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CAPITOLO 3: VARIABILI, COSTRUTTI E MISURAZIONE

Per “VARIABILE” possiamo intendere qualsiasi caratteristica (fisica o psichica) del soggetto. Una variabile deve

essere misurabile (se non è misurabile non è la variabile) e deve variare nei nostri dati (cioè assume valori diversi in

un dato intervallo) a seconda delle situazioni o degli individui.

Sono ciò che utilizziamo per misurare i costrutti. Una variabile è, quindi, qualunque caratteristica o qualità che

possiede due o più categorie o valori. Il ricercatore deve definire in che cosa consista una determinata caratteristica

o qualità.

Affermare che una variabile possiede due o più categorie o valori ci ricorda semplicemente che una variabile deve

variare per definizione; in caso contrario viene definita COSTANTE. La costante è una caratteristica che rimane

stabile, invariata per tutti gli individui o gruppi su cui si effettua la misurazione (ad esempio genere, età, livello di

intelligenza…)

Per individuare le variabili in una ricerca bisogna chiedersi:

- Teniamo a mente che in tutte le ricerche ci sono variabili

- Di quale oggetto/persona/evento la ricerca in questione si occupa?

- Quale condizione, caratteristica o attributo viene misurato/rilevato?

- Ci sono delle costanti?

SI distinguono alcune importanti variabili:

- Dipendente.

- Indipendente: variabile che ha un’influenza sulla variabile dipendente.

- Nominale: variabile che prevede l’assegnazione dei casi a due o più categorie.

- Binomiale: variabile che prevede la presenza di due categorie

- Multinomiale: indica la presenza di più di due categorie

- Quantitativa: vengono assegnati valori numerici o punteggi per indicare la quantità di una data

caratteristica dimostrata da ogni persona

TIPOLOGIA DI VARIABILE AREA METODOLOGICA O DESCRIZIONE

STATISTICA

Variabile nominale (categoriale) Statistica Ogni variabile misurata assegnando

i casi alle categorie senza nessuna

implicazione quantitativa

Variabile ordinale Statistica Una variabile misurata in modo da

permettere al ricercatore di

ordinare i casi in termini di un

livello o rango posseduto di una

specifica caratteristica

Variabile a intervalli equivalenti Statistica Variabile misurata su una scala

numerica in cui l’unità di misura ha

la stessa ampiezza

indipendentemente dalla posizione

sulla scala

Variabile a rapporti equivalenti Statistica Variabile misurata su una scala

numerica in cui l’unità di misura ha

la stessa ampiezza

indipendentemente dalla posizione

sulla scala dei rapporti e le quantità

sono confrontabili. Esiste uno zero

assoluto che indica l’assenza della

quantità misurata dalla variabile

Variabile discreta-continua Statistica Una variabile è discreta quando i

suoi punteggi presentano un

numero limitato di valori “discreti”

(solitamente numeri interi)

all’interno dell’intervallo (non

necessariamente ogni valore

numerico possibile)

Una variabile è continua quando i

suoi possibili punteggi coprono

tutti i valori possibili dell’intervallo.

I punteggi possono essere valori

con decimali.

Variabile indipendente- Metodologia La variabile dipendente è quella

dipendente che dovrebbe essere influenzata

dalla variabile indipendente

Si presume che una variazione

nella variabile indipendente possa

spiegare un cambiamento totale o

parziale nella dipendente (la

variabile indipendente ha un

effetto causale sulla dipendente)

Variabile mediatrice Principalmente metodologia ma Una variabile responsabile

anche statistica dell’influenza di una variabile A su

una variabile B. Media l’effetto

della variabile A sulla variabile B

Variabile moderatrice Principalmente metodologia ma Una variabile che cambia la forza

anche statistica della relazione tra due altre

variabili

Variabile soppressore Principalmente metodologia ma Una variabile che riduce la

anche statistica relazione tra due variabili di

interesse

Variabile interveniente Principalmente metodologia ma Simile alla variabile mediatrice. È

anche statistica una variabile responsabile

dell’influenza di una variabile A su

una variabile B. fornisce una

spiegazione aggiuntiva al

cambiamento della variabile

dipendente.

Si fa una distinzione delle variabili in base al RUOLO (lo valutiamo in base all’ipotesi che viene formulata):

- Indipendente/dipendente

- Predittore/criterio

- Interveniente

- Mediatrice/moderatrice

In base alle CARATTERISTICHE DI MISURAZIONE (tutti i tipi di disegni di ricerca)

- Categoriale/cardinale

- Nominale/ordinale/a intervalli/a rapporti

I concetti di variabile dipendente e indipendente sono utilizzati frequentemente in psicologia. La variabile che viene

manipolata dal ricercatore è conosciuta come VARIABILE INDIPENDENTE. È la caratteristica che si ipotizza

provochi un cambiamento ai livelli della variabile dipendente. Questa è indipendente da ogni altra variabile

unicamente all’interno di un vero esperimento (non cambia, non è influenzata da qualcos’altro). L’ASSEGNAZIONE

CASUALE è l’unico elemento del contesto in grado di influenzare i livelli della variabile indipendente.

