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Lo Stato preleva le tasse, stampa moneta e controlla la violenza. Tuttavia nemmeno lo Stato è un

meccanismo perfetto, che presenta tre limiti:

• L’attività dei gruppi di interesse (le azioni sono influenzate da gruppi con interessi comuni tramite

mezzi diversi).

• Obiettivi del ceto politico (un parlamentare ha l’obiettivo di essere rieletto, dunque è disposto a

sacrificare il bene comune per la rielezione).

• Il ruolo della burocrazia (la corruzione).

Il problema sta dunque nel rapporto tra i due principi organizzativi (mercato/Stato). Fino agli anni ’70 si ha

un principio con prevalenza statale, mentre dagli ’80 si afferma un principio più incentrato sul mercato. Nel

2008 si è tuttavia raggiunto uno shock finanziario non ancora completamente concluso.

Economia moderna: economia mista mercato-Stato. Dal 1980 si è cercato di generalizzare il modello

anglosassone. Tre aggettivi da ricordare:

• Economia di mercato (vi è una più o meno ampia autonomia)

• Economia industriale (modo specifico di organizzare i processi produttivi). Es. uso intensivo dei

combustibili fossili trasformando i processi produttivi (grandi fabbriche) a discapito dei piccoli

→ →

artigiani trasformazione delle figure sociali nascita delle grandi città industriali

• Economia capitalistica (è necessario disporre di un elevato potere d’acquisto ancor prima di

vendere il prodotto finale avviando il guadagno possibilità di fare debito e di avere grandi

capitali per creare grandi industrie).

29 settembre 2021 Capitolo 3 – Il metodo dell’analisi economica

• Il metodo di studio dell’economia

• Le nozioni di modello ed idealtipo

• I linguaggi impiegati dall’analisi economica

• La nozione di funzione e di funzioni derivabili dalla stessa

L’economia ha un proprio metodo di studio e di lavoro: è un insieme di regole e di attività considerate

corrette dagli economisti. È quindi necessario attuare procedure corrette allo scopo di ricevere l’assenso

degli altri economisti.

Il metodo dell’economia ricorre a quattro componenti fondamentali:

• La nozione di modello

• La nozione di idealtipo

• La nozione di linguaggi

• L’insieme degli strumenti

La nozione di modello

L’immagine è un insieme di caratteristiche che l’immagine stessa ha con l’oggetto reale. Tuttavia,

un’immagine è una rappresentazione semplificata dell’oggetto reale.

Economy = oggetto reale

Economics = rappresentazione semplificata delle attività economiche.

Un modello è un insieme di funzioni che, con l’aggiunta di interpretazioni verbali, tende a descrivere dei

fenomeni osservati. In sostanza, modello = formule matematiche + parole. Ci si aspetta che funzioni (cioè che

possa descrivere i fenomeni in un’ampia area) e che sia il più semplice possibile.

➔ Es. i modelli di atomo (astratti, semplici ma funzionali)

1) Perché i modelli servono?

Se si considera il laborioso e complesso mondo esterno, per descriverlo è necessario rendere astratte

alcune caratteristiche sufficienti a descrivere (=economics) cosa sta succedendo nella economy.

2) A cosa serve? Qual è il suo fine?

Serve a spiegare o a predire: sulla base del modello (economics) si cerca di spiegare il meglio possibile

l’economy o si tenta di predirla.

La nozione di idealtipo

Si riferisce alla parte di modello concernente alle interpretazioni verbali, ovvero a tutto ciò che non è

facilmente rappresentabile con una formula matematica.

• Come si costruisce un idealtipo?

Si assumono dall’insieme di tutte le imprese reali degli aspetti che sono ragionevolmente

considerabili stabili e generalizzati. →

Es. Per la gran parte delle imprese, il fine di guadagnare è una caratteristica stabile e comune

idealtipo.

• Che cosa sono quindi gli idealtipi?

Sono una selezione di alcune caratteristiche delle imprese reali che vengono considerate

generalizzabili (cioè che verrebbero riscontrate nella gran parte delle imprese).

Il concetto di linguaggi

Es. Pipa di Magrid

Per rappresentare la pipa, Magrid ha ricorso ad una tela, a dei pennelli e a dei colori: dunque è ricorso ad una

serie di strumenti.

Un uguale discorso vale per l’economia: anch’essa ricorre a degli strumenti, corrispondenti a dei linguaggi. I

linguaggi sono quindi forme di comunicazione che impiegano sistemi di simboli e segnali secondo regole

convenzionali. I linguaggi usati dall’economia sono quattro:

• Verbale (tramite lettere che costituiscono segnali verbali; es. parole o insiemi di parole)

• Matematico (tramite numeri – definiti o indefiniti – e simboli che costituiscono delle formule)

• Geometrico (tramite punti, segmenti e curve, che diventano segnali quando rappresentati su un

piano cartesiano)

• Grafico (tramite lettere, figure o simboli – generalmente frecce)

LINGUAGGIO VERBALE:

Es. maggiore è l’irrigazione, maggiore è la quantità di grano prodotto

LINGUAGGIO MATEMATICO:

y = 5 + 0,5 (x)

y è la variabile dipendente: quantità di grano espressa in kg; 3

x è la variabile indipendente e corrisponde alla quantità di acqua in m .

