Anteprima
Vedrai una selezione di 17 pagine su 80
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 1 Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 2
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 6
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 11
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 16
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 21
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 26
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 31
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 36
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 41
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 46
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 51
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 56
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 61
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 66
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 71
Anteprima di 17 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Credit Portfolio Management   Pag. 76
1 su 80
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Esercizio LGD

Bisogna calcolare il valore attuale dei recuperi netti legati al finanziamento/EAD:

%$&%"$,("($%",$"))($%",$")$ ($%",$")( ($%",$")*1 − =1− = 76.95%

Ovvero: "#$$$$$ "#$$$$$

Lezione 6 (EAD e caratteristiche del finanziamento)

L'ultimo driver della perdita attesa da analizzare è l'Exposure at default. Per alcune tipologie di credito che prevedono l'accordato e l'utilizzato, ovvero un importo da utilizzare a discrezione del cliente da una somma stabilita da contratto, si deve andare a misurare l'esposizione al default per la misurazione del rischio di credito.

Definizione: L'EAD è l'esposizione che ci si aspetta di avere nel momento del default del cliente.

Nasce quindi subito una differenza tra esposizioni che prevedono un margine (differenza)

tra accordato edu9lizzato) ed esposizioni che non prevedono margine come un mutuo. Si hanno due componen9 separatedell’EAD:

  • Componente prevista rappresenta quanto ci si può a2endere che prima del default il clienteàabbia bisogno o interesse ad aumentare la propria esposizione (quando un cliente si avvicina aldefault ha più necessità di u9lizzare le linee di credito, ha un maggiore fabbisogno, il clienteprobabilmente u9lizzerà di più i margini).
  • Componente corrente è il livello di u9lizzato rispe2o all’accordato, la % di u9lizzo della linea diàcredito concessa.

L’EBA (Autorità bancaria europea) e Banca d’Italia hanno proposto degli indicatori u9li per la quan9ficazionee misurazione dell’esposizione al momento del default:

  • CREDIT CONVERSION FACTOR (CCF): proposto da Banca d’Italia;
  • MOMENTUM FACTOR: proposto dal CEBS (comitato dei supervisori bancari europei), Banca
d'Italia consente di utilizzarlo;- EXPOSURE MULTIPLIER: proposto dal CEBS, Banca d'Italia consente di utilizzarlo;1)Credit Conversion FactorLEAD del cliente dipende da due fattori come già accennato, una componente di utilizzato corrente e una componente di margine che si prevede che il cliente utilizzi in default, per calcolare il CCR quindi per ottenere una somma dell'EAD si avrà:Dove Uo rappresenta l'utilizzato corrente mentre CCF è una percentuale dell'incremento futuro dell'esposizione sulla base delle condizioni attuali del contratto. In altre parole Mo identifica il margine (Accordato-utilizzato), CCF è un valore che deve essere nell'intervallo [0 1] che se è pari ad 1 mi suggerisce che il cliente al momento del default utilizzerà interamente la linea di credito ottenendo (EAD=U+M=accordato). L'exposure at default può essere al massimo pari all'accordato.Il CCF si calcola come utilizzato al tempo.

T meno utilizzato al tempo 0 tutto frazionale il margine al tempo 0: La formula potrebbe essere riscritta sostituendo al margine l'accordato meno l'utilizzato ottenendo:

Sulle slide c'è un'altra specificazione della formula, divide numeratore e denominatore per Accordato al tempo 0, ha detto che non serve.

Dalla formula così riscritta possiamo dire che tanto più è grande il gap tra l'accordato e l'utilizzato al tempo Te tanto più il CCF tenderà a zero, significa che l'utilizzato tende ad essere piccolo e che quindi L'EAD tende a coincidere con l'utilizzato al tempo 0 (utilizzato corrente).

C'è un requisito che si deve soddisfare per il calcolo del CCF, affinché una banca possa calcolarlo deve essersi presentato un default, non si può fare una previsione del CCF ma si può fare una somma dello stesso al momento del default. La logica di utilizzo del CCF è la stessa del "look

1) Approach a segmenti
Il portafoglio di esposizioni creditizie viene segmentato per tipologie standard e si va a osservare quale valore di CCF presentano quei segmenti (i segmenti possono essere fatti per tipo di contratto, per tipo di cliente corporate/retail oppure in base all'operazione di finanza strutturata)
2) Momentum approach
Il momentum è un indicatore che utilizza sempre le stesse grandezze (utilizzato, margine, accordato) ed è definito come:
In questo modo si capisce qual è la percentuale di utilizzato rispetto all'accordato al momento del default (M = momentum, T = data default). È utile utilizzare questo indicatore quando non si conoscono i dati al tempo 0 oppure quando questi ultimi non sono più affidabili per la valutazione: se la banca ha effettuato una valutazione di fido su un cliente 10 anni fa e si osserva l'accordato al tempo 0 di 10 anni fa questo non è molto utile per capire cosa sta accadendo al cliente oggi al momento del

