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(P
m=numero delle variabili agenti e T , sono sempre due)
Solidificazione di un metallo puro
Consideriamo il raffreddamento di un metallo puro A e indichiamo con TsA la
temperatura di solidificazione di questo metallo. Al di sopra di TsA il metallo è
allo stato liquido, a TsA inizia lo stato di solidificazione. In questo caso il numero
delle fasi è due (liquido e solido) e la varianza è v= 1+1-2=0
Miscibilità allo stato liquido
Allo stato liquido abbiamo tre possibilità: completa miscibilità, parziale
miscibilità e completa immiscibilità.
Diagrammi di stato binari
Consideriamo le miscele formate da due elementi e procediamo analizzando
solo questo tipo di miscele binarie. Questi sistemi possono essere studiati
attraverso i diagrammi di Stato binari. I sistemi binari nella formula della regola
pressione
Ci=2, per cui V=Ci+m-f. Un diagramma binario viene tracciato a
costante , riportando sull'asse delle ascisse la composizione della miscela e
sull'asse delle ordinate la temperatura. Muovendosi in orizzontale, quindi, si
hanno percentuali crescenti della componente B, fino ad avere solo la
componente B. Sul diagramma vengono tracciate le esistenze delle diverse fasi
in base alle variabili considerate. Fissate quindi temperatura e composizione.
La lettura del diagramma ci consente di valutare il numero di fasi, quali sono
queste fasi, la loro composizione e la quantità relativa di ogni fase.
Tutti i metalli e le leghe metalliche sono miscibili allo stato liquido. Allo stato
solido invece si hanno tre possibilità, completa miscibilità o immiscibilità
allo stato solido o parziale miscibilità allo stato liquido. Spesso è utile
rappresentare a fianco la curva TT, ovvero quella che prende in considerazione
tempo e temperatura e di una finestra di controllo che ci permette un'analisi
della microstruttura e della sua evoluzione con il raffreddamento da cui poi si
evidenziano le componenti strutturali.
Miscibilità completa allo stato solido
Consideriamo due metalli A e B e i loro diagrammi T, ciascuno con le proprie
temperature di solidificazione. Vogliamo miscelare questi elementi sapendo che
sono completamente miscibili allo stato solido. Abbiamo una linea superiore e
una linea inferiore che chiameremo liquidus e solidus, cioè i luoghi geometrici
dove inizia e finisce la solidificazione. La solidificazione avviene in
corrispondenza degli assi verticali in un punto solo dove le temperature si
toccano. La zona tratteggiata è la zona solida monofasica a cui per
convenzione si dà la lettera greca alfa. Data la completa miscibilità, la zona
Alfa occupa l'intera zona bassa del diagramma. Al di sopra della linea di
Liquidus c'è solo la fase liquida, mentre le due linee sono presenti in entrambe
le fasi.
Analisi di una particolare lega nella miscibilità totale
Se si vuole analizzare una particolare Lega, cioè una miscela di A e B con B
definito in percentuale, esempio 30%, traccio una linea verticale in
corrispondenza della composizione e si può sostituire l'evoluzione delle fasi.
Notiamo che alla temperatura T1 tutto il sistema è liquido con varianza 2. Alla
T2, Inizia la solidificazione e cambia la pendenza del grafico. A T3 trovo un
intervallo di solidificazione e sono presenti due fasi sia solida che liquida e la
varianza è uno. Tracciando delle linee verticali possiamo conoscere la
composizione liquida e solida.
Regola della leva
Ci manca solo sapere la quantità delle fasi presenti nell'intervallo di
solidificazione e usiamo la regola della leva.
Caratteristiche degli elementi di miscela per completa
solubilità
La completa solubilità avviene quando le leghe si formano per soluzione solida
sostituzionale. Questo avviene quando gli elementi diversi hanno dimensioni
atomiche simili, quando gli elementi hanno uguale valenza, quando gli
elementi solidificano con analoga struttura cristallina. Sono tipici della
completa miscibilità in rame o le leghe oro-argento.
Completa immiscibilità allo stato solido
Rappresentiamo il caso di leghe binarie tale per cui i due elementi A e B, che in
fase liquida sono perfettamente miscibili, rimangono invece separati una volta
che la massa metallica si è solidificata.
Le differenze con il precedente diagramma sono evidenti. La linea di solidus è
orizzontale e prende il nome di linee eutettica. la zona sotto la linea di Solidus è
bianca, poiché non è più un monofasi, ci sono due fasi, le monofasi coincidono
solo con gli assi verticali di bordo, in cui A è il 100%, e B il 100%. La linea di
liquidus è spezzata e si unisce in un solo punto con quella di solidus, con una
concentrazione specifica detta eutettica. La concentrazione eutettica
rappresenta la composizione del sistema che fonde alla temperatura più bassa
rispetto a qualsiasi altra composizione considerata. Essa è caratterizzata anche
da un'unica temperatura di fusione. La presenza di due intervalli di
solidificazione diversi a destra e a sinistra, in cui sono presenti liquido più
metallo A e liquido più metallo B. La totale immiscibilità significa che allo stato
solido i due metalli formano reticoli cristallini distinti.
Solidificazione Lega a concentrazione eutettica
Nel caso in cui la Lega in considerazione abbia concentrazione eutettica.
