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1° Esonero del programma di Chimica Pag. 1
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COMPOSTO

Cationi Elemento “Ione” + “Nome dell’el. -oso” (es. Cu )

+

Ossidato “Ione” + “Nome dell’el. -ico” (es. Cu )

2+

Anioni Elemento Ridotto “Nome dell’el. -uro” (es. Cl )

-

Ossidi O "Nome del metallo" + "ossido"

Metallo + 2

Anidridi O "Nome del non metallo" + "anidride"

Non Metallo + 2

Idrossidi (base) Ossido + H O del metallo” + "idrossido"

“Nome

2

Anidride + H O

Ossiacidi “Acido” + “Nome del non metallo -ico”

2

Non Metallo + H

Idracido “Acido” + “Nome del non metallo -ico”

2

Metallo + H

Idruri "Nome del metallo" + "idruro"

2

Struttura Atomica

Il modello atomico ha subito varie evoluzioni:

- Thomson propose il modello a panettone, in cui gli elettroni erano immersi in una massa

positiva.

- Rutherford sviluppò il modello planetario, ipotizzando un nucleo centrale positivo con

elettroni orbitanti.

- Bohr elaborò il modello a orbite quantizzate, spiegando gli spettri atomici.

Legami Chimici

Il modello di Lewis rappresenta i legami covalenti mostrando la disposizione degli elettroni

di valenza. Si disegna ponendo al centro l’atomo meno elettronegativo e sistemando gli

elettroni per formare legami e completare l'ottetto. In presenza di cariche, si aggiungono o

tolgono elettroni. Quando necessario, si formano doppi o tripli legami. La carica formale

deve essere la più bassa possibile, preferibilmente zero. Alcuni elementi possono espandere

il guscio di valenza se appartengono al terzo periodo o oltre.

Gli atomi tendono a raggiungere la configurazione elettronica di massima stabilità tramite

cessione, acquisto o condivisione di elettroni. Quando gli atomi cedono o acquistano

elettroni formando composti con forte differenza di elettronegatività, si ha un legame ionico.

I Tre Stati della Materia

Dal punto di vista chimico, la materia può trovarsi in tre stati principali: solido, liquido e

gassoso. Questi stati si distinguono principalmente per la disposizione delle particelle

(atomi, molecole o ioni), per le forze intermolecolari che agiscono tra esse e per l'energia

cinetica delle particelle stesse.

Nello stato solido, le particelle sono disposte in modo ordinato e si trovano molto vicine tra

loro. Le forze intermolecolari sono molto forti e prevalgono sull’energia cinetica delle

particelle, che possono soltanto vibrare attorno a posizioni sse senza potersi muovere

liberamente. Questo fa sì che i solidi abbiano una forma e un volume propri, risultando

rigidi e dif cilmente comprimibili. Nei solidi cristallini, le particelle seguono un ordine

geometrico regolare, mentre nei solidi amor , come il vetro, le particelle sono disposte in

modo disordinato pur restando vicine.

Nello stato liquido, le particelle sono ancora vicine tra loro, ma non occupano posizioni

sse. Le forze intermolecolari sono presenti e mantengono le particelle a contatto, ma sono

meno intense rispetto a quelle dei solidi, permettendo alle particelle di scorrere le une sulle

altre e di muoversi liberamente all’interno del liquido. Per questo motivo, i liquidi hanno un

volume proprio, ma non una forma propria, assumendo invece la forma del contenitore che

li ospita. Inoltre, i liquidi sono poco comprimibili e presentano una uidità che li distingue

dallo stato solido.

Nello stato gassoso, le particelle sono molto distanti tra loro e si muovono in modo

completamente disordinato e veloce, occupando tutto lo spazio disponibile. Le forze

intermolecolari sono trascurabili rispetto all’energia cinetica delle particelle, che si

muovono liberamente in tutte le direzioni e urtano continuamente tra loro e contro le pareti

del contenitore. I gas non hanno né forma né volume propri, ma tendono a occupare

interamente il volume del recipiente che li contiene, e sono facilmente comprimibili.

Dal punto di vista chimico, durante i passaggi di stato (come fusione, evaporazione e

condensazione), le particelle non cambiano la loro natura chimica, ma variano la distanza tra

loro e la loro energia cinetica. Per esempio, passando da solido a liquido, viene fornita

energia che permette alle particelle di vincere in parte le forze attrattive, aumentando la loro

libertà di movimento. Nel passaggio da liquido a gas, le particelle ricevono ulteriore

energia, che permette loro di allontanarsi ulteriormente, vincendo quasi del tutto le forze

attrattive.

In ne, i gas possono essere descritti utilizzando la legge dei gas perfetti (PV = nRT), che

lega pressione, volume e temperatura, mentre nei liquidi e nei solidi le forze intermolecolari

rendono necessarie leggi più complesse per descrivere il loro comportamento.

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Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kaiserNyan_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Sotgiu Giovanni.