Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MECCANISMI DI DIFESA CHE FUNGONO DA “PRIMA BARRIERA”
la pelle: è la prima barriera esterna. Se questa è integra impedisce il passaggio di patogeni.
La cute è una barriera quasi impenetrabile per un virus, a causa della presenza dello strato
cheratinizzato, formato da cellule morte;
lacrime e saliva: contengono il lisozima, che aggredisce la parete dei batteri.
Anche defecazione e vomito sono utili per espellere le sostanze tossiche evitando il loro contatto
con la mucosa e con i batteri non dannosi.
178 BARRIERE FISICHE INTERNE
mucose e succhi gastrici: tramite la secrezione di muco i patogeni vengono spinti nello stomaco per
essere digeriti.
Le barriere mucosali sono costituite da pochi strati di cellule vive ma molti microrganismi riescono a
penetrare nonostante le difese:
- mucosa respiratoria: presenza di muco che ricopre le cellule e impedisce l’attacco al recettore;
- mucosa digestiva: saliva (contiene sostanze antivirali), secrezione acida dello stomaco, enzimi
digestivi, sali biliari;
- mucosa riproduttiva: presenza di ph acido (batteri ~ph5; molti virus sono ph-sensibili), presenza di
epitelio stratificato (vaginale) di cellule non proliferanti (i virus replicano meglio in cellule attive).
179
BIOLOGIA MOLECOLARE DEI MICROORGANISMI
BIOLOGIA MOLECOLARE: indica lo studio della struttura e della funzione delle diverse classi di
macromolecole presenti nella cellula vivente. Esamineremo quelle coinvolte nel trasferimento
dell’informazione genetica.
L’informazione genetica è contenuta nei geni del DNA, in particolare nella sequenza di basi, e viene
trasferita attraverso tre tappe (replicazione, trascrizione, traduzione) per la produzione di proteine che
sono l’entità funzionale della cellula.
I GENI
I geni sono segmenti di DNA, e l’informazione che portano risiede nella sequenza di basi presente in questi
frammenti. I geni codificano, attraverso il corrispondente RNA messaggero (mRNA), per una particolare
proteina o per una molecola di RNA (RNA ribosomiale /rRNA o RNA transfer/tRNA).
I geni essenziali per la sopravvivenza della cellula sono chiamati geni housekeeping (geni del metabolismo
di base della cellula).
L’insieme completo dei geni contenuti in una cellula è chiamato genoma. Il genoma è organizzato in modo
diverso a seconda di eucarioti o procarioti.
QUANTI GENI E QUANTE PROTEINE CONTIENE UNA CELLULA?
Escherichia coli contiene un cromosoma singolo di circa 4,6 milioni di paia di basi di DNA, costituito da 4300
geni.
Una singola cellula di E. coli contiene 1900 differenti tipi di proteine e circa 2 milioni di molecole proteiche.
Alcune proteine sono molto abbondanti, altre meno, e questo dipende dai meccanismi di controllo
dell’espressione genica che permettono che non tutti i geni siano espressi nello stesso modo e nello stesso
tempo.
ORGANIZZAZIONE DEL GENOMA
PROCARIOTI
Il DNA è sotto forma di una grande molecola a doppio filamento chiamata cromosoma batterico, aggregato
in una massa densa definita nucleoide nel citoplasma. Questo DNA solitamente è circolare.
Inoltre nei procarioti è anche presente DNA extracromosomiale circolare (plasmidi, …) contenenti geni
accessori che conferiscono alla cellula proprietà speciali. Questo DNA extracomosomale infatti è dotato di
proprie proprietà (resistenza agli antibiotici, …).
180 EUCARIOTI
Il DNA è lineare, ed è organizzato in cromosomi presenti all’interno di un vero e proprio nucleo cellulare.
Il numero di cromosomi è variabile tra gli organismi (esempio: il lievito S. cerevisiae ha 16 cromosomi
appaiati in 8 coppie; cellule umane hanno 46 cromosomi, quindi 23 paia).
I cromosomi contengono oltre al DNA le proteine (istoni), necessarie per il ripiegamento e
l’impacchettamento del DNA (nucleosomi), ma anche le proteine necessarie per l’espressione genica.
Gli eucarioti possiedono due copie di ogni gene e sono detti diploidi. Durante la divisione cellulare si ha il
raddoppiamento del numero di cromosomi e poi il nucleo si divide dando origine a due cellule figlie
(processo di mitosi).
STRUTTURA DEL DNA: IL SUPERAVVOLGIMENTO
Una molecola di DNA si dice rilassata quando possiede l’esatto numero di giri d’elica atteso, in base alla
lunghezza in coppie di basi.
Poiché le dimensioni della cellula batterica sono limitate e la lunghezza di una molecola di DNA rilassata è
elevata, il DNA si “impacchetta” in poco spazio attraverso il superavvolgimento.
Con superavvolgimento si intende quello stato del DNA in cui i filamenti a doppia elica vengono
ulteriormente attorcigliati. Il superavvolgimento mette la molecola di DNA sotto torsione.
Il livello di superavvolgimento può anche influenzare l’espressione genica: alcuni geni sono più attivamente
trascritti quando il DNA è superavvolto, mentre nella stessa condizione la trascrizione di altri geni può
risultare inibita.
DNA SUPERAVVOLTO
Il DNA può assumere due tipi di superavvolgimento:
superavvolgimento negativo: è il più frequente, avviene quando il DNA si attorciglia intorno al suo
asse in direzione opposta a quello della doppia elica destrorsa;
superavvolgimento positivo: avviene quando il DNA si attorciglia in senso opposto al
superavvolgimento negativo.
