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PRIMA COSTITUZIONE MODERNA

La prima Costituzione moderna nel mondo occidentale è quella degli STATI UNITI

D’AMERICA (1787) che segue i fatti storici (potere costituente) della guerra di

indipendenza di 13 colonie americane dall’allora Regno di Gran Bretagna.

essendo la "prima" esisteva un modello? La Costituzione americana è

largamente ispirata al modello Westminster del Regno di Gran Bretagna che

aveva inoltre convinto lo stesso Montesquieu a teorizzare la "separazione dei

poteri" (Lo Spirito delle leggi, 1748). Westminster rappresenta più in generale il

riferimento tradizionale per tutto il Costituzionalismo occidentale. In Inghilterra

non c’è un testo della costituzione, sembra paradossale che sia ispirata ma essa

esiste come insieme di pratiche, di usi e di costumi che regolamentano il paese e

la comunità. ci sono delle leggi e delle prassi costituzionali in UK. (es. il fatto di

avere massimo due mandati del presidente degli USA è prassi)

Gran Bretagna presenta un vissuto giuridico di sostanziale continuità dall’arrivo

dei Normanni (1066) ad oggi, senza momenti di rottura ed eventi storici →

assenza del Potere costituente

successive invasioni straniere avrebbero potuto rappresentare momenti di

rottura: Spagna (Filippo II – ‘500), Francia (Napoleone – ‘700), Germania (Hitler –

‘900). Come finì?

Il SISTEMA POLITICO BRITANNICO, dal canto suo, non ha sentito (almeno fino alla

Brexit: che per certi versi è risposta alla rottura rappresentata della Ue!)

necessità di formalizzare momenti di cambiamento avendo radici profonde e

consolidate in un sistema sostanzialmente bipartitico con alternanza di governo

e criterio maggioritario. È un sistema politico di continuità, i partiti politici

derivano dai whigs e tories.

non si è mai sentito il bisogno di scrivere le regole del gioco (Magna Charta

 1215 e Bill of Rights 1689 avevano compiti specifici)

es. Codici generali attualmente vigenti in Italia sono 3/4 RISALENTI AD

EPOCA FASCISTA (Codice civile 1942; Codice di procedura civile 1940;

Codice penale 1930; Codice di procedura penale 1988). Dunque? C’è nei

fatti una parziale continuità con il diritto passato, ma simbolicamente fu

sentita esigenza di esprimere una rottura “storica” facendo nascere una

Costituzione

UNA CLASSIFICAZIONE (DIACRONICA) DELLE COSTITUZIONI

FLESSIBILI: non prevedono un procedimento specifico per la loro modifica,

basta una legge ordinaria. Col tempo diventano generalmente più rigide.

tipicamente ‘800 (Stato liberale) e concessa per gentile concessione (“ottriata”)

del Sovrano (es. Statuto “Albertino”).

FLESSIBILI segnano anzitutto la fine dello Stato assoluto (e passaggio allo Stato

liberale) con SOVRANO CHE ACCETTA DI SOTTOPORSI ALLA LEGGE, che non

rappresenta più solamente la sua volontà, bensì il risultato di un procedimento

formale con coinvolgimento del Parlamento

Parlamento diventa co-legislatore e la legge ordinaria (“liberata” dal

 controllo del Sovrano) assume centralità come espressione tipica del

Parlamento al punto che neanche la Costituzione può essere superiore  la

scelta del Regno Unito di non avere una Costituzione significa anche

questo: non ammettere un livello superiore alla LEGGE ORDINARIA CHE E’

ESPRESSIONE TIPICA DEL PARLAMENTO. Ciò viene fatto negli stati uniti

dove non c’era un passato come quello europeo.

RIGIDE: prevedono

1. un procedimento più gravoso di quello ordinario (ossia "aggravato", es.

con procedure più articolate, tempi di raffreddamento e maggioranze

qualificate): in questo modo la Costituzione viene posta al vertice della

gerarchia delle fonti, n

2. a ulteriore presidio della rigidità della Costituzione, si introduce l’organo

della Corte Costituzionale come garanzia della prevalenza sulle altre fonti,

attraverso il controllo di legittimità costituzionale (cd. judicial review)

Sostanzialmente quelle rigide sono più difficili da modificare, dovuto spesso a un

evento traumatico che non renda possibile che una maggioranza semplice possa

cambiarla.

RIGIDE, tipicamente ‘900 (Democrazia pluralista) come riconoscimento di libertà

positive (oltre lo Stato liberale) e su maggiori ambiti rispetto all’epoca liberale.

Generalmente sono costituzioni lunghe (non brevi e flessibili) per tutela delle

masse, con gradi diversi di rigidità.

Le costituzioni RIGIDE segnano la fine dello Stato liberale (e il passaggio alla

Democrazia pluralista) con l’esigenza sopravvenuta di regolare masse e società

complesse. Vi è l’esigenza di mettere al sicuro alcuni principi (pluralismo,

tolleranza) per tutelarsi dalla degenerazione del potere ma anche dalle masse

stesse (es. totalitarismi)

diventa centrale garantire ai cittadini che non sia sufficiente una maggioranza

parlamentare per cambiare le regole basilari della democrazia. Come? Rendendo

la Costituzione modificabile solo a condizioni simili a quelle che hanno prodotto il

compromesso iniziale (es. Costituzione italiana approvata a larga maggioranza

dell’Assemblea costituente). classificazione diacronica: sostanzialmente TUTTE le

Costituzioni occidentali contemporanee sono RIGIDE. Nessuna in senso assoluto,

visto che garantire la possibilità di modificare la Carta fa parte delle prerogative

di una democrazia. Tuttavia esistono gradi diversi di rigidità e scelte peculiari di

ciascuna cultura giuridica [...]

