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Il test di Architettura per l'anno accademico 2013/2014 si è svolto il 10 settembre 2013 e a fine mese verrà pubblicata la graduatoria su base nazionale: la graduatoria, infatti sarà unica per tutti gli studenti di Italia. Rispetto agli altri test a graduatoria nazionale, come Medicina e Veterinaria, la probabilità di entrare è stata più alta, quest'anno: sono stati 19.580 gli iscritti per il test di Architettura che si dovranno contendere 8.787 posti, e il rapporto numero di posti/candidati è pari quindi a 2, il più basso fra i corsi ad accesso programmato a livello nazionale
ONLINE IL QUESTIONARIO RISOLTO - Oggi Universitaly, il sito dedicato all'università del MIUR, ha pubblicato il testo e le risposte al questionario. Le domande hanno riguardato argomenti di cultura generale e ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica, esattamente 5 quesiti per l'argomento di cultura generale, 25 di ragionamento logico, 12 di storia, 10 di disegno e rappresentazione e 8 di fisica e matematica.
DATE DA NON PERDERE - E' importante ricordare alcune date importanti a seguire il test di Archiettura: non è più necessario inserire entro il 17 settembre i dati referenti al diploma di maturità, data l'abrogazione del bonus maturità. Il 24 settembre ci sarà la pubblicazione risultato del test. Il 30 settembre si effettuerà la pubblicazione della graduatoria e delle assegnazioni, mentre il 3 ottobre è il termine ultimo per effettuare le immatricolazioni.
C)
D)
E) 4
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
16. Nell’atrio di un hotel è stato appeso al soffitto un dado gigante che ruota in senso antiorario (visto dal
basso) attorno ad un asse verticale centrale. Su ogni faccia del dado i puntini sono in rilievo. Il dado in
questione è un dado normale (vale a dire che la somma dei puntini sulle facce opposte è 7). Quando lo si
guarda lateralmente da una determinata direzione il dado appare come mostrato nella figura sottostante:
Quale delle seguenti immagini corrisponde a ciò che si vede dalla stessa direzione dopo che il dado
ha compiuto una rotazione di un quarto?
A)
B)
C)
D)
E) 5
17. Durante uno spettacolo un prestigiatore ha ripiegato un pezzo di carta sottilissimo in modo tale da farlo
apparire al pubblico come un triangolo rettangolo con il lato maggiore lungo il doppio del lato minore.
Quale delle seguenti figure è l’unica che NON può essere tale triangolo rettangolo quando il pezzo di
carta viene aperto?
A)
B)
C)
D)
E) 6
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
18. Una gru a braccio fisso che opera nella banchina di un porto si muove lungo un binario semi-
circolare. Essa può ruotare descrivendo un cerchio completo, scorrere lungo il binario e muovere il
suo gancio di sollevamento verso l’interno o l’esterno. Nei diagrammi sotto riportati, la linea interna
descrive il percorso effettuato dalla gru, mentre la linea esterna ne rappresenta il raggio d’azione.
In quale dei seguenti diagrammi la linea esterna rappresenta il raggio d’azione della gru?
A)
B)
C)
D)
E)
19. L’immagine sottostante rappresenta la progettazione per il giardino "Rosa Scarlatta".
Nelle aiuole è stato piantato un cespuglio di rose per ogni metro quadrato.
Stando all'immagine sopra, qual è la percentuale dei cespugli da cui sbocciano rose bianche rispetto
all’insieme di tutti i cespugli di rose?
A) 30%
B) 16%
C) 20%
D) 24%
E) 40% 7
20. Chiara ed Ilaria vanno a correre regolarmente seguendo due percorsi circolari in un parco. Chiara
(X) corre lungo il percorso circolare interno, mentre Ilaria (Y) corre nella direzione opposta
seguendo il percorso circolare esterno, il quale è lungo il doppio di quello interno. Chiara corre ad
una velocità di 3 m/s ed Ilaria ad una velocità di 4 m/s.
Se entrambe iniziano a correre nei punti indicati nell’immagine qui sopra e, se Chiara ha raggiunto
il punto P nel suo primo giro, quale punto ha raggiunto Ilaria?
