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Descrizione dei muscoli
(VEDERE IMMAGINI SUL LIBRO) 49Pag.50Pag.Il muscolo platisma, che è un muscolo in parte superficiale, perché si origina dalla pelle della spalla e del torace, quindi parte non sull'ossa, ma parte sullacute, però si attacca poi in alto sulla mandibola; il muscolo platisma è un altro muscolo che ci consente di aprire la bocca, oltre al fatto che essendo attaccato sulla pelle sia della regione mandibolare, che della regione del collo, è quel muscolo che ci consente di fare le pieghe a livello del collo o a livello della bocca.
Tra i muscoli estrinseci abbiamo detto che lo strato intermedio è dato dai muscoli spino costali, che sono due; partono dalla colonna vertebrale e vanno verso le coste e si chiamano muscoli dentati posteriori, uno superiore e uno inferiore. Il dentato superiore va dalla colonna vertebrale alle coste, ma con andamento dall'alto verso il basso, invece l'inferiore va con l'andamento dal basso verso l'alto.
Il dentato posteriore è un muscolo dell'inspirazione, mentre il dentato posteriore inferiore è un muscolo dell'espirazione, ovvero il primo solleverà le coste, il secondo le abbasserà; il superiore si attacca su 4 vertebre, che sono la settima cervicale e le prime tre toraciche, mentre come coste nel portarsi in basso si attacca su 4 coste, dalla seconda alla quinta, quindi il muscolo dentato posteriore superiore si origina dai processi trasversi delle vertebre. Il posteriore inferiore invece ha l'andamento delle fibre opposte, C7, T1, T2 e T3. Si origina dai processi trasversi dalle due ultime vertebre toraciche, quindi T11 e T12, e dalle prime 3 vertebre lombari L1, L2, L3 e si porta ad inserirsi sulle ultime 4 coste, l'azione è quella di abbassare le coste. La muscolatura superficiale del dorso è fatta invece da muscoli che noi possiamo vedere, che sono il trapezio, il grande dorsale, l'elevatore delle scapole.Due muscoli romboidi, grande quello in basso e piccolo quello in alto. Quindi i muscoli che noi chiamiamo più superficiali complessivamente muscoli spinoappendicolari sono in realtà questi 5 muscoli, e anch'essi non hanno una disposizione sullo stesso piano; il più superficiale è il trapezio, parzialmente coperto dal trapezio c'è il grande dorale, poi un po' più in profondità ci sono i due muscoli romboidi, e sempre in profondità, al di sopra del piccolo romboide c'è l'elevatore della scapola.
Il primo strato della muscolatura spinoappendicolare è dato dal muscolo trapezio o cucullare; il trapezio si scompone in tre parti: abbiamo delle fibre discendenti, delle fibre orizzontali e delle fibre ascendenti. Le fibre discendenti partono dall'alto, dalla base dell'osso occipitale e si originano dalla nuca, cranio, e vanno dalle vertebre cervicali iniziali fino alle prime vertebre.
toraciche;che vanno dall'ultima vertebrale fibre orizzontali sono quelle cervicale allasono dirette dal basso verso l'alto sonoprima toracica; mentre le fibre ascendentiquelle che vanno dalle terza fino alle dodicesima vertebra toracica, dove siinseriscono sulla clavicola e sulla scapola. Se uso solo le fibre della parte alta,tireranno verso l'alto la scapola e la clavicole, quindi sollevano la spalla, quelletirano la spalla verso l'interno, quelle che sono verso il bassoche sono orizzontalila abbassano. in parte all'inizio è coperto dal trapezio, la parte finale del trapezio copre la parte inizialeIl grande dorsaledel grande dorsale. Il grande dorsale si origina dalle vertebre toraciche che in parte sono anche la sede diquindi va dalla sesta vertebra toracica, fino all'intera colonna lombare, all'intero sacro,attacco del trapezio, fino ad arrivare alla porzione iliaca dell'osso dell'anca, quindi haun attacco molto ampio,
Dal punto di vista delle fibre è un muscolo largo, perché ha un enorme estensione. Il tendine di origine prossimale è un enorme aponeurosi, dopo di che parte il ventre muscolare e si porta verso l'alto sull'omero, raggiungono il cosiddetto tubercolo minore dell'omero. Quando contraggo questo muscolo faccio l'intrarotazione dell'omero e lo spostamento indietro; se invece tengo bloccato l'omero posso aiutare un minimo la respirazione; il grande dorsale contribuisce anche alla stabilizzazione dei movimenti che io faccio con il dorso.
Il grande romboide è quello che va dalle prime 4 vertebre toraciche, fino alla scapola, quindi è un muscolo posto in profondità rispetto al trapezio; come movimento sposta verso l'interno, ovvero l'adduzione della scapola e l'elevazione della scapola. Sta un po' più in alto, va dalla settima vertebra cervicale fino alla scapola.
Come il completamento verso l'alto del grande romboide consente lo stesso movimento. L'elevatore della scapola va dalle prime 4 vertebre cervicali, fino alla scapola, e il suo movimento è quello di elevare la scapola verso l'alto.
