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TESSUTI TEGUMENTALI DELLA PIANTE

ESODERMA: Il tessuto tegumentale che sta al di sopra, salendo dalla radice, è l'esoderma, un tessuto che va a rimpiazzare il rizoderma quando queste cellule vanno incontro a morte, ad esempio, le cellule dei peli lisati. Dopo questa lisi i tessuti interni sarebbero esposti, quindi sotto il rizoderma, quando questo viene a mancare è l'esoderma che assume caratteristiche tegumentali. Anche questo tessuto è composto da cellule vive, è presente una parziale suberificazione della parete secondaria. Tuttavia, presenta dei problemi, non è continuo: in alcune zone infatti rimangono degli spazi aperti, punti di permeazione dove le sostanze possono entrare liberamente.

ENDODERMA: Questo tessuto non è esposto direttamente all'ambiente esterno; in realtà questo tessuto può per alcuni versi rappresentare l'interfaccia tra l'interno della pianta e l'ambiente ma per una motivazione particolare.

All'interno della radice troviamo una struttura cilindrica: All'esterno notiamo il rizoderma o l'esoderma. Nella zona centrale ci sono i tessuti di conduzione (xilema e floema) → l'endoderma circonda i tessuti di conduzione. (lo xilema è costituito da cellule morte, un insieme di pareti più o meno lignificate. Tutto quello che entra nello xilema non subisce il controllo biologico, sono passaggi passivi) L'endoderma controlla tutte le sostanze che entrano, mentre lo xilema non è in grado a causa della sua struttura. Le cellule dell'endoderma hanno una struttura particolare: hanno una suberificazione radiale che impedisce all'acqua di passare da una cellula all'altra, questa struttura si chiama banda del caspary. L'acqua viene assorbita dai peli assorbenti ed entra nelle cellule, arriva poi nello xilema. Ci sono due vie che l'acqua (soluzioni acquose) può attuare: - simplasto → le soluzioni

entrano dai pili radicali e passano da una cellula all'altra senza mai uscire; quindi, queste soluzioni entrando in una cellula vengono controllate per quantità, qualità, quindi qui avviene un controllo biologico- apoplati → (ricordiamo che le pareti primarie e secondarie sono caratterizzate da carboidrati moltoidratati, abbiamo infatti la matrice, e le pareti sono molto spesse quindi separano le cellule tra loro, nulla impedisce alle soluzioni acquose di insinuarsi nello spazio di parete), la soluzione può entrare e muoversi per diffusione fino allo xilema, quindi non entrando nella cellula può essere dannoso per la pianta, e per questa modalità la pianta ha sviluppato il tessuto dell'endoderma per gestire quello che entra. La soluzione arrivata in questo tessuto non può più seguire la via apoplastica e quindi è costretta a entrare in queste cellule dell'endoderma come un microfiltro (per questo in qualche modo

Questo tessuto rappresenta comunque un’interfaccia tra l’interno della pianta e l’esterno).

SUGHERO

Questo tessuto possiamo trovarlo nelle piante legnose, alcune delle quali producono spessistrati.

La sua origine deriva dall’attività del cambio subero-fellodermico, la caratteristica di questecellule è che sono impregnate di suberina e quindi sono morte.

Il sughero funge da protezione di sbalzi termici, viene usato come isolante termico e offre unottimo sistema meccanico sempre nella protezione. Èimpermeabile non fa passare nessuna sostanza (neanchesostanze gassose), ma i tessuti sottostanti sono metabolicamente attivie hanno bisogno di alcuni gas (come l’ossigeno).

Troviamo delle strutture definite lenticelle che sono degli strati dicellule del sughero che si sfaldano e permettono all’aria di circolare(non sono come gli stomi costituiti da cellule vive e attive), sono cellulemorte che quindi non riescono a richiudersi, restano sempre

aperte.Yasmine Oudades3. TESSUTI PARENCHIMATICI

Questi tessuti sono fondamentali per la vita della pianta in quanto mantengono in vita tutto l'organismo, sono presenti al di sotto dei tessuti tegumentali (polpa dei frutti, organi di riserva).

Alcune delle cellule del tessuto parenchimatico, in base alle esigenze e grazie alla loro totipotenza, possono differenziarsi e tornare ad essere dei meristemi (tessuti che si occupano ad esempio di riparare ferite oppure di sviluppare strutture avventizie come le radici che emergono dai fusti di alcune piante, radici che vengono emesse perché la pianta ha bisogno di una maggiore capacità di assorbimento).

• PARENCHIMA CLOROFILLIANO

Questo tessuto può svolgere la fotosintesi, è presente infatti in tutte le parti verdi della pianta, nella maggior parte dei vegetali nelle foglie, ma possono essere anche nei fusti o in alcuni frutti soprattutto in quelli acerbi.

La foglia ha due epidermidi: una inferiore con stomi, e una

superiore cutinizzata, e in mezzotroviamo il mesofillo.Il parenchima è organizzato a palizzata, che ècaratterizzato dalla presenza, subito sottol'epidermide superiore, di cellule che cilindriche efortemente adese, spesso formano anche più strati,ciascuna di queste cellule ha decine di cloroplasti.

