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CELLA
macchinari, materiali e metodi ed in cui si realizza il flusso di produzione continuo (continuous flow);
permette il One piece flow, in cui un operatore può processare l’intera parte dall’inizio alla fine senza
interruzioni intermedie; in genere raggruppa famiglie per tipologia di prodotto o per processo; una
tipica configurazione è quella a “U”.
Postazioni di lavoro nella cella: gli attrezzi e i materiali devono trovarsi dove c’è bisogno (5S), ridurre il
tempo di camminata (spaghetti chart) e i movimenti inutili (spaghetti chart), eliminare lo smarrimento
degli attrezzi ed evitarne la ricerca (5S), migliorare la sicurezza (5S), rifornimento dei materiali in
maniera semplice e immediata, evitare allungamenti, piegamenti, spostamenti e torsioni degli
operatori.
Principi di rifornimento materiali:
- Water- Spider: devono occuparsi della raccolta e riempimento dei vuoti (Kanban) e
dell’approntamento dei materiali alla cella in modo che lavori sempre a e senza interruzioni
takt
- Operatori nella cella: devono trovare i materiali sempre pronti all’uso, senza abbandonare la
postazione
Vantaggi della cella a “U”: favorisce una gestione visuale (visual management) e un miglior equilibrio
di lavoro, riduce gli spostamenti al minimo, permette di identificare le anomalie, flessibilità in caso di
variazioni ritmo takt, più semplice alimentazione della cella.
Per passare dalla linea di produzione tradizionale alla cella a “U” sono necessari i seguenti step
operativi: categorizzare i prodotti in “Product family”, calcolare i takt time per ciascuna famiglia,
effettuare uno studio dei tempi delle operazioni elementari, bilanciamento delle operazioni e Standard
Work; progettare la cella a “U” in termini di layout e postazioni, numero di risorse, movimentazioni,
gestione materiali; realizzare la cella, stabilire delle performance obiettivo per la cella progettata,
perseguire il miglioramento continuo. Ogni operazione deve essere implementata con la successiva.
Pattern di movimento all’interno della cella:
Suddivisione sequenza (Split the work)
o È realizzabile solo in una cella a U, consente di avere diverse combinazioni in base al
numero di operatori/output richiesto, la sequenza di ogni operatore non necessariamente
coincide con la successione di operazioni per fare un pezzo, è il modo più semplice per
adattare la cella a produrre a takt time quando ci sono forti variazioni della richiesta del
cliente, nella suddivisione della sequenza conviene assegnare allo stesso operatore la 1 e
a
l’ultima operazione elementare del flusso materiale.
A circuito completo (Circuit)
o Tutta la sequenza è eseguita dall’inizio alla fine da un unico operatore, è molto semplice
da attuare; richiede esperienza degli operatori che devono avere abilità nell’eseguire tutte le
operazioni elementari, inclusa la conduzione dei macchinari e i controlli di qualità; output
limitato alla capacità produttiva di un solo operatore, usato soprattutto come test della cella.
A inseguimento (Rabbit)
o È realizzabile solo in una cella a U, ogni operatore esegue tutta la sequenza dall’inizio alla
fine, il 2 operatore segue il 1 con un gap di poche stazioni; è molto semplice da attuare
0 0
fino ad un numero massimo di 2/3 operatori, altrimenti conviene adottare altri criteri;
richiede esperienza negli operatori che devono avere abilità di eseguire tutte le operazioni
elementari, inclusa la conduzione dei macchinari e i controlli qualità necessari; contribuisce
alla job rotation e a rendere meno routinario il lavoro.
Un operatore a postazione (One operator per station)
o È realizzabile solo in una cella di forma lineare e quando il lavoro è solo ed esclusivamente
manuale; prevede un operatore per ogni postazione: ogni operatore esegue le sue attività e
passa il pezzo all’operatore successivo; l’assegnazione del lavoro è semplice, ma è molto
difficile bilanciare il contenuto di lavoro per operatore in modo che ogni operatore sia sempre
impegnato, è poco flessibile e poco si adatta alle variazioni della domanda del cliente.
KANBAN
È l’insieme di tecniche, metodologie, strumenti e infrastrutture impiegate nella gestione del flusso fisico
e del correlato flusso informativo, dall’acquisizione delle materie prime sui mercati di acquisto fino alla
distribuzione dei prodotti finiti collocati presso il consumatore (Grando, 1993).
: funzione aziendale che si pone lo scopo di programmare, organizzare e controllare tutte
LOGISTICA
le attività di movimentazione e di immagazzinaggio, con il correlato flusso di informazioni, che
facilitano lo scorrimento della produzione dal punto di acquisto delle materie prime a quello del
consumatore finale (M. Scicutella, 1993). Micro-logistica
Il modello operativo si differenzia per molte scelte: frequenza di consegne a reparto, livello di
tracciabilità dei beni, livello di controllo delle richieste, procedure di riordino, parametri di riordino,
Þmodello
modalità di verifica delle scorte kanban
Gestione delle scorte
La scorta è qualsiasi bene accumulato per essere utilizzato in futuro. Tipologie: materie prime,
semilavorati, prodotti finiti; scorta funzionale, scorta di sicurezza
Bisogna trovare il compromesso ottimale tra:
- Livello alto di scorte: miglior livello di servizio, riduzione dei costi per l’emissione degli ordini,
miglior impiego degli impianti, economie di scala, costi di deterioramento e trasporto + alti. Lotti n
maggiori dell’occorrente vengono usati nelle situazioni in cui ci sono componenti di costo che
tendono a crescere all’aumentare del numero di ordini.
