2. TIPI DI ISOMERIA CONFIGURAZIONALE
I. Isomeria geometrica (cis/trans o E/Z)
Presente nei composti alchenici (doppio legame C=C) e nei cicli.
Gli isomeri differiscono per la posizione relativa di due gruppi rispetto al piano del doppio
legame o del ciclo.
Esempio:
Acido but-2-enoico:
₃
Cis: i due gruppi -CH sono dallo stesso lato del doppio legame.
o ₃
Trans: i due gruppi -CH sono da lati opposti.
o
Nomenclatura E/Z (regole Cahn-Ingold-Prelog):
Si assegna priorità ai gruppi legati al doppio legame.
Z (zusammen) = gruppi ad alta priorità sullo stesso lato.
E (entgegen) = gruppi ad alta priorità su lati opposti.
II. Isomeria ottica (enantiomeri)
È causata dalla presenza di centri chirali (tipicamente carboni asimmetrici).
Gli isomeri non sono sovrapponibili alla loro immagine speculare.
Si distinguono in enantiomeri e diastereoisomeri (vedi sotto).
3. CHIRALITÀ
La chiralità è la proprietà di un oggetto (o molecola) di non essere sovrapponibile alla propria
immagine speculare. Il termine deriva dal greco cheir = mano, un esempio classico di oggetto
chirale.
Centro chirale
(centro stereogenico):
Un atomo di carbonio (o altro elemento) legato a quattro gruppi diversi.
È la condizione necessaria e sufficiente per la chiralità nelle molecole organiche semplici.
Esempio: ₃
Il carbonio del lattato è chirale: legato a –OH, –CH , –COOH e –H.
Enantiomeri:
Sono due molecole chirali che sono immagini speculari non sovrapponibili.
Hanno proprietà fisiche identiche (punto di fusione, ebollizione, solubilità), ma ruotano il
piano della luce polarizzata in direzioni opposte:
Dextrorotatorio (d o +): ruota la luce verso destra.
o Levorotatorio (l o –): ruota la luce verso sinistra.
o
Diastereoisomeri:
Stereoisomeri non sovrapponibili e non immagini speculari.
Si verificano quando ci sono due o più centri chirali.
Hanno proprietà fisiche diverse e comportamenti chimici differenti.
Esempio:
Il 2,3-butanediolo può avere tre stereoisomeri: due enantiomeri e un meso-composto.
Molecole achirali con centri chirali (composti meso):
Alcune molecole, pur contenendo centri chirali, sono achirali perché possiedono un piano di
simmetria interno.
Questi sono detti composti meso.
Esempio:
Acido tartarico ha due centri chirali, ma può essere meso.
4. RICONOSCIMENTO DI UNA MOLECOLA CHIRALE
Criteri:
1. Ha almeno un carbonio asimmetrico (legato a 4 gruppi diversi).
2. Non è sovrapponibile alla sua immagine speculare.
3. Non ha piano di simmetria interno.
Tecniche di assegnazione della configurazione (R/S):
Si usa la nomenclatura di Cahn-Ingold-Prelog per determinare la configurazione assoluta:
Si assegna priorità ai gruppi legati al centro chirale.
o Si orienta la molecola con il gruppo a priorità più bassa dietro.
o Se l’ordine 1-2-3 è orario, la configurazione è R (rectus).
o Se è antiorario, è S (sinister).
o
Reattività e Orientamento dei Gruppi Funzionali
1. Introduzione
I gruppi funzionali sono insiemi specifici di atomi all’interno di una molecola che determinano le
sue proprietà chimiche, reattività, e il comportamento in diverse condizioni. La presenza di un
gruppo funzionale influisce anche sull’orientamento delle reazioni, in particolare nella chimica dei
composti aromatici.
2. Reattività: concetti generali
La reattività di un gruppo funzionale dipende da:
Elettronegatività degli atomi coinvolti
Effetti elettronici (induttivi e di risonanza)
Ibridazione
Polarizzazione dei legami
Presenza di coppie elettroniche libere
Questi fattori determinano se un gruppo si comporta da nucleofilo, elettrofilo, base, acido o da buon
gruppo uscente.
3
. Gruppi funzionali principali: struttura e reattività
A. Alcoli (–OH)
Nucleofili deboli, ma possono essere attivati da protonazione.
In ambiente acido, possono agire da elettrofili tramite formazione di ioni ossonio.
Reazioni tipiche: ossidazione, sostituzione nucleofila, disidratazione (eliminazione E1).
B. Eteri (R–O–R’)
Inerti in condizioni neutre, ma reattivi in ambiente acido forte.
Possono subire scissione eterolitica con formazione di alcoli e alogenuri alchilici.
Gli epossidi, eteri ciclici a tre termini, sono molto reattivi verso nucleofili.
C. Gruppo carbonilico (C=O)
Presente in:
Aldeidi e chetoni: elettrofili in addizioni nucleofile.
Acidi carbossilici e derivati (esteri, ammidi, anidridi, cloruri acilici): reattivi in sostituzioni
nucleofile aciliche.
Il carbonio carbonilico è elettrofilo per la polarizzazione del doppio legame C=O.
D. Ammine (–NH₂, –NHR, –NR₂)
Fortemente nucleofile e basiche.
Reagiscono con alogenuri alchilici (alchilazione), carbonili (formazione di immine e
enammine), acidi carbossilici (formazione di ammidi).
La basicità diminuisce in presenza di gruppi elettron-attrattori.
