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Le Province

Le province sono un ente intermedio di grande tradizione della storia d’Europa, con alcune funzioni ricorrenti (o strutturali) anche se spesso criticate. Sono complesse in quanto hanno due anime: sono enti di amministrazione decentrata dello Stato, (amministrano il territorio per conto dello Stato centrale), ma sono anche enti locali di autogoverno, quindi dotati di autonomia politica, amministrativa e finanziaria. Infine, sono anche delle associazioni/raggruppamenti non volontari di Comuni (secondo livello) e, per loro natura giuridica-costituzionale, sono enti di supporto e coordinamento dei Comuni, questo è importante perché il supporto e il coordinamento esercitato dalle province giustifica una certa rilevanza delle stesse. La funzione delle province diventa particolarmente rilevante nel caso dei Comuni piccoli o piccolissimi che faticano ad adempiere alle loro funzioni. Le Province italiane: storia In Italia le Province hanno una radice storica.

Nell'epoca pre-repubblicana le Province facevano parte dell'organizzazione territoriale del Regno di Sardegna. La Costituzione Repubblicana le ha previste ed erano originariamente 90, anche se oggi sono 110. Nel corso degli anni '70 il loro ruolo di enti territoriali venne ridimensionato, schiacciato dal potere emergente delle Regioni e dei Comuni. Negli anni '90 c'è stata una rinascita di questi enti intermedi che vedono rafforzate le loro competenze a seguito del c.d. federalismo amministrativo - leggi Bassanini, come equilibrio tra la tutela dell'ambiente e lo sviluppo economico (ribattezzate come provincia ecologica), anche se questo non le rese più forti a livello politico.

Le Province italiane: elezioni

Sin dai loro albori, le Province sono state concepite come enti di primo grado. Dagli anni '50, i cittadini eleggevano i consiglieri provinciali (con un metodo proporzionale), i quali a loro volta eleggevano il Presidente della Provincia.

mentre i membri della giunta erano scelti tra i membri del Consiglio. Il ruolo dei partiti politici era dominante in questa selezione, in quanto l'articolazione territoriale partitica più rilevante era quella provinciale. Dagli anni '90 in Europa c'è stata la tendenza a rafforzare gli esecutivi stabilendo l'elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente della Provincia e la prerogativa di questo di poter nominare e rimuovere gli assessori. In seguito (2014), diverse riforme radicali sono intervenute circa gli organi e le loro competenze e rimuovendo l'elezione diretta dei presidenti e del consiglio. Le "provincias" spagnole L'origine delle Province spagnole risale alla seconda metà del XIX secolo. Durante il franchismo le province furono una parte importante dell'amministrazione statale, in quanto strutture ministeriali decentrate. Nel processo di creazione dello Stato autonomico negli anni '70, come in Italia,le province subirono uno schiacciamento politico e competenziale, dovuto al rafforzamento delle Comunità Autonome e dei Comuni. Ad oggi le province sono 50. La provincia è un ente dotato di personalità giuridica, costituita dal raggruppamento di più municipalità (intercomunalità ricorrente) per lo svolgimento di attività statali, il cui governo e le cui amministrazioni sono affidate ad organi rappresentativi. Questi ultimi costituiscono la Diputación, ossia gli organi deputati all'autogoverno dell'amministrazione provinciale: un consiglio, una giunta ed un presidente. In Spagna, da sempre, le Province sono enti di secondo grado, i loro organi sono eletti indirettamente. Il Consiglio provinciale è eletto dai rappresentati dei partiti politici tra gli eletti dei Consigli dei Comuni nella Provincia. Il Presidente è eletto dal Consiglio provinciale tra i rappresentanti del partito che ha ottenuto più voti, chesceglie i membri della Giunta. Mentre la disciplina per l'elezione è uniforme sul territorio nazionale (l. 5/1985), le loro competenze variano da una Comunità Autonoma all'altra, col rischio di sovrapposizione delle competenze delle province con altri enti territoriali. Landkreise (Province) tedesche Nel dopoguerra, la Repubblica federale tedesca istituisce le Province, che avevano una tradizione in Germania già dal medioevo, e la stessa struttura amministrativa verrà confermata dopo l'unificazione. 13 In Germania le Province oggi sono 295 (sono diminuite nel corso del tempo) e sono enti locali di primo grado, quindi, eletti direttamente dai cittadini, come stabilito dalla legge fondamentale tedesca (quasi costituzionale, viene stabilito dalla fonte giuridica gerarchicamente superiore). Nella maggior parte dei casi, i cittadini eleggono direttamente un Consiglio ed un Presidente (quest'ultimo è eletto dal Consiglio solo in 2 Lander).