Componenti strutturali
Le componenti strutturali sono quelle che permettono di rappresentare come le
fasi presenti siano organizzate nello spazio. Le fasi sono dunque assemblate a
formare le microstrutture della massa metallica a quella da temperatura. I
singoli e diversi mattoncini che compongono la microstruttura sono definiti
componenti e strutturali. In una situazione di totale immiscibilità si presentano
in questo modo.
a) Nella trasformazione eutettica:
- Per T > Te: 1 fase (liquida) e 1 componente strutturale (liquido eutettico)
- Per T = Te: 3 fasi (liquida+A+B) e 2 componenti strutturali (liquido
eutettico + cristalli lamellari)
- Per T < Te: 2 fasi (A+B) e 1 componente strutturale (cristalli lamellari)
b) Nella trasformazione ipoeutettica e ipereutettica
- Per T > T1: 1 fase (liquida) e 1 c.s. (liquido eutettico)
- Per Te < T < T2: 2 fasi (liquida+A) e 2 c.s. (liquido eutettico + cristalli di
A)
- Per T = Te: 3 fasi (liquido + A + B) e 3 c.s. (liquido eutettico+ cristalli di A
+ cristalli lamellari)
- Per T < Te: 2 fasi (A+B) e 2 c.s. (cristalli di A + cristalli lamellari)
Parziale miscibilità allo stato liquido
Si presentano due zone in cui sono presenti due fasi solide, monofasi, Alfa e
beta. La fase Alfa e a basso contenuto di beta, B=20%, caso limite di B in A, La
fase beta è a basso contenuto di A, B=90%, limite di solubilità di A in B. I
segmenti verticali vengono detti solvus, mentre la linea di solidus è sempre
orizzontale, in corrispondenza di Te la temperatura eutettica.
Al di sotto di Te abbiamo la zona di immiscibilità completa. Questo ci consente
di capire come gestire le trasformazioni in base alle differenti concentrazioni di
B, al di fuori della linea di solvus miscibilità completa all'interno la completa
immiscibilità.
A seconda della zona in cui sono, valgono considerazioni esposte per gli altri
due tipi di diagrammi di Stato binari.
Parziale miscibilità con miscelamento singolo
È il caso in cui la linea di solvus risulta inclinata. La fase alfa diminuisce
progressivamente il contenuto limite dell’elemento B al proprio interno, da 20%
a Te al 10% a Temperatura ambiente.
Trasformazione eutettoidica
Nel caso di una linea orizzontale più bassa di quella corrispondente alla
temperatura eutettica, Siamo in presenza di una trasformazione eutettoidica. È
una trasformazione che avviene in presenza di fasi tutte solide.
Altri casi di miscibilità parziale: trasformazione peritettica
Vi sono altri casi supportati nel campo della miscibilità parziale, una è la
trasformazione peritettica. In questo caso al posto dell'orizzontale eutettica Si
presenta la trasformazione orizzontale della peritettica. Il diagramma ha una
caratteristica che accomuna tutti i tipi paritetici e della presenza della curva di
liquidus al di sotto della trasformazione orizzontale zero-Variante. La linea
peritetticva separa le zone L + Alfa da L + beta e Alfa + beta. La
concentrazione corrispondente al punto P è detta concentrazione peritettica.
Per regole valide per gli altri diagrammi sono confermate anche in questo.
PRODUZIONE DEI MATERIALI METALLICI
La produzione inizia con processi metallurgici, due tipi: primari quando si parte
dai minerali che contengono gli ossidi del metallo, e secondari quando si parte
dai rottami. Concentriamoci sulla metallurgia dei materiali ferrosi, ovvero acciai
e ghise. La metallurgia del ferro è chiamata siderurgia. Il processo primario
della siderurgia usa l'altoforno, quello secondario usa invece il forno elettrico.
Siderurgia integrale primaria
Il minerale del ferro viene sottoposto a frantumazione e vagliatura. Poi si passa
in un altoforno insieme ad altri due elementi: coke di carbone (con funzione
legante, riducente e combustibile) e calcare con funzione fondente. All'interno
dell'altoforno si producono reazioni di riduzione del ferro dalla forma ossidata a
quella metallica:
+3
Fe O CO → 2 Fe+ 3CO
2 3 2
Il risultato è ad alto tenore di carbonio e quindi abbiamo una ghisa. Per
ottenere l'acciaio, invece, è necessario ridurre il tenore di carbonio mediante
l'insufflazione di ossigeno, Che reagisce con il carbonio per formare l'anidride
carbonica. Poi il tutto passa in un contenitore chiamato Siviera e infine viene
colato. A questo punto il calcare, introdotto insieme ai minerali minori,
galleggia nella ghisa perché è più leggero. Raffreddato tempestivamente fora la
loppa granulata che si usa come aggiunta nei cementi.
Siderurgia secondaria
Questa si basa sull'utilizzo dei forni elettrici che forniscono energia per la
fusione. Usa i rottami che vengono fusi con l'uso dell'arco elettrico. Dal forno,
dopo i trattamenti come l'aggiunta di additivi, ferro, leghe e insufflazione di
ossigeno, passa nuovamente in siviera e viene poi colato.
Impianti di colata
La solidificazione è ottenuta mediante due tecnologie, la colata in
lingottiera, cioè l'acciaio fuso dalla Siviera, viene colato in lingotti, se dopo
devono fare ulteriori lavorazioni prima di arrivare al semilavorato, e la colata
continua che consente di ottenere già semilavorati e consente un
raffreddamento più rapido, con maggiore velocità di nucleazione e un aumento
del numero di grani cristallini e riduzione della loro dime