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L L L
• Classe s1 2 2
SMOGRA ≤ 105 m /s
o 2
TSP ≤ 250 m
600s
o
• Classe s2 2 2
/s
SMOGRA ≤ 580 m
o 2
TSP ≤ 1.600 m
600s
o
• Classe s3: non soddisfano i criteri delle classi s1 e s2 / Prestazioni non dichiarate
Classi B , C , D - Produzione di Fumo
fl fl fl
• Classe s1 Smoke ≤ 750% x minuto
• Classe s2 Nessuna prestazione garantita
Gocce incandescenti - comportamenti
• Classi B, C, D -Gocce/particelle incandescenti
• Classe d0, nessuna produzione di gocce o particelle incandescenti nei primi 600 secondi della prova
SBI
• Classe d1, le gocce o particelle incandescenti prodotte nei primi 600 secondi della prova SBI non
persistono per più di 10 secondi sul provino
• Classe d2, Infiamma il filtro nell’attacco da piccola fiamma o Prestazione non dichiarata
IL TEST ISO 9705 - EN 14390
L’ SBI test poiché applicato su un piccolo campione del componente in esame, non rappresenta in modo
diretto uno scenario di incendio su larga scala, che possa evolvere potenzialmente verso il flash-over, e la
potenza del focolare di 30 Kw non può essere rappresentativa di un incendio. Per rappresentare un
incendio in ambiente chiuso è disponibile il test ISO 9705 assunto in ambito UE dalla EN 14390. Il test in
questa normativa è condotto disponendo su tutte le superfici di una camera di prova il componente da
testare. Un bruciatore a gas propano è disposto in un angolo ed è messo in funzione per 20 min. Esso
produce un HRR pari a 100 kW nei primi 10 min. per poi passare a 300 kW nei secondi 10 min. Al flash-over
l'HRR dell'incendio è circa pari a 1 MW. Durante il test sono misurati l'HRR (kW), il THR (MJ) e lo Smoke
2
/s).
Production Rate (SPR - m
In un Room Corner Test EN 14390 i parametri misurati (HRR, SPR) consentono valutazioni di FIGRA e
SMOGRA, dove i valori sono molto più elevati rispetto a quelli rilevati nella prova SBI (sino a 10 volte). Ma
l’aspetto più significativo è rappresentato dalla possibilità di prevedere l’evoluzione verso il flash-over
dell’elemento edilizio in questo scenario di fuoco.
Coperture - Protezione da fuoco esterno
Le coperture possono essere caratterizzate per la loro Reazione al fuoco esterno in riferimento a 4
differenti scenari di fuoco:
• il 1° scenario è ricostruito con un Burning Brand Test (t1) che simula la presenza di un oggetto
incendiato sul manto di copertura. Durante la prova (durata 60 min. di cui 30 di fuoco) vengono
misurati: la Propagazione esterna, la Penetrazione del fuoco nel substrato e i Danneggiamenti. Gli
altri 3 scenari sono più complessi del primo:
• Il 2° scenario (t2) Burning Brand Test in presenza di vento
• Il 3° scenario (t3) Burning Brand Test in presenza di vento e di una fonte di calore radiante
• Il 4° scenario (t4) Burning Brand Test in 2 fasi con applicazione diretta di fiamma, presenza di vento e
di calore radiante.
A seguito dei test la copertura può essere classificata guardando le tabelle.
Classe A2: Prodotti che al test SBI soddisfano i requisiti richiesti per la classe B. Devono inoltre in condizioni
di incendio generalizzato fornire contributi non significativi al carico di incendio ed al suo sviluppo.
Il potere calorifero dei materiali è il potere massimo totale di rilascio di calore di un prodotto
completamente bruciato che viene valutato sulla base dell’aumento di temperatura osservato durante la
prova. Si misurano: PCS-Potere calorifico (superiore) e PCI-Potere calorifico (inferiore). La prova di non
combustibilità è il comportamento dei prodotti che non contribuiscono, in maniera significativa,
all’incendio. Un campione cilindrico viene inserito per 30 minuti in un forno alla temperatura di 750°C.