- Livello basso di scorte: minori costi di immagazzinamento, minori costi di deterioramento e
trasporto, rischio di shortage. Lotti di minore consistenza vengono usati nelle situazioni in cui ci sono
componenti di costo che tendono a crescere all’aumentare del livello medio di giacenza o dove lo
spazio di stoccaggio è una variabile critica.
Il “cartellino”,“insegna”), tecnica della Lean production, è un sistema di gestione materiali
KANBAN (
di tipo pull per attivare la produzione o l’approvvigionamento da parte delle fasi a monte. È un
sistema sviluppato da Taiichi Ohno in Toyota di comunicazione nella produzione just in
time e nel controllo del magazzino; è un modo che permette di autoregolare il lavoro a fronte di
variazioni del ritmo di produzione; è anche detto “Supermarket method” perché trae ispirazione dal
supermercato dove il cliente può ottenere ciò che vuole, nella quantità e nel momento in cui lo
desidera.
§ : indica il numero di prodotti che devono essere approntati per
KANBAN PRODUZIONE
rimpiazzare quanto ritirato dalla stazione a valle (o dalle spedizioni)
§ : indica il numero di pezzi da rimuovere da una stazione a monte per fornire
KANBAN PRELIEVO
una a valle Il è un’area (dove sono posizionati i
SUPERMARKET
materiali gestiti a kanban) tra i due processi in cui quello
a valle attinge quello che ha consumato e di cui ha
bisogno. Il prelievo dal supermarket genera l’invio del
segnale kanban al processo fornitore che vede il
consumo e produce per ristabilire la quantità nel
supermarket senza tentativi di programmazione e
previsione del consumo.
Il processo di riapprovvigionamento è legato alla circolazione dei cartellini, solo in questo caso si attiva
il reintegro del materiale consumato.
Il Kanban è un segnale che indica una tipologia di materiale/merce e permette di capire quanto e
quando ripristinare della tipologia assegnata (mi permette di ordinare solo al momento giusto). Può
essere utilizzato sotto forma di:
-Cartellino (la cui consegna e prelievo danno il via all’approvvigionamento)
-Contenitore (un contenitore vuoto equivale alla necessità di approvvigionare la quantità contenuta)
-Spazio (l’indicazione visuale mi suggerisce quanto e se approvvigionare)
Step:
1. Individuare gli articoli su cui attivare il kanban
ABC: permette di definire quali sono gli articoli su cui focalizzare la propria attenzione,
ANALISI
valuta il peso % rispetto ad un totale progressivo del valore, si basa sul consumo dell’utilizzatore
finale; definisce tre classi di elementi di importanza decrescente:
-Classe A®articoli che nella cumulata danno origine a un valore approssimativo dell’80%
-Classe B® articoli che nella cumulata sono presenti nella fascia successiva, dall’80% al 95%
-Classe C®articoli che occupano la fascia complementare per arrivare al 100%
2. Scegliere le modalità di riordino (quando e quanto)
✦ MODELLO A QUANTITATIVI FISSI – PUNTO DI RIORDINO
Il riordino avviene ad intervalli di tempo variabili, ogni qualvolta la giacenza in magazzino
raggiunge il punto di riordino; la quantità ordinata è fissa e la richiesta di riordino di ogni
articolo è indipendente.
I=quantità in magazzino, S=scorta target, R=punto di riordino
Q=quantità ordinata al tempo T
In questo caso è come se il controllo del magazzino fosse continuo, ogni
istante. Appena si arriva al livello R di riordino (quando I=R), viene
ordinata la quantità Q. PR indica il livello delle scorte a cui corrisponde l’
emissione dell’ordine, sapendo che impiegherà un certo
tempo (lead time) per arrivare in magazzino.
La scorta di sicurezza è il livello di scorte che assicura
flessibilità al variare della domanda.
PR=Ss+EDDLT=Ss+Cm*LT
Ss=Scorta di Sicurezza (in genere non supera il 20%)
LT=Lead Time di approvvigionamento (in giorni)
Cm=Consumo atteso giornaliero
EDDLT (Expected Demand During Lead Time)=consumo atteso nel Lead Time di consegna
La (Ss) è costituita dalla scorta al di sotto della quale si rischia il fermo
SCORTA DI SICUREZZA
attività. La quantità dipende da diversi fattori, come: la variabilità della domanda, il tempo di
consegna dei fornitori, l’andamento del mercato e la copertura di eventi accidentali. La
dimensione deve essere tale da ridurre al minimo i rischi dovuti alla puntualità e all’affidabilità
dell’approvvigionamento. È la scorta necessaria a far fronte alle seguenti componenti:
-variabilità della domanda (picchi di consumo/fabbisogno)
-variabilità di processo (guasti, mancanza energia, scarti, perdite, ecc.)
-reaction time (tempo minimo di risposta in emergenza)
Trade-off: l’incremento del livello della scorta di sicurezza garantisce più elevati livelli di
disponibilità di prodotto e di servizio al cliente, ma si ripercuote sul livello medio della giacenza e
pertanto determina un aumento dei costi di possesso scorte. (v.es)
✦ MODELLO A TEMPI FISSI
Il riordino avviene ad interv