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I DIRITTI UMANI
Come abbiamo anticipato, la questione dei diritti umani a livello internazionale è abbastanza recente. È solo che nella seconda metà del ventesimo secolo, che le norme sulla tutela dei diritti umani entrano nel diritto internazionale. Qui si tratta di regolamentare rapporti tra i individuo e lo stato. Si afferma ciò, la convinzione che esistono dei diritti fondamentali dell’individuo, che lo Stato non può sopprimere, ma rispettare e tutelare. Come confermato dalla Corte interamericana dei diritti umani nel CASO GODINEZ, afferma che i diritti umani sono una caratteristica innata della dignità umanità, quindi devono prevalere su qualsiasi altra finalità dello Stato. Nessuna attività dello Stato può fondarsi sul disprezzo di dignità umana. Es. Mai ammissibile che lo Stato rifiuta di fornire informazioni sulla sorte di persone private della libertà, con pretesto che queste informazioni sono.dannose per la tutela della sicurezza nazionale. Questo è particolarmente vero quando la violazione dei diritti dell'uomo o sparizione del cittadino è causata dagli agenti dello Stato, che dovrebbero garantire lo Stato di diritto, non violarlo.
L'esigenza di tutelare i diritti dell'individuo, a livello internazionale, trae origine da importanti passi interni agli Stati: il primo caso in cui si sottolinea questa necessità è la Magna Charta di Inghilterra, adottata per instaurare una situazione di pace tra il re e i gruppi nobili ribelli al re: per la prima volta, una autorità si impegna a rispettare alcuni diritti dei suoi sudditi, tra cui il diritto a non essere punito se non dopo il processo, il diritto a lasciare il proprio paese e a ritornare.
Questi diritti sono stati riconfermati nel 17° secolo, dalla corrente dottrinale del giusnaturalismo: insieme di norme di natura dell'essere umano non scritte, ma desumibili dalla
(diritto naturale) a cui devono conformarsi le norme del sovrano. d'Inghilterra a fine del 600, adotta questa Il parlamento dichiarazione della carta dei diritti, che devono essere riconosciuti dal sovrano ai sudditi: divieto di sospendere le leggi, divieto di istituire giudici speciali, libertà di eleggere Liberta di parola in parlamento, divieto di punizioni crudeli e di pene eccessive... membri del parlamento, dichiarazione d'indipendenza degli USA del 4 luglio 1776, Altro passo fondamentale è la e soprattutto quel dei diritti dell'uomo anche a livello internazionale, che è la documento che porterà la consacrazione DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO 1789: vengono riconosciuti i diritti naturali, inalienabili e sacri dell'uomo."
1. Gli uomini nascono e rimangono liberi ed uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità comune.
2. Lo scopo di ogni
associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.
La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; così l'esistenza dei diritti naturali di ciascun uomo non ha altri limiti che quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti non possono essere determinati che dalla legge.
Sulla base di questi strumenti interni, ecco che si afferma anche a livello internazionale la necessità di tutelare l'adozione della Carta ONU: diritti umani. Nel secondo dopoguerra, questa esigenza viene consacrata per la prima volta i governi pongono in essere delle norme di diritto internazionale e si supera la vecchia concezione che i cittadini possono essere trattati in qualsiasi maniera lo Stato voglia.
Gli altri Stati, anche
se non hanno alcun collegamento, possono evidentemente far presente che uno Stato, sta violando i diritti dei propri cittadini all'interno del proprio territorio. Alla fine dell'Ottocento si c'era la necessità di intervenire all'interno. Già era intravisto qualche caso in cui di Stati, perché c'erano delle pesanti persecuzioni nei confronti di individui appartenenti a minoranze all'interno di quest'ultimo: ad esempio, questa è una dichiarazione del ministro degli esteri italiano di allora, per una situazione che era venuta a Tunisi, rivolta al console italiano, in cui il ministro si lamentava per il trattamento iniquo per le gravi violazione dei diritti degli individui commesse dalla Tunisia nei confronti della minoranza ebraica (in Tunisia): "Nemmeno conosco se fra gli Israeliti che sarebbero state vittime delle incriminate spogliazioni e nefandità, siano dei sudditi o protetti italiani... Ma se,sussistendo i fatti, ed essendo realmente atroci, nessun suddito del Re fosse inessi implicato, sarebbe pur sempre dovere di Vostra Signoria di parlare in nome dell'umanità e d'invocare misure efficaci a tutela degli Israeliti procurando però di assicurarsi del concorso dei Consoli Colleghi degli Stati amici e potenti e in ispecie quelli di Francia e Inghilterra, che in consimili circostanze seppero nel Marocco intervenire con forza a favore degli Ebrei. Così come lo stesso auspicio avviene nel 1915 impero ottomano, dove la comunità armena era stata sottoposta a gravi persecuzioni, tali da farle definire da più Stati, il primo caso di genocidio degli armeni. Nell'impero ottomano, Robert Lansing, invia una lettera al segretario di Stato (ministro degli Esteri): "È per me difficile astenermi dal fare qualcosa per fermare questo tentativo di sterminare una razza, ma mi rendo conto che sono qui".come ambasciatore e devo obbedire ai principi di non interferenza negli affari interni di un altro paese.TRATTAMENTO MINORANZEDopo la Prima Guerra Mondiale si arriva alla necessità di tutelare le minoranze, che assumono una certa rilevanza internazionale: a Versailles gli Stati si accordano per tutelare le minoranze per la prima volta, di determinati Stati usciti dal primo conflitto mondiale, con il trattato sulle minoranze tra Potenze Alleate e Polonia del 1919.