IL PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE

L’art. 138 stabilisce la procedura "aggravata» e identica sia per gli interventi di

(1) MODIFICA delle disposizioni della Costituzione (legge di revisione

costituzionale); sia per (2) INTEGRAZIONE delle stesse (legge costituzionale,

laddove c’è riserva di legge costituzionale: es. legge. cost. 3/1963 sull’istituzione

del Molise, cfr . art. 132)

procedimento aggravato rispetto al procedimento legislativo ordinario: richiede il

doppio delle deliberazioni per ciascuna Camera sul medesimo testo; intervallate

da un lungo tempo di raffreddamento e con la possibilità; ove non ci raggiunga

ampia maggioranza, di ricorrere a referendum confermativo

IL PROCEDIMENTO

INIZIATIVA LEGISLATIVA

Il potere di iniziativa legislativa costituzionale spetta ai medesimi soggetti

previsti per l’approvazione delle leggi ordinarie (art. 71): Governo, singoli

parlamentari, Consigli regionali, CNEL, cittadini attraverso iniziativa popolare

(che richiede raccolta di 50.000 firme)

APPROVAZIONE

1° PASSAGGIO: ciascuna Camera deve approvare a MAGGIORANZA RELATIVA

(soglia bassa) il testo della legge costituzione, seguendo lo stesso iter della legge

ordinaria dunque:

Commissioni permanenti, Aula e votazione articolo per articolo nonché del testo

finale

... ATTESA DI ALMENO 3 MESI DALLA DELIBERAZIONE ...

2° PASSAGGIO

(Ipotesi A): le Camere approvano il testo, eventualmente anche modificato, con

MAGGIORANZA QUALIFICATA 2/3 dei componenti (es. l. cost n. 1/2012

sull’equilibrio tra entrate e spese in bilancio, modifica art. 81, a causa della

sottoscrizione Fiscal Compact). Allora la legge viene trasmessa al Presidente

della Repubblica che promulga la legge costituzionale che viene pubblicata in

Gazzetta Ufficiale. Ma se non raggiunge 2/3 (soglia alta) decade la proposta?

Non si va al referendum perché i parlamento (espressione dei cittadini) è riuscito

ad approvare coi 2/3 il provvedimento.

(Ipotesi B): le Camere approvano il testo, eventualmente anche modificato, con

MAGGIORANZA ASSOLUTA (51% dei componenti): il testo della legge

costituzionale viene pubblicato temporaneamente per 3 mesi in Gazzetta

Ufficiale, dopodiché (se non richiesto referendum) torna al PdR per

promulgazione e pubblicazione definitiva in GU. Se invece nell’arco dei 3 mesi

viene richiesto REFERENDUM, il testo è sottoposto al popolo

chi può chiedere il Referendum? 500.000 elettori, 5 consigli Regionali, 1/5 dei

membri di una Camera. validità del Referendum? Ci si limita ad avere la

maggioranza dei voti espressi (non è richiesto quorum minimo dei votanti). es. 4

dicembre 2016

LIMITI ALLA REVISIONE COSTITUZIONALE

La rigidità totale e immutabile della Costituzione potrebbe tradursi in un invito

alla rottura della legalità, alla rivoluzione  lasciare possibilità di adeguamento

del testo all’evoluzione storica di una società fa parte delle regole della

democrazia TUTTAVIA esistono ALCUNE PARTI della Costituzione NON

REVISIONABILI:

- (1) LIMITE ESPRESSO, dichiarato quindi nella costituzione: «La forma

repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale» (art. 139,

l’ultimo). La dottrina l’ha interpretato ESTENSIVAMENTE, in senso quindi

ampio, includendo tutti gli aspetti che sono conseguenza della scelta

repubblicana, ad esempio in particolare il carattere elettivo del PDR, al posto

di quello ereditario del Sovrano

- (2) LIMITI IMPLICITI «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della

Costituzione» (art. 1, il primo). Altra interpretazione estensiva, includendo

aspetti legati al carattere democratico inclusa la connotazione elettiva e

rappresentativa delle istituzioni, e alcune libertà (artt. 13 libertà personale,

14 domicilio, 24 difesa). Corte Costituzionale parla di cd. Limiti naturali alla

revisione costituzionale, ossia «principi supremi» della Costituzione (1988). È

estensiva perché lega la democraticita dello stato alla …

GLI ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE

decreto legislativo e decreto legge

la funzione legislativa è esercitata dalle camere. L'esercizio della funzione

legislativa non può essere delegato al Governo (art 76), se non con le condizioni

dell’art 76 ovvero con una delibrerazione parlamentare, il quale è l’unico a poter

delegare. Esso non ne delega la funzione ma l’esercizio, la funzione rimane del

parlamento, ciò significa che il parlamento può in ogni momento revocare tale

delega.

Con la legge, il parlamento attribuisce la delega al governo. Una legge che non

può seguire i procedimenti legislativi già visti.

La riserva di assemblea è un. Meccanismo per cui per (13:00)

Il parlamento dice al governo, su questo specifico oggetto attenendoti a questi

principi genrrali entro una certa scadenza, … .

L’organo collegiale del governo si riunisce, i decreti legislativi sono sottoposti al

voto del consiglio dei ministri e nel caso abbia esito positivo, esso viene …, e in

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Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

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