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Se si vuole invece misurare la lunghezza di un periodo o la frequenza del segnale (periodico) basterà fare
calcoli analoghi ma in orizzontale: presi due punti distanti un periodo si conta il numero di divisioni verticali
che li separano è si applica la formula:
Per la relativa incertezza invece
Il calcolo di è uguale al precedente e è fornito dal costruttore.
Collegamento in AC
Collegando l'oscilloscopio in AC elimino la componente continua del segnale Essa è anche uguale al valor
medio del segnale (se periodico). Ricordandoci che ogni segnale periodico può essere espresso come serie
di Fourier:
In questo caso come dicevamo a0 e uguale al valor medio del segnale. Utilizzando la connessione in AC la
componente continua a0 viene sottratta al segnale facendo in modo così che questo oscilli intorno al valore
0. () = 10 + 10(21)
Per esempio, un segnale del tipo ha una componente sinusoidale di 3
ordini di grandezza più piccola di quella continua e dunque risulterebbe praticamente impossibile da vedere
all’oscilloscopio. Impostando l’ingresso su AC si eliminerebbe la componente continua permettendo di
analizzare quella sinusoidale agevolmente.
Altro esempio: immaginiamo di voler visualizzare sul nostro oscilloscopio un segnale con valore medio 4V e
ampiezza picco-picco 10mV. Immaginiamo che l’oscilloscopio abbia 8 divisioni e lo zero posizionato al centro.
Per visualizzare il segnale devo impostare l'oscilloscopio a 2V a divisione. L'ampiezza pp è 1/200 della
divisione e quindi impossibile da visualizzare ad occhio. Se però eliminassi la parte continua il segnale sarebbe
centrato intorno allo zero e potrei impostare a 4 mV la grandezza di una divisione e osservare perfettamente
il segnale.
Frequenza di campionamento
L'oscilloscopio digitale acquisisce e visualizza i segnali campionandoli a una determinata frequenza di
campionamento , che dipende dalla profondità di memoria disponibile e dalla finestra temporale
visualizzata sullo schermo.
Se l'oscilloscopio è impostato in modalità real-time, la frequenza di campionamento può essere determinata
utilizzando la relazione: 20
=
Dove:
- La profondità di memoria (espressa in kSample o MSample) indica quanti campioni il dispositivo può
acquisire per una singola acquisizione
- La finestra temporale totale rappresenta l’intervallo di tempo visualizzato sullo schermo e si calcola
come: = ( ) × ( )
Ad esempio, se un oscilloscopio ha una profondità di memoria di 100 kSample, un'impostazione di 2 ms per
divisione e un totale di 10 divisioni orizzontali, il tempo totale coperto dall’acquisizione sarà:
= 10 × 2 = 20 = 0.02
Di conseguenza, la frequenza di campionamento sarà:
100000
= = 5 /
0.02
Questo valore indica che l’oscilloscopio sta acquisendo 5 milioni di campioni al secondo, garantendo una
corretta ricostruzione del segnale entro i limiti imposti dal teorema del campionamento di Nyquist.
Duty cycle
Il duty cycle è un parametro che descrive la frazione di tempo in cui un segnale periodico è attivo (o "alto")
rispetto al periodo totale. Si esprime in percentuale e si calcola con la formula:
= × 100%
Dove
- è il tempo in cui il segnale è alto (attivo)
- T è il periodo totale dell’onda
Ad esempio, un’onda quadra con duty cycle del 50% significa che il segnale è alto per metà del periodo totale
e basso per l’altra metà.
Il valor medio di un’onda periodica è il valore medio della tensione (o corrente) nel tempo. Per un segnale
con duty cycle e ampiezza di picco , il valor medio è dato da:
max
= _ max ×
()
In generale, il valor medio di un segnale periodico si calcola come:
1
= ∫ ()
0
21
Voltmetri numerici
Integratore ideale
Il voltmetro a doppia rampa è uno strumento molto lento, ma rappresenta una soluzione quando si e
interessati alla precisione della misura.
Iniziamo con il ricordare cosa è un integratore ideale: è un circuito basato su un amplificatore operazionale
con una resistenza in ingresso e un condensatore in retroazione. Analizzando il circuito abbiamo che quando
=
si accende il generatore la corrente che transita nella resistenza è Questa corrente viene convogliata
=
tutta nel condensatore C, che comincia a caricarsi. Ricordiamo che per un condensatore vale .
+ −
= = 0.
Inoltre, il morsetto non invertente risulta connesso a terra poiché La maglia di uscita diventa
= −
quella della seconda figura. Quindi deve essere .
0
Usando le relazioni ottenute abbiamo:
= ∙ () = − + .