. Acidi carbossilici e derivati
E Reagiscono come elettrofili, subendo sostituzioni nucleofile.
Reattività (dal più al meno reattivo): cloruri acilici > anidridi > esteri > ammidi.
Reazioni tipiche: esterificazione, idrolisi, sintesi di ammidi.
F. Alcheni e alchini (C=C, C≡C)
Reagiscono tramite addizione elettrofila.
L’alchene è nucleofilo (elettroni π).
Reazioni: idrogenazione, alogenazione, addizione di acidi, ossidazioni selettive.
G. Composti aromatici
L’anello benzenico è stabile e subisce sostituzione elettrofila aromatica (SEAr).
Il tipo e la posizione dei gruppi sostituenti determinano la reattività e l’orientamento.
4. Orientamento dei gruppi funzionali nei composti aromatici
Quando un anello aromatico già presenta un gruppo sostituente, esso dirige i nuovi gruppi in
posizioni specifiche:
Orto (adiacente)
Meta (separato da un carbonio)
Para (opposto)
Specie Orto/Para-Orientanti
1. Definizione
In una sostituzione elettrofila aromatica (SEAr), i gruppi già presenti sull’anello benzenico
influenzano:
la velocità della reazione
la posizione della nuova sostituzione (orto, meta, para)
I gruppi orto/para-orientanti dirigono l’elettrofilo verso le posizioni 2 (orto) e 4 (para)
rispetto a sé stessi.
2. Caratteristiche dei gruppi orto/para-orientanti
a. Attività elettronica
Donano densità elettronica all’anello tramite:
Effetto +M (mesomero) → donazione di coppie elettroniche tramite risonanza
o Effetto +I (induttivo) → rilascio di elettroni attraverso legami sigma
o
b. Risultato:
L’anello è più reattivo verso elettrofili.
Le posizioni orto e para diventano più ricche di elettroni, quindi preferenziali per l’attacco
elettrofilo.
3. Risonanza e stabilizzazione dell’intermedio
Quando un elettrofilo attacca l’anello, si forma un intermedio arenio (carbocatione stabilizzato). Nei
casi orto/para:
Il gruppo orto/para-orientante può delocalizzare la carica positiva per risonanza.
Questo stabilizza l’intermedio, rendendo la reazione più veloce.
4. Conclusioni
I gruppi orto/para-orientanti sono fondamentali per prevedere:
Dove si attaccherà un elettrofilo su un anello aromatico
Quanto velocemente avverrà la reazione
Quali prodotti saranno predominanti
Effetti Induttivi e Coniugati (Mesomeri)
1
. Introduzione
In chimica organica, la distribuzione degli elettroni in una molecola è fondamentale per
determinarne:
la reattività
la stabilità
l’acidità o basicità
l’orientamento delle reazioni
Due effetti elettronici principali regolano questa distribuzione:
Effetto Induttivo (I)
Effetto Mesomero o Coniugato (M)
2. Effetto Induttivo (I)
Definizione
È un effetto elettronico di tipo permanente, che si propaga attraverso i legami sigma (σ), dovuto alla
differenza di elettronegatività tra gli atomi coinvolti.
Tipologie
Effetto –I (attrattore):
Gruppi o atomi elettronegativi attraggono densità elettronica verso di sé.
o ₂
Es.: –NO , –CN, –COOH, –Cl, –F
o
Effetto +I (donatore):
Gruppi meno elettronegativi o rilascianti elettroni spingono elettroni verso la
o molecola.
₃ ₃ ₃
Es.: –CH , –R, –Si(CH )
o
Conseguenze
Acidità: un effetto –I aumenta l’acidità (stabilizza l’anione).
Basicità: un effetto +I aumenta la basicità (arricchisce il sito basico).
Polarizzazione di legami: facilita reazioni come rotture eterolitiche.
3. Effetto Mesomero (M) o Coniugato
Definizione
È un effetto elettronico di tipo risonante, che si propaga attraverso legami π (doppi) o orbitali p
adiacenti, mediante delocalizzazione di elettroni.
Tipologie
Effetto +M (donatore per risonanza):
Gruppi con coppie elettroniche libere che si coniugano con doppi legami o
o sistemi aromatici.
₂
Es.: –OH, –NH , –OR, –Cl
o
Effetto –M (attrattore per risonanza):
Gruppi con doppi legami polari o atomi fortemente elettronegativi con orbitali p
o vuoti. ₂
Es.: –NO , –COOH, –CN, –CHO
o
Conseguenze
Stabilizzazione di cariche: la delocalizzazione stabilizza ioni o intermedi reattivi.
Reattività aromatica: determina orientamento e reattività nei composti aromatici.
Colori e proprietà ottiche: sistemi con estesi effetti mesomeri possono assorbire luce
visibile.
6. Conclusioni
Gli effetti induttivi agiscono localmente attraverso legami sigma e influenzano proprietà
come acidità e polarità.
Gli effetti mesomeri agiscono attraverso la delocalizzazione di elettroni e sono fondamentali
per la stabilità delle molecole e la selettività delle reazioni.
Comprendere questi effetti è cruciale per prevedere la reattività, progettare sintesi organiche,
e analizzare strutture molecolari complesse.
Alcoli, Fenoli ed Eteri
1. Alcoli
1.1 Definizione
Gli alcoli sono composti organici che contengono uno o più gruppi ossidrilici –OH legati a un
atomo di carbonio ibridato sp³ (cioè non aromatico).
1
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