10. Capitale corsiva, rustica, quadrata; scrittura damasiana; scrittura onciale. Con esempi - Paleografia

Scritture epigrafiche

27/10/2020 – PALEOGRAFIA

Scritture epigrafiche (alto livello)

Scritture graffite-estemporanee (basso livello). Es. graffiti latini (censimento dei graffiti di Pompei ed Ercolano). Scrittura "usuale" o "elementare di base".

Poi scritture di apparato. Maggior parte dei casi scritture di tipo monumentale (epigrafiche) e poimanoscritti anche questi considerati monumentali.

Abbiamo visto il processo di trasformazione della scrittura per quanto riguarda la tavola 7.

Passaggio da scrittura arcaica a una più ellenizzata (inizio del II secolo; processo di canonizzazione della maiuscola capitale già avvenuto). Si prendono a modello segni dell'alfabeto greco, come l'alfa maiuscola (scritta come quella che noi consideriamo una "A" latina). Processo di canonizzazione prevede geometrizzazione delle forme (incrocio assi trasversi, con angoli di 30 (caso della N), 45 o 90°). Ci sono lettere come cerchio (sezione di cerchio). Poi ci sono

Quelle che nel periodo dellastampa diverranno gratiae (allargamenti a spatola). Effetto del chiaroscuro, dato dalla triangolarità del solco. Abbiamo visto anche una scrittura che su papiro e pergamena tende ad allargarsi. Corsivizzazione della scrittura. Lettera O aperta in due tratti. E ed F destrutturate (due e tre tratti rispettivamente). Scrittura chiamata capitale corsiva (ductus corre ed è corsivo). Poi abbiamo scritture più strutturate, di tipo monumentale (manoscritti in capitale rustica, che abbiamo diviso in due gruppi: I-III secolo / IV-VI secolo). Al primo gruppo: manoscritti in forma di rotolo, di Pompei ed Ercolano. Secondo gruppo: manoscritti più antichi, datati su base codicologica (termine post quem è 79 d.C., data dell'eruzione). Poi capitale rustica (Virgilio Romano). Scrittura completamente maiuscola, capitale. Forte bilinearità. Solo una lettera sale sopra il rigo di base: la "L" (F e T - ci aspetteremmo lo stesso

– rimangonobilineari).Modulo prevalentemente quadrato. Per le lettere come I e altre allungate, iniziamo ad avere modulorettangolare.Scrittura sempre in scriptio continua (divisione tra lettere, ma non tra parole). Era ancora un tipo discrittura che serviva per una lettura ad alta voce (processo di pubblicazione di un’opera avvienequando l’opera viene letta ad alta voce – circoli eruditi della Roma classica).Capitale quadrata. Versione epigrafica su manoscritto.Supporto morbido (non scolpito) riporta morbidezze di singola lettera. Il ductus è però posato, nonc’è ancora quella corsivizzazione successiva.Capitale rustica (versione libraria).366-384d.C. – Papa Damaso – scrive epigrafi esposte in tutta Roma. Caratteristica: scrittura posataed elegante.La damasiana è un gioco calligrafico eseguito dal copista e intellettuale di Papa Damaso (FurioDionisio Filocalo)Scrittura messa in relazione con manoscritti (Virgilio

Augusteo). Stesse caratteristiche di una capitale (posata; lettere distanziate e anche parole; allineamento della tavola in scriptio continua; geometrizzazione dei tratti (cerchi, rette…); l’unica cosa è che le apicature sono molto calligrafiche, quasi a diventare dei disegni.

Scrittura con modulo rettangolare, che è più orizzontale che verticale (scrittura completamente distesa sulla riga).

Con la damasiana, chiudiamo il gruppo di scritture CAPITALI.