A) Punto S
B) Punto Q
C) Punto R
D) Punto T
E) Punto U 8
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Brano 1
La visione barocca di Wren
Innanzitutto, la città barocca, con i suoi edifici monumentali, magnifici palazzi e prospettiva usata per centrare l’attenzione su vedute maestose
lungo viali ampi e rettilinei, fu concepita con l’obiettivo di stupire. La simmetria, con un senso classico di equilibrio ed armonia, era la sua
caratteristica fondamentale.
Anche se le espressioni più stravaganti della corrente barocca furono messe a punto più tardi – a Versailles, per esempio, Karlsruhe e San
Pietroburgo – i suoi principi erano ormai ben stabiliti ai tempi del viaggio studio francese di Wren, e la volontà di stupire è certamente evidente
nel piano per la ricostruzione di Londra che Wren presentò a Carlo II.
Il piano urbanistico in sostanza divideva Londra in due sezioni: una sezione occidentale costituita da blocchi rettangolari, ed una sezione orientale
di piazze poligonali unite da strade che si diramavano da ciascuna sezione. Queste due sezioni sostanzialmente diverse erano unite da due grandi
arterie, che si univano a freccia per convergere a Saint Paul. C’erano diverse piazze, banchine della marina mercantile, e anche una Grande
Terrazza lungo il Tamigi con adiacenti sale pubbliche.
Su carta, il piano urbanistico per Londra di Wren offriva una città impressionante - degna di un re anche se mancava il palazzo. Wren stesso
avrebbe dovuto però sapere che il suo schema non era appropriato alle esigenze della City. A.E.J. Morris lo descrive come un “esercizio notturno
basato su un uso superficiale dei planmotifs del Rinascimento continentale.” Forse sembra un po’ scortese, ma rafforza l’impressione di Morris
che il piano non era inteso a tutti, ma era semplicemente un attacco preventivo da parte di un architetto non collaudato ma ambizioso, che si
premurava di stabilire il suo diritto su una quota importante del lavoro di ricostruzione. In tal caso, il suo esercizio notturno lo ripagò sicuramente.
Wren divenne uno dei sei membri della commissione formata per consigliare e sovraintendere il programma per la ricostruzione; in seguito fu
nominato Sovraintendente Generale nel 1699 e gli fu commissionato di progettare la nuova cattedrale di Saint Paul oltre a sessanta chiese della
City, nonché tante altre opere architettoniche di merito del periodo.
Nonostante i contenuti concettuali, il piano di Wren peccava da un punto di vista pratico in quanto ignorava la topografia di Londra. La nuova
città fu progettata come se si trattasse di una zona pianeggiante, mentre l’ubicazione era piuttosto ondeggiante (allora più di oggi), con le colline
ad entrambi i lati dei due affluenti del Tamigi, il Fleet ed il Walbrook. I contorni delle colline avrebbero oscurato la magnifica veduta prospettica
che il piano prometteva, oltre ad alterare la proposta di nitida disposizione di blocchi, di piazze ordinate e del diramarsi di strade. Nella realtà la
visione barocca di Wren non sarebbe mai potuta esistere. Di fatto le probabilità erano praticamente nulle.
A parte le difficoltà pratiche di incapsulare un paesaggio tridimensionale in un piano bidimensionale, lo schema di Wren prevedeva una quasi
totale riorganizzazione di strade ed edifici all’interno della City. Molti proprietari sarebbero stati costretti a ricostruire su siti diversi e ciò senza
che nessuno avesse l’autorità di decidere a riguardo - neanche il Re, dato il successo di Londra nel limitare il coinvolgimento reale nelle questioni
riguardanti la City. Wren presentò il progetto al re Carlo II, il quale però non poteva fare niente senza l’accordo unanime del Parlamento e di tutti i
proprietari e le istituzioni di Londra. Tale consenso sarebbe stato difficile da ottenere anche sulla questione più banale; impossibile quando tutte le
parti coinvolte volevano andare avanti con l’urgente compito di ricostruire le loro vite e le loro attività di sussistenza – di conseguenza, Londra
sarebbe potuta fallire o prosperare.