Se ad esempio avremo che Se il condensatore era inizialmente scarico allora
= 0.
Voltmetro a doppia rampa
Il voltmetro a doppia rampa è un tipo di convertitore analogico-digitale (ADC) utilizzato negli strumenti di
misura per ottenere grande precisione, anche se a
scapito della velocità.
In ingresso il voltmetro a doppia rampa possiede
proprio un integratore che ha la funzione di
integrare la tensione di ingresso. Inoltre, vi sono a
valle un comparatore di tensione e altri dispositivi
elettronici di cui discuteremo più avanti.
L'integratore può essere connesso alla tensione
incognita da misurare oppure alla tensione di
riferimento .
22
Inizialmente si chiude lo switch in parallelo al condensatore per scaricarlo ed avere così condizioni iniziali
nulle.
Dopodiché si collega il circuito alla tensione Vx per un intervallo di tempo noto T1, durante il quale
l’integratore accumula carica generando una tensione lineare in uscita. Ricordandoci la formula
dell'integratore vista in precedenza e considerando il segnale Vx come un gradino abbiamo che dopo T1 la
tensione ai capi dell’integratore è:
Ora spostiamo lo switch e colleghiamolo alla tensione di riferimento. In questo caso le condizioni iniziali non
′
= ( )).
sono nulle (la tensione iniziale sarà proprio Supponendo che lo scambio di posizione dello
1
switch sia istantaneo avremo che:
L’integratore si scarica linearmente fino a tornare a zero.
( )
= 0
Imponendo sia nulla avremo infine
2
Graficamente si ottiene che la forma di è proprio
una doppia rampa.
Abbiamo trovato così un'equazione che non dipende né da R né da C, questo è notevole dal momento che
l'incertezza con cui conosciamo la capacità normalmente è molto elevata. Essendo T1 e definiti dal
costruttore ci basta misurare il periodo T2 =t2-t1 per trovare la tensione incognita . L'errore relativo sulla
tensione in questo caso è semplice da trovare e vale: −7
10
Per costruzione i contributi di T1 e T2 hanno un ordine di grandezza nell’intorno di , dunque trascurabili
rispetto al contributo di .
Per misurare un intervallo di tempo (T2) abbiamo bisogno di un generatore di cadenza (oscillatore al
cristallo). Esso sfrutta la proprietà di piezoelettricità di alcuni cristalli e genera un'onda sinusoidale ad una
23
frequenza molto precisa. Un altro elemento indispensabile è un generatore di impulsi. Quest'ultimo
genererà un impulso di durata molto piccola (circa 10 ps) ogni volta che il segnale che riceve in ingresso
raggiunge un certo valore definito da un trigger e da uno slope; cioè il generatore di impulsi trasforma questa
frequenza in impulsi discreti. Se noi colleghiamo in serie il quarzo e il formatore di impulsi, avremo un
1
=
impulso ogni , dove è la frequenza dell'onda sinusoidale generata dal quarzo.
Ora prendiamo un segnale ad onda quadra che ha un periodo . Colleghiamo ad una porta AND logica da
una parte la serie quarzo-generatore di impulsi e dall'altra il segnale. Alla porta colleghiamo un contatore.
Quando il segnale sarà sul valore alto il contatore incrementerà di 1 ad ogni impulso fino a registrare
= =
impulsi. Poiché ogni impulso dura il tempo totale misura è e l'errore di questa misura sarà:
±1.
Essendo una quantità discreta il suo errore assoluto (caso peggiore) sarà Quindi la precedente formula
diventa:
Essendo l'errore su molto basso, per le proprietà dei cristalli, il miglior modo che abbiamo per rendere
basso questo errore è rendere n grande. Ciò può essere fatto misurando un intervallo di tempo molto più
grande di oppure diminuendo , ovvero aumentando la frequenza (più è piccolo e più impulsi da
contare ci sono). Uno schema di massimo è presentato in figura:
in questo caso il componente denominato "clock" rappresenta la serie tra l'oscillatore al cristallo e il
formatore di impulsi.
Contributi del disturbo
Il voltmetro a doppia rampa è progettato per misurare segnali costanti. Purtroppo, però esistono sempre
termini di disturbo di tipo sinusoidale dovuti ad esempio alla rete elettrica all'interno della stanza. Questo
()
= () + = + sin (2 ),
significa in realtà che noi misuriamo una tensione dove
normalmente vale circa 50 Hz. Durante la prima integrazione otteniamo allora
1
= − =
In questo caso se (cioè un multiplo del periodo della sinusoide di disturbo) il secondo
1 1 0
1
=
integrale si annulla essendo il seno una funzione dispari di periodo . Di conseguenza, l'unico termine
<