T
- G’ e G’’ in funzione del tempo t, es durante la reticolazione
dell idrogelo
3)La terza prova è quella di transitorio
- Test di creep-recovery: applico uno sforzo a gradino e guardo
la def nel t, quanto ci mette a raggiungere il valore asintotico
- Test di stress-relaxation: applico una def a gradino e guardo lo
sforzo nel t, quanto ci mette a raggiungere il valore asintotico o
stress residuo
1)
La rampa di shear rate. Il reometro effettua rotazioni sempre più
veloci. Possiamo calcolare la viscosità in funzione dello shear rate.
Viscosità = s.stress/s.rate (eta = tau/gamma_punto).
L unità di misura della viscosità è il Pa*s o il cP (centiPoise) = 1
mPa*s.
Se la viscosità non dipende dallo shear rate applicato ma solo
dalla temperatura T allora il fluido è definito newtoniano, ovvero tau
è direttamente proprorzionale a gammapunto e la costante di prop è eta
quindi eta=tau/gammapunto è cost rispetto a gammapunto
Se la visc dipende anche dallo shear stress e non solo da T, allora
il fluido è definito non newtoniano, ovvero eta=tau/gammapunto
non è cost ma è a sua volta funzione di gammapunto. Es il sangue
e i mat polimerici.
I fluidi newt hanno visc. cost rispetto allo s.r qunidi il grafico è una
retta orizzontale.
I mat non newt hanno una retta non orizzontale. Esistono mat shear
thinning e shear thickening. Vogliamo mat shear thinning cioè la visc
deve diminuire all aumentare dello sr qindi con pendenza negativa.
Così sono stampabili, nel processo di stampa infatti vogliamo che all
aumentare della pressione applicata la resistenza opposta diminuisca e il
fluido scorra nell ugello.
Si può anche applicare una rampa di temperatura, mantenendo lo
shear rate cost, per vedere come varia eta in funzione di T.
Eta descresce all aumentare di T per i mat che hanno una transizione
da gel a sol con l aumentare della T es gelatina, ma ne esistono altri
che funzionano al contrario.
2)
G* è il modulo complesso. Dotato di modulo (ampiezza della sinusoide)
e fase (sfasamento sinusoide). G = G’ + iG’’.
G’ è la parte reale di G*, è il modulo conservativo, rappresenta la
componente elastica del mat, che è legata all energia accumulata
come deformazione elastica qunidi non permanente del mat.
G’’ è la parte immaginaria di G*, è il modulo dissipativo,
rappresenta la componente viscosa del mat, legata alla dissipazione
di energia sottoforma di calore e alle deformazioni permanenti
dovute allo scorrimento delle catene nel mat.
Se tetha è la fase di G*, tan tetha = G’’/G’, varia tra 0° e 90°.
Dove G’>G’’ il mat è solid-like/gel-like, es idrogeli nei mat reticolati.
Dove G’’>G’ il mat è liquid-like/sol-like, mat non ancora reticolati.
La prima prova da fare in regime oscillatorio è la rampa dell A di shear
strain, mantenendo f e T cost = strain sweep.
Vogliamo vedere la Regione Viscoelastica Lineare del mat (LVR)
ovvero il range di strain in cui G’ e G’’ rimangono cost. Serve per le
prove successive, dove vario T/f mantenendo cost A, in modo che
durante l oscillazione G’ e G’’ rimangano anch essi cost. Poi scelgo un
valore di riferimento per A
all interno del range, in
modo arbitrario.
Se invece facciamo la rampa di T, con A e f cost = temperature
sweep. T da 5 a 50°, f di solito a 1 Hz.
Ottengo la T di transizione sol-gel, quando G’ e G’’ si invertono
(G’=G’’). Viene usata quando ho un mat termoresponsive, es
gelatina che è solidlike a basse T o il pluronic che a bassa T è
liquid-like.
Il time sweep è la rampa di t, con A T f cost.
Si fa con gli idrogeli per studiare i tempi di reticolazione, che
inizialmente sono liquidi perché non reticolati poi mettiamo il reticolante
in soluzione e vediamo quanto ci mette a reticolare. Oppure per studi di
evaporazione di solvente.
All inizio G’’ > G’, poi G’ eguaglia G’’ e poi lo supera, fino a
stabilità.
Come output abbiamo il gel-point ovvero quando G’=G’’. E’ l istante
in cui il mat si è gelificato, ho ottenuto l idrogelo. Lo uso come
riferimento per la velocità di reticolazione.
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Biomateriali 2 - Schemi (materiali, analisi e prove)
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Analisi numerica
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