"I nazionali polacchi che appartengono a minoranze razziali, religiose o linguistiche, devono godere dello stesso trattamento e della stessa sicurezza di diritto e di fatto come gli altri nazionali polacchi"Ma questi accordi riguardano categorie di individui ben precisi. Ecco che l'individuo inizia ad avere una rilevanza a livello internazionale: questa idea si afferma dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.
"Riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel trattamento equo e uguale di tutti i membri della famiglia umana"
La Carta ONU afferma il valore della persona umana, l'uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole (preambolo); promuove e incoraggia il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione (art 1 par 3); sottolinea il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religioni (art 55 lett.c).
Tuttavia, la Carta si limita a delineare linee programmatiche di diritti particolarmente generici, senza specificare esattamente quali sono quei diritti fondamentali. Questa è una lacuna della Carta dell'ONU. In ogni caso, con la Carta delle NU viene affermato il superamento dell'idea che la tutela dei diritti dell'uomo debba essere a discrezione degli Stati.
che vogliono all'interno del proprio essere adottato a livello nazionale interno; gliEcco che l'ONU diventa la promotrice dell'adozioneterritorio sui sudditi presenti. di strumenti internazionali perprotezione dei diritti umani. Qui entra in gioco, il primo documento internazionale che elenca una serie di dirittifondamentali dell'individuo: DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI adottata il 10 dicembre 1948 dall'AG (punto di partenza) 46Questa dichiarazione fa un elenco dettagliato dei diritti fondamentali, quello che manca dalla Carta, viene colmato conl'adozione di questa dichiarazione. Essendo adottata dall'AG, è una risoluzione non vincolante, non prevedemeccanismi internazionali per verificare le modalità con cui gli Stati adempiono il rispetto dei diritti umani nel lorol'idea che l'individuo deve essere tutelato anche aterritorio. Per la prima volta gli Stati accettano, grazie alle NU,livellointernazionale.Serie di diritti elencata dalla dichiarazione: diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona; divieto di schiavitù o di servitù; divieto di tortura, di trattamento o punizione crudeli, inumani o degradanti; diritto alla giuridica; uguaglianza davanti alla legge; diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso personalità a competentitribunali; divieto di arbitrariamente arresto, detenzione o esilio arbitrari…Questa lista verrà ripresa in tutti i successivi strumenti di diritto internazionale, volti alla tutela dei diritti umani. È il punto di riferimento, affinché questa lista divenga in futuro strumento vincolante. Gli Stati si obbligano dirispettare questi diritti fondamentali.Si può tenere presente questo schema:la tutela dei diritti umani è sia a livello nazionale che a livello internazionale. Il livello internazionale è strutturatodall'adozione da
parte degli Stati di 2 trattati: trattati di tipo universale (aperto a tutti gli Stati del globo) o di tipo regionale (Stato di un determinato livello geografico). Questi trattati regionali hanno il vantaggio, che riuniscono le particolarità o attenzioni più vicine l'una delle altre, quindi alcuni Stati geograficamente vicini e quindi, hanno degli aspetti sono regolati in maniera più dettagliata. Sia i trattati universali che regionali si dividono in generali e particolari: un ambito più ampio è generico, mentre sono particolari le convenzioni che si occupano di un determinato e particolare diritto, meritevole di tutela a livello internazionale. Ecco che dopo questa dichiarazione, derivano una serie di trattati con SFERA DI APPLICAZIONE UNIVERSALE, sia di portata generale che di portata particolare. - Di portata generale: patto sui diritti civili e politici adottato nel 1966 e il patto sui diritti economici sociali e culturali del 1966. Con questi.Patti si chiude la prima fase a livello universale di affermazione obbligatoria e rispetto obbligatorio della tutela dei diritti dell'uomo.
Di portata particolare: disciplinano tramite trattati dettagliati tutti gli aspetti rel