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OLIGOPOLIO
Caratteristica dell oligopolio
’ •
Oligopolio: mercato in cui esistono solo poche imprese, ciascuna delle quali offre un
prodotto identico o simile.
• La caratteristica fondamentale dell’oligopolio, ovvero ciò che lo definisce come forma di
mercato a sé stante, è l’interdipendenza.
• Con il termine interdipendenza si intende il fatto che, data l’esistenza di poche imprese, le
azioni di ciascuna hanno un effetto rilevante sull’esito del mercato per tutte le altre. Quindi
ciascuna impresa deve tenere conto sia dell’effetto delle proprie azioni sulle rivali che delle
azioni (ed eventuali reazioni) di queste ultime.
• In questo caso, quindi, la concorrenza è davvero tale, ovvero cercare di battere le imprese
rivali in un confronto di azioni e reazioni.
• La concorrenza in oligopolio è un problema di strategia: per questo motivo lo strumento
che dobbiamo utilizzare è la teoria dei giochi, al posto del tradizionale apparato di curve di
costo e di domanda. 19
2
.INVESTIMENTI
MATEMATICA FINANZIARIA
Interesse e montante semplice
interesse
L’ è il prezzo che si paga per l’uso di un capitale
I=C*r*t
I=interesse; C=capitale; r=saggio di interesse; t=tempo
montante
Il è la somma del capitale e dei relativi interessi maturati in un determinato
periodo di tempo
M=C(1+rt)
C=M / (1+rt)
ESERCIZIO
E’ più conveniente pagare:
A. 300.000 subito
B. 20.000 subito + 290.000 tra 12 mesi ; r=10%
sol:
a=300.000
b=20.000 + (290.000 / 1+0,10*12/12)= 283.636,36 €
La b è più conveniente
Montante semplice di rate costanti
Le rate possono essere rispetto alla scadenza, posticipate (- 1) o anticipate (+ 1) a
seconda che la riscossione o il pagamento si verifichi alla fine (es. fine mese, fine trimestre,
fine quadrimestre, ecc.) o all’inizio del periodo (es. inizio mese, inizio semestre, ecc.)
Quanto dovrei versare oggi per estinguere il mio debito? 20
Interesse e montante composto
n
M=C(1+r) n
C=M / (1+r) q = 1 + r
(1 + r) può essere indicato con la lettera q →
Per trovare il valore di q si può utilizzare la formula facendo i calcoli, oppure per velocizzare
si possono usare le Tavole finanziarie: tabelle in cui sono rappresentati i principali valori
caratteristici di alcune costanti presenti nelle formule per il calcolo di rendite, rate, montanti,
ecc. in funzione del tasso di interesse e del tempo di impiego di un capitale unitario.
Annualità
Le annualità sono valori che si ripetono a intervalli regolari di anno in anno. L’ammontare di
ciascuna annualità viene indicato simbolicamente con la lettera a.
Le annualità possono essere:
● rispetto alla scadenza, posticipate o anticipate a seconda che la riscossione o il
pagamento si verifichi alla fine o all’inizio dell’anno
● rispetto alla durata, limitate o illimitate, a seconda che si verifichino per un numero
finito o indefinito di anni (un’annualità si ritiene infinita quando si ripete per oltre 80
anni).
Annualità costanti posticipate limitate
Sono valori che si ripetono costantemente alla fine di ogni anno per
un determinato numero di anni. Si considerano:
• Accumulazione finale (An )
• Accumulazione iniziale (A0 )
• Ricerca dell’annualità media
Quota di ammortamento dei capitali
È la rata che si versa per estinguere un debito in un determinato numero di anni a un
prestabilito tasso di interesse. 21
TAEG e TAN
TAEG = Tasso Annuo Effettivo Globale: è il tasso che esprime il costo effettivo di un prestito
personale, tenendo conto anche di spese, commissioni, periodicità delle rate, al netto di
tasse e imposte. Il TAEG è un indicatore sintetico del costo totale annuo del credito in
percentuale sull'ammontare del prestito concesso.
TAN = Tasso Annuo Nominale: contrariamente al TAEG, non tiene conto dell’incidenza di
spese e commissioni e della periodicità delle rate.
L'Euribor è il tasso interbancario di riferimento comunicato giornalmente dalla European
Money Markets Institute (EMMI) come media dei tassi d’interesse ai quali primarie banche
attive nel mercato monetario dell'euro, sia nell'eurozona che nel resto del mondo, offrono
depositi interbancari a termine in euro ad altre primarie banche.
Analisi degli investimenti
Valore nominale e valore reale
I prezzi cambiano nel corso del tempo. L’aumento dei prezzi genera inflazione. I valori
monetari degli investimenti, ma anche dei ricavi, dei costi e dei profitti, sono detti nominali o
a prezzi correnti se espressi nel valore della moneta nell’anno di rilevazione.
I valori monetari sono detti reali o a prezzi costanti se espressi con il valore della moneta
dell’anno base. Il confronto tra valori riferiti ad anni diversi va effettuato sulla base dei valori
reali.