- Manipolata: il ricercatore decide a quale modalità della variabile assegnare ciascun soggetto (es. un

trattamento, un metodo di apprendimento, etc…); le variabili manipolate le abbiamo solo nei disegni

sperimentali

- Non manipolata: sono le VARIABILI SOGGETTIVE che il ricercatore non può decidere a quale modalità

assegnare i soggetti (es. genere, età, intelligenza, livello di depressione…). Sono le caratteristiche del

partecipante. Le variabili non sono manipolate anche magari per motivi etici per cui non è possibile

manipolare perché provocherebbe del danno alle persone sottoposte a una determinata condizione.

La variabile misurata è la VARIABILE DIPENDENTE. È la caratteristica che si ipotizza sia influenzata dalla variabile

indipendente. In altre parole, la variabile dipendente è una variabile che dipende da qualcos’altro (e che quindi

cambia), se sollecitata quindi se causata da qualcos’altro. È associata a una caratteristica propria delle persone, il cui

mutamento dipende dalla variabile indipendente.

Esistono dei modelli causali per spiegare la natura dei fenomeni e parliamo della relazione che può esistere tra le

variabili indipendenti e le variabili dipendenti.

Ipotesi: il metodo di insegnamento adottato dal docente causa o

determina il risultato all’esame dello studente.

La caratteristica principale dei disegni sperimentali è che la variabile

indipendente viene manipolata: quindi qui manipolo il metodo di

insegnamento e propongo due livelli: metodo di insegnamento frontale

e metodo di insegnamento partecipativo. Si decide poi a quali studenti

assegnare uno dei due metodi di insegnamento (magari si decide di fare

50% dei due): alla fine del corso confronto i risultati agli esami (che è lo

stesso per tutti gli studenti) e vedo quale metodo ha avuto successo.

Non è detto comunque che sia il metodo di insegnamento a causare il

risultato all’esame, ma ci saranno altre variabili come il genere degli

studenti oppure l’impatto dei docenti.

Il grado di controllo del ricercatore può essere su tutte le variabili che

influenzano la variabile dipendente, ma il grado varia anche in base alla

tipologia dei disegni di ricerca, alla natura della domanda di ricerca e dei

fenomeni che stiamo indagando. Si può definire un disegno di ricerca

come quasi sperimentale oppure correlazionale.

In questo caso anziché assegnare gli studenti al docente con uno

specifico stile di didattica (esempio di prima), gli studenti si ritrovano con

docenti diversi che adottano stili diversi. In questo caso si chiede gli

studenti quali docenti hanno frequentato il corso e magari si ipotizza gli

studenti con un docente che ha usato uno stile più partecipativo siano

quelli che hanno ottenuto un risultato più alto all’esame. È sempre una

variabile indipendente ma in questo caso non è manipolata, è lo stile del

docente e gli studenti hanno scelto loro che docente frequentare.

Questo disegno ci può formulare un’ipotesi casuale anche con un ordine

temporale preciso: prima gli studenti frequentano il corso e poi

rileviamo il risultato all’esame.

Nei disegni correlazionali/non sperimentali potrebbe essere meglio utilizzare termini più neutri per tali tipologie di

variabili (perché queste ultime non sono manipolate):

- PREDITTORE: per la variabile indipendente. Attraverso i punteggi della variabile predittore è possibile

predire i punteggi della variabile criterio.

- VARIABILE CRITERIO: per la variabile dipendente. È una variabile di cui è possibile predire i valori in base

al predittore. La conoscenza pregressa che hanno gli studenti ingresso all’università su

un determinato tema può predire il risultato all’esame.

Il ruolo di mediatrice o moderatrice di una variabile si riferisce al ruolo che assume la TERZA VARIABILE nella

relazione fra un variabile dipendente e una indipendente. Le variabili mediatrici o moderatrici hanno a che fare con

i disegni di ricerca. Se consideriamo la relazione tra variabile dipendente e indipendente, la VARIABILE

MEDIATRICE è la variabile responsabile dell’influenza di una variabile A su una variabile B. La variabile mediatrice

media l’effetto della variabile A su B.

Una VARIABILE MODERATRICE modifica invece la relazione fra variabili indipendente e dipendente. Il legame

variabile indipendente-dipendente può essere interpretato come causa-effetto solamente nel caso in cui la variabile

moderatrice sia una variabile randomizzata ossia una variabile che viene manipolata dal ricercatore per valutarne

l’effetto. Variabile mediatrice:

La conoscenza pregressa può avere una relazione diretta sul risultato

dell’esame ma solo perché avere una conoscenza pregressa determina il

fatto che queste persone approfondiscono di più il tema e prendono voti

più alti all’esame.

Variabile moderatrice:

Sempre seguendo l’esempio di prima con la relazione tra conoscenza

pregressa e risultato all’esame, qui cambia solo l’intensità. Che la relazione

sia forte o meno forte dipende dal fatto che lo studente frequenza il corso.

Anche se lo studente parte con un grande vantaggio, quello di avere una conoscenza pregressa, se non frequenta il

corso non prenderà un voto migliore all’esame rispetto a chi invece l’ha frequentato.

L’OBIETTIVO in questo caso è predire quale sia il valore della variabile criterio a partire dal valore dei

Dettagli
A.A. 2022-2023
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamajdancic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca psicologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Tagliabue Semira.