SUPERAVVOLGIMENTO NEGATIVO NEI PROCARIOTI
Il superavvolgimento negativo nei procarioti avviene grazie all’enzima DNA girasi, che appartiene alla
famiglia delle topoisomerasi, in particolare è una topoisomerasi II.
N.B.: alcuni antibiotici che agiscono sui batteri hanno l’azione di inibire la DNA girasi (esempio: chinoloni,
fluorochinoloni, novobiocina).
Per evitare un eccessivo superavvolgimento, o quando avviene la replicazione, esiste un enzima in grado di
rimuovere il superavvolgimento del DNA, anch’esso appartiene alla famiglia delle topoisomerasi ed è la
topoisomerasi I . 181
SUPERAVVOLGIMENTO POSITIVO NEGLI ARCHEA E PROCARIOTI IPERTERMOFILI
Il superavvolgimento positivo nei procarioti avviene grazie all’enzima girasi inversa.
I microrganismi che contengono questo tipo di topoisomerasi appartengono a quelle specie che crescono in
condizioni di temperature estremamente elevate, e sembra che il superavvolgimento positivo svolga un
ruolo importante nel proteggere il DNA dalla denaturazione.
Quindi tramite l’azione delle topoisomerasi la molecola del DNA può trovarsi alternativamente in uno stato
di superavvolgimento o rilassamento. Per evitare che ogni rottura provochi la transizione dell’intero
cromosoma dallo stato superavvolto allo stato rilassato il cromosoma batterico è diviso in domini di
superavvolgimento.
SUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA NEGLI EUCARIOTI
Il DNA lineare a doppia elica dei cromosomi, caratteristico degli eucarioti, si avvolge intorno a proteine
dette istoni formando strutture compatte chiamate nucleosomi.
Gli istoni sono un gruppo di proteine cariche positivamente che neutralizzano le cariche negative del DNA
derivanti dai gruppi fosfato.
La formazione di nucleosomi introduce nella molecola di DNA superavvolgimenti negativi.
LE TAPPE DEL FLUSSO DELL’INFORMAZIONE GENETICA
1. REPLICAZIONE: il DNA si duplica producendo due doppie eliche;
2. TRASCRIZIONE il DNA trasferisce l’informazione ad una molecola di RNA detta RNA messaggero che
consentirà poi la sintesi proteica. Per ogni segmento di DNA viene trascritta soltanto una delle due
eliche di DNA. Alcune regioni di DNA non codificano proteine ma altri tipi di RNA come RNA trasfer
ed RNA ribosomiale;
3. TRADUZIONE: processo attraverso il quale il codice genetico viene tradotto in proteine da un
macchinario di sintesi costituito da ribosomi (che a loro volta sono formati da proteine e molecole
di rRNA), tRNA e da numerosi enzimi.
Il trasferimento dell’informazione da acido nucleico a proteina è unidirezionale, cioè la sequenza delle
basi di DNA specificano una proteina, mentre una proteina non specifica una sequenza di acido
nucleico.
La sequenza di aminoacidi di ogni proteina è determinata dalla specifica sequenza di basi presente
nell’mRNA, che a sua volta è stato trascritto in base alla sequenza del DNA. Si crea così una
corrispondenza lineare tra la sequenza in basi di un gene e la sequenza in aminoacidi di una proteina.
Sono necessarie tre basi per codificare un singolo aminoacido: questa tripletta è definita codone.
Esistono più triplette che codificano per un singolo aminoacido ed è per questo che una proteina non
specifica una sequenza di acido nucleico.
182 DIFFERENZE DEL FLUSSO DELL’INFORMAZIONE GENETICA TRA PROCARIOTI ED EUCARIOTI
procarioti:
o tutti e tre i processi avvengono nel citoplasma
o un singolo mRNA contiene più di una regione codificante (mRNA policistronici)
eucarioti:
o replicazione e trascrizione avvengono nel nucleo, la traduzione nel citoplasma (nel reticolo
endoplasmatico);
o gli mRNA sono quasi sempre monocistronici;
o i geni codificanti le proteine sono suddivisi in una o più regioni codificanti (esoni) intervallate da
regioni non codificanti (introni).
UNITA’ DI TRASCRIZIONE: OPERONE
E’ quella regione del DNA che comprende: regione promotrice + gene (o più geni, codificanti RNA o
proteine) + terminatore della trascrizione.
Esempio: operone ribosomiale. Contiene geni che codificano non per proteine ma per molecole di RNA che
non sono tradotte (rRNA e tRNA).
Questi operoni hanno i geni che codificano per rRNA 5S, 16S, 23S che costituiscono i ribosomi, mentre nello
spazio tra i geni per gli rRNA 16S e 23S è contenuto il gene per un tRNA.
REPLICAZIONE
MECCANISMI DI REPLICAZIONE IPOTETICI
- semiconservativa;
- conservativa;
- dispersiva
L’apparato di replicazione è detto primosoma all’inizio della replicazione, e poi replisoma.
Da un punto di vista biochimico è un processo di polimerizzazione.
Le varie fasi della replicazione richiedono l’attività di numerose proteine specifiche. 183
INIZIO DELLA SINTESI DEL DNA
Il processo di replicazione prende avvio in un singolo sito cromosomico detto origine
di replicazione (quello di E.coli è chiamato oriC).
I cromosomi eucariotici hanno più di un’origine di replicazione. Negli Archea ci sono
sia origini uniche che multiple.
A livello dell’oriC il DNA si apre su entrambe i filamenti, formando una forca di
replicazione.
La replicazione può essere:
- bidirezionale
- unidirezionale
- rolling circle
REPLICAZIONE BIDIREZIONALE
La replicazione avviene a partire dall’origine di replicazione ed è bidirezionale: ci sono due forche di
replicazione che si muovono in direzioni opposte.
Nel DNA circolare la replicazione bidirezionale porta alla for