Durante la prova si rilevano: ∆m (perdita di massa del provino), ∆t (aumento di temperatura del provino), t f
(durata in secondi delle fiamme continue).
Classe A2 – Comportamenti
I prodotti omogenei di classe A2 devono soddisfare i seguenti criteri:
• PCS ≤ 3,0 MJ/kg oppure
• ∆m ≤ 50% , t ≤ 20 secondi , ∆t ≤ 50°C
f
Per prodotto omogeneo si intende un prodotto consistente in un materiale singolo, avente massa volumica
e composizione completamente uniformi. Ogni componente sostanziale di prodotti non omogenei di classe
A2 deve soddisfare i seguenti criteri:
• PCS ≤ 3,0 MJ/kg oppure
• ∆m ≤ 50% , t ≤ 20 secondi , ∆t ≤ 50°C
f
Per componente sostanziale si intende un materiale che costituisce una parte significativa di un prodotto
non omogeneo.
Classe A2 – Comportamenti
fl
Ogni pavimento di classe A2 deve soddisfare i criteri già visti per le classi A2:
fl
• PCS ≤ 3,0 MJ/kg oppure
• ∆m ≤ 50%, t ≤ 20 secondi , ∆t ≤ 50°C
f 2
Viene però anche limitato il Flusso Critico di Calore. Per la classe A2 ≥ 8,0 kW/m
CHF
fl
Classe A1: Prodotti che non forniscono alcun contributo, anche in condizioni di incendio generalizzato. Per
questo motivo si presume che siano in grado di soddisfare automaticamente tutti i requisiti delle classi
inferiori.
PCS ≤ 2,0 MJ/kg , ∆m ≤ 50%, t ≤ 0 secondi , ∆t ≤ 30°C
f
Classe A1- Comportamenti
Ogni componente sostanziale di prodotti non omogenei di classe A1 deve soddisfare i criteri validi per i
prodotti omogenei. Per ogni componente non sostanziale esterno di prodotti non omogenei A1 deve
risultare:
• 2
PCS ≤ 2,0 MJ/kg e inoltre PCS ≤ 2,0 MJ/m , FIGRA ≤ 20 W/s (classe B – 120 W/s);
0,2 MJ
• LFS - non raggiunge il bordo del provino , THR ≤ 4 MJ (classe B – 7,5MJ)(s1-d0)
600s 2
Ogni componente non sostanziale interno di prodotti non omogenei A1 soddisfa: PCS ≤ 1,4 MJ/m
Classe A1 /A1 – Comportamenti
L fl
I pavimenti omogenei e non omogenei di classe A1 e gli elementi lineari di classe A1 soddisfano gli stessi
fl L
criteri dei prodotti A1.
Materiali incombustibili
Per essere considerati delle classi A1 e A1 senza essere sottoposti a prove, i prodotti devono essere
fl
composti solo di uno o più dei seguenti materiali:
- argilla espansa, perlite espansa, vermiculite espansa.
- Lana di roccia, vetro multicellulare.
- Calcestruzzo ed elementi in silicato di calcio.
- Elementi in gesso e malte di gesso, fibrocemento, cemento, calce, aggregati minerali.
- Rame, zinco, alluminio e loro leghe , piombo.
- Prodotti in ardesie e pietre naturali.
- Vetro, vetroceramica, ceramica.
Questi prodotti prima indicati, se incollati, potranno essere considerati ( senza prove ) delle classi A1 e A1fl
se la colla non supera lo 0,1% del peso o del volume e cioè non potranno contenere più del’1% in peso o
volume di materiale organico ripartito in maniera omogenea.
I pannelli composti e i prodotti che contengono materiali organici ripartiti in maniera non omogenea non
sono invece classificabili senza prove specifiche.