Presidente è detto funzionario eletto, vertice dell'amministrazione, rappresentante verso l'esterno della Provincia. Coordina e dirige l'amministrazione.

In Germania le province non hanno vissuto la crisi (politica o di competenze) come accaduto in Italia e Spagna. Le principali competenze sono quelle di amministrazione decentrata e multifunzionale, quella di un'associazione intermunicipale ed, infine, di unità territoriale di autogoverno elettiva di rango quasi costituzionale con funzione più forte rispetto agli altri due paesi. Come amministrazione decentrata, le province hanno ricevuto una serie di deleghe dal Bund (stato centrale) e dai Lander che sono aumentate nel tempo, grazie al principio di sussidiarietà. Forniscono grande supporto ai Comuni, tramite lo svolgimento di quelle funzioni che i Comuni non sono in grado di svolgere da soli (strade, trasporti intercomunali, ecc.). Inoltre, svolgono un ruolo di compensazione e perequazione.

assicurando che i Comuni espletino le funzioni a cui non riescono a provvedere (compensano) e che i servizi comunali siano omogenei sul territorio della provincia (perequazione). Una riflessione comparata In tutti e tre i paesi, l'ente provinciale è di antica tradizione e sono stati piuttosto resilienti al cambiamento. - Il loro numero differisce da un paese all'altro (in Spagna il numero delle province è minore a causa della frammentazione dei comuni, in Germania vi è il numero più alto). - In Germania e Italia le loro competenze sono state piuttosto uniformi sull'intero territorio, mentre in Spagna no. - In Italia e Spagna le province sono state schiacciate da altri livelli di Governo, rimanendo deboli. In Italia sono riuscite a rimanere un ente intermedio con significative competenze, ma hanno avuto debolezza politica tanto che era stata prospettata l'abolizione delle province. In Germania grazie al loro doppio ruolo di enti territoriali diautogoverno e di amministrazione statale decentrata, la significatività politica è stata molto più netta. In Spagna, le Province sono sempre state enti di secondo grado, mentre in Germania di primo. La riforma del 2014 ha reso anche le province italiane non direttamente elette dai cittadini e, quindi, enti di secondo grado. INTERCOMUNALITÀ Il boom delle intercomunalità Il fenomeno delle intercomunalità risale agli anni '70, ma oggi sono diventate più importanti, perché costituiscono una risposta rispetto alle molteplici sfide che interessano gli enti locali. Anche se le forme d'intercomunalità variano da paese a paese, esistono alcune regolarità. - Rispondono quasi sempre all'esigenza di fornire servizi pubblici (o di migliorarne la qualità), raggiungendo la dimensione territoriale più efficiente. - Riguardano sia le aree urbane che le aree rurali. - Per quanto riguarda i servizi erogati, leintercomunalità si occupano di quelli scolastici, culturali, socio-sanitari, per le politiche giovanili e sportive. Rimane, però, l'estrema variabilità di questo fenomeno, che riguarda il loro livello di (in)formalizzazione e istituzionalizzazione, e la natura multifunzionale, ecc. Le Unioni di Comuni come cooperazioni Tra tutti i tipi d'intercomunalità, le principali sono le Unioni di Comuni, che corrispondono ad una forma di cooperazione formalizzata in regime di diritto pubblico, forte ed omogenea. Per cooperazione formale s'intende quei soggetti dotati di personalità giuridica, sia di diritto pubblico che di diritto privato, mentre per cooperazione informale si intende ad es. tavole rotonde, conferenze dei sindaci, ecc. Le cooperazioni formali di diritto privato comprendono le società di capitali, mentre quelle di diritto pubblico sono tutte