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IL PERCORSO DELLA LINFA
Nel linfonodo viene drenata la linfa che attraversa gli strati del parenchima a partire dalla zona più esterna,
fino ad arrivare all’ilo per poi fuoriuscire.
Il fluido (linfa) effettua un processo di risalita perchè viene convogliata dai capillari linfatici in vasi di più
grosso calibro, detti vasi linfatici precollettori, fino ad arrivare a grossi vasi di tipo linfatico, dette stazioni
linfonoidali (linfonodi), che si immettono nelle grosse vene e risaliranno fino a tornare alla circolazione
venosa, giungendo nell’atrio destro.
Prima di arrivare ai grossi vasi presenti in prossimità del cuore, la linfa subisce un processo di filtrazione:
viene filtrata attraverso organelli detti linfonodi (organi linfatici di secondo grado) che sono dislocati in
tutto il nostro corpo. 24
Quando la linfa esce dal vaso linfatico efferente, viene convogliata in
vasi linfatici dal calibro sempre maggiori fino ai più grossi che sono il
tronco linfatico e dotto toracico che riversano la linfa in grosse vene
che si trovano alla base del collo per far ritornare il fluido al cuore.
il tronco linfatico di destra sarà quel grosso vaso linfatico che
raccoglie la linfa da testa e collo e la riversa in una grossa vena
(bronco mediastinico che si divide in due) alla base del collo a
destra.
il dotto toracico raccoglie la linfa da tutta la parte bassa del
corpo e la convoglia alla base del collo nelle grosse vene (vena
succlavia sinistra e vena giugulare interna sinistra) a sinistra.
Capillari linfatici vaso linfatico afferente linfonodo vaso linfatico efferente tronco linfatico
dotto collettore vena succlavia
ORGANI PRESENTI NEL SISTEMA LINFATICO
Nel sistema linfatico identifichiamo:
organi linfoidi primari: midollo osseo e timo. Vengono detti perché sono coinvolti nella genesi dei
linfociti T e hanno la funzione di drenare la linfa.
Il midollo osseo fa emopoiesi quindi è il responsabile della prima fase maturativa
dei linfociti perché essi completeranno il
processo maturativo nel timo dove si
differenziano
Il timo è considerato un organo primario
perché si occupa del differenziamento dei
linfociti T
organi linfoidi secondari: linfonodi, tonsille, adenoidi,
placche di Peyer, appendice vermiforme, milza.
quando il sistema linfatico non funziona correttamente, quindi non riesce a svolgere la sua funzione di
drenaggio del liquido interstiziale, li liquido si accumula dando una condizione detta EDEMA (ristagno del
fluido interstiziale che non riesce ad essere drenato correttamente).
*Le mammelle sono ricche di vasi linfatici per cui, nel momento in cui si esegue una mastectomia o
un’asportazione parziale della mammella, vengono anche asportati parte dei linfonodi ascellari se il
processo tumorale si è diffuso, poiché si va ad analizzare il linfonodo più vicino alla massa per vedere se
sono stati coinvolti (linfonodo sentinella). A volte i linfonodi sentinella vengono asportati completamente
(svuotamento ascellare). Di conseguenza, queste pazienti presenteranno al braccio corrispondente, una
condizione di edema. 25
LA LINFA
La linfa è il fluido che scorre all’interno dei vasi linfatici
e prende origine dal liquido interstiziale. Parte di questo
fluido, deriva dal sangue che scorreva all’interno dei
capillari. Di questo fluido, il 90% viene assorbito dai
capillari sanguigni venosi. La linfa si arricchisce anche di
alcune proteine (ormoni, antigeni,…).
Caratteristiche:
Cellule Leucociti (funzione immunitaria)
APC (presentanti l’antigene)
Matrice Albumine (trasporto, pressione oncotica)
Globuline (trasporto, funzione immunitaria)
Fibrinogeno (coagulazione)
Normalmente ha un aspetto trasparente o leggermente giallognolo, isotonico al plasma ma a basso
contenuto di proteine. Se proviene dai villi dell’intestino tenue, è invece lattescente (opaco) a causa del
contenuto lipidico, detto chilo.
CAPILLARI LINFATICI
(L’anatomia dei capillari linfatici è notevolmente differente da quella dei capillari vascolari, o sanguigni; inoltre, i
capillari linfatici sono maggiormente permeabili)
La circolazione linfatica ha inizio nei tessuti periferici con una rete di capillari linfatici chiusi, che
differiscono dai capillari sanguigni poiché:
1. Hanno un diametro luminale maggiore
2. Hanno pareti più sottili e l’endotelio manca di una lamina basale continua
3. Hanno un aspetto irregolare o appiattito
4. Le loro cellule endoteliali possiedono filamenti ancoranti di collagene che si estendono dalla lamina
basale incompleta nel tessuto connettivo circostante e contribuiscono a mantenere aperte le vie di
passaggio quando la pressione interstiziale aumenta
5. Hanno un’elevata permeabilità perché le cellule endoteliali, invece di essere saldamente aderenti
fra loro, si sovrappongono e presentano interruzioni attraverso le quali passano i fluidi.
Le cellule endoteliali di un capillare linfatico non sono unite strettamente tra loro, ma si sovrappongono. La
regione che va a sovrapporsi agisce come una valvola a senso unico che permette l’entrata del fluido
interstiziale e di soluti (incluse le proteine), insieme a virus, batteri e detriti cellulari, ma non la loro
fuoriuscita nel fluido interstiziale. I capillari linfatici sono particolarmente numerosi nel tessuto connettivo
sottocutaneo e nelle membrane mucose, nonché nella mucosa e nella sottomucosa del tratto digerente.
