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FLUIDO”.
Grazie alla tecnica del FREEZE-FRACTURE (congelamento della membrana e poi taglio al
centro del doppio strato), al microscopio, si possono vedere il lato interno ed il lato esterno del
doppio strato con le proteine incastonate. Le proteine integrali di membrana, immerse nel
doppio strato, non vengono fratturate ma restano associate ad una o all’altra superficie di
frattura (denominata FACCIA E o esterna o FACCIA P o protoplasmatica), apparendo come
piccole sporgenze o corrispondenti depressioni. 29
FUNZIONI DELLA MEMBRANA PLASMATICA – IL TRASPORTO
La membrana plasmatica è SELETTIVAMENTE PERMEABILE, cioè è in grado di
trasportare in modo specifico ioni e molecole dall’esterno all’interno della cellula e
viceversa. modalità̀
Possiamo classificare le del trasporto transmembrana in due categorie:
• il TRASPORTO PASSIVO ha luogo SECONDO GRADIENTE di concentrazione del
soluto (da una zona a maggiore concentrazione a una a minor concentrazione)
• il TRASPORTO ATTIVO si svolge CONTRO GRADIENTE di concentrazione del
soluto (cioè si muovono da zone a minore concentrazione a zone a maggiore
concentrazione) quindi richiede un CONSUMO DI ENERGIA
Ricordiamo che 30
TRASPORTO PASSIVO
Può̀ modalità̀
svolgersi con due :
- DIFFUSIONE SEMPLICE o PASSIVA
- DIFFUSIONE FACILITATA.
Nella diffusione SEMPLICE le molecole di soluto sono di PICCOLE dimensioni e
LIPOSOLUBILI che entrano ed escono LIBERAMENTE attraverso il doppio strato
molecolare lipidico. La velocità del trasporto transmembrana di una data molecola di
soluto mediante diffusione semplice è direttamente proporzionale al grado di
solubilità̀ nei lipidi e indirettamente proporzionale alle dimensioni della molecola
stessa.
La diffusione FACILITATA è un processo di trasporto mediato dalla presenza di
specifiche proteine di trasporto transmembrana che rendono possibile il passaggio di
molecole idrosolubili nonché di molecole o atomi dotati di carica elettrica per i quali il
doppio strato fosfolipidico della membrana rappresenterebbe una barriera pressoché
impermeabile. 31
Le proteine che permettono il transito di questi tipi di molecole appartengono a due
classi:
- PROTEINE CARRIER o TRASPORTATRICI che trasportano molecole più grandi,
senza consumo di energia
- PROTEINE CANALE che trasportano piccole molecole o ioni.
Entrambe presentano un elevato grado di SPECIFICITA’ per il tipo di sostanze che
inizialmente riconoscono e poi trasportano. Le proteine canale per far passare le
sostanze creano dei PORI IDROFILI SELETTIVI che non cambiano conformazione per
permettere il passaggio.
Una importante proprietà della maggior parte dei canali ionici è la regolazione della
loro apertura in risposta a STIMOLI appropriati.
Le proteine carrier invece devono subire un CAMBIAMENTO CONFORMAZIONALE e
sono controllate sia da stimoli esterni sia dalle condizioni interne della cellula.
TRASPORTO ATTIVO
Il trasporto attivo è un tipo di trasporto che avviene CONTRO GRADIENTE di
concentrazione quindi comporta un lavoro e richiede un DISPENDIO DI ENERGIA. È
eseguito da proteine di membrana specializzate (pompe) quindi è un trasporto
SELETTIVO. Queste pompe dette POMPE IONICHE sono proteine transmembrana che
lavorano modificando la loro conformazione e producono energia per attivare il
trasporto attivo.
Un tipo specifico di trasporto attivo è il TRASPORTO SECONDARIO dove non viene
speso direttamente ATP, ma viene sfruttata la differenza di potenziale elettrochimico
creata da trasportatori attivi che pompano fuori dalla cellula. Ne classifichiamo tre tipi:
32
1. UNIPORTO: una sola sostanza che si muove sfruttando la differenza di
potenziale.
