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L
3 Somma di tutti i lavori scambiati con l’esterno.
& 4 Questa è una trasformazione ciclica (non reversibile).
6 5 v
Un sistema aperto non dipende fondamentalmente dal tempo.
Un sistema chiuso dipende dal tempo. i (Qi - A Li) = 0
iQi -
iQi = A i Li A Li= 0 a
&
P δQ (δQ - AδL) = 0
S Integrale chiuso di una certa quantità ridà sempre zero.
S dE = 0
δL E = E (P,v,T)
E = E (T,P)
v
P δE = E2 - E1
92
2 S
a 9
.
c δQ - A δL = 0
δQ - A δL +
a .
b ga
dΕ = E2 - E1 = 0
c b S 1
δQ - A δL + δQ - A δL = 0
c
1 . .
1
- v
g a.
δQ - A δL = E2 - E1 du = energia interna del sistema.
Differenziale esatto dE
Senza il pallino sarà: δQ - A δL = du per unità di massa.
A
Se partiamo da questa δQ - A δL = du e la dividiamo tutta per A otterrò dQ - dL = du ovvero
D
il 1° principio della termodinamica.
Trasformazione adiabatica:
Ritorniamo a parlare di gas perfetti, ci mettiamo nel solito sistema chiuso (cilindro con stantuffo)
e trasformazione ideale. Visto che che parliamo di gas perfetto riportiamo come lo descriviamo:
P v = R T (1ª firma).
u = u (T); u è in funzione del tempo (2ª firma).
du = (du/dT) dT Dire che u = u (T) è uguale a dire che du = cv (T) dT.
&
Per fare i conti imponiamo che questa quantità sia uguale a cv ( calore specifico a volume costante).
Possiamo scrivere il 1º principio per il gas perfetto in modo diverso. Partiamo da δQ - δL = du per i
sistemi chiusi, poi applichiamo l’ipotesi di gas perfetto e diventa δQ - δL = cv dT, poi aggiungiamo
l’ipotesi di trasformazione ideale e otteniamo δQ - P dv = cv dT.
u u + P v = h entalpia.
h = u + R T
dh = du + R1 T = cv dT + R1 T = (cv+R1) dT = cp dT.
& * D
*
Anche h è in funzione soltanto della T.
Verifichiamo la trasformazione in un altro modo partendo da δQ - P dv = cv dT con l’equazione di
stato P v = R1 T P dv + v dP = R1 dT P dv = - v dP + R1 dT e avremo alla fine (sostituendolo
&
·
- a D
⑤
&
I
dal principio): 1) δQ + v dP = cp dT δQ = cp dT - v dP.
g
A
δQ + v dP - R1 dT = Cv dT
8
D 2) δQ - P dv = cv dT δQ = cv dT + P dv.
R1 = Cp - Cv > 0
K = cp/cv > 1
Per una trasformazione adiabatica (δQ = 0)
cp dT = v dP
a n
cv dT = - P dv
& O
Queste due equazioni contengono dT, possiamo ricavare dT da una ed inserirla nell’altra oppure
possiamo dividere membro a membro le due equazioni.
cp/cv = - v/dv dP/P ma cp/cv = K quindi K = - v/dv dP/P dP/P = - K dv/v.
Noi sappiamo che l’integrale di dx/x = ln x
Ln P = - K ln v + c
Ln P + ln v = c
c
ln P v
e = e
P v = c Questa equazione mi permette di disegnare la trasformazione adiabatica con K > 1.
K
.
P Un’equazione di tipo isotermo da luogo a P = c/v.
Nel caso di P v = c questo mi darà una funzione del tipo P = c/v
Isoterma 1,4 per l’aria.
v
y Iperbole di tipo y = 1 mentre y = 1 passerà sempre per un uno però il
resto cambierà.
Diabetica reversibile risulta simile qualitativamente all’isoterma, un po’
1 più inclinata.
T Iperbole
x
1
u2 - u1 = cv (T2-T1) u - u = cv (T - 0)
u = cv T
u = cv T
h = cp T Energia interna dei gas perfetti.
