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STAMPAGGIO
● a compressione. Si usa per forme semplici. Ho uno stampo mobile che comprime il
materiale su uno stampo fisso, entrambi riscaldati. Utilizzata sia per termoplastici che
termoindurenti, ma per i termoplastici è più costosa.;
● a trasferimento. Si utilizza per forme complesse, scaldo ingredienti solidi in una
camera di trasferimento e poi vengono iniettati nella camera di stampaggio, in modo
da avere pressione distribuita meglio sulle superfici;
● a iniezione. Tramoggia versa liquido in zona riscaldata, con un pistone viene
iniettato nello stampo. La pressione viene mantenuta finché l’oggetto non è
solidificato, il processo dura tra i 10 e i 30 secondi;
● a estrusione. Un termoplastico viscoso viene fatto passare in uno stampo dove una
vite senza fine lo spinge fuori;
● per soffiatura. Come nei vetri. Soffio aria nel materiale semifuso e lo faccio aderire
ad uno stampo. Per produrre film, una bolla d’aria gonfia la plastica che viene poi
fatta passare attraverso rulli;
● colatura. Metto materiale plastico fuso in uno stampo e lascio solidificare;
● FIBRE. Le produco con trafilatura, materiale fuso viene fatto passare attraverso una
filiera con tanti buchi. I fili vengono poi stirati per aumentare la resistenza a trazione;
● stampante 3D. Questo metodo è possibile per via delle basse temperature di
fusione dei polimeri.
8/11 MATERIALI COMPOSITI
Questi materiali sono nati nel secolo scorso, trovano un grande utilizzo in diversi settori
come l’automobilistico, l’aeronautica…
L’obiettivo è di ottenere materiali ad alta resistenza e basso peso combinando materiali di
classi diverse con diverse proprietà.
Sono materiali multifase creati artificialmente, in genere hanno una matrice e una fase
dispersa dentro.
I compositi possono essere rinforzati con:
● particelle disperse piccolissime, dal diametro tra 0,01-0,1 mm, dove l’interazione
matrice-rinforzo avviene a livello atomico o molecolare
● grandi particelle più rigide della matrice, sulle quali viene trasferito parte dello
sforzo. Esempi sono materiali polimerici con riempitivi (filler, coloranti ecc);
elastomeri rinforzati col nerofumo; Cermet, unione tra ceramico e metallo.
REGOLA DELLE MISCELE
Le frazioni volumetriche delle due fasi del composto influiscono sul modulo elastico.
Modulo elastico ha limite superiore ed inferiore:
il superiore è dato da modulo matrice x volume matrice + modulo particolato x volume
particolato, l’inferiore è invece una curva data sempre da queste frazioni.
Compositi possono anche essere rinforzati con FIBRE.
Le proprietà meccaniche dei fibro-rinforzati dipendono dal livello di sforzo che la
matrice può trasmettere alle fibre. Affinché questo trasferimento di sforzo sia alto, occorre
che ci sia buona adesione tra matrice e fibra.
Dato che fibra e matrice hanno diversi moduli elastici, quando sono soggette a trazione
reagiscono in modo diverso.
All’estremità della fibra la deformazione sarà minore della matrice.
Assumendo che matrice e fibra si deformano solo elasticamente, lo sforzo di taglio è nullo al
centro e massimo alle estremità, lo sforzo di trazione è invece nullo alle estremità e
massimo al centro.
Affinché la matrice trasferisca gli sforzi è necessario che la fibra raggiunga la
lunghezza critica. Per fibre di vetro e carbonio la lc è di circa 1 mm. Se le
fibre sono più lunghe rinforzano meglio.
Questa lunghezza mette in relazione sforzo di rottura, diametro fibra ed è
fratto 2 volte la resistenza allo sforzo di taglio.
In genere le fibre sono lunghe e allineate, ma per ragioni economiche a volte si aggiungono
fibre corte e non sempre allineate.
Consideriamo uno sforzo applicato parallelo alle fibre.
Le fibre si comportano fragilmente e si rompono a sforzi elevati,
la matrice si comporta duttilmente e si rompe a sforzi più bassi.
Il composito invece ha due stadi: nel 1° stadio ho deformazione
elastica, appena supero il limite di snervamento ho il 2° stadio
con una deformazione plastica, anche se le fibre continuano a
deformarsi elasticamente. In questo secondo stadio aumenta il
carico sopportato dalle fibre.
La rottura non è catastrofica, non tutte le fibre si rompono
insieme, la matrice poi rimane intatta.
Analizzo il comportamento elastico a carico longitudinale,
con l’ipotesi che fibre e matrice sono sottoposte alla stessa
deformazione.
Nella maggior parte dei casi la deformazione delle fibre è minore della matrice, le fibre si
romperanno prima e la matrice riceverà più sforzo.
Se andiamo ad analizzare invece il comportamento con un carico trasversale sia le fibre
che la matrice sono sottoposti allo stesso sforzo.
Una sollecitazione trasversale può portare ad una rottura prematura del materiale, dato
che la resistenza è molto bassa.
FIBRE DISCONTINUE
Hanno rinforzo minore delle fibre continue, quelle allineate raggiungono dal
90% al 50% delle prestazioni delle continue.
Quando si utilizzano fibre orientate casualmente utilizzo una regola delle
miscele per determinare il modulo elastico. K è un parametro che misura
l’efficienza delle fibre e varia da 0,1<K<0,6.
Il modulo aumenta con l’aumentare della frazione volumetrica delle fibre.