Il Re ad ogni modo era “tutt’uno” con la città. Il 13 settembre pubblicò un proclama reale sulle procedure di ricostruzione, si impegnò per la
tempestiva ricostruzione della Custom House, e rinunciò alle proprietà della corona nella City laddove sarebbe stato di comune beneficio. Entro la
fine di settembre, si venne ad un accordo generale nell’accettare le linee di strade ed i confini di proprietà già esistenti, ed all’inizio di ottobre
furono nominati sei commissari incaricati della sovraintendenza e l’efficace controllo di tutti gli aspetti tecnici dei lavori di ricostruzione. Tre
furono nominati dal Re e tre dalla City. Wren fu tra quelli nominati dal Re; Hooke tra quelli della City.
21. Al centro del piano urbanistico di Wren per Londra, vi era: (vedi brano 1)
A) una bipartizione che enfatizzasse l’armonia classica
B) il luogo della nuova Cattedrale di Saint Paul
C) il collegamento tra quartieri attraverso due viali principali
D) una grande terrazza lungo il fiume
E) un rinnovamento totale del vecchio piano urbanistico della città
22. La descrizione di A.E.J. Morris suggerisce che Wren: (vedi brano 1)
A) volesse ottenere la direzione di alcuni lavori
B) non fosse interessato alla commissione
C) non capisse i principi del barocco
D) non fosse un architetto innovativo
E) facesse un uso approfondito dei planmotifs rinascimentali
23. Il piano di Wren era poco pratico perché: (vedi brano 1)
A) non era adatto alla topografia del luogo
B) i fiumi Fleet e Walbrook intralciavano l’armonia della pianta
C) le colline avrebbero oscurato la veduta
D) l’architettura barocca era eccessivamente innovativa
E) coloro i quali avevano proprietà preferivano il vecchio piano urbanistico
9
24. Il Re non potè portare avanti il piano perché: (vedi brano 1)
A) non aveva l’autorità necessaria
B) non lo riteneva idoneo
C) l’approvazione era una prerogativa del Parlamento
D) l’approvazione doveva venire da fazioni opposte
E) preferì nominare dei commissari tecnici
25. La prima conseguenza della proposta di Wren fu che: (vedi brano 1)
A) fu nominato come uno dei sei commissari
B) fu incaricato di progettare la Cattedrale di Saint Paul
C) fu incaricato di ricostruire Londra come prima
D) fu nominato sovraintendente generale
E) fu costretto ad abbandonare la sua visione barocca
Brano 2
Roma: centro di diffusione della cultura mediterranea
Roma fu un grande centro di diffusione culturale, certo non il solo, ma sicuramente il più importante. All’inizio del XVI secolo, Roma non era
ancora una città degna di nota. In questo modo è stata vista da Rabelais nel suo primo viaggio nel 1532 e così viene descritta nella Topographie di
Marliano e in numerose altre guide. Era una piccola città al centro di un’economia pastorale; disseminata e contornata da monumenti antichi,
spesso semidistrutti, terribilmente sfigurati, più spesso ancora seppelliti sino alle fondamenta sotto la terra e le macerie. Nella parte abitata della
città si trovavano case di mattoni, viuzze strette e sordide e vasti spazi vuoti.
Tuttavia nel XVI secolo la città si trasformò, si riempì di vita e vennero costruiti palazzi e chiese; la popolazione crebbe, conservandosi anche nel
XVII secolo, un’epoca generalmente tutt’altro che favorevole alle città mediterranee. Roma divenne, dunque, un immenso cantiere. Ogni artista vi
trovava lavoro, a partire da un esercito di architetti: Baldassare Peruzzi di Siena (morto nel 1536), Sanmicheli di Verona (m. 1559), Jacopo
Sansovino di Firenze (m. 1570), il Vignola (m. 1573) originario del nord della penisola (da cui sono venuti quasi tutti i grandi architetti italiani),
Ligorio di Napoli (m. 1583), Andrea Palladio di Vicenza (m. 1580), Pellegrini di Bologna (m. 1596). L’Olivieri, un’eccezione, era romano (m.
1599). Al seguito di questi artigiani, architetti e scalpellini, si affrettava l’esercito dei pittori: esercito necessario in un’epoca in cui la pittura
ornamentale raggiunse il s