La quantità di grano ottenuta varia in relazione diretta all’apporto d’acqua.

• Possono essere introdotti anche simboli matematici (es. Δ per indicare le variazioni

assolute/relative). →

o Variazione assoluta Δx o Δy

o Variazione relativa Δx/x o Δy/y

• Rapporto medio (RM) cioè il valore del rapporto y/x (graficamente con il raggio vettore) [valore

adimensionale]

• Rapporto incrementale (ri) cioè Δy/ Δx (geometricamente, pendenza del segmento che congiunge i

due punti) [valore adimensionale]

• Elasticità: rapporto fra la variazione relativa di x e la variazione relativa di y [valore adimensionale].

LINGUAGGIO GRAFICO/GEOMETRICO:

Su un sistema cartesiano è possibile riportare punti, linee e curve: sull’asse orizzontale si pone la variabile

indipendente, sull’asse verticale si pone la variabile dipendente. Tutti i segnali matematici sopra riportati

possono essere rappresentati nel piano cartesiano. La variazione assoluta va rappresentata come distanza

sull’asse. L’angolo che il vettore forma con la direzione degli assi è il rapporto incrementale.

Geometricamente, il rapporto incrementale può essere rappresentato con una retta parallela all’asse delle

variabili dipendenti con un’altezza pari al valore del rapporto incrementale stesso.

Geometricamente, il rapporto medio viene rappresentato come una curva che si abbassa e tende al valore

del rapporto incrementale.

1. y = 5 + 0,5x

2. RM = 5+0,5 5 5

= + 0,5 = + 0,5

Dunque RM = e questo rapporto tende a ridursi all’aumentare di x.

Giacché 0,5 è il rapporto incrementale, si può affermare che il rapporto medio tende al rapporto

incrementale quando il valore di x si avvicina a 0.

Riguardo al valore dell’elasticità, per x crescente:

• ri rimane costante

• RM decresce

→ il rapporto tra i due aumenta

Riassumendo…

➢ Linguaggio verbale: La produzione di grano cresce con l’apporto d’acqua (imprecisa)

➢ →

Linguaggio grafico: Acqua ↑ Grano ↑

➢ Linguaggio matematico: y = 5 + 0,5x (preciso)

➢ Linguaggio geometrico: retta con pendenza positiva

Rapporto marginale: è il limite del rapporto incrementale per Δx tendente a 0 = notazione di derivata prima

della funzione. Il linguaggio geometrico del rapporto marginale corrisponde all’angolo della tangente del

I

=

punto in esame. f (x) [valore adimensionale]

Elasticità:

Ed è = 0 per dy = 0 nessuna relazione

Ed è = infinito per dx = 0 nessuna relazione

Ed è positiva per dx > 0 e dy > 0 relazione diretta

Ed è negativa per dy < 0 e dy > 0 relazione inversa

Negativa per dy > 0 e dy < 0 relazione inversa

Se 0 < e < 1 la relazione è meno che proporzionale

Se e = 1 la relazione è equiproporzionale

Se e > 1 la relazione è più che proporzionale

Capitolo 4 (da pagina 75)

Il metodo dell’analisi economica

Modello di interazione tra Economy ed Economics:

Dall’attività economica si avvia un’attività di induzione, costruendo poi dei modelli economici caratterizzati

da deduzione e da assiomatizzazione (confrontati con la realtà falsificazione) e, se il modello non risulta

falsificato, si possono attuare politiche economiche (fig. 1.4.1)

Nel dettaglio:

• Induzione: consiste nell’astrarre a partire dalla realtà alcuni aspetti che si reputano tendenzialmente

stabili (es. generico: il piumaggio nero è una caratteristica stabile nel corvo predico che il prossimo

corvo sarà nero)

Tuttavia non basta osservare i fatti per arrivare ad una previsione accettabile, poiché possono esserci

delle variazioni. Si devono dunque costruire modelli ed idealtipi.

• Assiomatizzazione: consiste nel considerare come fondate delle affermazioni senza alcuna

dimostrazione della loro validità generale. Ipotizziamo che esse siano tendenzialmente stabili e

generalizzabili a tutta la classe di fenomeni empirici a cui l’assioma viene applicato (es. generico: tutti

i corvi sono neri; es. economico: se cresce il reddito, aumenta il consumo).

o Definizioni: affermazioni che permettono di individuare nella realtà i fenomeni da analizzare,

distinguendoli da quelli che non si vogliono considerare (esempio: per comprendere che cos’è

il reddito, devo fornire una definizione; nel caso del reddito, “capacità di spesa che una

persona ha in seguito alla sua partecipazione ai processi economici”)

▪ Reddito: questo importo viene chiaramente riferito ad un’unità temporale (giorni,

mesi, ecc.), dunque è una “grandezza flusso”, cioè una grandezza quantificata come

una somma di valori per una definita unità di tempo. La “grandezza stock”, invece, è

data dalla differenza tra flussi in entrata e flussi in uscita, dunque si riferisce al singolo

istante e non ad un lasso di tempo.

▪ Consumi: spesa connessa alla distruzione totale o parziale di beni al fine di soddisfare

le necessità delle persone (valore monetario dei beni consumati del tutto o in parte).

Reddito e consumo sono quindi due impo

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A.A. 2021-2022
7 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrea.fulaz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Gregori Mario.