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COMPOSTO
Cationi Elemento “Ione” + “Nome dell’el. -oso” (es. Cu )
+
Ossidato “Ione” + “Nome dell’el. -ico” (es. Cu )
2+
Anioni Elemento Ridotto “Nome dell’el. -uro” (es. Cl )
-
Ossidi O "Nome del metallo" + "ossido"
Metallo + 2
Anidridi O "Nome del non metallo" + "anidride"
Non Metallo + 2
Idrossidi (base) Ossido + H O del metallo” + "idrossido"
“Nome
2
Anidride + H O
Ossiacidi “Acido” + “Nome del non metallo -ico”
2
Non Metallo + H
Idracido “Acido” + “Nome del non metallo -ico”
2
Metallo + H
Idruri "Nome del metallo" + "idruro"
2
Struttura Atomica
Il modello atomico ha subito varie evoluzioni:
- Thomson propose il modello a panettone, in cui gli elettroni erano immersi in una massa
positiva.
- Rutherford sviluppò il modello planetario, ipotizzando un nucleo centrale positivo con
elettroni orbitanti.
- Bohr elaborò il modello a orbite quantizzate, spiegando gli spettri atomici.
Legami Chimici
Il modello di Lewis rappresenta i legami covalenti mostrando la disposizione degli elettroni
di valenza. Si disegna ponendo al centro l’atomo meno elettronegativo e sistemando gli
elettroni per formare legami e completare l'ottetto. In presenza di cariche, si aggiungono o
tolgono elettroni. Quando necessario, si formano doppi o tripli legami. La carica formale
deve essere la più bassa possibile, preferibilmente zero. Alcuni elementi possono espandere
il guscio di valenza se appartengono al terzo periodo o oltre.
Gli atomi tendono a raggiungere la configurazione elettronica di massima stabilità tramite
cessione, acquisto o condivisione di elettroni. Quando gli atomi cedono o acquistano
elettroni formando composti con forte differenza di elettronegatività, si ha un legame ionico.
I Tre Stati della Materia
Dal punto di vista chimico, la materia può trovarsi in tre stati principali: solido, liquido e
gassoso. Questi stati si distinguono principalmente per la disposizione delle particelle
(atomi, molecole o ioni), per le forze intermolecolari che agiscono tra esse e per l'energia
cinetica delle particelle stesse.
Nello stato solido, le particelle sono disposte in modo ordinato e si trovano molto vicine tra
loro. Le forze intermolecolari sono molto forti e prevalgono sull’energia cinetica delle
particelle, che possono soltanto vibrare attorno a posizioni sse senza potersi muovere
liberamente. Questo fa sì che i solidi abbiano una forma e un volume propri, risultando
rigidi e dif cilmente comprimibili. Nei solidi cristallini, le particelle seguono un ordine
geometrico regolare, mentre nei solidi amor , come il vetro, le particelle sono disposte in
modo disordinato pur restando vicine.
Nello stato liquido, le particelle sono ancora vicine tra loro, ma non occupano posizioni
sse. Le forze intermolecolari sono presenti e mantengono le particelle a contatto, ma sono
meno intense rispetto a quelle dei solidi, permettendo alle particelle di scorrere le une sulle
altre e di muoversi liberamente all’interno del liquido. Per questo motivo, i liquidi hanno un
volume proprio, ma non una forma propria, assumendo invece la forma del contenitore che
li ospita. Inoltre, i liquidi sono poco comprimibili e presentano una uidità che li distingue
dallo stato solido.
Nello stato gassoso, le particelle sono molto distanti tra loro e si muovono in modo
completamente disordinato e veloce, occupando tutto lo spazio disponibile. Le forze
intermolecolari sono trascurabili rispetto all’energia cinetica delle particelle, che si
muovono liberamente in tutte le direzioni e urtano continuamente tra loro e contro le pareti
del contenitore. I gas non hanno né forma né volume propri, ma tendono a occupare
interamente il volume del recipiente che li contiene, e sono facilmente comprimibili.
Dal punto di vista chimico, durante i passaggi di stato (come fusione, evaporazione e
condensazione), le particelle non cambiano la loro natura chimica, ma variano la distanza tra
loro e la loro energia cinetica. Per esempio, passando da solido a liquido, viene fornita
energia che permette alle particelle di vincere in parte le forze attrattive, aumentando la loro
libertà di movimento. Nel passaggio da liquido a gas, le particelle ricevono ulteriore
energia, che permette loro di allontanarsi ulteriormente, vincendo quasi del tutto le forze
attrattive.
In ne, i gas possono essere descritti utilizzando la legge dei gas perfetti (PV = nRT), che
lega pressione, volume e temperatura, mentre nei liquidi e nei solidi le forze intermolecolari
rendono necessarie leggi più complesse per descrivere il loro comportamento.
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