Gabbia toracica
La gabbia toracica rappresenta lo scheletro della regione toracica, essa è in realtà la somma di alcune strutture, le 12 vertebre del tratto toracico e dorsale che però vengono ad essere articolate con 12 coppie di ossa che sono le coste, e il tutto viene ad essere chiuso anteriormente da un osso piatto impari e mediano che è lo sterno.
I movimenti che si compiono con la gabbia toracica riguardano la funzione respiratoria, in quanto noi non respiriamo attraverso gli organi dell'apparato respiratorio; attraverso gli organi dell'apparato respiratorio noi compiamo una funzione biologica che è la ventilazione; la respirazione è semplicemente l'atto meccanico attraverso il
La respirazione si mobilizza attraverso la gabbia toracica e in particolare si chiama atto respiratorio. Questo atto è composto da due diversi momenti: una fase detta inspiratoria, durante la quale per effetto dell'azione di alcuni gruppi muscolari le coste si sollevano, cioè si elevano. L'innalzamento delle coste determina una condizione biomeccanica particolare: quando osserviamo la gabbia toracica in condizioni di riposo, notiamo che il diametro trasversale della gabbia toracica è maggiore di quello anteroposteriore, cioè la gabbia toracica è più larga che profonda. Tuttavia, quando tiriamo su le coste durante l'atto inspiratorio, il diametro anteroposteriore si incrementa, cioè la gabbia toracica diventa tanto profonda quanto è larga. Questo consente ai polmoni, che sono gli organi dell'apparato respiratorio, di potersi espandere e quindi di poter accogliere l'aria.
quantità di aria che biomeccanicamente viene introdotta per una differenza di pressione all'interno delle vie respiratorie. Se noi mettessimo in atto questo evento meccanico e non creassimo per effetto di questo evento meccanico la differenza di pressione tra l'interno delle nostre vie aeree e l'esterno del nostro corpo, l'aria nelle nostre vie aeree non ci entrerebbe.
L'evento meccanico che noi chiamiamo inspirazione non si compone solo di questa fase, c'è anche la fase espiratoria che banalmente è l'abbassamento delle coste, cioè per effetto dell'azione di alcuni muscoli le coste si abbassano, per cui la gabbia toracica che è diventata più profonda durante l'inspirazione, torna durante l'espirazione ad essere meno profonda e ad essere decisamente più larga di quanto non si profonda. Quindi in realtà tutta l'attività muscolare che riguarda
La ragione toracica, quindi i muscoli intrinseci ed estrinseci del torace, ovviamente riguarderanno la funzione respiratoria.
Nella gabbia toracica abbiamo le 12 vertebre dorsali o toraciche posteriormente, lateralmente abbiamo 12 coppie di coste, che sembrano ossa lunghe ma non lo sono, e anteriormente abbiamo la gabbia toracica che è lo sterno, e poi c'è una sorta di prolunga azzurra che connette le coste allo sterno; perché in realtà tutte e 12 le coste si articolano con le vertebre dorsalmente, mentre anteriormente la situazione cambia. Cambia perché tutte le coste, chi più e chi meno, sono corte, cioè non riescono a raggiungere lo sterno, per cui c'è bisogno di una sorta di prolunga che unisce lo sterno alla costa, che è la cosiddetta cartilagine costale; cioè ci sono strutture fatte di cartilagine ialine che sono le cosiddette cartilagine costali.
Non tutte le coste raggiungono lo sterno, proprio in base al rapporto che le coste contraggono con l'osso sterno noi le dividiamo in 3 gruppi: il primo gruppo è costituito dalle coste vere, più precisamente coste sternali, sono quelle che hanno una propria singola cartilagine costale con la quale si uniscono allo sterno, e quelle che hanno questo tipo di situazione sono le prime 7 coste, dette appunto coste sternali o vere. L'ottava, la nona e la decima costa invece non raggiungono direttamente lo sterno, ma attraverso delle loro cartilagini costali si uniscono alla cartilagine costale della settima costa; questo è il motivo per il quale le coste ottava, nona e decima su alcuni libri sono definite false, false in realtà perché non raggiungono con la loro cartilagine costale lo sterno, ma vengono definite precisamente coste asternali. In fine l'undicesima e la dodicesima costa, vengono definite dai libri fluttuanti, ma la definizione corretta è coste asternali.Le coste libere, nel senso che sono libere da articolazioni, l'undicesima e la dodicesima terminano appuntite, senza entrare in contatto per nulla con le precedenti, e nemmeno con lo sterno, quindi non si articolano anteriormente con nulla, rimangono libere da articolazioni.
Le coste sono 12 coppie di ossa, hanno il diametro della lunghezza prevalente sulla larghezza e sullo spessore, ma questo criterio non basta per definire un osso lungo, in quanto non presenta il canale midollare e la sua ossificazione è di tipo diretta, quindi queste ossa vengono classificate come ossa piatte. Queste ossa si ossificano direttamente perché il torace è importante che sia compatto già alla nascita, così come il cranio, è abbastanza importante che sia dall'inizio abbastanza solido; quindi è un osso piatto dal punto di vista della modalità di ossificazione, è un osso allungato in quanto il diametro della lunghezza è maggiore della larghezza.
e dello spessore, però mancando il canale centrale non viene codificato come osso lungo. Le coste non sono tutte uguali, in real