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PUNTO DI PAREGGIO PER AZIENDE MULTIPRODOTTO
Come si applica la stessa logica ad un'azienda che non ha un unico prodotto ma una moltitudine?
Controllo di Gestione B | Matilde M
Non ha senso parlare di quantità di pareggio Q* quando si vendono diversi prodotti, bisogna parlare di FATTURATO DI PAREGGIO.
Il mix delle vendite è considerato costante, così come i costi variabili unitari e i prezzi unitari di vendita.
Se invece della Q* voglio il fatturato, moltiplico per p entrambi i membri della formula. → (p cv) / p = margine di contribuzione relativo quanto pesa il margine rispetto al prezzo, incidenza sul prezzo.
È probabile che ogni prodotto abbia margini relativi diversi. Per sintetizzare diversi valori in un unico numero si fa la media ponderata.
Al denominatore = Media ponderata dei margini di contribuzione unitari dei diversi prodotti, pesati per quanto ogni prodotto contribuisce al fatturato complessivo. → Devo supporre che il mix di fatturato
Non si modifichi ogni prodotto contribuisce al fatturato totale in una % che rimane costante. Così posso trovare il fatturato di ogni singolo prodotto partendo dal fatturato totale di pareggio. Dal fatturato di pareggio per ogni singolo prodotto posso trovare la quantità di pareggio di ogni prodotto, dividendo per il rispettivo prezzo.
ESEMPIO → Logica di breve classificazione di costi fissi e variabili. I CF sono da coprire + eventualmente utile obiettivo da coprire. Abbiamo più prodotti ragioniamo per fatturato quindi non per margine di contribuzione unitario ma relativo (margine di contribuzione / prezzo).
Numeratore = quello che voglio coprire (CF o CF + utile obiettivo (netto o lordo)). In questo caso chiede di coprire i CF.
Denominatore = media ponderata dei margini di contribuzione relativi, pesata per il peso di ciascuno sul fatturato (mix di fatturato).
Margine di contribuzione relativo medio ponderato = (0,7 x 0,1 + 0,66 x 0,2 + 0,5 x 0,7) / (0,1 + 0,2)
+ 0,7) = 0,55
Così calcoliamo il fatturato di pareggio:
RT* = CF / margine contribuzione relativo medio ponderato = 200.000.000 / 0,55 = 363.363.363 fatturato TOTALE di pareggio, dei 3 prodotti insieme.
Sapendo che i 3 prodotti pesano sul fatturato totale il 10%, 20% e 70% il 10% è del prodotto 1, il 20% del prodotto 2 e il 70% del prodotto 3.
Ripartiamo il fatturato complessivo sui 3 prodotti trovo il fatturato di ogni prodotto tale per cui si arriva al pareggio.
Così posso trovare la quantità da vendere di ogni prodotto, dividendo il proprio fatturato per il corrispondente prezzo del prodotto, in modo da raggiungere il punto di pareggio.
ANALISI DI SENSIBILITÀ DEL RISULTATO
Controllo di Gestione B | Matilde M
"what if"
Logica mi interessa capire cosa succede se cambia qualcosa. Questa analisi è utile per vedere gli effetti attesi di alcune scelte aziendali (cambiamento del prezzo, dei costi variabili...)
cambiamenti esterni (es. aumento del costo dell'energia, un prodotto potrebbe risentirne). Modifichiamo uno o più input del modello e vediamo la sensibilità del risultato rispetto a:
- Prezzo
- Costo variabile
- Costi fissi
- Mix di fatturato (se azienda multiprodotto)
MARGINE DI SICUREZZA
Il margine di sicurezza (Sx) rappresenta la differenza tra la quantità effettivamente allestita e venduta (o la quantità programmata da allestire e vendere) / fatturato e la quantità/fatturato corrispondente al punto di pareggio.
↓ Segnala la riduzione di quantità allestita e venduta (o programmata) / di fatturato sopportabile senza che l'attività produttiva entri in un'area di perdita.
→ Posso applicare il modello a un'azienda già sviluppata e matura non mi interessa molto il punto di pareggio ma prima di entrare in un'area di quanto può cambiare, quanta diminuzione di quantità (o fatturato) possiamo
assorbire, perdita. In termini di quantità possiamo ragionare su quantità effettive o programmate. In termini di fatturato, il margine di sicurezza (MS) misura di quanto il fatturato programmato eccede il fatturato di pareggio, consentendo pertanto di quantificare, in termini assoluti o percentuali, di quanto possono diminuire le vendite, rispetto al livello programmato, prima che l'azienda subisca delle perdite.
LEVA OPERATIVA → Rischiosità operativa = Sensibilità del risultato operativo al variare del fatturato delta Ris op / delta Rdv. La maggiore o minore rischiosità operativa di un'azienda è dovuta alla struttura dei costi.
- Costi fissi alti = più rischiosa.
- Costi fissi bassi = meno rischiosa.
18.04.2023
ESERCIZIO PUNTO DI PAREGGIO Controllo di Gestione B | Matilde M
Prima cosa: vedere quanto pesa il fatturato di ogni prodotto sul fatturato totale mix di fatturato attualmente esistente (che immaginiamo di mantenere).
stabile):- Stilo: 650.000 / 1.600.000 = 40,62%- Sfera: 31,25%- Roller: 28,13%
Seconda cosa: calcolare il margine di contribuzione relativo al prezzo per ogni prodotto (per trovare il fatturato di pareggio e poi rapportarlo ai fatturati dei 3 prodotti) ci serve il prezzo unitario e il costo variabile unitario dei prodotti.
- Prezzo unitario = fatturato / quantità.
