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MOD 33-LA CURVA DI PHILLIPS: TEORIA E POLITICA ECONOMICA
La curva di Phillips è una versione dinamica della AS. È una relazione empirica tra
inflazione e disoccupazione.
Y > Y P > P e
→
Curva AS: t n t :
Supponiamo che le aspettative sul livello dei prezzi si formino sulla base dei prezzi passati
P = P
e t-1 Y > Y P > P P > P
e
→ → → π
Combinando le due equazioni si ottiene: t n t t t-1 t
> 0, si tratta della spirale inflazionistica.
Y > Y > 0
→ π π
La curva AS implica: , implica una relazione tra u e che
t n t
coincide con quella scoperta da Phillips. In pratica, dietro la curva c’è il mercato del lavoro.
Come manteniamo il sistema economico al livello di produzione Y’ maggiore di Y ? In
n
corrispondenza di Y’ si mette in moto il meccanismo di aggiustamento che riporta
l’economia a Y , questo spinge la AS verso l’alto.
n
Occorre, quindi, operare continue manovre sulla AD per compensare lo spostamento verso
l’alto della AS.
Attraverso continue manovre espansive, sia fiscali che monetarie, la AD viene spostata a
destra.
La produzione di equilibrio rimane ferma a Y’ ma i prezzi salgono continuamente, questo
aumento è dovuto al fatto che i prezzi attesi sono sempre inferiori a quelli effettivi. Ad ogni
contrattazione salariale i prezzi attesi vengono rivisti.
P = P
et
La regola di revisione è la seguente: t-1.
Se ci si accontentasse di Y non ci sarebbe revisione né inflazione, in quanto, i prezzi
n
effettivi sono uguali ai prezzi attesi. La differenza tra i due cresce al crescere di Y’:
La revisione verso l’alto dei prezzi attesi è maggiore;
L’inflazione è più veloce;
Nel 1967 Milton Friedman fa osservare un errore logico all’interno dell’apparato
teorico Keynesiano.
Per capire la critica, bisogna introdurre il concetto di:
INFLAZIONE ATTESA: È la variazione percentuale attesa del livello generale dei
prezzi
Per mantenere l’economia al livello di produzione Y’ occorre accettare un’inflazione
’ > 0.
π
perenne
ERRORE LOGICO: come è possibile che dei soggetti razionali osservino
π
perennemente un’inflazione pari a ’ e continuino a ritenere che nel corso sei
prossimi due/tre anni l’inflazione sarà nulla?
Friedman denuncia il fatto che l’apparato teorico Keynesiano contiene l’ipotesi implicita
che i lavoratori non si comportino in modo razionale. Per quanto pesante, si tratta di una
critica che non demolisce l’apparato.
Nel 1967, l’economia mondiale prospera e molti ritengono che questa prosperità sia
dovuta anche all’applicazione delle teorie Keynesiane;
MOD 34- LA CURVA DI PHILLIPS MODIFICATA : = e
π π
Secondo Friedman la versione corretta della curva di Phillips è la seguente t t
– a ( u – u )
t n
te
π
Dove rappresenta l’aspettativa sul tasso di inflazione. La versione precedente è
sbagliata perché non contiene le aspettative di inflazione.
La versione di Friedman è proposta nel 1967 ed è conosciuta come curva di Phillips
modificata. L’argomento usato a supporto può essere svolto con un esempio,
immaginando il seguente scenario:
Lavoratori e datori di lavoro stanno negoziando il contratto di lavoro. Questo durerà
un anno e tutti si aspettano che l’inflazione annua sarà pari al 10%. Il tasso di
u
disoccupazione corrente è pari a .
n
In questo scenario è logico aspettarsi che i lavoratori chiederanno un aumento del 10% del
salario nominale per mantenere inalterato il potere d’acquisto. Ed è altrettanto logico
aspettarsi che i datori concederanno tale aumento.
Siccome i prezzi effettivi sono proporzionali ai salari nominali, la crescita del 10% di questi,
causa un’inflazione pari al 10%. In pratica, l’aspettativa di inflazione genera
inflazione.
La curva originaria non è corretta perché non coglie il ruolo cruciale delle aspettative di
inflazione.
La critica di Friedman metteva in discussione l’interpretazione della curva come menu di
politica economica.
Tale critica è basata su argomenti inoppugnabili ma nel 1967 non riesce a scardinare
l’ortodossia dominante.
Ma, agli inizi degli anni ’70 accadono due cose:
1. Il periodo di prosperità termina;
2. La curva di Phillips tradizionale perde la capacità di descrivere l’andamento
congiunto di inflazione e disoccupazione, perché la nube di punti non presenta più
nessun pattern specifico. Ogni punto rappresenta un anno e non c’è nessun
pattern preciso tra le due variabili; π
u
La curva di Phillips tradizionale non è in grado di spiegare perché per una stessa la
può essere diversa, quella modifica invece può farlo.
MOD35- LA CURVA DI PHILLIPS ACCELERATA
La prima equazione ha descritto bene l’andamento congiunto di inflazione e
disoccupazione per tanto tempo, pur essendo sbagliata, perché l’errore è stato ininfluente
nel senso che, per puro caso, negli anni ’50 e ’60 l’inflazione attesa era di fatto nulla.