PARENCHIMA LACUNOSOSempre nelle foglie troviamo il parenchima lacunoso, anche inquesto caso le cellule hanno cloroplasti, pur se in quantità minore.Queste cellule eseguono la fotosintesi, ma la loro vera a propriafunzione è quella di creare uno spazio vuoto all'interno dellafoglia.Il parenchima lacunoso è posizionato tra il palizzata e l'epidermideinferiore della foglia. Le cellule sono molto separate con spazipiedi d'aria; questi spazi sono fondamentali perché l'epidermideinferiore ha stomi che quando si aprono devono permettere chel'aria circolari.Questo tessuto così spugnoso ha proprio questa funzione,

ovvero permettere la circolazione di aria all'interno della foglia.
  • PARENCHIMA DI RISERVA
Il parenchima di riserva lo troviamo nei fusti, radici, in alcuni frutti. Le cellule di questo tessuto accumulano sostanze di riserva, quindi in base alle piante e agli organi troviamo cellule ricche di plastidi (amiloplasti ad esempio) che si riempiono. Esempio tubero di patata, fusto con funzione di accumulo amido.
  • PARENCHIMA ACQUIFERO
Il parenchima acquifero è presente nelle piante succulenti che vivono in climi aridi; il problema di queste piante è il reperimento d'acqua, la immagazzinano nel vacuolo, quindi sembrano cellule apparentemente vuote. In questo parenchima troviamo un citoplasma ridotto, un immenso vacuolo pieno d'acqua e soluti per trattenerla. Un esempio è l'aloe vera, infatti se la tagliamo sono mucillaginose; queste mucillagini non sono altro che dei polisaccaridi contenuti nel vacuolo di queste cellule che hanno la funzione di

trattenere molecole d'acqua.

Yasmine Oudades

Cioè cosa succede? Per alterare il potenziale osmotico di questi vacuoli la pianta immette come soluti dei carboidrati che sono le mucillagini.

PARTENCHIMA CONDUTTORE

Xilema e floema sempre presenti insieme e decorrono parallelamente in modo longitudinale dall'apice della radice all'apice del germoglio, in alcune piante legnose questi sono sempre paralleli ma portano le soluzioni solo in un senso quello verticale, non in modo tangenziale o radiale. Alcuni tessuti però hanno bisogno anche del trasporto in senso radiale, ad esempio, ecco che alcune cellule di tipo parenchimatico assolvono a questa funzione anche se non sono cellule di conduzione vere e proprie. S'interpongono tra xilema e floema ruotate di 90 gradi rispetto a quei tessuti di conduzione, portando le soluzioni in modo tangenziale.

PARENCHIMA AERIFERO

Questo tessuto ha lo scopo di immagazzinamento di aria; le piante con questo tipo di parenchima

4. TESSUTI

Hanno una carenza di aria, quindi piante acquatiche, che non sono alghe, ma piante che per vincere la competizione con altri organismi sono tornate a vivere in acqua, sono comunque angiosperme, piante moderne.

In questi ambienti la grossa difficoltà è mantenere gli scambi gassosi per la fotosintesi; l'aria non può essere infatti mantenuta all'interno di vacuoli o organuli cellulari.

Il parenchima aerifero è organizzato in una serie di interconnessioni tra le cellule (ad esempio quelle del mesofillo fogliare) in cui le cellule sono unite ma lasciano ampi spazi vuoti, qui l'aria può rimanere.

Questo permette la diffusione di gas e viene spiegato, ad esempio, dal galleggiamento delle foglie (esempio ninfea) gli stomi nelle piante terrestri sono localizzati nella pagina inferiore, in queste piante, ad esempio le ninfee, no perché starebbero nell'acqua, gli stomi quindi si troveranno nella pagina superiore.

MECCANICI O DI SOSTEGNO

  • collenchima
  • sclerenchima

Il collenchima è composto da cellule vive differenziate, ma hanno caratteristiche particolari, hanno degli ispessimenti irregolari sulla parete primaria dovuti alla presenza abbondante di cellulosa.

Per questo alcuni organi possono mantenere una certa resistenza alla trazione pur mantenendosi flessibili, classici esempi sono i piccioli delle foglie o il gambo di sedano (qui ci sono dei cordoni abbondanti di collenchima).

Come si dispongono? In file longitudinali più o meno ispessite formando o una anello continuo o cordoni ben localizzati. Importanza? Deve conferire resistenza meccanica ad organi che sono erbacei, in quelle legnose il fusto è sostenuto dalla massa di legno, ma nella stessa pianta legnosa troviamo organi erbacei tipo la foglia.

Se proviamo a tirare il picciolo di una foglia oppone più resistenza del lembo fogliare stesso, proprio perché è il collenchima.

Quindi le piante

erbacee o crescono fino a pochi cm dal suolo o per la presenza di collenchima possono svilupparsi in altezza.

Possiamo trovare due tipi di collenchima in relazione al tipo di ispessimenti di cellulosa delle cellule:

  • angolare (ciascuna cellula ha ispessimenti agli angoli della cellula stessa, cellule quadrangolari)
  • lamellare (sono disposti in strati, le cellule si dispongono in più strati e la cellulosa si interpone tra un strato e l'altro)

Lo sclerenchima, sono cellule che subiscono uno sviluppo della parete secondaria che va incontro a lignificazione, quindi cellule morte, abbiamo una resistenza meccanica più elevata.

In questo tessuto abbiamo la presenza di 2 tipi di cellule:

  • scleredi → possono essere o ramificate o stellate (tegumento di alcuni semi, rigido perché lignificato, noci, semi)
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
104 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Yasmosprint di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Rolli Enrico.