2. ANTIPORTO: trasporto contemporaneo di 2 specie ioniche o di altri soluti che
si muovono in DIREZIONI OPPOSTE attraverso la membrana, una secondo
gradiente e l’altra contro gradiente.
3. SIMPORTO: flusso di un soluto secondo gradiente per muovere un’altra
molecola contro gradiente, ma il movimento avviene attraversando la
membrana nella STESSA DIREZIONE.
TRASPORTO MEDIANTE ENDOCITOSI ed ESOCITOSI
Le sostanze che hanno GRANDI DIMENSIONI non possono transitare attraverso la
membrana plasmatica mediante il trasporto attivo o passivo. Possono entrare ed
uscire dalla cellula con dei processi detti ENDOCITOSI ed ESOCITOSI. 33
Per consentire l’ingresso di tali sostanze la cellula forma delle VESCICOLE endocitiche
che permettono l’internalizzazione sia di porzioni della membrana plasmatica che del
materiale extracellulare in esse racchiuso.
L’ENDOCITOSI comporta l’inglobamento di molecole grandi o di piccole particelle da
parte della cellula. Le vescicole di endocitosi liberano il loro contenuto direttamente
nel CITOPLASMA o si fondono con i LISOSOMI contenenti enzimi che degradano il
contenuto.
L’Endocitosi comprende la PINOCITOSI e la FAGOCITOSI e l’ENDOCITOSI MEDIATA DA
RECETTORI.
• PINOCITOSI: permette di internalizzare in modo aspecifico del LIQUIDO
extracellulare e le molecole in esso disciolte.
• FAGOCITOSI: consiste nell’internalizzazione di GROSSE PARTICELLE, quali
batteri e frammenti di cellule che vengono in seguito digerite all’interno della
cellula.
• ENDOCITOSI MEDIATA DA RECETTORI: avviene un importo specifico di
molecole (LIGANDI) legate a proteine di membrana (RECETTORI) che creano
delle vescicole rivestite di clatrina che permettono l’ingresso nella cellula. 34
L’ESOCITOSI è il processo che permette il trasporto all’esterno della cellula di
macromolecole precedentemente immagazzinate in VESCICOLE SECRETORIE
derivate da compartimenti membranosi intercellulari. Questo trasporto comprende il
contatto tra la vescicola di trasporto e la membrana plasmatica, la fusione tra le due
membrane e lo scarico del contenuto dalla vescicola all’esterno senza interruzione
della continuità della membrana plasmatica. 35
TRASPORTO DI ACQUA
Fra le molecole il cui trasferimento attraverso la membrana è da ricordare quello delle
molecole di acqua, reso possibile dalla presenza di una piccola proteina transmembrana che
appartiene alla famiglia delle acqueporine.
Le proteine canale regolano anche il passaggio dell’acqua con un trasporto detto
OSMOSI.
L’osmosi avviene da una regione con una concentrazione MINORE ad una con
concentrazione MAGGIORE. Con questo trasporto possiamo avere 3 situazioni:
più̀
1. SOLUZIONE IPERTONICA: concentrata fuori che dentro allora l’acqua esce
dalla cellula. più̀
2. SOLUZIONE IPOTONICA: concentrata dentro che fuori allora l’acqua entra
nella cellula.
3. SOLUZIONE ISOTONICA: la concentrazione è uguale dentro e fuori allora
l’acqua rimane stabile.
L'esplosione della cellula è evitata grazie alla presenza nella membrana cellulare di un canale
ionico, chiamato VRAC (volume-regulated anion channel) che si apre quando la cellula inizia a
essere troppo gonfia, facendo fuoriuscire ioni calcio e riducendo così il rigonfiamento.