Kj
a Kg Lunedì 3 Ottobre
In passato si facevano degli esperimenti di questo genere: prendevano una scatola con all’interno un
gas, inserivano un termometro per misurare la T ed infine posizionavano sotto alla scatola un fornello.
In conclusione facevano il rapporto Qif = Cv (capacità termica).
ΔT
Dividendo tutto per la massa: M Qif = M cv. Calore specifico
ΔT
Se prendo il primo principio e mi metto nelle condizioni di v = costante e quindi L = 0 allora δQ = du.
Nel caso di una isocora:
P 2 P v* = R1 T
.
5
δQ = du = cv dT
Er
Q12 = u2 - u1 = cv (T2-T1)
1 L12 = 0
v
v*
Nel caso di una isobara:
P P*v = R1 T
A
δL = P* dv
&
L12 = P* (v2-v1) = R1 (T2-T1)
1 2
P* S
A
Q12 ?
δQ - δL = du Q12 - L12 = u2 - u1
Q12 = R1 (T2-T1) + cv (T2-T1) = cp (T2-T1).
v 2 S
&
Nel caso di una isoterma:
P 1
I
P v = R1 T* 0
Q12 - L12 = u2 - u1
L12 = R1 T* ln v2/v1
2 Q12 = cv (T2-T1) + R1 T ln v2/v1 Q12 = L12
v Sono uguali perché T*
Nel caso di una adiabatica:
P P v = cost P v = R1 T
P1 v1 = P2 v2
1
P1 -
* &
P = R1 T/v T v = cost
R1 T/v v = cost
*
I * 8
v = R1 T/ P P (R1 T/P) = cost P T = cost P T = cost
2 -
.
P2 & & &
- v
v
v 2
δQ - δL = du
δL = - du
L12 = - cv (T2-T1) g :
9
9
δL = P dv devo integrare L12 = P dv = c/v dv = c v dv = c/1-k v = c/1-k (v2 -v1 ).
. .
& .
Consideriamo un contenitore con con all’interno
due gas separati, se togliamo ciò che li divide
avremo una diffusione del verde nel blu sino ad B ~
V B V
ottenere un gas uniforme. Tutte le volte che ho u
all’interno di un sistema una condizione di non
equilibrio ho una naturale tendenza al ristabilirsi
di questo equilibrio.
Possiamo pensare a un impianto motore a vapore dove abbiamo una calderina (come uno scaldabagno)
dove facciamo circolare l’acqua, quest’acqua entrando nella calderina si trasformerà in vapore ad alta
temperatura e ad alta pressione, dopo di che mettiamo tra la parte di alta pressione e di bassa
pressione una turbina che ci fornirà lavoro che potremo sfruttare ad esempio per fare energia elettrica
o altro.
↑ H
Ü ΔT
Qh
888 v
& L
A Fiume Qc ΔT
C
Abbiamo visto che da un ciclo fatto da tante trasformazioni ottenevamo l’enunciato di Clausius:
P du = δQ - δL Qj
Qj Qj < 0
= A j
Energia interna Tj
-
Lj
2 b
1 3 (Qj - Lj) = 0
0 4 Questo vuol dire che dQ/T è
6 Ideale
5 S un differenziale esatto S (δQ/T + δσ) = 0
δQ/T < 0
v associato ad una funzione di > 0
stato che ancora non conosco.
Seconda legge della termodinamica (Entropia): ds > 0 perciò l’entropia
ds = δQ/T + δσ aumenta sempre.
> 0 Giovedì 6 ottobre
Cicli termodinamici e macchine termiche:
La seconda legge ci ha fatto scrivere che non
H è possibile avere una macchina di questo tipo:
Se entra > 0
Qh
& L > 0 Q
Se esce < 0
Qc L
8
C
Andiamo a vedere un attimo meglio come riusciamo a definire questo rendimento.
Il primo principio ci dice che in un ciclo qualsiasi la somma dei calori è uguale alla somma dei lavori:
δQ =
SS δL
A regime cioè quando ciò che entra è uguale a ciò che esce abbiamo:
ga
(δQ-δL) = 0
δQ = δQ - δL = du
SS S δQ - δL = u2 - u1.
