Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
1. LE MOLECOLE DELLA VITA
4.
2. SINTESI PROTEICA
Le proteine vengono sintetizzate a partire dall’informazione genetica presente a livello del DNA. La sintesi
delle proteine avviene grazie a due importanti processi:
o Trascrizione (nel nucleo)=processo attraverso cui l’informazione genetica dal DNA viene trascritta in RNA
o Traduzione (nel citoplasma)=processo attraverso cui l’informazione da RNA viene trascritta in proteine
N.B. la trascrizione?? è più complessa della traduzione perché si passa da un linguaggio basato sulla
combinazione di 4 nucleotidi a un linguaggio basato sulla combinazione di 20 amminoacidi.
RNA -presenta lo zucchero pentoso ribosio
L’RNA è diverso dal DNA perché: -la timina del DNA è sostituita dall’uracile
-è una molecola a singolo filamento, capace in alcuni casi di formare
ripiegamenti
TRASCRIZIONE La sintesi dell’RNA avviene tramite un processo detto si trascrizione in cui il linguaggio del DNA viene
’ ’
trasferito a quello dell’RNA. Viene trascritto un solo filamento di DNA, quello in direzione 3 ->5 .
La trascrizione avviene a opera degli enzimi appartenenti all’RNA polimerasi capaci di attaccare i nucleotidi
’ ’
tra loro muovendosi in direzione 5 ->3 .
1. L’RNA polimerasi si lega sul filamento di DNA
2. I due filamenti di DNA si aprono e si forma la bolla di trascrizione
3. L’RNA polimerasi legge il filamento di DNA e man mano che procede sintetizza un nuovo filamento di
DNA
Esistono diversi tipi di RNA che intervengono nel processo di trascrizione-traduzione:
o RNA transfer (RNA di trasporto)
Hanno la funzione di trasportare gli amminoacidi a livello dei ribosomi e permettono che l’amminoacido
sia inserito nella sequenza amminoacidica nella posizione corretta grazie al fatto che il tRNA presenta
l’ansa dell’anticodone che contiene 3 nucleotidi complementari ai 3 nucleotidi che codificano per
quell’amminoacido. Nelle cellule si trovano 20 classi di tRNA ognuna per un amminoacido. La struttura
del tRNA viene detta a trifoglio in quanto presenta 3 anse:
-ansa T
-ansa anticodone
-ansa D
Generalmente però la forma è quella di una L rovesciata in quanto l’ansa T e l’ansia D si ripiegano
all’interno per incontrarsi.
All’estremità opposta all’ansa dell’anticodone troviamo il sito accettore a cui si lega l’amminoacido
o RNA ribosomiali (formano i ribosomi)
I ribosomi sono organuli cellulari con funzione di sintesi proteica. I ribosomi sono formati da complessi
ribonucleoproteici ossia da molecole di RNA ribosomiale che si legano a delle proteine. I ribosomi hanno
2 subunità: una maggiore formata da 3 rRNA e un minore formata da 1 rRNA
o RNA messaggero (trasportano l’informazione genetica a livello dei ribosomi)
La loro sequenza è complementare a quella del filamento di DNA trascritto
RICORDA: al posto della timina c’è l’uracile
Gli RNA messaggeri subiscono un processo di maturazione: mRNA è costituito da esoni e introni; gli
esoni codificano la proteina, mentre gli introni sono sequenze che separano gli esoni e vengono trascritti
ma non tradotti, per cui non codificano per la proteina. Il processo di splicing porta all’eliminazione degli
introni e alla condensazione degli esoni formando così l’RNA messaggero maturo
DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA: l’informazione genetica è unidirezionale; dal DNA otteniamo le
proteine ma non è possibile il processo contrario, quindi dalle proteine non possiamo ottenere il DNA
TRADUZIONE Ogni amminoacido è codificato da 3 nucleotidi. Più triplette codificano per uno stesso amminoacido, quindi si
dice che il codice genetico è degenerato; questo è importante perché rende il DNA più resistente alle
mutazioni. Esistono anche dei codoni che indicano l’inizio del processo di traduzione, detto codoni d’inizio e
dei codoni che indicano la fine del processo di traduzione, detti codoni di stop.
’
1. Inizio: la traduzione di un mRNA inizia sempre dalla sua estremità 5 a cui si lega la subunità minore,
successivamente si lega l’amminoacido di inizio della sintesi proteica con il proprio tRNA e poi la
subunità maggiore avente il sito che riconosce l’amminoacido di inizio e un sito per accogliere il tRNA
con l’amminoacido specifico.
2. Allungamento: il tRNA con l’amminoacido opportuno viene riconosciuto dal ribosoma e si aggancia
all’mRNA tra l’amminoacido di inizio e il nuovo amminoacido si forma il legame peptidico. Una volta che
’
si è formato il legame peptidico il complesso ribosomiale si sposta di 3 basi verso l’estremità 3 in modo
che si vada a posizionare un nuovo codone che codifica per un altro amminoacido
3. Termine: il processo continua fino a che non si arriverà alla fine della sintesi della proteina ossia fino a
quando il ribosoma non raggiungerà il codone di stop.
N.B. L’mRNA viene tradotto contemporaneamente da più ribosomi dando origine a una struttura definita
poliribosoma
MODIFICAZIONI Una volta che le proteine sono sintetizzate possono andare in contro a modificazioni post-traduzionali
esempio: -proteolisi: la proteina viene scissa in più frammenti
-glicosilazione: alla proteina vengono aggiunti zuccheri
-fosforilazione: alla proteina vengono aggiunti gruppi fosfato
5.
