NEUROLOGIA I
2 CFU
ANATOMIA DEL CERVELLO cervello, diencefalo, mesencefalo,
Principali aree → sei regioni dell’encefalo adulto:
ponte, cervelletto bulbo midollo allungato).
e (o
Definizione dal punto di vista anatomico: l’encefalo è tutto ciò (la parte di SNC) che sta
all’interno della scatola cranica; il cervello sono i due emisferi separati dalla grande
scissura longitudinale. In profondità rispetto alla grande scissura, si trova il corpo
calloso (sostanza bianca quindi passaggio e comunicazione tra i due emisferi,
componente di connessione più importante tra i due emisferi, che ha funzione di
passaggio e nutrimento dell’encefalo, non sono presenti al suo interno neuroni). Tra i
due emisferi, vi è una notevole simmetria anatomica MA non assoluta dal punto
funzionale, soprattutto per alcune funzioni (es. Emozioni).
Sopra l’encefalo si trova la meninge, una membrana semi-trasparente.
Vi è, anche, un sistema di vene cerebrali, che decorrono sia intra-cerebralmente che
extra, in parte meningee e in parte sottomeningee.
Lobi
♥ Lobo frontale: è il più grande e sviluppato nell’uomo e nel primate, mentre è
ridotto negli altri organismi. Evidenzia un sistema nervoso filologeneticamente
più evoluto.
♥ Lobo parietale
♥ Lobo temporale
♥ Lobo occipitale
Il solco frontale/centrale divide il lobo frontale da quello parietale.
Il lobo occipitale è separato dal lobo parietale dal solco parieto-occipitale e vi è tutto
l’aspetto visivo e ciò ad esso collegato.
Giro precentrale: motorio
Giro postcentrale: sensitivo
Diencefalo: sostanza nera, comprende il talamo e i nuclei della base.
Strutture centrali
L’encefalo si sviluppa a partire dai 2 mesi di vita a partire da tre vescicole poste a
livello dell’estremità cefalica del tubo neurale (il foglietto ectodermico forma una piega
che dà origine al tubo neurale). Nella parte più rostrale iniziano a formarsi le vescicole,
è la parte che si sviluppa maggiormente e crea i ventricoli; quella più centrale dà
origine al mesencefalo. La parte più caudale delle vescicole forma il romboencefalo
(cervelletto + ponte + bulbo).
La parte vascolare e le meningi hanno invece un'origine mesodermica.
Proencefalo
→ forma il telencefalo da cui derivano il telencefalo (emisferi cerebrali), il diencefalo
(talamo + nuclei della base, è la sostanza nera collocata al centro dei ventricoli
cerebrali) e il nervo ottico/retina (nell'ambito di questo sviluppo, la retina è una parte
del SN, è un’estroflessione del telencefalo che sta al di fuori della scatola cranica, in
quanto è situata nel bulbo oculare). Non è un nervo dal punto di vista funzionale:
contiene oligodendroglia e non cellule di Schwann; fa parte del SN anche se non vi si
trova anatomicamente.
Mesencefalo
Romboencefalo
→ forma il metencefalo (cervelletto e ponte) e il mielencefalo (bulbo).
All’interno dell’encefalo vi sono delle cavità, dette ventricoli cerebrali, che
contengono il liquor, rilevante a livello clinico perché riflette molte patologie del
sistema nervoso. Vi sono: i ventricoli laterali che sono pari e simmetrici, il 3° ventricolo
che è impari e mediano e il 4° ventricolo che è impari e mediano. Il 4° ventricolo è
collegato allo spazio subaracnoideo, dove ogni 2 o 3 ore l’intero liquor viene riformato
e quindi ricambiato. Il liquor non è stagnante ma circola continuamente ed è prodotto
in continuazione.
Le meningi sono le 3 membrane che avvolgono l’encefalo; seguono abbastanza le
circonvoluzioni ma non sempre perché in alcuni casi le ricopre a ponte; sono legate
all'encefalo tramite alcune pieghe della dura madre che aiutano nella stabilizzazione
falce cerebrale,
all'interno della scatola cranica. Queste pieghe si chiamano: la il
tentorio del cervelletto falce cerebellare
e la (arriva fino al verme).
Le meningi sono la pia madre, l’aracnoide e la dura madre (→ all’interno ha dei seni
venosi, che possono presentare dei trombi. La trombosi dei seni venosi danno origine
a sindromi complesse. Le donne sono più a rischio, soprattutto durante la gravidanza
perché gli ormoni hanno una funzione pro-coagulante. La fisiologia è un'arma a doppio
taglio perché in alcuni casi può agire su altri sistemi determinandone delle alterazioni).
A volte agire su un sistema può determinare dei rischi in altri sistemi, bisogna sempre
fare un bilancio.
Il liquor, o liquido cerebrospinale, ha tante funzioni:
- Avvolge le strutture cerebrali;
- Meccanica: sostiene l’encefalo, fa sì che l’encefalo “galleggi” e dunque lo
protegge da alcuni danni, per es. i traumi cranici lievi. In caso di gravi traumi
cranici però, l’encefalo, galleggiando, sbatte davanti e dietro, dando un colpo e
un contraccolpo (effetto “shaked” sull’encefalo);
- Trofica: di trasporto dei nutrienti, messaggeri chimici e prodotti del
metabolismo. Non è però una delle funzioni base;
- Circolazione liquorale: il liquor è prodotto dai plessi corioidei all'interno i
ventricoli; dopo esce ed entra nello spazio subaracnoideo per arrivare poi a
livello della falce dove viene riassorbito (falci del Pacchioni dei seni venosi).
