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SISTEMI DELTIZI8.1 – ambiente contintentale eolico prossimo alla spiaggia: le dune
La duna è una forma di accumulo che fa parte dell'ambiente continentale eolico (attenzione non appartiene all'ambiente paralico della spiaggia, sebbene faccia parte di esso senza soluzione di continuità).
Come si genera una duna? La corrente trasporta sedimento. Subisce una deviazione quando incontra un ostacolo. Il materiale si accumula davanti e anteriormente se subisce un vento costante, formando una duna.
Il materiale detritico di una duna è quasi tutto quarzo, che è il minerale più resistente all'azione dei fattori esogeni. La dimensione dei granuli ha una distribuzione omogenea, perché il vento esercita uno stress range di energia che agisce con le stesse modalità. La forma è pressoché sferica con cavità e striature molto addolcite per lo sfregamento.
Il colore rossiccio è dovuto all'umidità.
notturna che forma un velo di metalli ossidati sui granuli di quarzo. La pioggia nel deserto è concentrata formando fiumi che dopo poche ore si prosciugano e lasciano sul letto molto materiale (WADI). Possono formare dei laghi profondi qualche metro in zone di confluenza, che si prosciugano nel giro di qualche settimana. 7.1 – La Spiaggia E' un corpo sedimentario, parte emerso e parte sommerso che si estende dalle dune terrestri (limite interno terrestre) fino al livello base delle onde (½ della lunghezza d'onda). Si distinguono in base all'escursione di marea in "microtidali" e "macrotidali". I sedimenti che caratterizzano la spiaggia sono "clastici", sabbie talvolta ghiaie, organogeni (conchiglie). Non trovo mai sedimenti organici e argille in quanto è un ambiente ad alta energia e sono portati via. Quali sono le parti della spiaggia? Si distinguono le seguenti: 1) BERMA: punto di massima estensione del frangentedove si depositano i sedimenti, ad esempio sabbia, residui di conchiglie, vegetali. È il punto più alto della spiaggia. Si distingue:
- B DI TEMPESTA: più interna, espandimento dell'onda quando è molto forte.
- B ORDINARIA: subito prima della battigia, viene distrutta in seguito a tempesta, difficilmente costante, tende a spostarsi.
- DUNA - BERMA: rivolta verso terra, di debole inclinazione.
- BERMA - BATTIGIA: rivolta verso mare, di notevole inclinazione.
Il tratto compreso tra B.T. e B.O. può essere riempito di acqua essendo leggermente inclinato verso l'interno.
2) BATTIGIA: tratto pendente verso il mare dove si estende l'ultimo frangente. Ad una certa distanza dalla battigia c'è
3) BARRA INTERDITALE: può anche emergere (la secca) è dove si incontrano il materiale proveniente da terra e quello proveniente da mare. Si possono trovare barre successive ma queste non emergono.
4) LAMINE NERE:
nei momenti di maggior energia l'onda porta via tutti i materiali tranne quelli fenici, cioè lame piano-parallele. Che cosa alimenta la spiaggia? È rifornita dai fiumi, moto ondoso (corpo dinamico). Possiamo avere: 1) Materiale in entrata > Materiale in uscita: si estende, meno acclive e materiale fine 2) Materiale in entrata < Materiale in uscita: si erode, più acclive e materiale grossolano. L'80% delle spiagge italiane è in erosione. Es. Adriatico alto, le spiagge sono rifornite da Nord. λ/2: 10 m Adriatico, 20 m Tirreno, 30 m Oceano. Quando viene costruita un'opera artificiale aggettante in mare modifico la corrente lungoriva che determina accumulo nella parte sopracorrente e erosione nella parte sottocorrente. Come si interviene? a) RIPASCIMENTO DURO: barriere artificiali, diga frangiflutti, sono interventi di emergenza, le onde scaricano energia ma scavano alla base venendo scalzati e capovolgendosi. Barriere perpendicolariallacosta: vicino ai moli, ripascimenti sopracorrente erosione dopo la barriera.
b) RIPASCIMENTO MORBIDO: si riprende la sabbia e si versa sulla spiaggia in erosione. Ma dove trovare sabbia adeguata, cioè della stessa dimensione; da colline o da mare senza alterare la dinamica ondosa (>λ/2). In parole semplici si riprende la sabbia da spiaggie sommerse formate durante le glaciazioni. Si utilizza un macchinario che raccoglie e "spara" la sabbia raccolta in quella in erosione. I ripascimenti saranno sempre artificiali e dovranno essere tenuti sotto controllo. Vanno fatti in zone di costa alta, ad esempio con erosione delle falesie.
7.2 – Barriera - Laguna o isola-barriera-laguna, a cordoni abbandonati
Mette in comune acqua salata e dolce, salmastra nella laguna, in cui troviamo torba, materiale organogeno e grossolano che può arrivare dal mare in caso di forti tempeste. I cordoni si accumulano uno sull'altro e formano la struttura barriera. Es.
Ponte Galeria, a Fiumicino: una grande laguna rimpita di sedimenti e poi bonificata. I "ventagli di wash-over" sono canali più profondi in cui c'è l'azione bidirezionale dell'acqua e formazioni a lisca di pesce, a causa invece delle maree. Il cordone potrebbe essere quindi un insieme di cordoni uniti a formare una isola tra laguna e mare appunto. I "cordoni abbandonati" o a chenier sono cordoni di sabbia tra i quali ci sono formazioni lagunari o piane di fango. Il moto ondoso è blando. Zone estremamente vegetate, con argilla, torba e radici. Ad esempio ai lati del Mississipi.