Nell’intestino tenue, dove trasportano i lipidi assorbiti, i capillari linfatici sono molto sviluppati e vengono
chiamati vasi chiliferi. I capillari linfatici sono presenti nella maggior parte dei tessuti, mancando nei tessuti
non vascolarizzati, come la cornea. 26
1. I LINFONODI
I linfonodi sono piccoli organelli linfatici di tipo secondario che sono localizzati in tutto il corpo e a cui
giunge la linfa che viene raccolta nel vaso linfatico. In particolare, alcuni aggregati di linfonodi li ritroviamo a
livello:
Cervicale. I linfonodi cervicali filtrano la linfa che si forma nella testa e nel collo, compresa quella
presente nei vasi linfatici delle meningi encefaliche.
Ascellare. I linfonodi ascellari filtrano la linfa che giunge al tronco dagli arti superiori. Nella
femmina, drenano anche la linfa proveniente dalla ghiandola mammaria
Epitrocleare (gomito)
Inguinale. I linfonodi inguinali filtrano la linfa che giunge al tronco dagli arti inferiori
Poplitea (ginocchia). I linfonodi poplitei filtrano la linfa che giunge alla coscia dalla gamba.
Toracico. I linfonodi toracici filtrano la linfa proveniente dai polmoni, vie aeree e formazioni del
mediastino
Sono considerati organi pieni, sono molto piccoli infatti la larghezza dell’asse maggiore non supera i 3 cm.
Essendo organi pieni (presentanti tessuto connettivo all’esterno noto come capsula, tessuto funzionale
detto parenchima e suddivisione in lobi e lobuli), presentano un ilo. L’ilo è una struttura che ritroviamo
negli organi pieni ed è un punto dell’organo che generalmente viene identificato con una rientranza
leggermente concava, ed è il punto in cui si interrompe la capsula stromale. È un punto nevralgico perché
qui ritroviamo una serie di strutture in entrata e in uscita,
importanti per l’organo:
vasi sanguigni
arteria in ingresso
vena in uscita
nervi
vasi linfatici che solitamente drenano l’organo
Nel linfonodo, a livello dell’ilo vi è la presenza di un grosso vaso
linfatico efferente attraverso il quale, la linfa che è stata drenata
dal linfonodo, verrà fuori. La linfa entra attraverso una serie di vasi
linfatici afferenti.
Possiamo dire quindi:
vaso linfatico efferente è unico: presente a livello dell’ilo e fa uscire la linfa
vasi linfatici afferenti sono tanti: portano la linfa nel linfonodo e si immettono nella parte opposta
a quella dell’ilo
Il parenchima del linfonodo si suddivide in 3 strati:
zona corticale: zona più esterna; qui sono localizzati i follicoli linfatici che contengono linfociti B e
1. macrofagi organizzati. Le masserelle allungate di tessuto linfoide denso presenti tra i seni della
midollare sono chiamate cordoni midollari. Dopo essere passata attraverso i seni midollari, la linfa
prende la via dei vasi linfatici efferenti situati all’ilo del linfonodo.
zona para-corticale: zona intermedia; qui predominano i linfociti T. Qui i linfonodi circolanti
2. lasciano il torrente circolatorio ed entrano nel linfonodo, attraversando le pareti dei vasi sanguigni
zona midollare: zona più interna; qui sono presenti macrofagi e a volte anche plasmacellule che
3. producono anticorpi 27
2. TONSILLE
Le tonsille sono organi secondari del sistema linfatico, rappresentano aggregati di
tessuto linfoide che si localizzano a livello della cavità orale. Si distinguono in:
tonsille palatine che si trovano nella parte posteriore del palato molle
tonsille faringee anche dette adenoidi, che si trovano nella parte posteriore
della rinofaringe (parte profonda delle cavità nasali)
tonsille linguali che si localizzano ai lati della lingua
Sono posizionate in queste zone perché sono quelle che hanno più diretto contatto
con l’esterno, quindi è più probabile che possano entrare sostanze esterne. Le
tonsille contengono linfociti B, T e macrofagi che si occupano di fare fagocitosi.
3. APPENDICE VERMIFORME
L’appendice vermiforme è un organo secondario del sistema linfatico e
rappresenta anch’essa un ammasso di tessuto linfoide. È un organo molto piccolo
che ritroviamo a livello intestinale nella prima parte dell’intestino crasso e la zona
a cui l’appendice è collegata, si chiama cieco. È detta così perché è molto piccola e
somiglia ha un vermicello. Essa ha all’interno linfociti B, T e macrofagi. La sua
funzione è quella di sorveglianza immunologica.
Un tempo era una parte di intestino aveva un diametro maggiore e svolgeva
assorbimento di nutrimenti; nel corso dell’evoluzione, ha perso questa funzione
cardine ed è diventata solo ammasso di tessuto linfoide che si occupa di sorveglianza immunologica. Ha
stretti rapporti con il peritoneo, ecco perché spesso infiammandosi può causare peritonite che consiste
nell’infiammazione generale di tutto il peritoneo.
MALT
Oltre agli organi specifici deputati che fanno sorveglianza immunologica, all’interno di organi dell’apparato
digerente e respiratorio e nella vescica, si ritrova un piccolo aggregato di tessuto linfoide che fa
sorveglianza immunologica, ed è il MALT: Tessuto Linfoide Associato alle Mucose. Un esempio, sono le
formazioni tonsillari che si trovano nella pa