δL Quello che vogliamo
Utile > 0
Q = L Qh + Qc = L
Perduto < 0
Speso > 0
Frazione utilizzata per il rendimento: η < 1 anche nel caso di cicli
η = 1 + Qc/Qh < 1
η = utile/speso = L/Qh ma il L = Qh + Qc completamente ideali δQ/T = 0
S
< 0 > 0
Serve per sapere se la macchina
funziona ed è fatta bene o male.
Non potremo mai arrivare a η = 1. Non è un problema tecnico o di tecnologia. Vedremo che per
un ciclo ideale la sua funzione utilizzata sarà sempre η << 1. Con ηο = ηο (Tmin,Tmax) o meglio
ηο = ηο (Τmin/Tmax) ovvero la frazione utilizzata per i cicli ideali. Ci sarebbe anche
n
T il termine δσ ma
η = 1 + Qc/Qh
Qh lo usiamo quando
Th Io so che per i cicli ideali δQ/T = ds e quindi δQ = T ds.
B la trasformazione
A s
Tc T
~ è reale.
B
Qc E g
s A G Qab = T ds
S
ga
η = 1 + Qc/Qh = 1 + T ds/ T ds s
fBg
η = 1 - T ds/ Tds
y T .
Th = 1/(sb-sa) T(s) ds
I I
y = 1/(xb-xa) f(x) dx B
A
f(x) Tc = 1/(sb-sa) T(s) ds
a I η = 1 - (sb-sa) Tc/(sb-sa) Th
s
x a n
xa xb η = 1 - Tc/Th
Dato un qualsiasi ciclo reversibile
Questa è più
η = L/Qh evidente dal È importante in relazione alla forma del ciclo
punto di vista
degli scambi
Ci chiediamo quale sia il ciclo migliore tra questi. η = 1 - Tc/Th = Th - Tc/ Th = ΔΤ/Th
T Miglioramento
2 Se guardo i cicli 1 e 2 posso immaginare
che tra cicli identici disposti a una quota
5
4 diversa rispetto all’asse delle temperature
1 3 andrò a preferire quello che ha la Th più
Miglioramento s bassa, di conseguenza il ciclo 1 funzionerà
meglio del numero 2.
La tendenza di deformare un ciclo per
migliorare è sia muoversi verso l’alto ma Se guardo i cicli 1 e 3 che sono più o meno alla
anche deformarlo nel senso opposto (nel stessa quota di temperatura ne potrei ad occhio
senso delle temperature). dedurre che più o meno hanno lo stesso
rendimento, la differenza sarà nella potenza per
unità di portata. A parità di portata il numero 3
Guardando Tc/Th posso dire avrà una potenza maggiore perché ha un’area di
quale sarà il ciclo migliore ? ciclo maggiore.
Posso fare due ragionamenti.
1) Aumento Th massima calda del ciclo e diminuisco la Tc minima fredda.
Cerco di fare sempre questo lavoro. Mi muovo in questo senso in modo
T da ottenere una temperatura
sempre più alta (quella calda) e
sempre più piccola (quella fredda),
questo ragionando in termini di
termini di temperature massime.
s
2) Se fermo la T massima posso ragionare sulla forma del ciclo.
Qh
T Ho due vincoli: la Tmax e la Tmin. Cercherò di fare un ciclo
Tmax Tmax
Th che sfrutta il mio range di temperature, ma posso fare di
F più, la posso deformare affinché la Th e la Tc vadano il più
possibile vicino alle mie T limite che sono la Tmax e la Tmin.
Tc
Tmin Tmin In pratica rettangolarizzo il mio ciclo fino ad ottenere un
s ciclo rettangolare dove il calore viene scambiato soltanto
Qc nella parte isoterma e ceduto nella parte isoterma inferiore.
.
Prende il nome di ciclo di carnout.
Ciclo di Carnout: Ipotesi di gas
perfetto. T