nuovo nodo, il
nodo 5, corrispondente al centro della stella
equivalente al triangolo originario.
Notiamo anche che stelle e triangoli sono dei tri-poli
che possono essere sostituiti solo da altri tri-poli.
In questo modo possiamo generalizzare a tutti i casi in
cui vi sono stelle o triangoli che intralciano la
riduzione del circuito ad un'unica resistenza
equivalente.
Per rendere equivalenti una stella e un triangolo di
resistori dobbiamo scegliere opportunamente i resistori
sostitutivi, che dovranno quindi soddisfare una
relazione affinché l’equivalenza sia soddisfatta.
Le relazioni sono le seguenti:
- Trasformazione stella-triangolo
- Trasformazioni triangolo-stella
Il procedimento si può schematizzare come segue:
1. Numerare i nodi e i lati in modo arbitrario;
2. Dare i versi a tutte le correnti presenti nel circuito in modo arbitrario;
3. Dare i versi a tutte le tensioni presenti nel circuito in modo arbitrario (ma cercando di sfruttare al
meglio le conoscenze ormai acquisite relativamente alle convenzioni ed alla loro convenienza sulla
base della natura dei diversi bipoli);
4. Indicare le tensioni e le correnti di lato con il pedice relativo al lato a cui si afferiscono;
5. Scegliere un nodo da escludere in modo arbitrario;
6. Individuare le maglie fondamentali e orientare il verso di percorrenza in senso orario in modo
arbitrario;
7. Scrivere le equazioni della LKC considerando positive le correnti entranti nei nodi e negative le
altre;
8. Scrivere le equazioni della LKT considerando positive le tensioni concordi con il verso di
percorrenza della maglia e negative le altre;
9. Scrivere le relazioni caratteristiche relative ad ogni lato;
10. Individuare quali sono le variabili di stato;
11. Individuare quali sono tutte le altre variabili (non di stato) da eliminare nel sistema di equazioni
circuitali;
12. Sostituire le relazioni caratteristiche delle equazioni della LKC e LKT. In particolare, sostituire le
tensioni per i resistori, le tensioni per gli induttori, le correnti per i condensatori, le tensioni per i
generatori ideali di tensione e le correnti per i generatori ideali di corrente;
13. Si ottiene un sistema (numero di lati del sistema) equazioni da cui dobbiamo eliminare tutte le
l
correnti dei resistori, le tensioni dei generatori ideali di corrente e le correnti dei generatori ideali di
tensione;
14. Si ottiene il sistema fondamentale;
15. Abbiamo ottenuto le equazioni cercate che potranno essere semplificate per ottenere i risultati
richiesti;
NB: capacità, induttanza e resistenza sono valori sempre positivi!
IL TERMINE TRANSITORIO ED IL TERMINE DI REGIME
Il termine transitorio della soluzione del circuito è un termine che dipende dalle condizioni iniziali e dal
valore che assume la soluzione in un determinato istante t . Questo termine rappresenta la dinamica che
0
conduce il sistema da un certo stato iniziale a un certo stato finale (il regime). Questa dinamica transitoria si
estingue all’infinito. La rapidità con la quale si estingue dipende dai parametri del circuito attraverso una
costante di tempo τ. Questa costante rappresenta la velocità con cui il sistema passivo reagisce alla
sollecitazione dei generatori, quindi sarà dipendente dall’identità del sistema, ovvero dai coefficienti R, L e
C. Più in particolare τ=R C se nel circuito è presente un condensatore e τ= se nel circuito è presente un
eq
induttore. La R rappresenta la resistenza equivalente vista dal componente dinamico quando si sono spenti
eq
i generatori.
Il termine di regime rappresenta la dinamica del sistema quando il transitorio si è estinto, cioè quando il
circuito ha ‘dimenticato’ il suo stato iniziale.
La forma matematica di questo termine è una funzione che descrive la soluzione di regime ed è uguale a
quella del generatore, quindi:
- Se i generatori sono costanti il circuito tende ad un regime stazionario per che tende a infinito;
t
- Se i generatori sono sinusoidali il circuito tende ad un regime sinusoidale per che tende a infinito;
t
Nel nostro corso si studieranno prevalentemente circuiti dinamici con generatori costanti, quindi
eventualmente a regime stazionario.
Si parlerà, poi, di evoluzione libera se si impongono al sistema condizioni iniziali non nulle e lo si lascia
libero di evolvere (se le condizioni iniziali sono in realtà nulle il sistema si troverà a riposo e l’evoluzione
libera non avrà luogo).
In questo caso, però, è evidente che bisognerà avere delle informazioni sufficienti sul funzionamento del
circuito prima di questo stato iniziale.
Si elencano in seguito tutti i casi possibili in cui si accende una dinamica transitoria nel circuito:
Il circuito viene osservato a partire da un istante iniziale, in cui i suoi elementi dinamici hanno un
• valore noto. Non è, quindi, specificata la storia del circuito prima di questo istante iniziale. È il caso
più semplice poiché la condizione iniziale ci viene data;
Circuiti che cambiano valore di regime. In questo caso si ha a disposizione il circuito dall’origine
• della sua costruzione con i suoi generatori noti. Tutti gli eventuali transitori precedenti si sono estinti
poiché è passato un tempo infinito dalla sua costruzione (il circuito in pratica si trova a regime).
Un generatore del circuito modifica in un certo istante la funzione che lo caratterizza (quindi passa
da un certo regime di funzionamento ad un altro). In questo caso si studierà il circuito ad intervalli,
analizzando il regime per un tempo antecedente a questo istante di cambiamento, e poi per un tempo
successivo.
NB: la conoscenza della soluzione per tempi inferiori all’istante iniziale è permessa presumendo che
il circuito si trovi a regime.
Circuiti con interruttori. Possiamo avere un interruttore che modifica la topologia del circuito, che si
• trovava prima in condizion i di regime. Come esempio possiamo prendere la figura a destra, nella
quale un interruttore si apre modificando il circuito. Anche
in questo caso la cosa migliore è effettuare un’analisi per
intervalli. Il circuito prima dell’istante t si trova in regime
0
stazionario e noi possiamo studiare questo regime. In t=t il
0
circuito cambia la sua struttura e si accende un transitorio;
quindi, dovremo studiare cosa succede al circuito per istanti
a partire da questo in poi.
È sicuramente utile cercare di rappresentare cosa succede al
circuito prima e dopo che l’interruttore si apra, come
nell’esempio in figura.
Per lo studio di questo tipo di circuiti si procede nel
seguente modo:
1. Si suppone che il circuito sia a regime per t<t e si
0
calcolano le variabili di stato (in questo caso è solo una,
v(t));
2. Imponiamo la continuità della variabile di stato in t=t e
0
quindi conosciamo la condizione iniziale del problema
per tempi superiori a quello iniziale;
3. Disegniamo il circuito per t>t e risolviamo il nuovo
0
circuito.
PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE DEGLI EFFETTI
Per concludere questa parte, è opportuno notare che, come
accennato in precedenza, quando in un circuito ci sono più
generatori possiamo usare il principio di sovrapposizione degli
effetti per risolvere il circuito.
Utilizzando questo approccio, sappiamo che la soluzione sarà la
somma di diverse solu