Caratteristiche
Ad altri componenti, con caratteristiche note, possono essere attribuite determinate classi di reazione al
fuoco senza che siano sottoposti ad ulteriori prove. Tra essi si segnalano:
- I pannelli in cartongesso, inseriti - a seconda delle caratteristiche - nelle classi A2-s1,d0 o B-s1,d0
(ce ne sono però di certificati A1)
- Il legno da costruzione inserito nella classe D-s2,d0
- I pannelli (base legno) agglomerati con cemento inseriti nella classe Bfl-s1
- I pannelli di legno massiccio, di compensato, di fibre di legno duro, di fibre MDF, OSB, inseriti nella
classe Dfl-s1
- I pannelli di fibre di legno medio o dolce inseriti nella classe E fl
Euroclasssi normative cogenti
In Italia la reazione al fuoco dei materiali era, sino al 2005, regolamentata dal D.M. 26/6/84 in cui la
classificazione dei materiali prevedeva che i materiali non combustibili fossero inclusi nella classe 0 e che ai
materiali fossero assegnate le classi 1,2,3,4,5 con l’aumentare della loro partecipazione alla combustione. Il
D.M 15.03.2005 è stato emanato proprio allo scopo di chiarire le regole per garantire la correttezza delle
scelte relative ai materiali e la loro aderenza alle prescrizioni della normativa.
Per i materiali non combustibili la traduzione è immediata. Negli edifici soggetti ai controlli VV.FF, è
prescritta la presenza di materiali incombustibili: è richiesta la classe 0 di reazione al fuoco, sono utilizzati
per impiego a pavimento e A1 per
prodotti di classe A1 per impiego a parete e a soffitto, di classe A1 FL L
elementi lineari. Per le classi intermedie (classi 1,2,3 per il D.M. 26.06.1984) valgono invece le regole
riassunte qui di seguito: impiego a parete
Reazione al fuoco - arredi
Finora abbiamo visto i comportamenti e la classificazione di materiali e componenti facenti perennemente
parte delle costruzioni edilizie. Dobbiamo ancora introdurre comportamenti e classificazione degli arredi
fissi e mobili, oggetti da cui prende origine il fenomeno incendio.
Per farlo dobbiamo conoscere i contenuti di alcune norme tecniche dedicate ai materiali combustibili
presenti nei locali e che sono ancora in vigore a valle dell’introduzione delle euroclassi. La classificazione è
quella prevista in UNI 9177:2008 per cui:
- La classe 0 è attribuita ai materiali incombustibili.
- Le classi 1,2,3,4,5 vengono attribuite in ragione dei comportamenti rilevati in più prove connesse.
Se una fiamma di n dimensioni viene applicata per n secondi, investe l’arredo su una sola faccia o su
entrambe le facce o in presenza di calore radiante, dalle tabelle potremo vedere il tempo di post-
combustione, il tempo di post-incandescenza, la zona danneggiata, la velocità di propagazione della
fiamma.
Richieste di prestazione
Ma quali prestazioni vengono richieste generalmente ai diversi edifici in termini di reazione al fuoco? E
quali sono gli ambienti interni soggetti a maggiori limitazioni?
Citiamo qualche esempio tratto:
- dalla normativa prescrittiva ancora vigente, ancora applicabile agli edifici soggetti a controllo da parte
dei VV.FF.
- dal Codice di Prevenzione Incendi che introduce i principi di FSE nella legislazione italiana e che (per
ora) si applica in modo facoltativo agli edifici soggetti a controllo da parte dei VV.FF. e oggetto di
regole tecniche specifiche.
Regole tecniche: prescrizioni
Negli edifici soggetti ai controlli dei VV.FF. valgono alcune prescrizioni di carattere generale.
- Nei passaggi in genere (corridoi, disimpegni, scale, rampe) almeno il 50% di tutte le superfici deve
essere compreso in classe A1(ex classe 0). In questi spazi le restanti superfici devono essere comprese
nelle seguenti classi ( ex classi 1 )
- Negli spazi rimanenti è consentito che le pavimentazioni, compresi i relativi rivestimenti, siano di
(ex)classe 2