Un altro esempio di modificazioni post-traduzionali è quella che avviene a carico degli istoni (proteine
presenti all’interno del nucleo delle cellule eucariotiche). Sono proteine molto basiche che si legano al DNA
permettendogli di compattarsi; ci sono 5 tipi di istoni: -H1=istone linker
-H2A
-H2B istoni del core
-H3 istoni che danno origine al nucleosoma
-H4
Gli istoni vanno in contro a molte modificazioni post-traduzionali quali: -acetilazione: aggiunta di un gruppo acetile
-metilazione: aggiunta di un gruppo metilico
le modificazioni istoniche sono importanti meccanismi epigenetici, ossia processi attraverso i quali una cellula
è in grado di regolare la sua espressione genica e mediare gli effetti dell’ambiente circostante con la
trasmissione genica 6.
3. CITOMEMBRANE
La membrana plasmatica è la membrana che circonda ogni cellula separando lo spazio intracellulare da
quello extracellulare. All’interno della cella sono presenti altre membrane che delimitano i comprati
intracellulari (solo nelle cellule eucariote).
La cellula eucariota ha: un vero nucleo, un citoscheletro e una compartimentalizzazione, ossia ambienti
alll’interno della cellula separati dal restante spazio intracellulare da citomembrane, ossia membrane aventi la
stessa struttura della membrana plasmatica.
RICORDA: il nucleo è separato dall’ambiente circostante da una cisterna perinucleare composta da due
membrane.
Le membrane cellulari sono sottilissime.
La membrana plasmatica della cellula eucariota ha la capacità di: -ricevere informazioni
-importare e esportare molecole
-permettere movimenti, espansione e divisione
Con citomembrane intendiamo sia le membrane plasmatiche che le membrane intracellulari, queste sono
costituite da: -lipidi
-proteine
-glucidi
I più abbondanti sono i fosfolipidi formati da 2 acidi grassi, glicerolo, fosfato; sono molecole anfipatiche.
LIPIDI Meno abbondati sono gli sfingolipidi, derivati della sfingosina e di un amino-alcol a lunga catena insatura;
sono anch’essi anfipatici. La terza classe dei lipidi di membrana è formata da colesterolo.
Gorter e grendel scoprirono il doppio strato dei lipidi di membrana.
MODELLO A Quindi i lipidi sono disposti in due file con le teste idrofiliche rivolte verso l’acqua e le code idrofobiche verso
MOSAICO FLUIDO le code dell’altro strato (vescicola).
ATTENZIONE: non confondere vescicole con micelle: nelle vescicole abbiamo un doppio strato fosfolipidico
con acqua all’esterno e all’interno; nelle micelle l’acqua è solo all’esterno e lo strato fosfolipidico è singolo.
Robertson scoprì che tutte le membrane avevano una struttura fondamentale comune (membrana unitaria).
Singer e Nicolson elaborarono il modello a mosaico fluido: le proteine sono totalmente o parzialmente inserite
nel mare fosfolipidico e possono “liberamente” muoversi.
PROTEINE Possiamo classificare le proteine in: -intrinseche/integrali: immerse nel doppio strato
-estrinseche/periferiche: “appoggiate” alla membrana (legate ad altre proteine integrali)
-ancorate mediante lipidi: legate covalentemente a lipidi immersi nella membrana
Proteine intrinseche:
o L’α-elica è una struttura che
espone i propri gruppi R all’esterno, questo
fa si che la proteina scegliendo opportuni
gruppi R possa ancorarsi in zone specifiche
pertanto per potersi ancorare alla
membrana fosfolipidica. La proteina esporrà
gruppi R compatibili con la zona idrofobica
del doppio strato fosfolipidico.
o Una proteina che attraversa la membrana con l’α-elica può attraversarla più volte, in questo caso la zona
esterna presenta amminoacidi con i gruppi R idrofobici perché si agganciano ai lipidi di membrana, la
zona interna invece crea un canale in cui sono presenti residui idrofilici (poro acquoso)
β-foglietto
o .Il lavora allo stesso modo dell’α-elica, dunque cercherà di esporre e mettere in contatto con
il doppio strato fosfolipidico gli amminoacidi giusti perché si agganciano ai fosfolipidi. La struttura risulta
α-elica.
essere più ingombrante rispetto alla semplice -discontinua->per le proteine
Secondo il modello a mosaico fluido la membrana è: -fluida->per i lipidi
-asimmetrica->per le proteine e i lipidi
DISCONTINUITA’ La discontinuità è dovuta alle proteine: le proteine che possono essere intrinseche, estrinseche o legate a dei
lipidi sono dei gruppi di discontinuità cioè interrompono la continuità dei lipidi
FLUIDITA’ La fluidità è dovuta ai fosfolipidi.
Le code apolari e idrofobiche possono essere più o meno rigide e possono
avere un doppio legame che causa un ripiegamento della coda del lipide. Un
ripiegamento della coda, dato che i lipidi sono uno accanto all’altro, creerà un
ingombro sterico ossia diminuirà la fluidità della membrana.??
La membrana risulta fluida anche perché i lipidi diffondono lateralmente, ossia
possono spostarsi lateralmente abbastanza liberamente, inoltre un lipide può
ruotare su se stesso. Un’altra cosa può succedere: il flip-flop, ossia il capovolgimento di un lipide che si
sposta e va a finire nell’altro foglietto; si tratta di uno spostamento che avviene di
rado ed è regolato da enzimi detti flippas