Perché fibre di piccoli diametri presentano resistenze maggiori? Questo accade perché
in volumi minori c'è meno probabilità di trovare difetti.
Abbiamo tre tipi di fibre:
I whisker sono monocristalli molto sottili dalle elevatissime resistenze meccaniche, essendo
molto costosi non sono molto utilizzati; le fibre hanno piccoli diametri e in genere sono in
materiale polimerico o ceramico; i fili hanno diametri maggiori, realizzati ad esempio in
acciaio.
MATRICE
Può essere polimerica, metallica o ceramica. Ha le funzioni di proteggere le fibre, separarle
per evitare le propagazioni di fratture fragili e trasmettere alle fibre gli sforzi.
MATRICE POLIMERICA PMC
VETRORESINA. rinforzato con fibre di vetro
● Materiale dal diametro di 3-20
nanometri. Sono apprezzate le fibre di vetro perché: Si ottengono facilmente per
filatura, hanno basso costo, hanno alte resistenze e sono chimicamente inerti,
possono quindi essere utilizzate in ambienti corrosivi.
Non sono adatti ad applicazioni strutturali perché non sono sufficientemente rigidi,
Inoltre ad alte temperature la matrice non reagisce bene essendo polimerica (resine).
Questi composti sono utilizzati per autovetture, imbarcazioni, tubi ecc.
COMPOSITI CON FIBRE DI CARBONIO CFRP fibre di carbonio
● . Le hanno i
più alti valori del modulo specifico e della resistenza, conservano elevata
resistenza a trazione e sforzo a rottura anche se sottoposti ad alte temperature, a
temperatura ambiente non sono influenzate né dell'umidità né da altri solventi, inoltre
i processi di produzione sono poco costosi.
Queste fibre sono costituite da zone grafitiche e regioni non cristalline, hanno il
diametro tra i 4-10 nanometri e sono generalmente rivestite da uno strato epossidico
per migliorare l'adesione con la matrice.
Utilizzate per attrezzature sportive, componenti aeronautici e degli aeromobili.
● COMPOSITI CON FIBRE ARAMIDICHE . Queste fibre ad alta resistenza vennero
introdotte negli anni ‘70. Hanno elevato rapporto resistenza-peso e sono flessibili
e duttili, per questo vengono lavorate come fibre tessili. Resistenti al creep, alla
fatica, all’impatto. Ad esempio il Kevlar è utilizzato nei giubbotti antiproiettile.
MATRICE METALLICA CMM
La matrice è un metallo duttile, il rinforzo migliora la rigidità, la resistenza al Creep,
all’abrasione. Sono più costosi dei compositi a matrice polimerica, ma a differenza loro
possono essere utilizzati per temperature più alte.
Le matrici sono in genere leghe di alluminio, titanio e rame, con rinforzi di fibre continue o
discontinue.
Utilizzati per componenti del motore.
MATRICE CERAMICA CMC
I ceramici rinforzati aumentano notevolmente la loro tenacità,
questo perché l'avanzamento della cricca è contrastato dalle
particelle disperse.
Tenacizzazione per trasformazione di fase . Ho delle
particelle di zirconia parzialmente stabilizzata in una matrice di
allumina. La zirconia ha una struttura tetragonale quando è
parzialmente stabilizzata, il campo di sforzi che genera la
propagazione della cricca fa sì che la zirconia da tetragonale
diventi monoclina. In questo modo aumenta il volume e gli
sforzi di compressione fanno arrestare la cricca.
PROCESSI PRODUTTIVI
PULTRUSIONE
Le fibre vengono impregnate di resina termoindurente e poi tirate, passano per una
matrice di preforma poi in una matrice di cura riscaldata che dà la forma finale. Le fibre
vengono tirate con un sistema di tiraggio.
PREPREG
È il processo più utilizzato. Si ottengono delle bobine di resina semi curata, il produttore
andrà poi a completare la cura sovrapponendo i
fogli in uno stampo.
Il processo consiste nell’allineare le fibre continue
che vengono poi schiacciate tra due fogli, uno di
un supporto e uno antiaderente, attraverso due
rulli riscaldati (calandratura).
Lo strato interno del foglio antiaderente è coperto
da resina. Successivamente i fogli si arrotolano in
una bobina e viene tolto il foglio antiaderente.
Bisogna mantenere la bobina a temperature
inferiori a 0° C affinché non si completi la cura da
sola.
FILAMENT WINDING
Le fibre impregnate di resina vengono avvolte con un processo continuo intorno ad un rullo.
Vengono poi curate e si toglie il rullo.
COMPOSITI STRUTTURALI
Sono compositi multistrato a bassa densità, le cui proprietà dipendono dai singoli
costituenti e dalla loro configurazione geometrica.
Un composito laminato è composto da pannelli bidimensionali fibro-rinforzati orientati in
modo diverso. I pannelli sandwich sono formati da due strati
esterni separati da uno strato più spesso detto
anima. Gli strati esterni sono un materiale rigido
come leghe di alluminio o plastiche
fibro-rinforzate, mentre l'anima è leggera e
presenta un basso valore del modulo elastico.
L'anima deve essere resistente allo sforzo di
taglio, conferisce rigidità e deve unire le due
facce.
10/11 TENACITÀ E FRATTURA
Dal grafico noto che maggiore è l'area sottesa alla curva, maggiore è l'energia che il provino
assorbe prima di andare a rottura. Una rottura fragile assorbe meno energia di una rottura
duttile.
● Si può arrivare a frattura in presenza di sforzi inferiori al carico di rottura per via di
difetti di volume.
● Af