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INDICE
1. Mappa concettuale
2. Biografia Alexander Neill
3. La pedagogia non direttiva
naturale dell’individuo e l’autorità deviante
4. La bontà
La libera educazione all’autoregolazione,
5. le lezioni private
educative
L’esperienza e l’itinerario educativo della Summerhill School
6. L’effettivo successo della Summerhill School
7.
8. Bibliografia
Pedagogia
della libertà di Infanzia
Homer Lane difficile
Alexander Sutherland
Neill Pedagogia
non direttiva
Esperienza della
Summerhill School La bontà naturale
dell’individuo
L’itinerario educativo
della Summerhill School Libera educazione
all’autoregolazione
Alexander Sutherland Neill
Biografia
Alexander Sutherland Neill nacque a Forfar nel lontano 1883 da una famiglia di maestri elementari,
la sua infanzia fu difficile e poco serena a causa della particolare atmosfera familiare: il padre era
fortemente legato ad un’educazione rigida e severa che impartì in modo del tutto autoritario, la
paura che Neill nutre nei confronti del padre sarà presente anche in età adulta, mentre la madre
era una donna del tutto presa dalle convenzioni sociali tanto da non interessarsi all’educazione dei
figli a causa del poco tempo a contatto con loro ed infine i due fratelli i quali erano studenti
esemplari, questa fu la causa principale dell’emarginazione nei confronti di Neill, egli infatti
mostrava una forte difficoltà nell’apprendimento scolastico. Dopo aver conseguito la qualifica di
insegnante di scuola primaria si iscrisse alla facoltà di lingue conseguendo la laurea. Nel 1919
strinse amicizia con il pedagogo Homer Lane, la quale amicizia fu fatale poiché Lane iniziò ad
impartire a Neill il proprio ideale di “pedagogia della libertà” il quale successivamente diventò il
fulcro del pensiero della pedagogia di Neill infatti egli iniziò a diffonderla già nel 1921, poco dopo
la prima guerra mondiale, quando si trasferì in Germania in cui la fondò una scuola internazionale
a Dresda ed è proprio attraverso gli insegnamenti della “pedagogia della libertà” egli matura una
prima esperienza di educatore e i primi studi riguardo una modello di pedagogia non-direttiva .
Poco dopo trasferisce la scuola a Sonntagberg in Austria ed infine nel 1924 tornò in Inghilterra
dove crea una scuola per giovani dai 6 ai 16 anni chiamata Summerhill School, vicino la città di
Lyme Regis, la quale era organizzata nella forma tipica di una scuola nuova con aule, convitto,
officine, laboratori e ampi spazi aperti in campagna . Dopo la mirabile esperienza della Summerhill
School Neill si trasferì definitivamente a Londra in cui continuò la sua attività di educatore fino alla
morte nel 1973. Dopo la morte di Alexander Neill la scuola venne gestita dalla moglie, Ena, fino al
1985, oggi è un collegio e una scuola diurna gestita dalla figlia di Neill, Zoe Neill Readhead.
La pedagogia non direttiva
La proposta educativa di Neill si inserisce nel quadro delle “pedagogie non direttive” insieme a
quelle di Freud Adler Lane e Reich. Il presupposto sul quale Neill costituisce la sua concezione
educativa è la fede nella bontà originaria della natura umana, relazionandosi anche alla psicologia
dimostra che contrastando le tendenze spontanee della natura del bambino si provocano conflitti
dolorosi, infelicità e neurosi. Summerhill, con le sue pratiche educative ispirate al principio
dell'assoluto rispetto della spontaneità dello sviluppo, è una testimonianza vivente e molto
concreta che il bambino, una volta affidato ai suoi interessi e ai suoi desideri, si sviluppa in maniera
equilibrata, sano e felice. Il bambino è orientato verso forme positive di comportamento
soprattutto per la natura che agisce in lui e che lo rende spontaneamente leale, creativo,
equilibrato e felice. Ciò che possiamo scorgere in lui di negativo non è un tratto naturale, ma una
deformazione prodotta dalla nostra mentalità adulta; siamo soliti qualificare un bambino come un
egoista, e non ci accorgiamo che utilizziamo una nostra categoria morale per definire un aspetto
del comportamento, che per il bambino è perfettamente naturale e, dunque, di per sé, normale e
positivo. Il bambino è egocentrico, ubbidisce nei suoi comportamenti al principio del piacere, presta
unicamente ascolto alle pulsioni del suo vitalismo profondo, quando costringiamo un bambino a
dividere un proprio oggetto con gli altri, non facciamo altro che farglieli odiare. Riguardo il
conflitto con l'adulto si può affermare che l'adulto stesso che si insinua nella vita del bambino
alterando il naturale equilibrio: se l'adulto gli impone ordini, indirizza il bambino verso azioni che
sono in contrasto con i suoi desideri e le sue aspettative e ne provoca reazioni aggressive, se
interviene con divieti, ne inibisce le pulsioni originarie che lo espongono all'angoscia. L'intervento
repressivo provoca nel bambino paura e odio, lo fa precipitare nel senso di colpa inducendolo a
mascherarsi, la paura e l'odio distruggono il suo equilibrio psichico, lo inducono, attraverso il senso
di colpa, all'odio per sé stesso, fino a condurlo ad una disposizione negativa verso la vita infatti
l'infelicità del bambino è il prodotto degli interventi errati dell'adulto. La via da seguire è quella
della libertà, della spontaneità e dell'autoregolazione. Il principio metodologico fondamentale è la
sostituzione a una pedagogia direttiva di una pedagogia non direttiva, incentrata sulla spontaneità
degli interessi rendendo il fine della scuola non quello di istruire, ma di assicurare la crescita di
personalità equilibrate e felici. L'errore fondamentale della pedagogia consiste, secondo Neill, nel
credere che il bambino debba essere istruito ed educato, che occorra intervenire sul suo processo di
crescita con la trasmissione dei valori della nostra cultura e delle nostre convenzioni morali, a
denuncia dell'istruzione come impostazione è, per Neill, solo un momento di una denuncia più
casta che investe ogni forma di costrizione. Lo scopo è la felicità dei bambini e il loro equilibrio e
possono essere realizzati soltanto nella libertà e con l'amore. Libertà significa fare ciò che piace,
purchè questo non limiti la libertà degli altri, a Summerhill c'è libertà assoluta, assoluto rispetto
dell'interesse, del desiderio, della vita sessuale, ludica, espressiva e di studio. Libertà implica, così,
fiducia nella bontà della natura umana e un conseguente atteggiamento di accettazione e di
amore.