7.3 - Sistemi deltizi
Si distinguono:
- ESTUARIO: foce fluviale in cui il mare ha una grossa rientranza. Le onde marine entrano ed escono dai canali fluviali con l'alta e la bassa marea (in Italia non ci sono).
- DELTA: foce fluviale in cui la linea di costa si inflette verso mare. Nel tempo la foce si sposta sempre più verso mare.
Sono corpi
Delta. Un delta è un tipo di ambiente sedimentario alimentato da un fiume. In parte sommerso e in parte emerso, si sviluppa all'interno di un bacino. Viene chiamato anche "corpo d'acqua ferma". Il delta vive su un equilibrio dato da:- APPORTO FLUVIALE: fattore che cerca di costruirlo
- AZIONE DEL MARE: fattore che impedisce la formazione del delta
- GEOLOGIA: caratteristica dei terreni su cui un fiume scorre
- TETTONICA
- CLIMA: tendenzialmente più sono abbondanti le precipitazioni, più materiale è trasportato
- VEGETAZIONE: tante più piante ci sono e tanto minore è la capacità erosiva
- MAREE
- ONDE
Mississipi. Si distingue la piana deltizia, la terra emersa; fronte deltizio, la zona dove finiscono le onde e il prodelta che raccorda il fronte deltizio con la piattaforma continentale. Si possono osservare tre modelli deltizi in funzione dell'energia dominante:
- DELTA A DOMINIO FLUVIALE: energia fluviale è nettamente dominante rispetto a quella delle maree e del moto ondoso. È il fiume Mississipi.
- DELTA A DOMINIO ONDOSO: l'energia fluviale è dominante ma anche l'energia del moto ondoso influisce sul sistema.
- DELTA A DOMINIO DI MAREA: pur essendo dominante l'energia fluviale l'energia delle maree acquista un notevole significato.
Questi sono situazione estreme, esistono situazioni intermedie.
Il Nilo: è misto fluviale-ondoso, quest'ultimo è significativo ed impedisce al materiale di allontanarsi troppo. È un delta formato da due cuspidi e presenta poche ramificazioni.
Il Mississipi: l'azione fluviale prevale.
sulle altre. Il golfo del Messico è una zona estremamente tranquilla, quindi i sedimenti trasportati dal fiume formano, una volta accumulati, delle lingue che si spingono in mare, anche per decine di chilometri, formando un delta definito anche a "zampa di uccello". Il Tevere: prevale il moto ondoso, il suo delta ha solo una cuspide ed è canale singolo. Nel dominio fluviale, come nel Mississipi, tra due bracci sedimentari non ci sono terre emerse, si formano solo lagune, baie e più prevalentemente zone a bassa energia. La "barra di foce" è un elemento fondamentale del delta formatosi in seguito ad un accumulo di materiale trasportato dal fiume. Se mi si genera una barra di foce vuol dire che il delta si formerà. Nella barra di foce, in genere, si depone materiale più grossolano, come la sabbia, e più raramente le ghiaie. Il materiale più sottile andrà invece a depositarsi più a largo, a profondità maggiori.maggiori.
Caratteristiche del delta a dominio fluviale
- Molteplicità dei distributori tra loro estremamente divergenti e arginati
- Presenza di baie e laghi tra i distributori
- Barre di foce lunate
- Fronte deltizio che si identifica con l’area delle barre di foce e si raccorda con il prodelta attraverso unpendio pressoché continuo.
- Complessità dei depositi
- Cordoni costieri addossati alla linea di riva che contribuiscono a spostarla verso mare.
Caratteristiche del delta a dominio ondoso
- Il moto ondoso può essere di diversa entità, in genere determina la formazione di 2 cordoni di sabbia che delimitano un’area. Questa area può essere occupata da una piana di fango (‘chenier’) nella quale possotrovare argille, torbiditi ecc oppure la medesima area può essere occupata da acqua.
- Unicità del distributore, quasi mai arginato
- Barre di foce non lunate
- Cordoni litorali e dune
- Limitate ed effimere
- lagune intertidali
- Fronte deltizio poco acclive e ampio
- Processi deposizionali principalmente limitati in prossimità della riva e nel prodelta superiore.
- Ambiente glaciale (cenni)
È caratterizzato dall'azione dell'acqua allo stato solido. Si genera in funzione di:
- Quota
- Latitudine
- Tempo
Il ghiacciaio può erodere anche al di sotto del livello del mare. I sedimenti sono erosi per crioclastismo, la taglia è completamente diversa, mal classata, si accumula alla base e si sposta col ghiaccio, come su un nastro trasportatore, senza subire scontri, quindi non subisce evoluzione. I clasti sono di forma molto varia, a spigoli vivi, striati.
Le tre parti fondamentali di un ghiacciaio sono: la lingua glaciale, le morene laterali, la morena centrale e finale.
Il 'Loëss' è materiale fine, polvere, trasportato dal vento (= silt, < 62 micron) originario di ambienti desertici che sedimenta e rende il terreno fertile.
‘roccia montonata’ ha una forma idrodinamica, molto res