L'identità molecolare di questo canale ionico – le proteine che lo compongono – era però
finora sfuggita all'identificazione. 36
NUCLEO 37
NUCLEO
Il nucleo è presente solo nelle cellule eucariotiche.
Esso consiste di un compartimento delimitato da un INVOLUCRO NUCLEARE e va incontro a profonde
variazioni strutturali in relazione alle fasi del ciclo cellulare.
Il nucleo contiene il MATERIALE GENETICO, il DNA che insieme alle proteine a cui è associato forma la
CROMATINA che è la principale componente del nucleo.
Le regioni più condensate della cromatina sono dette ETEROCROMATINA e sono caratterizzate da ASSENZA
di attività TRASCRIZIONALE. Le regioni meno condensate costituiscono invece l’EUCROMATINA,
caratterizzata da una intensa attività trascrizionale e da una duplicazione del DNA. 38
Il nucleo è la sede dei processi fondamentali quali:
• la DUPLICAZIONE DEL DNA
• la TRASCRIZIONE
• il processamento dell’RNA
• il riparo del DNA.
Ricordiamo che
• Il DNA contiene l'informazione genetica, cioè i geni
• L'RNA è la trascrizione dell'informazione genetica in un linguaggio "più semplice" da tradurre in
proteine
• Le proteine sono la forma "operativa" dei geni del DNA.
Il meccanismo che porta il DNA a essere tradotto in proteine si chiama espressione genica.
Affinché il sistema di espressione genica funzioni correttamente, è necessario che il DNA non sia
danneggiato e che la traduzione in proteine sia fedele e priva di errori.
Specifiche funzioni nucleari hanno luogo in compartimenti o “corpi nucleari” spazialmente definiti
all’interno del nucleo che consentono di concentrare le molecole necessarie per un determinato processo
e garantire un’efficiente interazione tra queste. I compartimenti però NON sono delimitati da membrana.
Il nucleo tende a disporsi generalmente al CENTRO della cellula, anche se si osservano delle eccezioni legate
alla funzione.
Esistono cellule con più di un nucleo:
• CELLULE DEL MUSCOLO SCHELETRICO: possiamo trovare fino a centinaia di nucleo nella cellula
matura, localizzati alla periferia; queste cellule non possono dividersi.
• OSTEOCLASTI: hanno dai 5-50 nuclei.
• EPATOCITI: sono binucleati però a volte possono avere un solo nucleo con molti nucleoli e si
dividono normalmente per Mitosi.
• MEGACARIOCITI
Viceversa, esistono cellule senza nucleo:
• ERITROCITI: sono globuli rossi il quale nucleo è stato espulso durante l’eritropoiesi; non si
dividono.
• DIASTRINE: formate per trombopoiesi, sono i residui della rottura di megacariociti; non possono
dividersi. 39
L’INVOLUCRO NUCLEARE
Il nucleo è sempre delimitato dall’involucro nucleare, costituito da:
• MEMBRANA NUCLEARE
• LAMINA NUCLEARE
• COMPLESSI DEL PORO.
La MEMBRANA NUCLEARE è un sistema membranoso costituito da due membrane unitarie, una esterna e
una interna, separate da uno spazio detto spazio perinucleare, in diretta continuità con il lume delle cisterne
del reticolo endoplasmatico nucleare.
Le due membrane sono inoltre fuse in punti circoscritti detti PORI NUCLEARI, che regolano gli scambi
molecolari tra nucleo e citoplasma.
La membrana nucleare interna è rivestita dalla LAMINA NUCLEARE, una struttura formata da proteine
filamentose del citoscheletro appartenenti alla famiglia dei FILAMENTI INTERMEDI dette LAMINE.
La Lamina consiste in un intreccio di diversi filamenti costituiti da PROTEINE FILAMENTOSE della famiglia
delle lamine. Le LAMINE forniscono un SUPPORTO MECCANICO all’involucro nucleare e interagiscono
strettamente con l’eterocr