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GHIANDOLE SALIVARI

La saliva è prodotta dalle ghiandole salivari maggiori extramurali e pari. Le ghiandole salivari maggiori sono accolte nello spessore della tonaca mucosa, all'esterno della cavità buccale. Esse riversano il loro secreto all'interno della bocca grazie a un dotto. Le ghiandole salivari maggiori extramurali sono 3: 1. Ghiandola PAROTIDE: nella loggia parotidea del collo al di sotto del padiglione auricolare. Il dotto parotideo (o di Stenone) si apre nel vestibolo della bocca; Fornisce una secrezione mucosa; 2. Ghiandola SOTTOMANDIBOLARE: nel pavimento della bocca. Il dotto sottomandibolare (o di Wharton) sbocca sotto la lingua; Fornisce una secrezione mista a prevalenza sierosa; 3. Ghiandola SOTTOLINGUALE: pavimento della bocca. Il dotto sottolinguale sbocca al di sotto della lingua; Fornisce una secrezione mista a prevalenza mucosa;

COMPOSIZIONE DELLA SALIVA

La saliva ha pH neutro ed è formata per il 99,4% da acqua e per il resto da sostanze.html:

La saliva è un liquido prodotto dalle ghiandole salivari, sia organiche che inorganiche, che contribuisce all'iniziale digestione del cibo. La saliva contiene:

  • AMILASI SALIVARE (o Ptialina): è un lisozima che scinde i carboidrati in frammenti più piccoli. L'amilasi prosegue la sua azione anche nello stomaco.
  • ANTICORPI e IONI: presenti immunoglobuline (IgA) ad azione batteriostatica o battericida. Vi si trovano due tipi di cellule secretorie: sierose e mucose.

MORFOLOGIA MICROSCOPICA DELLE GHIANDOLE SALIVARI

Le ghiandole salivari sono ghiandole composte da adenomeri tubuloacinosi ramificati e possono avere secrezione mucosa o sierosa o entrambe (mista).

  1. PAROTIDE: ghiandola a secrezione sierosa, mentre la componente tubolare (tubuli striati) provvede al riassorbimento di ioni. Suddivisa in lobuli con unità secretorie. Le unità secretorie sono principalmente sierose (intensamente colorate) contenenti elettroliti ed enzimi (amilasi e lisozima).

CANALE DIGERENTE

Il canale digerente ha un'organizzazione simile in...

PROTEZIONE = epitelio cilindrico semplice con cellule mucose che producono muco protettivo.- Intestino tenue MUCOSA DI ASSORBIMENTO = epitelio cilindrico semplice con microvilli per aumentare la superficie di assorbimento.- Intestino crasso MUCOSA DI SECREZIONE = epitelio cilindrico semplice con cellule caliciformi che producono muco per lubrificare il passaggio delle feci.MUCOSA DI ASSORBIMENTO = villi intestinali - epitelio batiprismatico semplice, Reteàvascolare e una rete linfoide abbastanza organizzata. Nella sottomucosa (Ghiandole del BRUNNER).- Intestino crasso MUCOSA DI ASSORBIMENTO/PROTEZIONE= occupata da delle ghiandoleàintestinali che secernono il muco, assorbimento solo di acqua.ESOFAGO 1. TONACA MUCOSA pavimentosoàpluristratificato non cheratinizzato +Lamina propria sottile con aggregatilinfoidi + muscilaris mucosae spessa.La tonaca mucosa si solleva in pieghelongitudinali (che si estendono pertutta la lunghezza dell’esofago) e illume dell’esofago si riduce a unafessura irregolare.2. TONACA SOTTOMUCOSA (zonagrigio-verde) connettivo lasso conàricco di fibre elastiche + ghiandole asecrezione mista3. TONACA MUSCOLARE stratoàcircolare interno + longitudinaleesterno4. TONACA

AVVENTIZIAà presentesolo nella parte di esofago addominale. La sua struttura esofagea si modifica al livello della giunzione gastro-esofagea, dove si passa a unatonaca mucosa che svolge una funzione di secrezione (epitelio batiprismatico semplice), la muscolarismucosae diventa meno visibile, mentre la lamina propria diventa la struttura che contiene numeroseghiandole esocrine. A questo livello del canale digerente vi è soltanto un piccolo restringimento.

STOMACO
Lo stomaco è un organo cavo e non è altro che una parte dilatata del canale digerente. Quindi, aseconda dello stato funzionale dello stomaco, a riposo o meno, lo stesso presenta delle pieghe. Questepieghe possono essere transitorie; i rilievi sono presenti in tutte le porzioni dello stomaco, anche se unpo' meno nella parte prossima alla piccola curvatura e alla parte pilorica. Vi sono anche altre pieghe diminor dimensioni, chiamate CRESTE, che sono separate da dei SOLCHI. Fra queste creste vi sono

delle fossette gastriche, sul quale fondo si aprono le GHIANDOLE GASTRICHE, contenute nella lamina propria della tonaca mucosa.

  1. TONACA MUCOSA

    (si presenta sollevata in pieghe longitudinali creste gastriche):

    1. Epitelio cilindrico semplice (o batiprismatico), costituito da cellule che prendono il nome di cellule mucoidi, le quali secernono un muco neutro.
    2. Lamina propria con molte ghiandole, diverse nelle varie parti dello stomaco.
    3. Muscolaris Mucosae ben visibile con due strati di cellule muscolari lisce.
  2. TONACA SOTTOMUCOSA

    connettivo lasso. Accoglie il plesso sottomucoso (di Meissner).