default.Se durante il rapporto con il cliente la banca ha rinegoziato o ci sono state revisioni del contratto che hanno modificato le condizioni, e se la banca non include nell'analisi le modifiche dei contratti, rischia di avere dei fattori CCF che potrebbero diventare molto alti, maggiori di 1, questo non mi fornisce un'informazione adeguata per la valutazione dell'EAD, si potrebbe quindi in questi casi pensare di utilizzare l'approccio momentum, anche se però questo è solo una soluzione transitoria, BI dice che se i dati non sono aggiornabili banche possono usare il momentum approach fino all'aggiornamento del dato. Per aggiornamento del dato si intende prendere l'ultima revisione del contratto e da lì ragionare in termini di accordato/utilizzato/margine, in altre parole il tempo 0 non sarà più il momento dell'accordo iniziale ma il momento dell'ultima revisione contrattuale.Il momentum ha un vantaggio relativo.

All'orizzonte temporale, lo possiamo applicare su ogni tipo di orizzonte temporale in quanto si ragiona sempre sul momento del default, quindi il confronto tra due esposizioni sulla base del momentum non tiene conto dell'orizzonte temporale (posso confrontare exp a 10y con exp a 3) ciò non è vero quando ragioniamo sul CCF, in questo caso possiamo confrontare solo esposizioni con orizzonti temporali più o meno simili.

3) Exposure multiplier

Questo indicatore rapporta l'utilizzato al tempo del default e l'utilizzato al tempo 0: questo approccio è utilizzato solo per i finanziamenti privi di margine, la differenza tra i due utilizza è data esclusivamente dal piano di rimborso del credito. Esempio: mutuo da 300.000€, ho ripagato rate per 90.000€, per calcolare l'EM EM=(300.000-90.000)/300.000=210.000/300.000=0,7 (Per definizione l'EM deve essere compreso nell'intervallo [0 1]).

ESERCIZIO ESAME TIPOLOGIA 3:

CALCOLO EAD IL TEMPO 0 (MOMENTODELL'ACCORDO è SEMPRE LA RIMARIGA (t)VALUTAZIONE E PROBLEMATICHE DEL CCF

Una volta s9mato il CCF abbiamo diversi possibili scenari riassumibili nella matrice seguente:

Caso 1: Numeratore >0 e denominatore >0 (circa l'80% dei casi)È il caso base, dovrebbe essere il più frequente, questa situazione fornisce un CCF posi9vo compreso tra [01], in questo caso ci si limita ad inserire il fa2ore CCF all'interno della formula dell'EAD.

Caso 2: Numeratore <0 e denominatore >0In questo caso il CCF è nega9vo in quanto il numeratore è nega9vo. Questa situazione potrebbe esserericonducibile al mul9affidamento, ovvero se più di una banca finanzia il cliente. Un pluriaffidato di norma hauna banca principale e altre banche con le quali si relaziona, qui la situazione di avere un u9lizzato al tempoT minore rispe2o all'u9lizzato al tempo 0 co noi, potrebbe essere riconducibile al fa2o che la

La nostra banca è la principale per l'affidato e c'è il rischio che il cliente voglia ritardare una situazione di default con noi. Per evitare che questa informazione arrivi alla banca principale, il cliente aumenta l'utilizzo di tutte le altre linee di credito con le altre banche, anziché con la nostra. Questo errore è riconducibile alla banca che non ha saputo sfruttare al meglio i dati di CR che indicano default nelle altre banche, ma non nella nostra. La soluzione sarebbe un migliore utilizzo dei dati di CR.

Un'altra problematica potrebbe essere riconducibile a un rientro che la banca richiede sull'esposizione assunta. Se la banca riduce la linea di credito al cliente e questo va in default prima di riuscire a ridurre l'utilizzo, si crea un problema.

È una situazione ragionevole in quanto la banca se capisce che il soggetto sta per entrare in default gli riduce la linea di credito, è un comportamento corretto della banca nell'ottica dell'EAD (non fa errori in questa sede), la problematica in questo caso potrebbe essere riconducibile alla scelta errata del cliente ma ricadiamo su errori di sistema della PD (l'errore della banca è stato commesso prima). Caso 3: Numeratore >0 e denominatore <0 Questa situazione causa ancora un CCF negativo ma dovuto ad altre motivazioni, infatti qui il fatto che CCF<0 è dato da Aopiccolo importo ed ha potuto sforare gli accorda9 s9pula9 senza che la banca se ne

Dettagli
A.A. 2022-2023
80 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Riccardo_Mocavini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Credit portfolio management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Mattarocci Gianluca.