La bontà naturale dell’individuo e l’autorità deviante
L’esperienza di Neill vissuta durante la vita scolastica e la vita in famiglia maturano un’avversione
nei confronti della scuola autoritaria attraverso la quale vengono a formarsi a loro volta individui
negativi e con comportamenti erranti, a contrario afferma che attraverso una scuola
antiautoritaria l’individuo riesce a orientarsi verso forme positive di comportamento, richiamando
così il principio elaborato da Jean-Jacques Rousseau che ha la completa fiducia nella natura del
fanciullo il quale può assumere comportamenti errati solo a contatto con la società, gli studi
sviluppati da Neill si accostano agli studi del pedagogista ginevrino ponendo però come
negativizzante non la società, ma bensì la famiglia, seguita successivamente dagli educatori più
autoritari. Il concetto di autorità sviluppato da Neill lo si può ritrovare successivamente nel
sociologo tedesco Fromm il quale afferma, nei testi della Scuola di Francoforte "Studi sull'autorità e
la famiglia" e “La personalità autoritaria”, che la famiglia, la scuola e le istituzioni religiose,
vengono viste come tramite dell'autorità e dell'insediarsi di questa nella struttura psichica degli
individui, inoltre l'autorità non è una qualità ma si riferisce a un rapporto interpersonale, in cui una
persona considera un'altra superiore a se stessa. Il sociologo tedesco distingue l’autorità razionale
dall’autorità inibitoria: nel caso dell'autorità razionale, assistiamo a un processo in cui un rapporto
si basa su una differenza gerarchica (come avviene per esempio tra insegnante e alunno) la parte
inferiore riconosce all'altra una superiorità effettiva che non opera però nei suoi confronti in
termini di sfruttamento, è un rapporto in cui la parte superiore offre all'altra una serie di strumenti
che le consentono di avvicinarsi al suo livello e in questo senso si tratta di un rapporto di scambio
reciproco su una base affettiva positiva. Si parla invece di autorità inibitoria quando il rapporto di
sudditanza viene mantenuto e consolidato da chi ha potere. Neill afferma l’erroneità
dell’educazione morale impartita dagli adulti, le norme dell’adulto inducono nell’individuo un
conflitto tra natura e coscienza etico-sociale vivendo così tra ciò che il bambino vorrebbe essere e
ciò che i genitori vogliono che sia andando a limitare le sue inclinazioni naturali e sviluppando
individui che non riescono più ad orientarsi autonomamente. Riguardo la natura del fanciullo
bisogna sottolineare anche una particolare caratteristica: l’egoismo. Il bambino è egoista, ovvero
non possiede implicazioni morali e riguardo a ciò bisogna rendere il bambino egoista nelle cose
individuali e non in quelle sociali, rendendolo così libero di seguire i propri interessi. Andando ad
impedire al fanciullo di essere egoista si va a negare una caratteristica spontanea e naturale,
infatti l’egoismo verrà a correggersi nel passaggio alla socialità e quindi all’altruismo il quale
passaggio sarà del tutto spontaneo e naturale. Importante è anche il rapporto che viene a definirsi
con le famiglie alle quali Neil manda alcuni messaggi in cui l’educatore afferma come i fanciulli, e
dunque la nuova generazione possa essere assecondata da “nuovi genitori”, con questo appellativo
Neill vuole definire dei genitori che lasciano la totale libertà ai propri figli poiché se utilizzeranno la
propria autorità finiranno per essere odiati, i genitori devono insegnare la non-paura e la libertà.
La libera educazione all’autoregolazione
Neill vuole impartire un’educazione in base all’equilibrio psichico del fanciullo andando ad
eliminare ogni tipologia di ideologia e di studio ma bensì occorre lasciare al bambino la massima
libertà d