  3. TONACA MUSCOLARE

    1. Strato Obliquo interno: particolarmente sviluppato a livello della regione cardiale e del fondo.
    2. Strato Circolare medio: va a costituire lo SFINTERE PILORICO.
    3. Strato longitudinale esterno.

GHIANDOLE GASTRICHE

  1. Ghiandole CARDIALI tubulari composte, spesso con aspetto glomerulare, a secrezione ghiandole mucosa (muco neutro).
  2. Ghiandole gastriche PROPRIAMENTE DETTE.fondo e del corpo) ghiandole tubulari semplici,à(delsboccano a gruppi di 8-10 nel fondo delle fossette gastriche. Formate da diversi tipi cellulari chedalla superficie alla profondità sono:
    1. Cellule MUCOSE (del colletto)à Muco + ioni bicarbonato
    2. Cellule PARIETALI HCl + fattore intrinseco gastrico (x B12)
    3. Cellule STAMINALI indifferenziate con funzione turnover
    4. Cellule PRINCIPALI o peptiche zimogeni di pepsina e rennina (x digestione proteine latte)
    5. Cellule NEUROENDOCRINE serotonina
    3. Ghiandole PILORICHE nell’antro pilorico, tubulari ramificate a secrezione mucosa neutra, conàrare cellule parietali e molte cellule secernenti Gastrina (cellule G), stimola la secrezione di HCl daparte delle cellule parietali delle ghiandole del fondo e del corpo dello stomaco.

    GIUNZIONE GASTRODUODENALE

    A questo livello si ha un ispessimento della tonaca muscolare circolare interna che va a formare questosfintere.

    Tonaca mucosa dello

    stomaco diventa una tonaca mucosa propria dell'intestino tenue i villi intestinaliàEpitelio batiprismatico sempliceTonaca sottomucosa ghiandole di BRUNNERàTonaca muscolare strato obliquo interno della tonaca muscolareàscompareFEGATOIl fegato è un organo parenchimatoso, rivestito esternamente da una superficie connettivale chiamataCAPSULA FIBROSA o di GLISSON. Al livello dell'ilo del fegato questa capsula entra all'interno dell'organopartecipando alla suddivisione del parenchima in LOBULI EPATICI.La cellula più rappresentata è l'EPATOCITA. Il parenchima presenta una caratteristica struttura a cordoni,con gli epatociti, tra cui decorrono SINUSOIDI FENESTRATI. Fra le lamine decorrono i capillari epatici chesono i CAPILLARI SINUSOIDALI, il quale lume non è regolare, ma sono presenti dei seni. La lorocaratteristica è anche quella di essere permeabili, in quanto le cellule endoteliali che li costituisconononsono a stretto contatto tra di loro, ma lasciano delle discontinuità: questo facilita gli scambi fra il sangue dei capillari e il contenuto del fegato.

    ORGANIZZAZIONE DEL FEGATO

    Il fegato è organizzato in LOBULI epatici formati da lamine o cordoni cellulari intercalati da sinusoidi vascolari che convergono verso l'asse centrale del lobulo, dove è presente una vena centrale.

    La vena centrolobulare nasce a fondo cieco, è proprio perché il lobulo epatico è una piramide ad apice tronco, riceve il sangue proveniente dai capillari che scorrono all'interno del lobulo.

    Quando parliamo del lobulo epatico classico ci riferiamo a una struttura che ha la forma di una piramide pentagonale o esagonale tronca. Alla periferia dei lobuli, a livello degli spigoli, sono presenti degli spazi chiamati SPAZI PORTALI = zone connettivali con i vasi venosi, arteriosi e i dotti biliari. Quindi, in

    In questo punto si trovano le diramazioni interlobulari degli elementi dell'ilo epatico: Vena Porta, Arteria Epatica e un vaso biliare = TRIADE EPATICA.

    I SINUSOIDI EPATICI hanno un decorso tortuoso con fenestrature della membrana basale che consentono al plasma di uscire dal lume vascolare e raggiungere lo spazio tra i sinusoidi e gli epatociti (SPAZIO PERISINUSOIDALE o di DISSE), in cui si spingono i microvilli delle cellule epatiche. Gli epatociti assorbono dal plasma le sostanze necessarie alle proprie attività e, nel frattempo, vi immettono sostanze da esse elaborate.

    Nell'essere umano, il lobulo epatico non è ben delimitato come unità morfologica: in genere quando parliamo di lobulo epatico, ci riferiamo al lobulo epatico classico, il quale è ben visibile nel fegato di maiale.

    STRUTTURA DELLO SPAZIO PORTALE

    1. RAMO della VENA PORTA: parete molto sottile rivestita da cellule endoteliali appiattite;
    2. RAMO dell'ARTERIA EPATICA: parete spessa e...

    con un diametro minore;

    3. DOTTI COLLETTORI BILIARI: diametro variabile e sono rivestiti da un epitelio cubico o colonnare semplice.

    DUTTULI BILIARI = Colangioli, derivano dai canali di Hering.

    EPATOCITI

    Li epatociti sono cellule poliedriche. I nuclei grandi, rotondi, con cromatina dispersa alla periferia. Il citoplasma è altamente eosinofilo per la presenza di tanti mitocondri e presenta una fine granularità basofila a causa dell'elevato contenuto di ribosomi liberi e associati al RER. In condizioni normali immagazzinano glicogeno e processano un'elevata quantità di lipidi (parzialmente estratti, aree non colorate).

    In una sezione della cellula epatica si potrebbero distinguere dei POLI, specializzati per la funzione che assumono all'interno della stessa cellula.

    - POLO VASCOLARE

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
45 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ele_Gori di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e anatomia - anatomia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Lazzeri Gloria.