Tasso di interesse
Il tasso di interesse è un numero puro espresso in percentuale sul capitale investito o
preso a prestito, per es. il 2,5 %. Questo prezzo si forma sul mercato, a seguito dell’incontro
tra domanda e offerta di moneta. È un prezzo amministrato perché la Banca centrale (per i
Paesi aderenti all’Eurosistema la BCE) controlla l’offerta di moneta. Il livello del tasso di
interesse è molto importante per l’economia perché modella la relazione tempo/denaro e di
conseguenza incide sulle scelte di investimento. Il tasso di interesse è detto attivo se
l’operatore vanta un credito, mentre è detto passivo se attiene a un debito. 22
Tasso di interesse nominale e reale
I risparmiatori soffrono non occasionalmente d’illusione monetaria perché non considerano
l’effetto del tasso di inflazione e non calcolano correttamente il tasso di interesse reale.
La relazione tempo/denaro: valore attuale e valore futuro
Costo opportunità del capitale
Costo opportunità del capitale: è il miglior rendimento alternativo a cui si rinuncia quando
viene effettuato un investimento. 23
Valore futuro (FV)
Valore Futuro (FV): Il Valore Futuro è l’ammontare raggiunto da una somma di denaro,
come conseguenza della maturazione di interessi in un determinato periodo.
Composizione degli interessi
Investimento = Sforzo economico e finanziario intrapreso nella prospettiva di ricavi futuri.
Decisione di investimento = Individuare attività capaci di creare un valore superiore al
costo sostenuto per lanciarle .
In una organizzazione a fini economici (profit organisation), ogni decisione va valutata in
rapporto al suo impatto sulla profittabilità di medio-lungo periodo dell’impresa.
È necessario valutare l’effetto delle decisioni sulle potenzialità future dell’impresa.
Per modificare la capacità produttiva dell’impresa è necessario impiegare risorse
finanziarie, opportunamente distribuito nel tempo (COSTI dell’investimento), che
consentono di lanciare attività economiche. Al decollo delle nuove attività dovrebbe poi
corrispondere l’ingresso in azienda di nuovi ricavi (BENEFICI dell’investimento).
Trascorso un certo numero di anni l’investimento esaurisce il proprio sforzo propulsivo: il
prodotto lanciato come novità diventa obsoleto e viene ritirato dal mercato, i macchinari
acquistati necessitano di sostituzione…per ciascun investimento è allora possibile 24
individuare una VITA UTILE, definibile come l’arco di tempo che intercorre fra il lancio
dell’investimento e l’esaurimento del suo impatto sulla redditività aziendale.
I metodi per la valutazione degli investimenti devono essere in grado di fornire risposte
alla seguenti domande:
1. Il progetto aumenterà il valore dell’impresa?
2. Il ritorno dell’investimento compensa adeguatamente per il rischio da sostenere?
3. Qual è la sensitività del progetto ai cambiamenti in ciascuno degli elementi di costo?
4. Le misure di profittabilità sono un buon indicatore del valore di un investimento?
5. I principi su cui si fonda l’analisi sono economicamente validi?
Come si può valutare un progetto di investimento?
1. Calcolare i flussi di cassa incrementali attesi dall’investimento;
2. Calcolare gli incrementi nelle imposte associati all’attuazione del progetto;
3. Calcolare i flussi di cassa attesi “after tax”;
4. Individuare il tasso di attualizzazione appropriato; 5. Attualizzare i flussi utilizzando il tasso
individuato.
Tra le varie tecniche di valutazione degli investimenti, quella considerata come il principale
riferimento è la:
1. Metodologia del Valore Attuale Netto (VAN o NPV)
A tale metodologia si affiancano diverse tecniche alternative, tra le quali le più diffuse sono:
2. Tasso Interno di Rendimento (TIR o IRR)
3. Indice di Profittabilità (PI)
4. Periodo di recupero (PB) 25
Metodologia VAN – Esempio 1
Metodologia VAN – Esempio 2 26
Metodologia VAN – Esempio 3
IL VAN
Poiché il valore attuale netto dipende dal tasso di attualizzazione, è evidente che vi saranno
diversi valori per ogni tasso di sconto usato. Ciò non costituisce un limite, ma un invito a una
attenta valutazione del tasso di attualizzazione da usare
Quando si scontano i flussi di cassa al tasso di rendimento in attività finanziarie simili (per
rischio e durata), si sta implicitamente calcolando quanto gli investitori sarebbero pronti a
spendere per quel progetto. 27
Un VAN negativo non vuol dire che non c'è un rendimento netto, bensì vuol dire che il
rendimento dell'investimento è minore di quello alternativo (cioè di quelli con lo stesso
rischio). Infatti, se consideriamo un investimento di 1.000 € al tempo 0 con un ricavo dopo 1
anno pari a 1.100 € e utilizziamo un tasso di sconto del 20%, il VAN è negativo (=−83,33 €)
cioè rende 83,33 € (attualizzati) in meno rispetto all'investimento alternativo.
IL TASSO DI ATTUALIZZAZIONE
L’investimento deve remunerare il capitale impiegato. In prima approssimazione,trascurando
i termini di ordine superiore è possibile esprimere il tasso di rendimento richiesto come
r = i + u + a + f
somma delle seguenti componenti:
r = tasso di attualizzazione utilizzato per valutare il progetto
i = tasso di rendimento dell’investimento “certo”
u = differenziale di rischio per l’impresa (rispetto ai concorrenti)
a = differenziale di rischio specifico dell’investimento (rispetto agli altri progetti di
investimento gestiti dall’impresa)
f = tasso di inflazione
Durate di investimento diverse
In molti