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CARTA ORO-IDROGRAFICA: rappresenta sia le caratteristiche orografiche (rilievi e
montagne) sia quelle idrografiche (fiumi, laghi e altre acque) di una determinata area
geografica. Queste carte sono utilizzate per visualizzare in modo dettagliato la
morfologia del terreno e la distribuzione delle acque superficiali
1. Caricare il DEM e generare il hillshade per migliorare la visualizzazione del rilievo
2. Aggiungere i dati idrografici per mostrare la rete fluviale e i laghi
3. Sovrapporre e stilizzare i layer per ottenere una mappa che evidenzi
chiaramente le caratteristiche del terreno e dell'acqua
4. Creare un layout di stampa con tutte le informazioni necessarie e esportare la
mappa finale
CARTA CLIVOMETRICA: rappresenta le pendenze dei vari terreni in un ambito
territoriale. Per pendenza si intende il rapporto tra il dislivello e la distanza orizzontale
esistente fra due punti di un terreno
1. Carica il DEM della regione montuosa in QGIS aggiungendo un layer raster
2. Calcola le pendenze utilizzando lo strumento Slope per ottenere una
rappresentazione della inclinazione del terreno
3. Personalizza la visualizzazione della pendenza applicando una colorazione
gradiente per evidenziare le diverse inclinazioni
4. Crea un layout di stampa che mostra la carta delle pendenze con tutti gli
elementi informativi necessari
CARTA DELL’ESPOSIZIONE: rappresenta l’orientamento dei versanti di un territorio
rispetto ai punti cardinali, risulta fondamentale per valutare quali aree siano più
adatte ad accogliere impianti agricoli e forestali
CARTA MORFOLOGICO PERCETTIVA: definisce i caratteri sensibili e visibili della
struttura morfologica territorio
Fondamentali per la costruzione della carta morfologico percettiva sono
1. Carta delle pendenze: per capire l’orientamento e l’andamento dei crinali e dei
versanti in funzione della loro pendenza e della loro forma
2. Carta geologica: per definire le parti di territorio che presentano le stesse
caratteristiche litologiche
3. Carta oro-idrografica: per comprendere la forma del rilievo, la morfologia dei
versanti, l’andamento del sistema idrico superficiale in relazione alla morfologia,
le valli e ad individuare i crinali principali e secondari, i poggi (ovvero le parti
sommitali e pianeggianti dei crinali)
La carta è formata da 5 elementi
1. Ossatura: schizzate le linee dei crinali si interviene attribuendo a ciascun segno
un suo valore gerarchico derivato da fattori percettivi, morfologici, di relazione.
Si individuano i crinali principali e secondari; Poi saranno segnati con tratto più
marcato i crinali che danno forma alla struttura principale, ovvero quelli che per
altezza e continuità sono più rilevanti rispetto agli altri e che visivamente
strutturano l’orizzonte visivo
2. Soglie: relative o assolute, linee di passaggio fra un ambito ed un altro
3. Emergenze: relative o assolute, le emergenze relative sono poggi, cime,
calanchi, pareti rocciose. Le emergenze anche se relative sono importanti nel
paesaggio di riferimento: sono punti di articolazione dello skyline e spesso
divengono elementi puntuali che caratterizzano anche il paesaggio
4. Carattere delle valli: aperto o chiuso, paesaggio caratterizzato in funzione della
sua chiusura o apertura rispetto all’orizzonte
5. Tipologie morfologiche
- Forme pianeggianti
Pianalti: altopiani caratterizzati da alture leggermente ondulate e da lievi
pendenze sovrastanti versanti maggiormente ripidi che li separano dalla valle
sottostante
Pianura: generalmente formata da sedimenti clastici
Piani ondulati: distesa di colline appena accennate, tipo morfologico capace di
suggerire l’unitarietà pianeggiante
- Forme vallive
Valli larghe: presentano un fondovalle di ampiezza notevolmente maggiore
rispetto all’altezza dei versanti che la delimitano (b>h)
Valli strette: presentano un fondovalle di ampiezza minore rispetto all’altezza dei
versanti (b<h)
Valli chiuse: se l’angolo che si forma tra il centro della valle e le linee di
intervisibilità che le cingono è minore o uguale a 90° e dunque l’orizzonte verso
il cielo è delimitato
Valli aperte: se l’angolo che si forma tra il centro della valle e le linee di
intervisibilità che le cingono è maggiore a 90° e dunque l’orizzonte verso il cielo
è ampio
- Forme collinari
Promontorio: porzione morfologica convessa che si innalza e sporge rispetto
alla forma morfologica da cui si struttura
Rilievo a balze: caratterizzato da rilievi acuminati con pareti verticali e calanchi
sottostanti, le balze sono formate da sabbie che comportano relativa
compattezza del tipo litologico
Colline strutturate: formate da un sistema di crinali principali e secondari che
disegnano e indirizzano la forma del rilievo
Colline morbide: colline sinuose, acclività non molto accentuata, lieve
ondulazione del terreno
Rilievo collinare isolato: forma morfologica isolata, rilievo che domina
l’ambiente sottostante, generalmente la sua struttura geologica è diversa dal
contesto circostante
- Forme montane
Versanti dolci: pendii con inclinazione meno accentuata, minore di 45 gradi
Versanti scoscesi: pendii con inclinazione maggiormente evidente e
pronunciata, molto superiore ai 45 gradi
Versanti lisci: non presentano solchi evidenti o ondulazioni marcate
Versanti mossi: contraddistinti da una certa ondulazione del versante
Versanti incisi: presentano solchi netti e pronunciati