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Il litio e le sue applicazioni
Litio (Li2CO3) - Usato in terapia nel controllo dei disturbi bipolari o sindrome maniaco-depressive.
Litio clorato (LiClO) - Usato come disinfettante delle acque di piscine.
In commercio esistono acque minerali litiache e iperlitiache a contenuto di Li+ particolarmente alto. A causa del frequente uso come psicofarmaco il litio ha evidenziato notevoli azioni tossiche, di tipo cronico, quali disfunzioni tiroidee, gastro-enteriti, obesità e lesioni cutanee.
Nell'intossicazione acuta da litio, i sintomi sono rappresentati da sonnolenza, atassia muscolare, vomito, diarrea, danni renali sino ad un interessamento, nei casi più gravi, del sistema nervoso centrale. Evidenze sperimentali hanno messo in luce le potenzialità teratogene del litio, probabilmente dovute alla sua capacità di sostituirsi a Mg2+ a livello dei gruppi fosfato del DNA.
Sebbene non esista uno specifico antidoto per l'intossicazione da litio, l'impiego di...
diuretici aiuta, tuttavia, a ridurre la sua concentrazione. E' stato ipotizzato che Li è in grado di competere con Na e Mg a livello di vari siti biologici, con alterazione degli equilibri elettrolitici di membrana e ritenzione di acqua. Il litio è in grado di permeare le membrane in forma di anione LiCO3 (simile a HCO3-). SODIO: - NaCl, cloruro di sodio - NaHPO4·12H2O, idrogeno fosfato di sodio - Na2SO4·10H2O, solfato di sodio, sale di Glauber - Na2CO3·xH2O, carbonato di sodio idrato - NaHCO3, idrogenocarbonato di sodio, antiacido per via orale - Na citrato·2H2O, citrato di sodio, solubilizzante di calcoli a base di calcio - NaCH3COO, acetato di sodio, componente elettrolitico per dialisi ed antiacido nelle acidosi.sodio3metaboliche del sangue.Il sodio è l'elemento predominante nei liquidi biologici extracellulari, come il siero sanguigno, il liquido cerebrospinale, ecc., è importante per il controllo della pressione osmotica, la trasmissione dell'impulso nervoso, ecc. Una diminuzione (iponatremia) o un aumento (ipernatremia) della concentrazione ematica dello ione Na sono caratterizzate da un'alterazione della pressione sanguigna, della diuresi e della funzionalità dei tessuti eccitabili. Un avvelenamento acuto da Na, iniettato per via endovenosa, può produrre un arresto del cuore in sistole; nelle stesse condizioni lo ione K+ produce l'arresto del cuore in diastole.
POTASSIO
- KCl, Usato come reintegratore potassico - cloruro di potassio
- K-citrato - Alcalinizzante e solubilizzante di calcoli a base di calcio
- KCH COO - Reintegratore
Anche in soluzioni per emodialisi.
Analogamente al sodio, molti altri sali potassici hanno interesse farmaceutico grazie alla bioattività dell'anione. Il potassio è un catione essenziale per gli organismi viventi con localizzazione endocellulare. Quantità superiori al fabbisogno giornaliero per via orale non provocano sensibili danni perché non assorbite e rapidamente escrete. Al contrario, la somministrazione di ioni K per endovena può produrre seri effetti di tossicità acuta (iperkalemia) con aritmia e fibrillazione cardiaca, fino all'arresto cardiaco in diastole. L'antidoto all'avvelenamento da K può essere costituito da Sali sodici ed acqua, che ripristinano il rapporto fisiologico fra i 2 ioni, le cui bioattività sono strettamente correlate. Essendo il potassio un elemento essenziale, una sua deficienza (ipokalemia) può portare a conseguenze patologiche che si manifestano con astenia, anoressia, paresi.
fino all'arresto cardiaco.ANALISI SISTEMATICA degli ANIONI
A differenza dei cationi, non esiste per gli anioni un metodo classico di analisi sistematica universalmente accettato. Ciò è dovuto in parte a motivi storici, in parte all'effettiva mancanza di reazioni di precipitazione così complete e specifiche da permettere di ottenere, per i vari possibili gruppi di anioni, una separazione altrettanto netta di quella che si raggiunge nell'analisi dei cationi. Inoltre molti anioni non sono in grado di coesistere in soluzione senza reagire tra di loro. A ciò si aggiunge il fatto che per vari anioni si conoscono saggi sufficientemente specifici da consentire il riconoscimento direttamente sulla sostanza. Nonostante ciò, può essere, tuttavia, adottato uno schema semplificato di analisi sistematica, fondato sulle differenze di solubilità dei sali di calcio, bario e argento. Tale schema si articola in 3 gruppi analitici e
consente di analizzare miscele comunque complesse di 10 tra i più comuni anioni. Dissoluzione del campione per l'analisi degli anioni (ATTACCO ALCALINO) Il metodo più comunemente utilizzato per ottenere, a partire dal campione solido, una soluzione su cui effettuare l'analisi sistematica è quello dell'attacco alcalino. Questo metodo consiste nel sottoporre il campione a prolungata ebollizione in una soluzione concentrata di carbonato alcalino, in modo da precipitare i cationi dei metalli pesanti e di portare in soluzione come sali alcalini gli anioni dei sali poco solubili. L'uso di un carbonato alcalino è da preferirsi a quello di un idrossido sia perché i carbonati di molti metalli pesanti sono più insolubili dei corrispondenti idrossidi sia per evitare un'eccessiva alcalinità dell'ambiente, che provocherebbe la ridissoluzione degli idrossidi anfoteri. In pratica, si pongono in una beuta il campione in esame,Na2CO3 solido e 3acqua distillata. Si lascia bollire per circa 20-25 minuti, controllando l'ebollizione mediante l'impiego di una spatola disposta obliquamente nelle beuta o di palline ebullioscopiche. Se necessario, durante l'ebollizione si aggiunge qualche millilitro di acqua distillata con pipetta Pasteur per ripristinare il volume iniziale della soluzione. Al termine dell'ebollizione si dovranno ottenere circa la metà della soluzione alcalina. Dopo raffreddamento, si filtra la sospensione su filtro di carta a pieghe e si lava delicatamente il precipitato con 1-2 ml di Na2CO3 2M. Il carbonato di sodio provoca la precipitazione della maggior parte degli ioni metallici come carbonati, oidrossidi, e porta in soluzione gli anioni di molti sali poco solubili.
Ad esempio: CaSO4 + 2Na+ + CO32- = CaCO3 + 2Na+ + SO42-.
La soluzione verrà utilizzata per l'analisi sistematica degli anioni, mentre il precipitato costituisce il residuo insolubile.
INTERFERENZA dell’ARGENTO
In questo caso, si lava il residuo dell’attacco alcalino con acqua distillata a caldo e quindi lo si