La barriera emato-encefalica (BEE) isola il tessuto nervoso dalla circolazione
generale. Vi sono alcune zone in cui la barriera non c’è. La barriera è incompleta in
alcune aree: parte dell’ipotalamo, ghiandola pituitarica perché vengono prodotti
ormoni, ghiandola pineale e plesso coroideo. La barriera è un sistema che impedisce il
l'accesso libero/il passaggio delle sostanze che non devono entrare a livello del SNC
(ad esempio, se facessimo entrare tanto glutammato, amminoacido non essenziale – il
SNC lo produce da sé - e neurotrasmettitore eccitatorio, avremmo una situazione di
marasma perché tutti i sistemi che rispondono al glutammato inizierebbero a
“scaricare”).
IL SISTEMA MOTORIO PIRAMIDALE E L’UNITÀ MOTORIA
La semeiotica è la scienza dei segni. Valutazione/ Esame obiettivo (ciò che il paziente
mostra), quindi le alterazioni funzionali.
La semeiotica neurologica ha una funzione “localizzatoria”, in quanto permette di
localizzare una lesione sulla base dei segni, indirizza le indagini. Ora si ha la RMN (da
integrare con l’esame obiettivo): in realtà evidenzia le lesioni più estese di quello che
sono (anche l'eventuale edema), mentre la TC è meno sensibile.
L’esame obiettivo valuta soprattutto le funzioni motorie e le funzioni sensitive.
Via motoria, ovvero sistema della via piramidale (collega l’area 4- Corteccia motoria
primaria - ai motoneuroni che sono siti al livello del tronco e a livello del midollo
spinale): è costituito da due ordini di neuroni (quindi solo da 2 neuroni): il 1°
motoneurone (centrale) e il 2° motoneurone (periferico che può essere bulbare o
spinale), e solo una sinapsi.
Nonostante sia semplice, è la via filogeneticamente più recente ed è propria
dell’essere umano dal punto di vista funzionale. È presente in modo compito solo
nell'uomo e parzialmente nei primati. Permette i movimenti fini come quelli della
mano, e controlla tutta la funzione del linguaggio. La via è crociata (decussatio), cioè
le due vie motorie si incrociano a livello della decussazione nel bulbo e poi decorrono
nel cordone laterale del midollo spinale.
Nella periferia il motoneurone e le fibre muscolari da esso innervato costituiscono
l’unità motoria. Più ci sono fibre da innervare più i movimenti saranno grossolani,
meno ce ne sono più i movimenti saranno fini. Quando il motoneurone scarica le fibre
si contraggono e si attiva il movimento. Non ci sono mai due fibre vicine innervate
dallo stesso motoneurone, tra le varie fibre ce ne sono altre innervate da motoneuroni
diversi. Questo permette di regolare l'intensità infatti fa sì che, anche se non voglio
reclutare tutti i motoneuroni, si ha comunque un movimento generale (reclutamento
spaziale), se poi si vuole aumentare la forza di contrazione verranno attivati più
motoneuroni (reclutamento temporale).
L’arco riflesso determina i riflessi osteo-tendinei, vi è un collegamento diretto tra
componente muscolare e sensitiva.
La sindrome piramidale
La via piramidale (sostanza nera corticale) serve a determinare l’attivazione del
secondo motoneurone. Si definisce Sindrome piramidale la lesione di questa via in un
qualunque punto (esempio tipico nell'ictus). La lesione può essere a livello della
cortecca, a livello della via discendente, del tronco, … di solito è monolaterale e, ad
esempio, può esserci emiplegia.
Riguarda la deambulazione, il tono muscolare, la forza dei muscoli, il trofismo
muscolare, la prova di Mingazzini, i riflessi osteotendinei e i riflessi esterocettivi.
● Deambulazione
Lesione monolaterale: ad es., deambulazione emiparetica o falciante → vi
o è un danno monolaterale emiparetico, a causa di ipertono (spastico)
dell’arto inferiore per cui non si flette ed effettua un movimento, detto “a
falce”.
Lesione bilaterale: ad es., deambulazione pareto-spastica.
o
● Tono muscolare
I muscoli hanno un tono fisiologico (deriva da arco riflesso), un lieve stato di
contrazione; quando, però, vi è un danno neuronale diventano iperspastici. Il
tono si prova facendo compiere dei movimenti ad es. agli arti e, se vi si trova
- ipertono flessorio
una resistenza -, continuando a spingere ad un certo punto
l’arto crolla di colpo. Aumento della resistenza con prevalenza flessoria degli arti
superiori ed estensoria di quelli inferiori.
Ipertono piramidale, si trova una resistenza che cede secondo un criterio detto
fenomeno del “coltello a serramanico” che deriva da attivazione dei corpi
tendinei del Golgi.
● Trofismo muscolare
Almeno nella fase iniziale, è generalmente conservato. Si va incontro a disuso
(non da danno).
● Forza muscolare
Nella sindrome piramidale la forza è ridotta perché il controllo volontario è
ridotto. La forza assoluta dipende da una serie di fattori come il sesso, l’età,
l’attività fisica... che dipendono dall'individuo. Si può misurare attraverso dei
dinamometri che però non danno informazioni circa la lesione.
Un altro strumento molto utile è la scala MRC : è una scala semi-quantitativa
che si basa sulla valutazione diretta del pazi