6.500 = 100€
o Stilo: 650.000 / 6.500 = 100€
- Costo variabile = utilizzo le informazioni: costo materie prime, altri materiali di consumo, manodopera diretta. Costi per ammortamento e costi fissi no.
Stilo: 40€ + 4€ (10% di altri costi) + 24€ x 0,25 (per avere la manodopera per una penna) = 40 + 4 + 6 = 50€ cv totali per Stilo.
Margine di contribuzione unitario relativo:
- Stilo: (p-cv) / p = (100 - 50) / 100 = 0,5
- Sfera: 0,48
- Roller: 0,55
Il fatturato di pareggio che calcoleremo dovrà essere uguale ai costi fissi per avere un punto di pareggio dovrà essere uguale a 400.000 + 260.000 =
(0,5*0,4062 + 0,48*0,3125 + 0,55*0,2813) / (0,4062 + 0,3125 + 0,2813) = 0,5078
Dobbiamo determinare il fatturato complessivo di pareggio:
→ p*Q = CF / margine di contribuzione medio ponderato 660.000 / 0,5078 =
Per passare al fatturato di pareggio per ogni prodotto faccio le percentuali del mix di fatturato per tornare sui diversi prodotti. Poi dividiamo per il prezzo e troviamo le quantità di pareggio di ogni singolo prodotto.
La somma dei margini singoli crea quello complessivo. Controllo di Gestione B | Matilde M
CONTROLLO DI GESTIONE:
DIRECT COSTING E ANALISI DIFFERENZIALE
Prospettiva che noi utilizziamo: breve periodo e massimizzazione del risultato economico.
In quale scelta adottare il ragionamento del margine di contribuzione? Per massimizzare il risultato in un contesto di struttura data bisogna:
→ Scegliere il mix di produzione la scelta di quantità diproduttivo dipende dalla sua natura e dalla sua relazione con la produzione. I costi fissi sono quelli che rimangono costanti indipendentemente dal volume di produzione, come ad esempio il costo dell'affitto di uno stabilimento o il costo di manutenzione delle macchine. I costi variabili, invece, sono quelli che variano in base al volume di produzione, come ad esempio il costo delle materie prime o il costo della manodopera diretta.
Nel processo decisionale, è importante considerare il margine di contribuzione, che rappresenta la differenza tra il prezzo di vendita di un prodotto e i costi variabili ad esso associati. Questo indicatore permette di valutare la redditività di un prodotto e di prendere decisioni sulla sua produzione o esternalizzazione.
Un'altra decisione importante è quella tra produrre internamente o esternalizzare la produzione. Questa scelta dipende da diversi fattori, come ad esempio la disponibilità di risorse interne, la capacità produttiva, i costi e i benefici associati all'esternalizzazione. La decisione di make or buy può essere presa valutando i costi e i vantaggi di entrambe le opzioni.
In conclusione, le decisioni di breve periodo riguardano la gestione dei costi fissi e variabili e la valutazione del margine di contribuzione. La scelta tra produrre internamente o esternalizzare dipende da diversi fattori e richiede un'analisi attenta dei costi e dei benefici.di costo?→- Anche i costi comuni o indiretti FULL COSTING, attribuiamo la logica del costo attribuendo tutti i costi, anche quelli comuni a più prodotti, si tiene conto sia dei costi variabili che di quelli fissi. Bisogna capire come arrivare dal costo comune alla quota di costo corretta da imputare ad un prodotto.
- Solo costi diretti DIRECT COSTING, trascuro i costi fissi. Per ogni oggetto di riferimento si determina il costo variabile unitario, senza prendere in considerazione i costi fissi. La relazione dipende dalla struttura organizzativa e produttiva dell'azienda e dalle scelte che vogliamo attuale.
RIPASSO Margine di contribuzione (mc): differenza tra i ricavi e costi variabili. Entità essenziale per il giudizio di convenienza poiché rappresenta la capacità di un certo prodotto di contribuire alla copertura dei costi fissi. "Serbatoio" di ricavi disponibili – per coprire i costi fissi e creare un utile. Se p cv > 0
conviene produrre il prodotto–(area di utile), se p cv < 0 non produciamo (area di perdita).È quindi in base alla capacità di creare MC che va giudicata la convenienza di situazioni produttive alternative (selogica breve periodo e capacità produttiva data).DIRECT COSTING→- SEMPLICE si evidenziano:
- costi variabili riferibili ai singoli prodotti→
- MC unitario e complessivo differenza tra ricavi e costi variabili. Figura essenziale per il giudizio diconvenienza poiché rappresenta la capacità di un certo prodotto di contribuire alla copertura dei costi fissi.
“Serbatoio” di ricavi disponibili per coprire i costi fissi e creare un utile→- EVOLUTO potremmo avere dei costi che per natura sono fissi, ma comunque attribuibili in maniera diretta→sul prodotto (es: macchinari o affitti che si riferiscono ad un solo tipo di prodotto) DIRECT COSTINGEVOLUTA, non si limita ai costi variabili ma attribuisce ai prodotti anche i
costi fissi diretti. Si evidenziano due margini: →o MC lordo relativo al DC semplice.→o MC netto MC netto (CF diretti). Controllo di Gestione B | Matilde M–Il margine di contribuzione sarà p (cv + CF diretti) e andrà quindi a coprire la quota di costi fissi non attribuibiliai singoli prodotti, comuni.Il margine di contribuzione può quindi essere considerato con logiche leggermente diverse (o solo con cv oppure anchecon costi fissi diretti).IMPIEGO DEL MC NELLE DECISIONISul margine di contribuzione di basano diverse scelte:Nell’ambito delle decisioni di breve periodo l’analisi del MC (secondo la logica del direct costing) trova prevalenteimpiego a supporto delle seguenti scelte:- Valutazione della profittabilità