quelle forme di cooperazione definibili come interistituzionali. Tra queste si differenziatra cooperazioni forti, nel senso di altamente strutturate, istituzionalizzate, concepite come resistenti nel tempo e, viceversa, cooperazioni deboli. Le cooperazioni interistituzionali forti implicano la creazione di una nuova autorità pubblica con proprie competenze e responsabilità come nel caso dell'unione dei comuni. Ci sono quelle cooperazioni basate sull'omogeneità, intendendo con questo concetto sia il coinvolgimento nella cooperazione di soggetti aventi la stessa natura (nel caso delle Unioni di Comuni, natura di enti pubblici), sia di soggetti posti allo stesso livello gerarchico e territoriale. Le Unioni di Comuni in Italia In Italia, l'introduzione formale delle Unioni di Comuni è stata prevista dalla l. 142/1990 (TUEL). Le Unioni dei Comuni rimasero sulla carta (per i primi 10 anni), in quanto le stesse dovevano dare necessariamente luogo ad una fusione dei Comuni a 10 anni dalla loro costituzione. Per molti Comuni, la fusione avrebbeComuni membri dell'Unione. La Giunta è composta dai sindaci dei Comuni membri. Le Unioni di Comuni hanno il compito di gestire e coordinare alcune funzioni amministrative e di servizio pubblico, come ad esempio la gestione dei rifiuti, la pianificazione urbanistica, la gestione dei servizi sociali, la promozione turistica, ecc. Inoltre, le Unioni di Comuni possono svolgere anche funzioni di rappresentanza e di coordinamento tra i Comuni membri, ad esempio partecipando a tavoli di concertazione con le istituzioni regionali o nazionali. Le Unioni di Comuni rappresentano quindi uno strumento importante per favorire la collaborazione e la condivisione di risorse tra i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, al fine di garantire una migliore qualità dei servizi offerti ai cittadini. Tuttavia, nonostante i vantaggi che le Unioni di Comuni possono offrire, è importante sottolineare che la loro creazione e gestione richiede un'attenta valutazione delle esigenze e delle peculiarità dei Comuni coinvolti, al fine di evitare possibili criticità e conflitti di interesse.generale i Comuni associati sono enti locali che si uniscono per affrontare in modo congiunto determinate questioni di interesse comune. Questa forma di collaborazione può riguardare ad esempio la gestione di servizi pubblici, lo sviluppo economico del territorio, la promozione turistica o la tutela dell'ambiente. I Comuni associati possono essere costituiti da due o più Comuni e possono avere diverse forme giuridiche, come ad esempio l'Unione di Comuni, il Consorzio di Comuni o l'Associazione di Comuni. Ogni Comune associato mantiene la propria autonomia e le proprie competenze, ma si impegna a collaborare con gli altri Comuni per raggiungere obiettivi comuni. Le prerogative dei Comuni associati sono stabilite dai singoli Statuti delle Unioni, che definiscono le modalità di funzionamento, le competenze e le responsabilità dei Comuni associati. Questi Statuti devono essere approvati dai Consigli Comunali dei Comuni associati e possono essere modificati solo con il consenso di tutti i Comuni interessati. In conclusione, i Comuni associati rappresentano una forma di collaborazione tra enti locali che consente di affrontare in modo più efficace e coordinato le sfide e le opportunità del territorio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
33 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisabcdegh di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Governance multilivello e rapporti centro periferia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Unitelma Sapienza di Roma o del prof Carrieri Luca.