1. PRIMA OSSERVAZIONE: fino a metà degli anni ’60 l’inflazione è stata positiva in
alcuni anni e negativa in altri. Dopo è sempre stata positiva;
2. SECONDA OSSERVAZIONE: fino a metà degli anni ’60 l’inflazione è stata
erratica. L’andamento successivo è caratterizzato da maggiore stabilità;
In uno scenario di inflazione erratica e a volte negativa, è ovvio che, gli agenti economici
mantenessero aspettative di inflazione pari a zero.
Friedman propone una teoria sulla formazione delle aspettative di inflazione. Queste
vengono chiamate “aspettative adattive” perché si adattano al variare del tasso di
inflazione effettivo. Con “adattive” si intende rimarcare la differenza con la teoria delle
aspettative statiche.
Questa è l’ipotesi più accurata, soprattutto a partire dai primi anna ’70. L’inflazione non è
più erratica ma è stabile. Questo significa che il dato passato costituisce un buon punto di
partenza per effettuare una previsione.
Combinando la curva di Phillips modificata con le aspettative adattive si ottiene la
cosiddetta “curva di Phillips accelerata” :
In base a questa formulazione, la relazione negativa non è tra disoccupazione e livello
dell’inflazione ma tra disoccupazione ed accelerazione dell’inflazione.
Il pattern riemerge se si utilizza la variazione invece che il livello.
La curva di Phillips accelerata costituisce un successo teorico perché, contrariamente
alla formulazione tradizionale, è in grado di spiegare meglio la realtà.
MOD 36- VERSO UN MODELLO DINAMICO
La curva di Phillips accelerata spiega da cosa dipende l’accelerazione dell’inflazione ma
non il livello:
Se la disoccupazione corrente è pari alla disoccupazione naturale, l’inflazione rimane
costante. Ma a quale livello? Per poter rispondere, bisogna sviluppare una versione
dinamica del modello AS-AD.
Il modello AS-AD statico, è composto da tre relazioni:
1. La relazione tra prezzi e disoccupazione:
2. La relazione tra produzione e disoccupazione:
Y = aL ( 1-u)
3. La curva AD:
Y = Y(M/P,G,T)
a
Il parametro rappresenta la produttività del lavoro;
L è la forza lavoro. Pertanto L(1-u) rappresenta il numero di disoccupati;
a=1
La curva AS è stata ottenuta fissando e sostituendo la seconda relazione nella
prima;
La versione dinamica della relazione tra prezzi e disoccupazione è la curva di Phillips
modificata: u
Se il tasso di disoccupazione è inferiore al tasso naturale u , allora : P>P ;
E
n
Ma se i prezzi effettivi sono superiori a quelli attesi allora significa che gli agenti economici
hanno sottostimato l’inflazione: Y=
La curva AD lega le variabili della politica fiscale e monetaria alla produzione:
Y(M/P,G,T)
Lungo la curva AD, le variabili M,G e T sono costanti. Per questo la curva rappresenta una
relazione tra P e Y.
La produzione Y cresce:
Al crescere di G: la IS si sposta a destra;
Al ridursi di T: la IS si sposta a destra;
Al crescere di M/P: la LM si sposta verso il basso;
Sappiamo già che, un aumento di M si trasforma in un aumento di P proporzionalmente
Y= Y(M/P)
uguale:
Per semplificare, assumiamo che la relazione è lineare:
Indichiamo con G il tasso di crescita dello stock nominale di moneta, deciso
M,T
dalla banca centrale.
Indichiamo con G il tasso di crescita della produzione.
Y,T
La versione dinamica della AD è la seguente:
In matematica, il tasso di crescita di un rapporto è dato dalla differenza tra il tasso di
crescita del numeratore ed il tasso di crescita del denominatore;
MOD 37- LA LEGGE DI OKUN
Per spiegare la determinazione dell’inflazione bisogna rendere dinamico il modello AS-AD.
Y= aL (1-u).
Costruiamo la versione dinamica della formula:
a
Il parametro rappresenta la produttività del lavoro;
1-u rappresenta il tasso di disoccupazione;
L è la forza lavoro;
L(1-U) rappresenta il numero di occupati;
Y ↑↔ u ↓
Disoccupazione e produzione sono legate da una relazione inversa:
Quindi, si pensa che, negli anni in cui il PIL cresce, dovremmo osservare una riduzione
della disoccupazione, ma non è cosi.
A ed L sono delle variabili, non delle costanti. La produzione Y cresce anche se il tasso di
disoccupazione non varia.
Crescita di A: progresso tecnologico;
Crescita di L: crescita demografica più crescita della partecipazione;
Il tasso di crescita di un prodotto è dato dalla somma dei tassi di crescita dei fattori:
T. crescita Y = T. crescita aL + T. crescita (1- u)
Indichiamo con Gy il tasso di crescita strutturale o potenziale, che non varia da un anno
all’altro. L’equazione diventa:
T. crescita (1-u) = U - U
Usiamo l’approssimazione: t-1 t
G = G + (U – U )
La versione dinamica sarà: y,t y t-1 t
U = U – (G – G )
Riscriviamo l’espressione: t t-1 y,t y
La disoccupazione si riduce se G > G (BOOM);
y,t y
La disoccupazione aumenta se G < g (RECESSIONE)
y,t Y
Negli anni ’60 l’economista Arthur Okun verifica su dati USA se l’equazione ha riscontro
nella realtà. β
Egli stima per interpolazione il parametro ed il parametro G della seguent